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lunedì 20 aprile 2015

18(Scena nera)Monologo d'oro e nozze d'argento

Il filo d'Arianna
14.Scena nera          


Tardi la sera. Il rogo brucia sempre nell’attesa dei condannati.

Lo scudiero:Signore,tutti i fusibili della mia pazienza sono saltati. La ragazza,quella signora Colette,
mette tutto lo zelo  del mondo a importunare il suo mondo. Datemi,ve ne prego,monsignore,un
ordine per quel che la riguarda.
L’uomo – mostro:Non crederete la mia bocca,scudiero, non converrete  neppure delle circostanze … pertanto,scudiero,tutto il mio sangue si leva in un solo flutt E per quale intrigo?
L’uomo- mostro:Non ridete più,scudiero,il mondo è affondato. Una dannazione ha ucciso le mie
orze e la mia volontà.(Silenzio)Non avete voi dunque mai sorpreso nei suoi occhi saporiti la minima scintilla,il minimo rabbrividire favorevole al calvario che mi brucia?
Lo scudiero(Grossa risata): Monsignore,voi,il più grande ingegnere della dissolutezza che io conosca,
il grande orco che ,aspro,ha  devastato senza selezionare ragazzine e ragazzi … sareste voi innamorato?
Ma di chi? Che il cielo mi cada sulla testa se io mi metto a credere un pari scalpore.
L’uomo mostro: Grazie a tutti i dannati del cielo e della terra,son posseduto da una donna,dalla radice
 dei capelli alla punta delle unghie. Ho,con tutte le mie forze,voluto dissipare i fantasmi di questa fascinazione .Era bello,scudiero,era bello. Immaginate un corpo  intrinseco,schiumante e fumante,impiantato nelle volte soavi dell’aurora,abbandonato in fondo a un tremito,negligentemente posato nell’angolo di questa cellula mostruosa ,e che sognava piangendo. Esiste al mondo qualcosa
 di più bello di una donna abbandonata alla rinfusa sulle sponde  del  lasciarsi andare .Sulle sue labbra venivano a abbattersi  le  rive  di un richiamo succoso,soave,rigoroso. E’ verso la sua mano nuda
la mia anima si china malvagiamente.
Lo scudiero: Che il vostro cuore scherzi ,io vi capirò. Che abbia fame di una femmina,l’istante di un riso. … Ma che,monsignore,voi vi lasciate strozzare  dall’amore,mi sbalordisce al punto di non riconoscervi .
L’uomo-mostro:Ha fatto irruzione nel mio cuore come una montagna. Occupa tutti gli appartamenti
 del mio corpo. Scudiero,non avete nella vostra anima minuscola di che misurare quest’affare. Sono abbrutito,è un’emozione rude che mi  immobilizza senza pietà. E’ bella come una rosa.(Risa dell’altro)
Non ridete,scudiero. La rivedo,che si carezza deliziosamente la  guancia all’alba,e che sospira. Colette amata!Vorrei tuffarmi nelle tue braccia insensate,ebbro morto delle tue mani e del tuo seno sfrenato.
Lo scudiero:Viene,monsignore,nascondetele il vostro pallore e questa disperazione.(Va davanti a
Colette vestita di porpora e di seta satinata .E’ tutta coperta di pesanti gioielli)Entrate,signora,
Monsignore vi attende. E se la mia intuizione mi resta fedele,penso che la vostra presenza non
nuoccia ai suoi occhi.(Si mette di lato).
L’uomo – mostro:Venite,signora,mettetevi a vostro agio. Prendetevi una sedia,se vi piace.
Colette: Il tempo,monsignore,per me è contato per restare seduta . Vengo a reclamare,presso
la vostra clemenza,pietà per un ragazzo che non è colpevole. Prendete me ,prendete Charlotte
e tutti gli altri … ma risparmiate un fanciullo le cui labbra non hanno smesso di respirare il latte.
Uccideteci ,ma lasciate vivere un’anima che apre appena gli occhi al mondo.
L’uomo mostro(a se stesso):Mostriamoci inflessibile.(A Colette) la legge,signora,è il più sicuro
 fondamento delle nazioni. Archibaldo e la sua cricca hanno cercato di attentare ai miei giorni,
sette dei miei migliori compagni hanno perso la vita nella rissa che i ribelli hanno provocato.
L’uomo –orologio ,il mio miglior amico,agonizza per i colpi che quegli scellerati gli hanno inferto.
Tutto ciò perché il vecchio,il ragazzo e voi stessa rifiutate di firmare la retrocessione  delle
terre che mi  spettano in nome dell’umanità. Non venitemi,signora,a chiedermi di perdonare 
foss’anche il bambino.(Silenzio)   Se non si trattasse di voi,signora,avrei trovato alla vostra
implorazione un andamento/sviluppo troppo crudele. Suvvia, vi prego,signora. Strappate
 la vostra anima agli affanni del mio corruccio.
Colette:Monsignore,io vi offro il mio corpo Immolatelo se il sangue risiede nelle
 vostre mani. Ma risparmiate un marmocchio che non ha ancora messo fuori  il naso.
Non spezzate uno stelo che fragilmente vacilla alle porte dell’esistenza.
L’uomo- mostro(Falsamente irritato): Smettete,dolcezza crudele,di chiedermi l’impensabile.
 Disponete e lasciatemi il tempo di organizzare la mia sofferenza. Troppe cose,in qualche
giorno,hanno torturato al mia persona:la morte,l’odio,l’amore,il dubbio,la potenza e l’agonia.
 Sono stato principe di moralità. Eccomi oggi corrotto fino al midollo del cuore Io che volevo
 odiare con tutte le mie forze,eccomi costretto a  negoziare col mio corpo.
Colette:Vi lascio,monsignore.(Vuole uscire)
L’uomo-mostro: Aspettate un briciolo di secondo che il mio sguardo corra sulle vostre gote.
Potreste un istante prendere in considerazione  la faccenda su altre basi? E non beffarvi di
 quel che io qui confesso senza veli?Se me lo permetteste ,potrei,Colette adorata,dimenticare
 tra le vostre braccia il mondo intero! Non ho che una brama:bere le vostre labbra,nutrirmi
 del vostro respiro scatenato ….
Colette:Che cosa? Che mi state dicendo?... Monsignore,vengo a chiedervi pietà per un bambino
 che amo (d’un amore più grande che per me stessa. e voi mi chiedete  di darmi a voi,corpo,
anima e brividi? Mai!
 L’uomo–mostro(disperato):Pugnali di tutto il mondo,venite a danzare sulla
 mia gola. Serpenti,scorpioni,saette ,venite  a fracassare la mia rovina .Lo spazio
mi sfugge. Signora,gli occhi mi mancano. Muoio,sono folgorato. Come
 raggiungere il grande scalino  che viene a far baldoria  sotto le mie membra?
(Silenzio) Amare,che sporco mestieruccio!Vacillo in questo momento in modo
 lamentevole verso questa voragine che si è spalancata.
Colette:Non rivestitemi,monsignore ,di un erroneo giudizio. Il mio crimine ,
il mio solo crimine consiste  nella sfrontatezza di desiderare un uomo altro da voi.
L’uomo – mostro:Non tiriamola all’infinito .Non ho frodato affatto quest’amore,
Dio mi è testimone.(Lei esce sconcertata)Vieni,mio dolore  bene amato,non
dobbiamo tergiversare .Se persiste a non amarmi,faremo ciò che comandano
le vie obbligate dell’onore. Entreremo tutti dalla stessa porta della Storia insanguinata.
A meno che non mi amiate,Colette imprudente,mi restituirete ai miei odi!

Sono folle,oppure è questo mondo  che sprofonda a brandelli?Sono circondato da una sola
donna ,piedi e pugni legati,librato a tutti i fantasmi della notte. Premo il mio cuor di leone
 come una perla. Sono,crudeltà,titolare di un cuore che non sa più. La mia bocca è
assetata  di baci lussuriosi. Per quanto sia  principe ,sento il mio corpo scivolare verso mostri
inauditi.Scudiero,trovami qualcosa da bere,grande e forte.


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