Il filo d'Arianna |
Tardi la sera. Il rogo brucia sempre nell’attesa dei condannati.
Lo scudiero:Signore,tutti i fusibili della mia pazienza sono saltati. La ragazza,quella signora Colette,
mette tutto lo zelo
del mondo a importunare il suo mondo. Datemi,ve ne prego,monsignore,un
ordine per quel che la riguarda.
L’uomo – mostro:Non
crederete la mia bocca,scudiero, non converrete
neppure delle circostanze … pertanto,scudiero,tutto il mio sangue si
leva in un solo flutt E per quale intrigo?
L’uomo- mostro:Non
ridete più,scudiero,il mondo è affondato. Una dannazione ha ucciso le mie
orze e la mia volontà.(Silenzio)Non
avete voi dunque mai sorpreso nei suoi occhi saporiti la minima scintilla,il
minimo rabbrividire favorevole al calvario che mi brucia?
Lo scudiero(Grossa risata): Monsignore,voi,il più grande ingegnere della dissolutezza che io
conosca,
il grande orco che ,aspro,ha devastato senza selezionare ragazzine e
ragazzi … sareste voi innamorato?
Ma di chi? Che il cielo mi cada sulla testa se io mi
metto a credere un pari scalpore.
L’uomo mostro: Grazie
a tutti i dannati del cielo e della terra,son posseduto da una donna,dalla
radice
dei capelli alla
punta delle unghie. Ho,con tutte le mie forze,voluto dissipare i fantasmi di
questa fascinazione .Era bello,scudiero,era bello. Immaginate un corpo intrinseco,schiumante e fumante,impiantato
nelle volte soavi dell’aurora,abbandonato in fondo a un tremito,negligentemente
posato nell’angolo di questa cellula mostruosa ,e che sognava piangendo. Esiste
al mondo qualcosa
di più bello di
una donna abbandonata alla rinfusa sulle sponde
del lasciarsi andare .Sulle sue
labbra venivano a abbattersi le rive
di un richiamo succoso,soave,rigoroso. E’ verso la sua mano nuda
la mia anima si china malvagiamente.
Lo scudiero: Che
il vostro cuore scherzi ,io vi capirò. Che abbia fame di una femmina,l’istante
di un riso. … Ma che,monsignore,voi vi lasciate strozzare dall’amore,mi sbalordisce al punto di non
riconoscervi .
L’uomo-mostro:Ha
fatto irruzione nel mio cuore come una montagna. Occupa tutti gli appartamenti
del mio corpo.
Scudiero,non avete nella vostra anima minuscola di che misurare quest’affare.
Sono abbrutito,è un’emozione rude che mi
immobilizza senza pietà. E’ bella come una rosa.(Risa dell’altro)
Non ridete,scudiero. La rivedo,che si carezza
deliziosamente la guancia all’alba,e che
sospira. Colette amata!Vorrei tuffarmi nelle tue braccia insensate,ebbro morto
delle tue mani e del tuo seno sfrenato.
Lo scudiero:Viene,monsignore,nascondetele
il vostro pallore e questa disperazione.(Va
davanti a
Colette vestita di
porpora e di seta satinata .E’ tutta coperta di pesanti gioielli)Entrate,signora,
Monsignore vi attende. E se la mia intuizione mi resta
fedele,penso che la vostra presenza non
nuoccia ai suoi occhi.(Si mette di lato).
L’uomo – mostro:Venite,signora,mettetevi a vostro agio.
Prendetevi una sedia,se vi piace.
Colette: Il
tempo,monsignore,per me è contato per restare seduta . Vengo a reclamare,presso
la vostra clemenza,pietà per un ragazzo che non è
colpevole. Prendete me ,prendete Charlotte
e tutti gli altri … ma risparmiate un fanciullo le cui
labbra non hanno smesso di respirare il latte.
Uccideteci ,ma lasciate vivere un’anima che apre appena
gli occhi al mondo.
L’uomo mostro(a se stesso):Mostriamoci
inflessibile.(A Colette) la
legge,signora,è il più sicuro
fondamento delle nazioni. Archibaldo e la sua
cricca hanno cercato di attentare ai miei giorni,
sette dei miei migliori
compagni hanno perso la vita nella rissa che i ribelli hanno provocato.
L’uomo –orologio ,il mio
miglior amico,agonizza per i colpi che quegli scellerati gli hanno inferto.
Tutto ciò perché il vecchio,il
ragazzo e voi stessa rifiutate di firmare la retrocessione delle
terre che mi spettano in nome dell’umanità. Non
venitemi,signora,a chiedermi di perdonare
foss’anche il bambino.(Silenzio) Se non si trattasse di voi,signora,avrei
trovato alla vostra
implorazione un
andamento/sviluppo troppo crudele. Suvvia, vi prego,signora. Strappate
la vostra anima agli affanni del mio
corruccio.
Colette:Monsignore,io vi offro il mio corpo Immolatelo se il sangue
risiede nelle
vostre mani. Ma risparmiate un marmocchio che
non ha ancora messo fuori il naso.
Non spezzate uno stelo che
fragilmente vacilla alle porte dell’esistenza.
L’uomo- mostro(Falsamente
irritato): Smettete,dolcezza crudele,di chiedermi l’impensabile.
Disponete e lasciatemi il tempo di organizzare
la mia sofferenza. Troppe cose,in qualche
giorno,hanno torturato al mia
persona:la morte,l’odio,l’amore,il dubbio,la potenza e l’agonia.
Sono stato principe di moralità. Eccomi oggi
corrotto fino al midollo del cuore Io che volevo
odiare con tutte le mie forze,eccomi costretto
a negoziare col mio corpo.
Colette:Vi lascio,monsignore.(Vuole
uscire)
L’uomo-mostro: Aspettate un briciolo di secondo che il mio sguardo
corra sulle vostre gote.
Potreste un istante prendere
in considerazione la faccenda su altre
basi? E non beffarvi di
quel che io qui confesso senza veli?Se me lo
permetteste ,potrei,Colette adorata,dimenticare
tra le vostre braccia il mondo intero! Non ho
che una brama:bere le vostre labbra,nutrirmi
del vostro respiro scatenato ….
Colette:Che cosa? Che mi state dicendo?... Monsignore,vengo a
chiedervi pietà per un bambino
che amo (d’un amore più grande che per me
stessa. e voi mi chiedete di darmi a
voi,corpo,
anima e brividi? Mai!
L’uomo–mostro(disperato):Pugnali di tutto il
mondo,venite a danzare sulla
mia gola. Serpenti,scorpioni,saette
,venite a fracassare la mia rovina .Lo
spazio
mi sfugge. Signora,gli occhi
mi mancano. Muoio,sono folgorato. Come
raggiungere il grande scalino che viene a far baldoria sotto le mie membra?
(Silenzio) Amare,che sporco mestieruccio!Vacillo in questo momento
in modo
lamentevole verso questa voragine che si è
spalancata.
Colette:Non rivestitemi,monsignore ,di un erroneo giudizio. Il mio
crimine ,
il mio solo crimine
consiste nella sfrontatezza di
desiderare un uomo altro da voi.
L’uomo – mostro:Non tiriamola all’infinito .Non ho frodato affatto
quest’amore,
Dio mi è testimone.(Lei esce sconcertata)Vieni,mio
dolore bene amato,non
dobbiamo tergiversare .Se
persiste a non amarmi,faremo ciò che comandano
le vie obbligate dell’onore.
Entreremo tutti dalla stessa porta della Storia insanguinata.
A meno che non mi
amiate,Colette imprudente,mi restituirete ai miei odi!
Sono folle,oppure è questo
mondo che sprofonda a brandelli?Sono
circondato da una sola
donna ,piedi e pugni
legati,librato a tutti i fantasmi della notte. Premo il mio cuor di leone
come una perla. Sono,crudeltà,titolare di un
cuore che non sa più. La mia bocca è
assetata di baci lussuriosi. Per quanto sia principe ,sento il mio corpo scivolare verso
mostri
inauditi.Scudiero,trovami
qualcosa da bere,grande e forte.
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