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domenica 12 aprile 2015

10(Intermezzo blu di mitilene)Monologo d'oro e nozze d'argento


Il filo d'Arianna


6.Intermezzo blu di mitilene.
Si vede sbarcare l’uomo- mostro. Seguono l’uomo- mostro  i tori- tangheri ,l’uomo-H  e  il suo aggiunto ,
il genitore d’impiego,lo scudiero e tutta la cricca. L’uomo-  mostro  è sempre portato in portantina . Aziona uno scaccia-mosche e non parla.
L’uomo – orologio:Terra! Terra! Terra tre volte gridata. Ci siamo. Ed ecco l’albero Gohomsaya.(Tutti si alleggeriscono dei loro fardelli.)Alla mia età,ne ho viste di cose,e ho fatto di tutto nella mai vita. Provato
di tutto. Toccato di tutto. Assaggiato di tutto. Tutto , tutto, tutto. Io,Cro – Magnon  Macoute, Cro – Magnon Maboule , ero lì quando Eva ha dato il filtro al profeta Adamo.Ero lì quando si gonfiavano i mari,quando si
incavavano i fiumi.
Il vecchio:E’ l’albero che parla indirettamente attraverso questo grullo.
L’uomo –orologio(entrando progressivamente in trance):Ero lì quando Tekomashi- il –Terribile e Etomoto- Cuo r- di -Leopardo hanno,per mostrare l’estensione dei loro poteri,sgozzato ogni anima viva a Gohomsaya - villaggio. Ero lì,quando,nel  cielo coperto da una tenebra compatta,il primissimo fascio di luce  ha cominciato a spuntare. Ero lì anche quando il primo vizio e la prima virtù hanno risuonato nel più profondo del cuore umano. E quando la conoscenza e l’intelligenza hanno cominciato a infilare le loro lame nel giganteggiare  della roccia dell’ignoranza grigia. Ho assistito alla nascita della luna e visto  commuoversi
 la sublime oscillazione  dei Sauri del primo clan. Ho vissuto la magniloquente esaltazione  dei dinosauri,la quadriglia della cometa e il cancan dello zolfo fondente. Ho  visto la primissima carmagnola  degli uistiti,il tango sfrenato dei macachi e il gran balletto di continenti. Poi sono venuti la mazurca e il passo basco dei ghiacciai del precambriano. Sono l’antenato categorico delle bignoniacee .Ho visto nascere il cielo e la primissima  grande  marcia delle formiche- bachi da seta. Ho assistito al primo lancio delle paludi,al primo vacillare delle montagne, alle prime ondulazioni  delle isole,allo scatto dei promontori,al flusso originario dell’Atlantide,al primo brivido   del Gulf - Stream .Io,Cro - Magnon, ho immerso i miei occhi come un sesso d’uomo in tutte le salse che sono servite  a cuocere i negri in tutti i brodi della Storia … Perciò oggi so che la Storia è prima di tutto una questione viziosa d’immobilità.(La transe si ferma) …
Che vi dicevo già? Mi sento turbato.


7.Scena rossetto                        
Arrivano folle e file che cantano per sormontare le loro condizioni spaventose. E’ la sfilata dei tori – tangheri e dei miserabili la grande parata in onore dell’uomo – mostro,del suo genitore di impieghi e del suo uomo – H  che assistono alla sfilata con arie magniloquenti di sovrani incontestabili.

I tori – tangheri(Cantano):
Bu-i-  bu-i
battuti,battendo bastoni
Zoppi,sbavando zozzi
La terra non è più rotonda
Bu - i  bu-i
Battuti bantu bastoni alle mani
Domani non è più domani
Genti scartate
scafi scaramucce caricate
Battaglioni di boia
Battuti
La terra ha cessato d’esser rotonda
Alle lacrime cittadini(bis)
Spazzini pelosi
Noi i negri e voi gli sbalorditi
la tara cessa d’esser nera
Vum  vum  vum
Vrac  vrac  vrac
il mondo ha finito di venire al mondo
alle lacrime cittadini(bis)

(Flauti,sax,cori di strumenti e applausi. L’uomo-mostro avanza in prima fila. Inalbera la porpora ingualdrappata di oro e di pietre. Il suo discorso sarà sistematicamente ripreso con egual tono
dal suo uomo-orologio,dal suo genitore di impieghi e il toro-tanghero in capo,nell’ordine
prestabilito, come in una partitura di  magia rituale  )

L’uomo-mostro:Eccoci. Qui è il solo posto del nostro pianeta  dove la terra è ancora rotonda,
paffutamente rotonda. Ci siamo bloccati per secoli: Ma ,che diavolo:siamo arrivati al Tchernoziom  
della fine. Niente più guerra,niente più zizzania!Non più incoerenza,non più sbandate. Blocco al
casino,allo scialo.Basta coi quattrocento colpi,con l’intrigo,con la piccola o media corruzione,con
l’imbroglio classico,col pasticcio. Il tempo è venuto di ricostruire il mondo. Carichi e via fuoco e
fiamme!Siamo venuti  per innalzare, nel cuore di un povero buco,l’impresa più vitale di tutti i tempi.
Se Colombo,alla ventura dei suoi piccoli vagabondaggi,ha marciato sull’America,noi,ragazzi miei,
signore e signori,abbiamo scoperto molto più dell’America:di fronte  a quest’albero,siamo in
presenza delle radici dell’universo.

(Applausi  nutriti)

Abbiamo sotto gli occhi un monumento che  la terra intera verrà ben presto a contemplare e a adorare. Andiamo,qui e ora, a creare impiego a sazietà. Perché ci diamo per missione  di fornire l’asilo,
il coperto e la gioia ai duecento dodici milioni di visitatori che l’albero di Gohomsaya richiamerà ogni anno in questo buco miserabile dove il cielo e la terra fanno un tutt’uno. In questo consisterà la nostra opera:trasformare questo  bordello di Carmanio in una città moderna,così da accogliere cinquantatre milioni di visitatori a trimestre. In termini di cifre d’affari,la  nostra impresa è una vertigine saporita(succulenta).

(Applausi)

Ora,il tempo non dorme,preme. Abbiamo meno di novantadue settimane per convertire questo buco marcio in una città potabile. Questa pozzolana infetta,questa porcheria mostruosa e puzzolente,questa pattumiera immonda,dobbiamo trasformarla in un luogo civile e rispettabile .Dio fece la luce a partire dal nulla;noi dobbiamo,noi,farlo, a partire dalle deiezioni dell’umanità.

(Applausi)

Al lavoro,ragazzi,signore e signori. L’albero che abbiamo di fronte richiamerà  qui tutte le marmaglie
del mondo intero. Siamo entrati all’indietro nel secolo del va’veloce e della grana. La nostra salvezza è nella cabala.Sbrighiamoci. Avanti,marsc!

 (Fracasso,fanfare .I tori – tangheri si sfogano in un vasto canto generale di verghe e fruste .E’ la messa al lavoro del mondo.Cozza,rompe,inchioda,taglia,penetra,forza,riempie/imottisce,gratta,ingent…in un sostanziale e compendioso chiasso da fine del mondo. Poi,musica:la città risplende dei suoi nuovi fuochi.)

L’uomo – mostro: Le natiche del mondo cambieranno posto. Ecco la nostra cittadella inafferrabilmente imponente e solenne .Dove furono il fango,la morchia pomposa troneggia in questo giorno una maestà saporita . Sale al cielo come un diamante d’orgoglio,fiera dei suoi angeli,obelischi,torri,cupole,piramidoni
 e piramidi … come un’incantatrice di pietra dagli occhi terribili. Abbiamo operato alla rimessa in marcia
del mondo Ballate,bevete,baciate e cantate … E anche se queste stazioni,questi porti,questi mercati,
queste piazze,questi ospedali,queste metropolitane,queste teleferiche  e questi tram non sono che paccottiglia e soperchieria,è tuttavia sempre meglio di niente. Tanto più che tutto è dipinto di giallo,
colore della prosperità definitiva e della salvezza.

(Carnevale)

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