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sabato 25 ottobre 2014

Che vuol dire Zeitouns?

L'ho chiesto prima a Reza,poi,per affettare la risposta l'ho chiesto anche a Donatella.
Ed eccola la risposta.



"Ciao carissima,

Je te réponds à la place de notre douce Donatella. Elle s'écroule sous les copies et l'organisation des cours. Je témoigne de son état et je me propose volontiers de te répondre, d'autant plus que je suis LE coupable !

Ma pauvre Mariella qui cherche dans les dictionnaires français la définition d'un mot qui est tout sauf français ! Zeitoun vaut dire "olive" (et olivier) en arabe et persan ! Le titre du livre vient du titre d'un des poèmes: "Zeitoun". J'insère le poème ici. En quelque sorte le livre se présente comme le récit que les zeitouns de Palestine, ces témoins silencieux d'une histoire déchirante, pourraient raconter s'ils se mettaient à parler. Si les arbres se mettaient à parler ils auraient des choses à dire. Je l'ai dit à haute voix à un arbre qui a connu un grand poète anglais. Et à tant d'autres arbres.

Le mot Zeitoun est entrée, suite au mariage culturel de l'Espagne et le monde arabe, en langue espagnole. Quant à moi, les zeitouns du Toscan m'ont enivré. La vue sur les champs de zeitouns lorsqu'on est sur les collines toscanes me porte au ciel. Une beauté rare et unique.

Et si les zeitouns de Palestine se mettaient à parler ?

Je t'embrasse bien fort
Reza







 




Voici le poème:

Zeitoun

Il fallait trois hommes pour la retenir
Un vieux
- son père ? -
Et deux jeunes hommes
Et la grand-mère rugissait comme une vielle lionne blessée
A qui on a dévoré les lionceaux
Elle libère un bras
L’approche à son visage
Et un filet de sang coule au long sa joue droite
Ridée comme sa terre
Il y a deux heures
Que l’armée a déclaré l’arrêt des hostilités
Il y a deux heures que les bombes cessent de tomber
Et on aide la grand-mère d’avancer entre les ruines
Pour approcher sa tanière
Son ex-toit
A cent pas de là
De l’autre côté de l’ex-route
Deux jeunes filles s’affairaient
A replanter un olivier arraché
A moitié brûlé
Qui avait tout vu

© R. Hiwa
2009-01-20#00.34
Le Nid


venerdì 24 ottobre 2014

Il miniaturista di strada a Teheran.

L'elegante miniatura di un artista in una strada di Teheran.

Una vicina,al ritorno da un soggiorno a Teheran,mi ha regalato questa elegante miniatura che per strada un artista le ha disegnato lì per lì.Naturalmente ho subito pensato che al mio amico iraniano -poeta matematico-  rifugiato a Parigi facesse piacere  riceverla e gliel'ho inviata.
Ecco la sua risposta:


Ciao carissima,

Merci pour avoir pensé à moi. Je suis JALOUX de ta voisine ! J'ai tellement envie de revoir, ne serait-ce qu'une seule fois, ce pays. Mon quartier d'enfance. Et de pouvoir les montrer à mes enfants, à Dona et ... qui sait, à mes amis.

La miniature est belle. Elle dessine un poète et non pas un saint ou prophète. On est ici dans le véritable Iran qui reste fier et fidèle à ses "héros" laïques: en grande partie des poètes.

Je suis à Toulouse pour deux évènements: une lecture de poésie, il y deux jours, et un spectacle de danse-poésie-musique ce samedi qui vient. On a travaillé avec des musiciens hier et les danseurs aujourd'hui. Les danses sont autour de mes poèmes. Les deux séances de préparation, ainsi que celle de la lecture ont été des purs moments de bonheur et de magie poétique.

Je t'envoie ici le poème d'ouverture de mon livre sur la Palestine qui se dit vers la fin du spectacle:

== Bouteille ==

Nous
Les Célèbres Sentinelles
- Les mystérieux gardiens de la cité -
Nous avons mis ces vers dans une bouteille
Et l'avons jetée à la mer qui nous réunit
Si nous sommes réunis ici
Si vous lisez ces mots
C'est un bon signe

Le signe que les bouteilles servent
- Plus que jamais -
Que la parole est magique
Que la mer fait son travail
Que les vagues sont avec nous
Que malgré les apparences
Nous ne sommes pas seuls
Que malgré ce qu'ils disent
Personne ne reste à jamais seul
Nous
Les Célèbres Sentinelles
- Les mystérieux gardiens de la cité -
Vous offrons nos meilleures olives
Pardonnez-nous si ces Zeitouns sont parfois amères
Pardonnez-nous !
Les confidences de famille ne sont pas toujours gaies
Cela dépends des jours
Et ces-jours ci

Bon voyage !




Je t'embrasse bien fort
Reza


martedì 9 settembre 2014

Una recenzione molto tardiva...



BENTORNATAAAAAAAAA!!
tra poco proverò a chiamarti. Intanto ti mando la tardiva recensione. Non so se lo stile è quello giusto, ma mi è venuta così. Spero che ti piaccia.
un grande abbraccio, 
isab

“Carte de Tendre”,una rievocazione storica di salotto letterario del XVII secolo in Francia.
                                                                                                                              A Maria Gabriella
Anche questa volta avevi cercato di coinvolgermi in qualche modo(e per un po’ mi ero gingillata a
pensare cosa avrei potuto proporre io per una rievocazione  storica di salotto letterario dello stesso periodo in Inghilterra),ma l’entusiasmo per la nuova avventura fortunatamente ti aveva quasi subito distratta lasciandomi alla mia indolente resa alle necessità familiari. La mia mail era stata,allora,inondata dai tuoi racconti su come procedeva il lavoro,sulle affettuosità di Maria,sulle nuove scoperte o riscoperte,fino a i giorni dell’ansia per l’avvicinarsi della scadenza delle prove. Immagino – o forse è stato proprio così ma non ricordo in quale mail me lo hai raccontato – che sia stata tu a proporre la “Carte d Tendre”come spunto per una conversazione colta e brillante sui sentimenti e anche quanto sia stato divertente e faticoso trovare tutti gli altri testi da affiancare,e poi tradurli o cercare la giusta traduzione,tagliarli dolorosamente o scegliere i più adatti. Ho già lavorato con te e so quanto può dispiacerti porre dei limiti alle tue ricerche e quante idee si saranno generate nel frattempo e accostate a quelle iniziali!
Ed eccoci al 31 gennaio di quest’anno. Devo confessare che ero piuttosto emozionata per te e curiosa di conoscere i tuoi  nuovi compagni di giochi letterari,ascoltare i pezzi musicali scelti da Maria,scoprire come era stata organizzata questa ‘riedizione’di salotto francese seicentesco,temendo un  obbligo di partecipazione diretta dell’ultimo minuto. la Libreria Assaggi a San Lorenzo,il luogo dell’evento,ci ha accolto  facendoci dimenticare la pioggia che da giorni tormentava Roma e noi poveri abitanti infreddoliti. Ho riconosciuto subito attaccata alla parete tra gli scaffali dei libri (grazie a te che me l’avevi già mostrata) la  “Carte”,quella mappa dei sentimenti a cui ci saremmo rivolti –noi pubblico di ascoltatori – per seguire la conversazione sull’amore e sui percorsi dell’anima che si sarebbe snodata tra i presenti(il pubblico dei dicitori). Mentre Paola Capponi ce la raccontava,intervallata dalle letture dei brani scelti da Molière,Madame de Sévigné,La Fontaine e altri,e dal flauto dolce suonato da Maria De Martini e dal violino “par accords” di Ottavia Rausa(bravissime!!!),ho pensato ai tempi e al ritmo di questa ‘conversazione’,così soddisfacente,sensuale,ironica e pacata,così lontana da tanto urlare e parlarsi addosso degli pseudo -salotti di oggi.
Non posso dire di ricordare tutto,ma mi ha colpito l'abile gioco d'incastri dei testi,talvolta letti anche
con grande maestria,e la gioia,la soddisfazione,il coinvolgimento dei dicitori.Un bel lavoro.Una
bella avventura di anime belle. Complimenti!

Unico neo:il tè promesso non c'è stato. A quando il prossimo salotto?

                                                                         Isabella (N.)



























































































































































































































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racconti su come procedeva il lavoro,sulle affettuosità di maria,sulle nuove scoperte o riscoperte,fino ai
giorni dell’ansia per l’avvicinarsi della scadenza delle prove. Immagino – o  forse è stato proprio così ma non ricordo in quale mail me lo hai raccontato –che sia stata tu a proporre la “Carte de Tendre”come spunto
per una conversazione colta e brillante sui sentimenti e anche quanto sia stato divertente e faticoso trovare
tutti gli altri testi da affiancare,e poi tradurli o cercare la giusta traduzione,tagliarli dolorosamente o scegliere i più adatti. Ho lavorato già con te e so quanto può dispiacerti porre dei limiti alle tue ricerche e quante idee si saranno generate nel frattempo e accostate a quelle iniziali!
Ed eccoci al 31 gennaio di quest’anno. Devo confessare che ero piuttosto emozionata per te e curiosa di conoscere i tuoi nuovi compagni di giochi letterari,ascoltare i pezzi musicali  scelti da Maria,scoprire come era stata organizzata questa ‘riedizione’di salotto francese seicentesco,temendo un obbligo di partecipazione diretta dell’ultimo minuto. La Libreria Assaggi a San Lorenzo,il luogo dell’evento,ci ha accolto
facendoci dimenticare la pioggia che da giorni tormentava Roma e noi poveri abitanti infreddoliti. Ho riconosciuto subito attaccata alla parete tra gli scaffali dei libri(grazie a te che me l’avevi già mostrata) la
“Carte”,quella mappa dei sentimenti a cui  ci saremmo rivolti – noi pubblico di ascoltatori – per seguire la
conversazione sull’amore e sui percorsi dell’anima che si sarebbe snodata tra i presenti(il pubblico dei dicitori).Mentre Paola Capponi ce la raccontava,intervallata dalle letture dei brani scelti da Molière,Madame de Sévigné,la Fontaine e altri,e dal flauto dolce suonato da Maria De Martini e dal violino “par accords”di Ottavia Rausa(bravissime!!!),ho pensato ai tempi e al ritmo di questa ‘conversazione’,così soddisfacente,sensuale,ironica e pacata,così lontana da tanto urlare e parlarsi addosso degli pseudo salotti
di oggi. Non posso dire di ricordare tutto,ma mi ha colpito l’abile gioco di incastri dei testi ,talvolta letti anche con grande maestria,e la gioia,la soddisfazione,il coinvolgimento dei dicitori .Un bel lavoro. Una bella
avventura di anime belle. Complimenti!


Unico neo:il tè promesso non c’è stato. A quando il prossimo salotto?



                                                                                 Isabella (N.)

giovedì 4 settembre 2014

Rieccomi!!!


Rieccomi,intanto,con una buona pesca,:un aforismo di Steinbeck che mi è piaciuto molto:
"Non sono le persone a fsare i viaggi,ma i viaggi che fanno le persone"
Certo allora  non era ancora arrivato il turismo di massa,,,,

 Anche le mie vacanze sono ormai finite.Sono tornata  però  carica di energie, di voglia di cercare,di scrivere,di realizzare progetti.Ho trovato la mail di Isabella che mi affretto a postare che può servire a rievocare lo spettacolo invernale dedicato ai salotti francesi secenteschi.Servirà forse anche a rispolverare il progetto della replica per la sua registrazione.Serve di sicuro a rendere compiuta la prima fase,che,dopo la documentazione particolareggiata della sua preparazione e l'annuncio col manifesto della sua rappresentazione, appariva un progetto 
rimasto come sospeso,senza una sua naturale conclusione.



BENTORNATAAAAAAAAA!!

tra poco proverò a chiamarti. Intanto ti mando la tardiva recensione. Non so se lo stile è quello giusto, ma mi è venuta così. Spero che ti piaccia.

un grande abbraccio, 
isab


"Carte de Tendre",una rievocazione storica di salotto letterario del secolo XVII



A Maria Gabriella.


Anche questa volta avevi cercato di coinvolgermi in qualche modo e per un po' 
mi ero gingillata a pensare cosa avrei potuto proporre io per una rievocazione 
storica di salotto letterario dello stesso periodo in Inghilterra),ma l'entusiasmo
per la nuova avventura fortunatamente ti aveva quasi subito distratta,
lasciandomi alla mia indolente resa alle  necessità familiari.la mia mail 
era stata,allora, inondata dai tuoi racconti su come  procedeva il lavoro,
sulle affettuosità di maria,sulle nuove scoperte o riscoperte,
fino ai giorni dell'ansia per l'avvicinarsi della scdenza delle prove.
Immagino - o forse è stato proprio così,ma non ricordo in quale mail me lo hai 
raccontato - che sia stata tu  a proporre la "Carte de Tendre" come spunto per 
una conversazionecolta e brillante sui sentimenti e immagino anche quanto sia
stato divertentee faticoso trovare tutti gli altri testi da affiancare,e poi tradurli o
 cercare la giusta traduzione,tagliarli dolorosamente o scegliere i più adatti.

Ho lavorato già con te e so quanto può dispiacerti porre dei limitialle tue ricerche 
 e quante altre idee si saranno generate nel frattempo e accostate aquelle iniziali!
Ed eccoci al 1 gennaio di quest'anno.Devo confessare che ero piuttosto emeozionata
per te e curiosa di conoscere i tuoi nuovi compagni  di giochi letterari,ascoltare
i pezzi musicali scelti da Maria,scoprire come era stataorganizzata questa 'riedizione'
 di salottofrancese secentesco,temendoun obbligo di partecipazionediretta dell'ultimo
 minuto.la Libreria assaggi a San Lorenzo,il luogo dell'evento,ci ha accolto facendoci
 dimenticare la pioggia che da giorni tormentava Roma e noi poveri abitanti infreddoliti. 
Ho riconosciuto subito attaccata alla parete tra gli scaffali dei libri8grazie a te che
 me l'avevi già mostrata)la "Carte",quella mappa dei sentimenti a cui ci saremmo
rivolti - noi pubblico di asoltatori - per seguire la conversazione sull'amore e sui percorsi 
ell'anima che si sarebbe snodata tra i presenti(il pubblico di dicitori).Mentre Paola
 Capponi ce la raccontava,intervallata dalle letture dei brani scelti da Molière,
Madame de Sévigné,La fontaine e altri,e dal flauto dolce suonato da Maria de Martini 
e dal violino "par accords" di Ottavia Rausa(Bravissime!!),ho pensato ai tempi e al ritmo 
di questa 'conversazione',così soddisfacente,sensuale,ironica,pacata,così lontana 
da tanto urlare e parlarsi addosso dei pseudo salotti di oggi.Non posodire di ricordare tutto,
ma mi ha colpito l'abile gioco di incastro dei testi,talvolta letti anche con grande maestria,
e la gioia ,la soddisfazione ,il coinvolgimento dei dicitori.
Un bel lavoro.Una bella avventura di anime belle .Complimenti!


 Unico neo:il tè promesso non c'è stato.A quando il prossimo salotto?
                                                                              
                                                                   Isabella(N)

martedì 15 luglio 2014

Buone vacanze!!!


Grecia:Zante o Zacinto






Buone vacanze ai miei amici lettori e arrivederci in autunno e, lo spero,con una bella sorpresa ...

martedì 4 marzo 2014

Diario di Bordo.(118)





Per  le numerose richieste bibliografiche su "Clélie",dopo la riuscita rievocazione del salotto di Mademoiselle de Scudéry,ho pensato che potesse essere interessante anche per alcuni miei amici lettori la risposta di Valentina,che ha fatto per me la ricerca .

Ecco la sua mail:


"Cara Prof,
mi spiace non essere stata ‘dei vostri’ ma oltre al solito caos mi sono sopraggiunti problemi [...]  :-/ Di conseguenza la mia vita sociale, già scarna, è diventata inesistente.
Quanto al romanzo, ormai con le meraviglie del web non è difficile trovare risposte: diciamo che per trovare un libro ormai il bibliotecario non serve quasi più, basta andare sul catalogo delle biblioteche  : )
Buona caccia e spero a presto,
xx Valentina "

venerdì 7 febbraio 2014

Diario di Bordo.(117)
















« Donna,svegliati» [3]

(contestualizzazione)

di Emanuèle Gaulier

[Nata Marie Gouze, e sposata con  Louis-Yves Aubry, alla morte di costui,] costruisce  la sua  identità cominciando dall’abbandono del nome del defunto marito per scegliere quello di Olympe de Gouges,formato dal nome della madre e da un  derivato del  suo patronimico.

[...]

Nel 1786,nella prefazione della sua opera teatrale”L’homme généreux”,scriveva:”Ecco come il nostro sesso è  esposto.

Gli uomini hanno tutti i vantaggi…Ci hanno escluso da ogni potere,da ogni sapere.”

 [...]

Nel 1784, Olympe de Gouges è colpita da una commedia molto contestata di Beaumarchais, alla fine rappresentata,” Le mariage de Figaro”.Si ricorda soprattutto del  posto primordiale dato alle donne,mostrate  come esseri responsabili e riflessivi,vittime dell’irresponsabilità degli uomini “trattati da minori per i nostri beni,puniti da maggiorenni per le nostre colpe! Ah!Sotto ogni aspetto,la vostra condotta verso di noi  fa orrore o pietà” .Decide di farne un seguito,”Il matrimonio inatteso di  Chérubin”,nel 1786,mettendo la condizione femminile al centro del suo intrigo,con la denunzia del matrimonio forzato(Jean-Jacques Rousseau  aveva già messo alla moda il matrimonio d’amore ne” La Nouvelle Héloïse”,il giogo paterno e maritale).Raccomanda  già la  solidarietà  femminile.[…]L’idea d’una uguaglianza  naturale fra i due sessi era anche  difesa ,fra gli altri ,da Diderot,Condorcet,Helvetius o D’Alembert nel suo saggio,”Delle Donne”,del 1774:”Relativamente alle opere di ingegno e di sagacia,mille esempi ci provano che la debolezza del corpo

non rappresenta un ostacolo negli uomini.Perché dunque una educazione più solida e più maschia non dovrebbe mettere le donne nella condizione di riuscirci? “

[...]

Fin dai primi giorni della Rivoluzione,il problema della condizione femminile è  sollevata,spinta soprattutto  da uomini come Condorcet nel suo saggio sull’ammissione delle donne al diritto di cittadinanza nel 1790:”Tutti non hanno violato il principio.

Dell’uguaglianza dei diritti,privando tranquillamente la metà del genere umano di quello di concorrere alla formazione delle leggi,escludendo le donne dal diritto di cittadinanza?”Non viene ascoltato e il diritto di voto delle donne  non è d’attualità.Molto presto,Olympe de Gouges capisce che mettere in pratica la Dichiarazione, è lungi dall’essere un fatto acquisito e si preoccupa di constatare che la contro-rivoluzione, condotta allo stesso modo da donne,guadagna terreno. Osservando la situazione che si degrada,la repressione farsi più dura con la legge marziale e il tragico 17 luglio, Olympe de Gouges decide di prendere alla lettera le parole la Dichiarazione  dell’Assemblea e di spingere la Costituente a prendere misure con la sua Dichiarazione dei Diritti della Donna  e della Cittadina, il 14 settembre 1791,poiché per lei « questa Rivoluzione non si realizzerà che quando tutte le donne saranno consapevoli della loro  deplorabile sorte,e dei diritti che esse hanno perduto nella società».

Riprende tutti gli articoli della Dichiarazione del 1789,”femminilizzandoli”,per mostrare che la Nazione è effettivamente bisessuata,ma che la differenza sessuale non può essere un postulato in politica né nell’esercizio della cittadinanza.Mette allora la Rivoluzione di fronte alle sue insufficienze poiché non porta a ciò che ha promulgato.di conseguenza,chiede i dirittodi voto e l’eleggibilità per tutti nel suo articolo primo,rivendicando così per le donne un vero statuto di cittadina attiva e l’uguaglianza dei diritti per l’accesso ad ogni impiego e ad ogni dignità.Olympe de Gouges  rivendica allo stesso modo la libertà di parola [...]Questa libertà d’espressione è ugualmente all’origine della sua formula rimasta la più celebre:”La donna ha il diritto di salire sul patibolo,deve avere il diritto di salire alla tribuna.”

Le  donne non essendo considerate come soggetti giuridici,allora sono sanzionate da leggi sulle quali non possono esprimersi e che  devono pertanto subire.Queste leggi sono fatte unicamente da uomini e non tengono conto dei bisogni,dei desideri e delle opinioni delle donne,ciò che Olympe de Gouges considera come la più grande ingiustizia.

 [...]

La possibilità di divorzio per mutuo consenso sarà l’altra grande avanzata della rivoluzione per la condizione femminile nel1792,

ma sarà presto denunciata nel 1795 e abolita nel 1816.Parzialmente restaurata nel 1884,non tornerà in vigore che nel 1975.

 [...] come lo giustifica Talleyrand  nel 1791 : « Se riconosciamo loro gli stessi diritti degli uomini,occorre dare loro gli stessi mezzi di usarli.Se pensiamo che il loro ruolo deve essere esclusivamente la felicità domestica e i doveri della vita interiore,bisogna formarle per tempo  per svolgere tale funzione. »Volendo pertanto operare per la «felicità pubblica», Olympe de Gouges non si era fatta solo amici.Benché abbia sempre agito per patriottismo,le si rimprovera alcune delle sue idee,come l’ultima,espressa nella brochure  del 19 luglio 1793:” Les Trois Urnes ou le salut de la patrie, par un voyageur aérien “:vi chiede che ogni dipartimento possa scegliere il tipo di governo che esso auspica ,al fine di evitare la guerra civile che teme.Ora,il 29 marzo,una legge era stata votata,proclamando il contrario.

Denunciata proprio prima  d’aver potuto affiggere il suo opuscolo, Olympe de Gouges è arrestata il giorno stesso.

E’ dunque in quanto letterata  che compare davanti al  tribunale rivoluzionario ed è in quanto autore dei suoi scritti che è condannata a morte,senza mai rinnegarli.Il 3 novembre 1793,allorché arriva a Piazza della  Rivoluzione,avrebbe pronunciato queste parole:”Fatale desiderio della Fama,perché ho voluto essere qualche cosa?”

Aveva voluto essere la personificazione di quella divinità allegorica,avere cento occhi,cento orecchie e cento bocche per vedere tutto,sentire tutto e raccontare tutto.Ma altri pensavano altrimenti e,proprio dopo la sua morte,si poteva leggere su:”Il foglio di salute pubblica”:  « Volle essere uomo di Stato.Sembra che la legge abbia punito questa cospiratrice d’aver dimenticato le virtù che convengono al suo sesso.»

La sua celebre formula dell’ articolo X della Déclaration des droits de la femme et de la citoyenne  divenne il motto del movimento femminista del XIX secolo.









                                                            Fine