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domenica 26 aprile 2015

44.Il piano americano.Scena XVIII


SCENA 18

LA CARTOLINA

La Madre appare,come in una cartolina del deserto.

MADRE.”Ragazzi,ho  provato a raggiungere vostro padre in Afganistan. Nessuno sa dove si trovi,e la mia preoccupazione  cresce ogni giorno.
Sono qui dove il sangue non è pittura fresca,sono qui dove il caos è senza poesia,sono qui dove i corpi senza vita sono cose ordinarie, e quando sono sdraiati sul ventre io li giro e tremo per la paura di riconoscere vostro padre,ma non lo incontro mai.
Se lo vedete voi,ve ne prego,ditegli che sono nelle montagne e che l’aspetto,che lo spero senza tregua.
Ho trovato rifugio in una grotta dove dei nomadi mi hanno accolto. Tutta la giornata li imito. Così,finché vivranno io non neppure morirò.
Ho cercato l’estasi invano:mi rendo conto  che,qui dove sono,i soli sguardi che sembrano rotondi per il rapimento,sono quelli dei morti che rigiro.
Comincio a capire la fascinazione di vostro padre all’indirizzo dei cadaveri.
Siate prudenti,il sangue sfugge così veloce ,alla minima breccia cola.
La Mamma.”
PADRE,il suo discorso è continuamente interrotto. Io … sapete,un giorno … m’ha detto … e oggi sono … grazie. Vorrei … alla mia … e alle mie due … Senza di loro io … e io non sarei … tengo a … il dolore e lo sgomento … che sono … e mi rivoltano ancora ,poiché noi dobbiamo tutti noi … davanti  … che l’uomo fa all’uomo.  Se le mie foto potessero … e ciò,malgrado  la … che imperversa .Io … questo premio/prezzo  ai … che sia dall’Algeria, dall’Iraq,dal Libano,da Haiti,dal Ruanda,da Calcutta,dall’Afganistan … Somalia … Cecenia … Guatemala … Kosovo …. Palestina … Guinea … Yugoslavia … Sudan …  per il sogno e per la speranza. Grazie.

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