Il filo d'Arianna |
6.Intermezzo blu di mitilene.
Si vede sbarcare
l’uomo- mostro. Seguono l’uomo- mostro i
tori- tangheri ,l’uomo-H e il suo aggiunto ,
il genitore
d’impiego,lo scudiero e tutta la cricca. L’uomo- mostro è sempre portato in portantina . Aziona uno
scaccia-mosche e non parla.
L’uomo – orologio:Terra!
Terra! Terra tre volte gridata. Ci siamo. Ed ecco l’albero Gohomsaya.(Tutti si alleggeriscono dei loro
fardelli.)Alla mia età,ne ho viste di cose,e ho fatto di tutto nella mai
vita. Provato
di tutto. Toccato di tutto. Assaggiato di tutto. Tutto ,
tutto, tutto. Io,Cro – Magnon Macoute,
Cro – Magnon Maboule , ero lì quando Eva ha dato il filtro al profeta Adamo.Ero
lì quando si gonfiavano i mari,quando si
incavavano i fiumi.
Il vecchio:E’
l’albero che parla indirettamente attraverso questo grullo.
L’uomo –orologio(entrando progressivamente in trance):Ero
lì quando Tekomashi- il –Terribile e Etomoto- Cuo r- di -Leopardo hanno,per mostrare
l’estensione dei loro poteri,sgozzato ogni anima viva a Gohomsaya - villaggio.
Ero lì,quando,nel cielo coperto da una
tenebra compatta,il primissimo fascio di luce
ha cominciato a spuntare. Ero lì anche quando il primo vizio e la prima
virtù hanno risuonato nel più profondo del cuore umano. E quando la conoscenza
e l’intelligenza hanno cominciato a infilare le loro lame nel giganteggiare della roccia dell’ignoranza grigia. Ho
assistito alla nascita della luna e visto commuoversi
la sublime
oscillazione dei Sauri del primo clan.
Ho vissuto la magniloquente esaltazione
dei dinosauri,la quadriglia della cometa e il cancan dello zolfo
fondente. Ho visto la primissima carmagnola degli uistiti,il tango sfrenato dei macachi e
il gran balletto di continenti. Poi sono venuti la mazurca e il passo basco dei
ghiacciai del precambriano. Sono l’antenato categorico delle bignoniacee .Ho
visto nascere il cielo e la primissima
grande marcia delle formiche-
bachi da seta. Ho assistito al primo lancio delle paludi,al primo vacillare
delle montagne, alle prime ondulazioni
delle isole,allo scatto dei promontori,al flusso originario
dell’Atlantide,al primo brivido del
Gulf - Stream .Io,Cro - Magnon, ho immerso i miei occhi come un sesso d’uomo in
tutte le salse che sono servite a
cuocere i negri in tutti i brodi della Storia … Perciò oggi so che la Storia è
prima di tutto una questione viziosa d’immobilità.(La transe si ferma) …
Che vi dicevo già? Mi sento turbato.
7.Scena rossetto
Arrivano folle e
file che cantano per sormontare le loro condizioni spaventose. E’ la sfilata
dei tori – tangheri e dei miserabili la grande parata in onore dell’uomo –
mostro,del suo genitore di impieghi e del suo uomo – H che assistono alla sfilata con arie
magniloquenti di sovrani incontestabili.
I tori – tangheri(Cantano):
Bu-i- bu-i
battuti,battendo bastoni
Zoppi,sbavando zozzi
La terra non è più rotonda
Bu - i bu-i
Battuti bantu bastoni alle mani
Domani non è più domani
Genti scartate
scafi scaramucce caricate
Battaglioni di boia
Battuti
La terra ha cessato d’esser rotonda
Alle lacrime cittadini(bis)
Spazzini pelosi
Noi i negri e voi gli sbalorditi
la tara cessa d’esser nera
Vum vum vum
Vrac vrac vrac
il mondo ha finito di venire al mondo
alle lacrime cittadini(bis)
(Flauti,sax,cori di
strumenti e applausi. L’uomo-mostro avanza in prima fila. Inalbera la porpora ingualdrappata
di oro e di pietre. Il suo discorso sarà sistematicamente ripreso con egual
tono
dal suo
uomo-orologio,dal suo genitore di impieghi e il toro-tanghero in
capo,nell’ordine
prestabilito, come
in una partitura di magia rituale )
L’uomo-mostro:Eccoci.
Qui è il solo posto del nostro pianeta
dove la terra è ancora rotonda,
paffutamente rotonda. Ci siamo bloccati per secoli: Ma
,che diavolo:siamo arrivati al Tchernoziom
della fine. Niente più guerra,niente più zizzania!Non più
incoerenza,non più sbandate. Blocco al
casino,allo scialo.Basta coi quattrocento colpi,con
l’intrigo,con la piccola o media corruzione,con
l’imbroglio classico,col pasticcio. Il tempo è venuto di
ricostruire il mondo. Carichi e via fuoco e
fiamme!Siamo venuti
per innalzare, nel cuore di un povero buco,l’impresa più vitale di tutti
i tempi.
Se Colombo,alla ventura dei suoi piccoli vagabondaggi,ha
marciato sull’America,noi,ragazzi miei,
signore e signori,abbiamo scoperto molto più
dell’America:di fronte a
quest’albero,siamo in
presenza delle radici dell’universo.
(Applausi nutriti)
Abbiamo sotto gli occhi un monumento che la terra intera verrà ben presto a
contemplare e a adorare. Andiamo,qui e ora, a creare impiego a sazietà. Perché
ci diamo per missione di fornire
l’asilo,
il coperto e la gioia ai duecento dodici milioni di
visitatori che l’albero di Gohomsaya richiamerà ogni anno in questo buco
miserabile dove il cielo e la terra fanno un tutt’uno. In questo consisterà la
nostra opera:trasformare questo bordello
di Carmanio in una città moderna,così da accogliere cinquantatre milioni di
visitatori a trimestre. In termini di cifre d’affari,la nostra impresa è una vertigine
saporita(succulenta).
(Applausi)
Ora,il tempo non dorme,preme. Abbiamo meno di novantadue
settimane per convertire questo buco marcio in una città potabile. Questa
pozzolana infetta,questa porcheria mostruosa e puzzolente,questa pattumiera
immonda,dobbiamo trasformarla in un luogo civile e rispettabile .Dio fece la
luce a partire dal nulla;noi dobbiamo,noi,farlo, a partire dalle deiezioni
dell’umanità.
(Applausi)
Al lavoro,ragazzi,signore e signori. L’albero che abbiamo
di fronte richiamerà qui tutte le
marmaglie
del mondo intero. Siamo entrati all’indietro nel secolo
del va’veloce e della grana. La nostra salvezza è nella cabala.Sbrighiamoci. Avanti,marsc!
(Fracasso,fanfare .I tori – tangheri si
sfogano in un vasto canto generale di verghe e fruste .E’ la messa al lavoro
del mondo.Cozza,rompe,inchioda,taglia,penetra,forza,riempie/imottisce,gratta,ingent…in
un sostanziale e compendioso chiasso da fine del mondo. Poi,musica:la città
risplende dei suoi nuovi fuochi.)
L’uomo – mostro: Le
natiche del mondo cambieranno posto. Ecco la nostra cittadella
inafferrabilmente imponente e solenne .Dove furono il fango,la morchia pomposa
troneggia in questo giorno una maestà saporita . Sale al cielo come un diamante
d’orgoglio,fiera dei suoi angeli,obelischi,torri,cupole,piramidoni
e piramidi … come
un’incantatrice di pietra dagli occhi terribili. Abbiamo operato alla rimessa
in marcia
del mondo Ballate,bevete,baciate e cantate … E anche se
queste stazioni,questi porti,questi mercati,
queste piazze,questi ospedali,queste metropolitane,queste
teleferiche e questi tram non sono che
paccottiglia e soperchieria,è tuttavia sempre meglio di niente. Tanto più che
tutto è dipinto di giallo,
colore della prosperità definitiva e della salvezza.
(Carnevale)
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