SCENA 6
LA LITE2
La madre è in tenuta “emergente”,tornano da una mostra. Si parlano nella loro stanza da bagno.
In secondo
piano,Lui e Lei,nel letto sussurrano/parlottano e ridono,Non si
capisce/percepisce più
bene cosa fanno.
MADRE. … Dunque
non ti è piaciuta la mostra?
PADRE. No.
MADRE. Mi sorprende/stupisce.
PADRE. Ah sì?
MADRE. Sì,davvero.
PADRE. A me,quel che mi sorprende davvero ,è a che punto
tu punti su di lui … lei? Lei o lui?
MADRE .Molto strano/buffo/curioso. Lui ti ammira molto e
tu sei stato sprezzante.
PADRE. Non sono stato sprezzante. Non mi è piaciuto.
MADRE. Avresti potuto almeno interessarti.
PADRE. Ho diritto alla mia soggettività.
MADRE. Non essere in malafede. Non è una semplice
questione di soggettività:il suo passo è completamente innovatore,non puoi negarlo.
PADRE. Beh!/Bene,non so,qui …
MADRE. E’ uno scorticato vivo,quel ragazzo.
PADRE. Sì,conosciamo il tuo debole per gli scorticati
vivi.
MADRE. Scusa?
PADRE. Niente.
MADRE. Chi ha un
debole per gli scorticati vivi?
PADRE .Va bene,lascia stare.
MADRE. Per me la sua istallazione evoca,in un maniera
poetica,tutto il disagio e la vulnerabilità della nostra civiltà. Non trovi? E
poi tutta questa violenza che tracima
dalla rappresentazione ,come una materia invisibile …
PADRE,volendo fare
una battuta. Cou-donc,non devo aver guardato dalla parte giusta.
MADRE. Hai guardato,ma non vedi più niente.
PADRE. Cosa?
MADRE. A forza di vedere brandelli d’uomini,relitti umani
peggio del mondo smembrato,non sei nemmeno più capace di percepire la forza di
un’opera.
PADRE. Scusami! Scusami di non esser stato toccato dal
disagio e la vulnerabilità del tuo giovane artista!
MADRE. Evidentemente,tu dirai che è più fondato di essere
vulnerabile e scomodo nel Medio-Oriente
che vulnerabile e disagiato qui.!
PADRE. Che cos’è che tu hai contro il Medio-Oriente?
MADRE. Non ho niente contro il Medio-Oriente.
PADRE. Ma tu riconduci sempre al Medio-Oriente.
MADRE. Mi scoccia il Medio-Oriente!E poi è un po’ facile
screditare la forza di un gesto artistico col
pretesto che questo riguarda il Medio-Oriente.
PADRE. Eh?Non è questo! Ma tu converrai che la vulnerabilità
e il disagio,è relativo.
MADRE. Con la relatività io perdo sempre.
PADRE. Come “tu” perdi sempre?Non è il tuo lavoro che io
rimetto in discussione,non è la tua opera,non è la tua istallazione!
MADRE. E’ lo stesso.
PADRE. Io non trovo.
MADRE. E’ perché tu sottostimi il mio coinvolgimento.
PADRE. Non credo che io sottostimo il tuo coinvolgimento.
MADRE. E’ vero che io non rischio la vita,io,quando
difendo artisti sovvenzionati ,non corro il rischio di saltare quando mi reco
al lavoro ,non devo trafficare con vero
sangue schifoso peggio degli odori che strappano/tolgono
(?)il cuore!
PADRE. Sei gelosa?
MADRE .Io,gelosa,ma di che?
PADRE. Dell’essenzialità.
MADRE. Aspetta,non rimetterai in discussione
l’essenzialità dell’arte,tuttavia tu sei più brillante di così.
PADRE. Non è quello che ho detto.
MADRE. Sai,avrai un bel riportare tutte le foto di guerra
che vuoi,sarà sempre una successione di testimonianze.
PADRE. E allora?
MADRE. E allora gli artisti,loro,non si contentano di
testimoniare:hanno un proposito,reinventano il reale,creano.
PADRE. Io ho un proposito.
MADRE. Qual è il
tuo proposito?
Sono disturbati dal
rumore dei figli a letto.
MADRE,verso il
letto .Basta,ragazzi!
Si illumina ora il
letto in cui Lui e Lei si divertono a scimmiottare i loro genitori.
LEI. Non ti è piaciuta la mostra?
LUI. Detesto le mostre.
LEI. Ci siamo,lo sapevo,ti sei bruciato il cervello.
LUI. No,ma il mal di vivere dei giovani artisti non lo
sopporto proprio/mi è insopportabile.
LEI. Ma è del MIO mal di vivere che si tratta nelle loro
opere!
LUI. Non capisco niente di quel che tu racconti.
LEI. La mostra ,sono io!Io sono un’opera d’arte!Io sono
tutte le opere d’arte!Che si inchiodino gli occhi su di me che si puntino la
luce e gli sguardi su di me ,che si crei il più vasto consenso riguardo a me/ a
proposito di me,che un solo fremito
delle mie labbra susciti l’interesse e la contemplazione …
LUI. Tesoro mio,credo che tu abbia un serio problema di ego.
LEI. Non ho problemi di ego! Sarebbe in tutta umiltà,ma
avrei un bel relativizzarmi,non arriverò mai a convincere la gente ad amarmi un
po’ meno intensamente,un po’ meno manifestamente
…
LUI. E riceveresti un sacco di premi?
LEI . Un sacco di premi! Tutti i premi! e tutti
invidierebbero la mia vita!
LUI. Ma la gente diventerebbe gelosa!
LEI. No! Susciterei ,al contrario, i sentimenti più
nobili,i più edificanti,ed è precisamente per questa ragione che mi si amerebbe
ancora di più …
LUI. No, sarà di tutto riposo,questo tuo amore per tutti.
LEI. … Talvolta avrei vertigini,direi allora il bisogno
d’essere un po’ sola,e tutti sarebbero desolati,ma rassegnati alla
privazione di me per qualche ora…
LUI. … E quando tu
riapparissi,saresti ancora più radiosa/smagliante/strepitosa che nel loro
ricordo e non se ne capaciterebbero…
LEI. … Si
direbbero :” Ma non c‘è dunque alcun limite alla bellezza ?
LUI. Alla grazia?
LEI. Allo splendore?
Scoppiano a
ridere. Si trovano veramente molto
buffi.
LEI,simulando
all’improvviso la gravità. E poi,un giorno,quando ne avrò veramente abbastanza
di tutto quest’amore di me per tutto,io smetterò di esistere,io ucciderò con le mie mai, e mi lascerò
marcire ai loro piedi perché sappiano
che dopo di me non c’è che decomposizione,puzzolenza/puzzo/puzza,disperazione..
Lui e Lei fanno i morti,la lingua di fuori.
MADRE, di lontano. Basta,ragazzi!
La madre li
raggiunge.
MADRE. Che fate?
LUI. Niente,mamma.
LEI. Giochiamo.
MADRE. A che?
LUI. Ai Kamikazes.
MADRE. Non è un bel gioco.
LEI. Perché? Ci rilassa.
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