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martedì 21 aprile 2015

19(Scena madre)Monologo d'oro e nozze d'argento.

Il filo d'Arianna.

15.Scena madre                                                         

Primo mattino. Colette entra bruscamente e apostrofa l’uomo – H.

Colette:E’ vero ciò che si sente? Mostri,che fate e con quale interesse?
Lo scudiero: Non sono io che faccio,signora,ma il mio padrone. E voi potete credermi,
non ho  punta  presa sulla sua volontà.
Colette:Dov’è questo padrone?Che tutto il mio corpo lo vilipenda.
Lo scudiero: Non lo vedrete stamattina ,signora. Il padrone dorme. E nessuno ,secondo la
sua volontà, deve disturbarlo  prima di domani … cioè quando tutti i fagiolini saranno cotti.
Colette:Risvegliate il vostro mostro,ve ne supplico. Questa galera deve essere evitata.
Lo scudiero:Ve lo giuro,signora,che non ho ascendente sulla volontà del mio padrone.
Colette:Quando avete,crudeli,deciso di ucciderli?
Lo scudiero:Non sono io a immolare,signora,ma il mio padrone .E’ così difficile cogliere
questa banalità? Io non posso farci niente!  Sebbene …
Colette: Sebbene?(Silenzio) Mostro, parlate. C’è qualcosa che si possa fare  per salvarli?
Lo scudiero: No,niente. Sono cotti. Ed io so  che a forza di voler contentare tutto il mondo,
si finisce per dispiacere … In un mestiere come il mio,una cosa simile non  è sostenibile
.(Silenzio) Lo riconosco tuttavia: il mio padrone adora la dissolutezza,ne è perfino il re.
Tutta la sua gloria e tutto il suo piacere risiedono  nella prevaricazione,nello spergiuro;
durante la sua vita,si è lasciato prendere: con i piedi,poi il sesso,poi il ventre,poi il cuore.
 Ed ora,ci si è messo la testa .Il mio padrone dirige una fabbrica di prevaricazione.
Senza dubbio la più grande del mondo.(Silenzio)Ma perché dunque io vi dico tutto questo?
Colette:Per farmi morire d’orrore e di disgusto. Ve ne prego,salvate quegli infelici .
Dio o il diavolo vi ripagheranno per questa spavalda iniziativa.
Lo scudiero: Questa è un’impresa impossibile .Pertanto,io vi capisco:è sempre così piacevole
chiedere la luna agli altri quando  si è certi  di non assumere rischi su di sé.
Colette:Conducetemi dove il vostro mostro dorme. Prenderò da sola la luna. Da sola e
con le mie mani nude.
Lo scudiero: La signora vuole scherzare?
Colette:Come potete sostenere un’endogamia di una simile misura?Uomini e donne
stanno per essere immolati per delle scemenze … e voi pensate ,mostro crudele,
che il mio dolore si sta divertendo?(Piange)
Lo scudiero:Non cercate,signora di raggiungermi con le lacrime.(Silenzio. Si rassegna)
Non piangete più. Datemi questa sola notte,vi aiuterò a sventare la faccenda.
Colette:Il mio cuore sarà il vostro tempio. Ma conducetemi piuttosto dove dorme
il vostro padrone.

1 commento:

  1. Nel mio blog sulla poesia contemporanea sta per cominciare la serie di post sulla poesia francese contemporanea che seguirà la lunga serie dedicata a Octavio Paz.Se sei interessato questo è il link:mariellaemporio.blogspot.com Ho anche rinnovato numerosi post del blog marielbrubazar.blogspot.com , per semplificare soprattutto le procedure di accesso.

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