Et alors! Ecco infatti Darwish venirmi
incontro nel suo “Sonetto IV”, con
squarci di mondi come incantesimi, che
rispecchiano con il loro balenio la lacerazione costante che gli procura
la sofferenza dell'esilio. Un'ansia che
lo pone sempre in bilico sul
crinale che separa l’evocazione nostalgica della sua terra natale,forzatamente
abbandonata e la realtà di quella terra straniera, precaria e mutevole, che lo
accoglie nel presente. Versi oracolari, fatti di illuminazioni ed ellissi.
La luna filtra le sue lentiggini di luce
e dal corpo dell'amata che dorme sorgono le epifanie della sua terra martoriata
di Palestina. I capelli di lei evocano beduini addormentati e senza sogni e i
suoi seni le bianche colombe. Ha invaso il suo sogno avvolgendola, nessuno
spettro sveglierà il gelsomino col profumo del desiderio; nessun flauto per
rimpiangere la cavalla che non abita più accanto alla tenda del poeta. Quel
flauto, finora muto sul tappeto dentro la tenda beduina del sogno, lo sento
intonare per me - che mi commuovo - le melodie languide e struggenti di Marcel
Khalife[1] …
Marcel Khalife col suo liuto |
Ma nel sonetto, in chiusura, un'altra realtà
insorge e si oppone. Il sogno di lei a
lei sola appartiene ed è quello di una terra del Nord con le sue mille foreste, la sua terra straniera.
Lentamente massaggio il tuo sonno. O nome che
abito in sogno, dormi. La notte si coprirà con i suoi alberi e si addormenterà.
sulla sua terra, sovrana di un'assenza breve.
Dormi, ché io galleggi
sulle lentiggini che filtrano in me da una luna...
I tuoi capelli campeggiano sul tuo marmo, beduini
che dormono incauti
e non sognano. Il tuo paio di colombe t'illumina
dalle spalle alle
margherite del tuo sogno. dormi su di te e in te
e che la pace
dei cieli e della terra spalanchi per te tutte le tue sale, una dopo
l'altra.
Il sonno ti avvolge di me. Non un angelo a portare
il letto,
né uno spettro a svegliare il gelsomino. O nome
mio al femminile, dormi.
Nessun flauto piangerà una cavalla in fuga dalle
mie tende.
Sei ciò che sogni, estate di una terra nordica
che offre le sue mille foreste al regno del sonno.
Dormi
e non svegliare il corpo che desidera un corpo nel
mio sogno.
[1] Il musicista libanese che compose molte note per accompagnare i testi di Darwish.
(continua)
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