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domenica 26 aprile 2015

28.Il piano americano.Scena II




SCENA 2
LA PARTENZA DI PAPA'
Sono tutti e quattro in un letto molto grande.
LEI. Arrivederci,papà.
PADRE. Arrivederci,principessa. Ma dove è finito tuo fratello,quel furfante?
LEI. Dorme.
PADRE. Ancora? Ma non la smette di dormire!
LEI. E’ perché consuma/impiega tanta energia quando non dorme.
PADRE,ridendo. Sempre a difenderlo,eh?  Mia bella piccioncina!Vieni a trovarmi un po’. e … op!(Lei gli salta tra le braccia).Ma di’ dunque,sei ancora cresciuta ,tu!
LEI,reclamando come una bambina. Dimmi che sono un’erba cattiva.
PADRE,alterando la voce .Sei un’erba cattiva!
LEI,scoppiando a ridere,rapita. Papa …
PADRE. Sì,tesoro mio.
LEI. Non voglio che tu parta.
PADRE. Io neppure. Ma è il mio lavoro,capisci?
LEI. Ho sempre paura,quando parti.
PADRE. Di che hai paura,pulcino/bambina mia?
LEI. Ho paura che ti faccia prendere in ostaggio o che tu salti/esploda su una mina artigianale.
PADRE. Non mi lascerò mai prendere in ostaggio.
LEI. Lo so,papà.
PADRE,facendola saltare mentre la solleva. … E salterò al di là delle mine!
LEI,ridendo. Papà!
PADRE. Non preoccuparti più. Promesso?
LEI. Promesso.

La Madre arriva ,sorridente,con una borsa/busta  di carta scura che tende al Padre.

MADRE. Ho preparato uno spuntino per il viaggio.

I genitori si baciano castamente.

PADRE. Grazie,tesoro.
MADRE. Figurati
PADRE. Sei formidabile.
MADRE. Ma non è gran che.
PADRE. Mi piace che tu sia moderna ,e tuttavia capace di servire tuo marito senza sentirti umiliata.
MADRE. Ne traggo al contrario un grande orgoglio.
PADRE,a Lei. Sarai molto gentile con la mamma,pulcino mio?
LEI. Sì,papà.
MADRE. E’ sempre molto gentile.
PADRE. La mamma lavora sodo,sai. E la sua carriera è importante quanto quella di papà.
LEI. Lo so. Farò come lei quando sarò grande.
MADRE. Davvero? Vuoi essere come me?
LEI. Sì,mamma. Come te.
MADRE: Va bene se è questo che vuoi. Ma non ti ho messo al mondo perché tu sia a mia immagine.
PADRE. E noi ti amiamo per ciò che tu sei.
MADRE. Qualsiasi cosa tu faccia.
LEI. Lo so.

Lui arriva,affannato.

LUI .Papà!
PADRE. Ah! Il mio soldatino s’è svegliato! Benone! “L’avvenire appartiene …?
LUI.  ...a quelli che si alzano presto.”
PADRE.” Ha un bel mentire …?
LUI . … chi viene di lontano.”
PADRE.”La democrazia è un cattivo sistema …
LUI.  … ma è il meno cattivo di tutti i sistemi.”Churchill.
PADRE. Bravo! Che cultura!
LUI,le lacrime agli occhi. Papà …
PADRE,prendendolo tra le braccia,commosso. Ragazzone mio,Tu lo sai,siamo uomini,tu ed io,ma abbiamo il diritto di provare emozioni pure noi.
LUI. Ti voglio bene,papà.
PADRE. Pure io ti voglio bene,ragazzo mio,e sono capace di dirtelo.
LUI,tirando fuori dalla tasca una carta. Ti ho fatto un disegno.
PADRE,esagerato. Ma è un Picasso!... Sai una cosa? La terrò sempre con me.
LUI. Davvero? Sempre?
PADRE. Sempre.

Il Padre e lui si danno pacche  strane sulle mani e non la finiscono più. Dopo,il Padre prende la sua borsa da viaggio.

PADRE. Torno molto presto.
MADRE,passando le braccia sulle spalle dei figli 
… e poi noi,non avremo il tempo di annoiarci,nevvero?
LUI. Hai un buon profumo,mamma.
MADRE. Grazie,cuore mio.
PADRE,ridendo come troppo complice con la Madre. Non fate troppe stupidaggini,voi tre/tutti e tre!
(Si allontana)A presto!

Parte.

MADRE, LUI E LEI,salutandolo con la mano in modo esagerato.
A presto! Divertiti tanto!
PADRE,di lontano … E grazie per  lo spuntino !

La Madre,Lui e Lei ridono come se il Padre avesse appena fatto una bella battuta.
Il letto indietreggia lentamente verso il retro-scena.

PADRE. Formavamo una famiglia funzionale dove non la finivamo più di schiuderci gli uni sugli altri.
MADRE. Eravamo uniti nell’armoniosa solidarietà di un focolare caloroso che suscitava l’invidia e l’ammirazione di tutti.
PADRE. Servivamo d’esempio,senza trarne vanità.
MADRE. Inoltre,eravamo tutti belli

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