Il filo d'Arianna |
16. Scena ambra,rame e tè
Lo scudiero (Davanti al rogo):Servite
un'altra tazza di tè ai condannati.
Il vecchio:Quei nasali hanno trasgredito le settanta leggi
dell’albero di Gohomsaya.
Bisogna fermare la galera
prima che il cielo cada loro sulla testa. Sono venuti e
come granchi,hanno dispiegato
la loro scempiaggine. Hanno aperto l’ipsometro.
Hanno smosso vento. L’albero
fuma e grida ,ma questi uomini sono troppo fessi per capire.
(Si accascia lentamente e muore. Arrivano,nudi
e senza fiato,l’uomo-mostro e Colette.
Visibilmente,non hanno avuto il tempo di rivestirsi)
L’uomo-mostro: Fermate,fermate l’olocausto. Io la sposo..Mi ha dato
il suo cuore
e tutti gli accessi del suo corpo. Chiudete
quel rituale insensato .Cominciamo
piuttosto a preparare la festa ,poiché la mia
tanto amata mi libra tutti gli
appartamenti del suo spirito. Poiché il suo amore fa del mostro che
ero
un’anima pacifica.
Colette:Che imprese sordide,amore,tu ci fai compiere ! In un mondo
meschino
a morte
facciamo camminare fianco a fianco
ciò che è nobile e ciò che è furfante.
Ti amo,ragazzo,un amore che ,per me, è la sola
spiegazione del mondo. Ma in
mezzo a tutte queste galere,ho scelto quella
che ti salvava la vita. Tuttavia,l
a mia anima è amareggiata per le conseguenze della
scelta che mi sono imposta.
Il bambino:Si … si … signora. Geor … ges … mio padre è morto. Signora,ritrovo
la
mia voce,per vivere come lui,per difendere
l’albero.
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