Il filo d'Arianna |
17.Scena rossa.
Molto più tardi. Una folla riunita ai piedi di un magnifico palazzo costruito a due passi
all’albero.
Si vedono soldati dovunque,in
armi,berretti rossi e berretti verdi che spingono la folla.
Voci d’uomo: Viva il Re!
Voci di donna:Viva il Re!
(Falso delirio e vera baldoria)
Voce d’uomo: Che il Re viva!
Voce di donna:Viva il Re dell’Albero!
L’uomo – mostro (che appare
al balcone in compagnia di Colette) : Figli miei,signore e signori,
abbiamo realizzato questo
bordello dopo avere,per ventitre mesi,sgobbato come bestie.
Il frutto della nostra pena
,eccolo davanti ai nostri occhi. Abbiamo rimesso un alito laddove ,da secoli, respirava
soltanto la morte. L’albero di Gohomsaya è visitato da un numero allucinante di
turisti,di ricercatori e di curiosi. Ogni anno ,una valanga umana viene a
Carmanio.Non possiamo impedirci di tradurre questa valanga nel suo peso
finanziario,economico e politico. E il mondo ,come previsto ,ha cambiato
ufficialmente di culo. Vilipesi ieri,siamo oggi corteggiati da coloro che
vivono oggi delle nostre briciole ,delle nostre prodigalità e delle nostre
complicità sordide quando il tempo vira agli intrallazzi.
Mangiate,bevete,ballate e
lodate per sempre l’albero di Gohomsaya che ci ha permesso di entrare nel mondo
moderno dalla porta principale.
(Delirio di carnevale)
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