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domenica 26 aprile 2015

46.Il piano americano.Scena XX

SCENA 20.

LA FAMIGLIA

LEI. Arrivederci,papà.
PADRE. E tuo fratello,lo ucciderebbe venire a dirmi arrivederci?
LEI. dorme.
PADRE. Evidentemente:dorme!Non la smette di dormire!
LEI. Non è colpa sua,e’ a causa della sua depressione.
PADRE. ma sì,una depressione,è sempre pratico,,una depressione. A me mi vengono depressioni?
LEI. e,non è la stessa cosa!hai la fortuna di fiancheggiare il tragico!
PADRE.Com’è questa? La fortuna di fiancheggiare il tragico?
LEI. … E poi puoi rallegrarti ogni volta che sfuggi a una presa di ostaggi o a una mina artigianale!
PADRE. Non ho nessuna ragione di rallegrarmi! Come puoi parlare di rallegramento?!
MADRE. Ti ho preparato uno spuntino per il viaggio.
PADRE. Grazie,tesoro.
MADRE. Non dimentichi quel che ti ho chiesto?
PADRE. Di che cosa?
MADRE. Per il mio artista … Avevi detto che ci avresti pensato …
PADRE. Ah,quello? ascolta,penso che sarà possibile.
MADRE. Non è quello che manca,in Medio Oriente,ossa.
PADRE. Sul piano etico,penso che sia possibile.
MADRE. D’accordo,ma è per un gesto artistico importante.
PADRE. Importante per chi?
LEI. Deve solo andare al cimitero Côte-des-Nègres,il tuo artista,se vuole ossa.
MADRE. Non hai alcun rispetto per i nostri morti o che cosa?
PADRE. Ah,perché i loro di morti,non è lo stesso?
MADRE. Sai bene che,in ogni modo, finiscono in preda ai cani sciolti/randagi,i loro morti. Senza esequie,né niente,allora …
LEI. E’ più edificante finire in una scultura d’arte impegnata.
MADRE. Sì,è più edificante .L’artista ha fatto una ricerca molto interessante sulla confusione tra il  soggetto e l’oggetto.
PADRE. E’ cosa,la sua opera?
MADRE. Si chiama Il motivo dello scorticato.
LEI. Il motivo dello scorticato. E’ dunque ben stupido/sempliciotto.
MADRE. Evidentemente lo trovi stupido:io t’ho messa al mondo perché tu mi trovi stupida.

Lui arriva,affannato.

LUI. Papa!
PADRE. Bene,il depresso s’è svegliato.”L’avvenire appartiene ?
LUI. … quelli che si alzano presto.”
PADRE. “Ha un bel mentire …
LUI. … chi viene di lontano.”
PADRE. “Quando saremo tutti colpevoli …?
LUI.  … sarà la democrazia.”Albert Camus.
PADRE. Bravo. Che cultura.
LUI. Papà? Perché siamo tutti colpevoli?
PADRE. Perché tutto è colpa nostra.
MADRE. Sì,è così,tutto è colpa nostra.
LUI. Come volete che io non cada/vada in depressione  con genitori come voi?
PADRE. Aiutati e il Ciel …
LUI. Ta yeule
MADRE. Come parli a tuo padre?
PADRE. Si ha un bel donare tutto a loro,finiscono per cacarvi nelle mani.
MADRE. Si ha un bel sacrificarsi,dissanguarsi,uccidersi per loro,che produce tutto questo?
PADRE. Si dà loro la vita,il confort,l’educazione …
MADRE. Si potrebbe morire davanti a loro,non cambierebbe niente,ci troverebbero comunque stupidi.
PADRE. Bisogna che me ne vada.
MADRE. Bene,è così,vattene.
LUI. Saluterai  G.I.Joe.
LEI. Porterai un cadavere alla mamma?
MADRE. LUI. LEI .Ciao.
LUI. Formavamo una famiglia funzionale dove  non smettevamo di schiuderci/ espanderci /aprirci/sbocciare gli uni sugli altri.
LEI. Eravamo uniti nell’armoniosa solidarietà di un focolare  caloroso che suscitava l’invidia e l’ammirazione di tutti.
LUI. Servivamo d’esempio,senza trarne vanità.
LEI. Inoltre, eravamo tutti belli.                             
                                 

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