SCENA 14
L’INTERVISTA
MADRE. … Sì,ma si sa,che la vita è
iperviolenta,ipersessualizzata e iperdisagiata. Lo si sa,che siamo
iperconsumatori,iperindividualisti e ipersgomenti.
Allora,che cosa rappresenterà ancora l’arte? L’ambiguità
del mondo?La disillusione?La solitudine?La malinconia? L’alienazione?
L’oscenità?La barbarie?L’assurdità/L’assurdo?Il vuoto? La violenza?
L’americanizzazione?
E dopo,faremo ancora conferenze,vernissages,prime,cocktails,ouvertures,lanci/promozioni,dalle 5 alle 7,
per ben ripeterci che è fondamentale ricordarsi che la
vita è piena di violenza,di sesso e
d’America?
Tuttavia,io vado ancora verso l’arte con la speranza di
una rivelazione. Io credo ancora possibile quell’estasi che l’arte ci ha promesso.
Un brivido,un trasporto,ad un tempo brutale e
durevole/duraturo,un’esaltazione che conduce/porta al rapimento …
PADRE. … Un ardore finora insospettato,una sorta di gioia
sublime e nello stesso tempo dolorosa,un ribollire che si vorrebbe eterno,un
piacere grave,ma pur sempre un piacere …
Mi piaceva non amare quel che vedevo attraverso il mio
obiettivo. Mi piaceva non amare il sangue che l’uomo fa scorrere come vernice. E
poi un giorno ci poniamo la domanda,ci diciamo ma perché ci ritorno,allora,e poi
troppo tardi ci siamo posti la domanda e tremiamo. Tremiamo non per tornare
verso l’orrore,no,tremiamo all’idea che forse quell’orrore ci procura qualcosa
che non ha niente a che vedere con la rivolta ragionevole di cui sapevamo
parlare così bene. Che l’ostinazione a continuare non è forse
quella del dovere,come ci piaceva credere, ma quella di
una ricerca molto più misteriosa.
Un brivido,un trasporto,allo stesso tempo brutale e
durevole …
PADRE E MADRE. … un’esaltazione che conduce/porta al
rapimento,un ardore fino a questo momento insospettato,una sorta di gioia
sublime e dolorosa ad un tempo,un ribollire che si vorrebbe eterno,un piacere
grave,pur tuttavia un piacere …
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