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martedì 19 febbraio 2013

Diario di bordo. (17)





Ciao Mariel, ieri ho provato a fare un puzzle copia-incolla partendo dal romanzo.....ma mi sembra così fiacco ....che pensare ad un coinvolgimento del pubblico mi sembra difficile. questo immaginando una sorta di "gioco di ruolo" nel quale, partendo dal racconto ad esempio, si da il via libera all' incastro più o meno spontaneo delle letture...
viene fuori, col materiale che abbiamo, una cosa del genere: (non ho trovato collocazione per il Cyrano...perché è parecchio più interessante nei contenuti mi pare) baci (ti prego, non pubblicare tutto...ne dico di bestialità)
Cyrano Savinien de Bergerac

Appena fu venuta la notte, M. de Nemours fece il giro del giardino per scoprire dove era diretta Mme de Cleves, e si fece largo tra le alte palizzate che impedivano il passaggio. tuttavia, appena fu  in quel giardino, non gli fu difficile trovarla , vide tante luci nel cabinet  ;tutte le finestre erano aperte;e,lasciandosi scivolare lungo le palizzate si avvicinò  con un turbamento e un’emozione che è facile immaginarsi. Si sistemò dietro una delle  finestre  che servivano di porta  per vedere quel che faceva M.me  de Clèves.Vide che era sola;ma la vide di una si ammirevole beltà che a stento fu padrone del trasporto che gli dette quella vista.

M.me de La Fayette

Franche d’ambition  je me cache sous l’herbe,
modeste en ma couleur ,modeste en mon séjour;
Mais si sur votre front je me puis  voir un jour,
la plus humble  des fleurs   sera la plus superbe.

Faceva caldo e e non aveva nient’altro sulla testa e sulla gola che i capelli confusamente sciolti.  Era su un letto con un tavolino davanti dove erano posate parecchie ceste piene di nastri.;ne scelse alcuni,e M. de Nemours si accorse che erano degli stessi colori che egli aveva portato al torneo. Vide che li annodava a una canna d’India ,molto straordinaria,che egli aveva portato per qualche tempo ,e che aveva dato a sua sorella  alla quale  M.me 
de Clèves l’aveva presa  senza fare finta di non riconoscerla per essere stata di M. de Nemours.



Julie d'Angennes











Permettez-moi,belle Julie,
de mêler mes vives couleurs
à celles de ces rares fleurs   (les tulipes flamboyantes)
dont votre tête est embellie :
Je porte le nom glorieux
Qu’on doit donner à vos beaux yeux.

Dopo che ebbe terminato l’opera con una grazia e una dolcezza che diffondevano sul suo volto i sentimenti  che aveva nel cuore ,prese una fiaccola e se ne andò vicino a un gran tavolo,proprio di fronte al quadro dell’assedio di Metz,dove era il ritratto di  M. de Nemours; si sedette e si mise a guardare quel ritratto con una attenzione e con un’aria così trasognata  che la passione sola può dare. 

Non si può esprimere quel che sentì M. de Nemours in quel momento. Vedere,nel mezzo della notte ,nel luogo più bello del mondo,una persona che  egli adorava ,vederla senza che lei sapesse che egli la vedeva e vederla tutta occupata  di cose che avevano rapporto con lui  e con la passione che lei gli nascondeva ,è quel che non è mai stato provato né immaginato da nessun’altro amante. 

“Eccoci a questo tratto così nuovo e così singolare,che è la confessione  che Mme de Clèves fa a suo marito dell’amore che lei  porta al duca di Nemours.Che si ragioni finché si voglia su questo,io trovo il tratto ammirevole e molto ben preparato. è la più virtuosa donna del mondo che crede di aver ragione di diffidare  di se stessa ,perchè sente il suo cuore prevenuto suo malgrado in favore di un altro diverso da suo marito.
Si accusa come di un crimine di questa sua inclinazione del tutto involontaria e per quanto innocente sia;
cerca aiuto per vincerla. Dubita di avere la forza di venirne a capo se si fidasse solo di sé. E per imporsi ancora una condotta  più  austera di quella che la sua propria personale virtù le imporrebbe,fa a suo marito la confidenza di ciò che sente per un altro. Su questo io non vedo altro che bello ed eroico.”


la  confessione.

_ Ebbene,signore,gli rispose gettandosi alle sue ginocchia, vi farò una confessione che mai è stata  fatta a un marito; ma l’innocenza della mia condotta e delle mie intenioni me ne dà la forza.  Vi chiedo mille volte perdono se nutro sentimenti per un altro uomo ma non vi affliggerò mai con le mie azioni. Pensate che per fare quel ch’io faccio,occorre avere più amicizia e più stima per un marito di quanto se ne abbia mai avuta; guidatemi, abbiate pietà di me,e amatemi ancora,se potete .

M. de Clèves era restato,durante tutto quel discorso,la testa appoggiata sulle mani,fuori di sé,e non aveva pensato a far rialzare sua moglie. Quando lei ebbe cessato di parlare,e gettò gli occhi su di lei,la vide alle sue ginocchia  il volto coperto di lacrime e di una bellezza  cosìammirabile ,pensò di morire di dolore ,e abbracciandola e sollevandola:

-abbiate pietà di me voi stessa,signora,le disse,    ne sono degno,e perdonate se,nei primi momenti d’un’afflizione così violenta come è la mia,io non rispondo,come devo,a un procedimento come il vostro.
Voi mi sembrate più degna di stima e d’ammirazione che tutto quel che c’è mai stato di donne al mondo;ma anche io mi trovo il più infelice uomo che sia mai esistito. Voi mi avete dato passione dal primo momento che  vi ho vista,i vostri rigori e il vostro possesso non hanno potuto spegnerla: dura ancora ;non 
ho potuto darvi amore,e vedo che voi temete di averne per un altro. e chi è ,signora,quest’uomo fortunato che vi dà questo timore? da quando vi piace? Che ha mai fatto per piacervi? Che cammino ha trovato per andare fino al vostro cuore? Mi ero  consolato in qualche modo per non averlo  toccato col pensiero che era incapace di esserlo. Tuttavia un altro fa quel ch’io non ho potuto fare. Ho tutt’insieme la gelosia di un marito e quella d’un amante;ma è impossibile avere quella d’un marito dopo un procedimento come il vostro. E’ troppo nobile per non darmi una sicurezza totale;mi consola anche come vostro amante. la fiducia e la sincerità che voi avete per me hanno un prezzo infinito:mi stimate abbastanza per credere che non abuserò di  questa confessione: Avete ragione,signora,non ne abuserò e non vi amerò meno per  questo. Mi rendete infelice per il più grande segno di fedeltà che mai una donna abbia dato a suo marito.
ma,signora concludete e ditemi chi è colui che volete evitare.
-Vi supplico di non chiedermelo affatto,rispose,sono risoluta a non dirvelo e credo che la prudenza non voglia che ve lo nomini.
_ Non temete,signora, riprese M. de Clèves, conosco troppo il mondo per ignorare che la considerazione  d’un marito non impedisce che non si sia innamorato della propria moglie. Si devono odiare  quelli che lo sono e non lamentarsene; e ancora una volta, signora, io vi scongiuro di dirmi quel che ho voglia di sapere.
- Voi mi incalzereste inutilmente, replicò; ho forza per tacere ciò che credo di non dover dire. la confessione che vi ho fatto non è stata per debolezza, e occorre più coraggio  per confessare questa verità che per intraprendere a nasconderla.



(Bussy Rabutin)(22 marzo 1678)
“La confessione di Mme de Clèves a suo marito è stravagante,e non si può dire che in una storia vera;
ma quando se ne fa una a piacere ,è ridicolo dare alla propria eroina un sentimento così straordinario.
L’autore,facendolo,ha pensato di più a non  somigliare  agli altri romanzi  che a seguire il bon senso.
Una donna dice raramente a suo marito che qualcuno è innamorato di lei,ma mai  che lei abbia dell’amore per un altro,diverso da lui.E tanto meno gettandosi alle sue ginocchia,come fa la principessa .Può far credere a suo marito di non aver  mantenuto nessun limite nell’oltraggio che lei ha fatto a lui.”









M.de La Rochefoucault

Se c’è un amore  puro ed esente  dalla contaminazione    delle altre nostre passioni ,è quello che è nascosto in fondo al cuore  e che noi stessi ignoriamo.



di contro le lettere, praticamente tutte, sono un dipinto vivo e fedele di quell' ambiente salottiero che mi vien voglia di far gravitare tutto attorno ad esse e poi, dove opportuno, prendere spunto per leggere altro....

più andiamo avanti e più vedo te al centro della scena! ci stai???

non sarebbe uno spettacolo ma esattamente quello che tu sei abituata normalmente a fare!

ribaci


                                                                         (continua)


1 commento:

  1. Ricordo ai miei amici lettori canadesi il post dedicato a Margaret Atwood il 7/6/2013 e la poesia québecoise col titolo "Poesia di un Québec dalle energie rinnovate" del 15/1/2013,sul blog mariellaemporio. Ricordo inoltre a quegli stessi amici che in questo stesso blog gabysouk c'è un post dedicato a Dorothy Livesay dal titolo "Sull'onda dell'immaginazione.(5)." di sabato 9 febbraio 2013.Buona lettura!

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