SCENA 18
LA CARTOLINA
La Madre
appare,come in una cartolina del deserto.
MADRE.”Ragazzi,ho
provato a raggiungere vostro padre in Afganistan. Nessuno sa dove si
trovi,e la mia preoccupazione cresce
ogni giorno.
Sono qui dove il sangue non è pittura fresca,sono qui
dove il caos è senza poesia,sono qui dove i corpi senza vita sono cose
ordinarie, e quando sono sdraiati sul ventre io li giro e tremo per la paura di
riconoscere vostro padre,ma non lo incontro mai.
Se lo vedete voi,ve ne prego,ditegli che sono nelle
montagne e che l’aspetto,che lo spero senza tregua.
Ho trovato rifugio in una grotta dove dei nomadi mi hanno
accolto. Tutta la giornata li imito. Così,finché vivranno io non neppure morirò.
Ho cercato l’estasi invano:mi rendo conto che,qui dove sono,i soli sguardi che sembrano
rotondi per il rapimento,sono quelli dei morti che rigiro.
Comincio a capire la fascinazione di vostro padre
all’indirizzo dei cadaveri.
Siate prudenti,il sangue sfugge così veloce ,alla minima
breccia cola.
La Mamma.”
PADRE,il suo
discorso è continuamente interrotto. Io … sapete,un giorno … m’ha detto … e
oggi sono … grazie. Vorrei … alla mia … e alle mie due … Senza di loro io … e
io non sarei … tengo a … il dolore e lo sgomento … che sono … e mi rivoltano
ancora ,poiché noi dobbiamo tutti noi … davanti
… che l’uomo fa all’uomo. Se le
mie foto potessero … e ciò,malgrado la …
che imperversa .Io … questo premio/prezzo
ai … che sia dall’Algeria, dall’Iraq,dal Libano,da Haiti,dal Ruanda,da Calcutta,dall’Afganistan
… Somalia … Cecenia … Guatemala … Kosovo …. Palestina … Guinea … Yugoslavia …
Sudan … per il sogno e per la speranza. Grazie.
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