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lunedì 18 febbraio 2013

Diario di bordo . (13)



La mia e.mail a Maria:

A te la scelta di quelle massime che possono servire,se ce ne sono:fammi sapere,perché mi serve per il diario di bordo.
Anche sulle lettere e sul resto bisognerà operare una scelta oppure affidare  i diversi materiali a differenti gruppetti di pubblico.
la lettera su Esther mi sembra che potrebbe essere utile per introdurre un discorso su Molière e la sua libertà di pensiero ,la sua ironia,anche  verso i preziosismi,il suo atteggiamento nuovo verso le donne, il suo fastidio per il vecchio mondo…e allora LES PRECIEUSES RIDICULES,LES FEMMES SAVANTES,TARTUFFE. Anche qui necessità di scelta!Un abbraccio e auguri per Marcolino. Mariel.



La e.mail di risposta  di Maria:
mi piacciono più queste...sono più musicali!

baci, pare proprio tu sia la reincarnazione di una dama illuminata! baci, Maria














  M. de La Rochefoucault

M. de la  ROCHEFOUCAULT

Massime.
L’amore proprio è il più grande di tutti gli adulatori.
Qualunque scoperta si sia fatta nel paese sell’amor proprio,restano ancora tante terre sconosciute
L’amor proprio è più abile del più abile uomo di mondo.
la passione fa sovente un pazzo del più abile degli uomini e rende spesso i più sciocchi abili.
Le passioni sono i soli oratori che persuadono sempre .Sono come un’arte della natura le cui regole sono infallibili,e l’uomo  più semplice  che possiede della passione  persuade meglio  del più eloquente che non ne ha.

Le passioni hanno un’ingiustizia e un proprio interesse   tanto che è pericoloso seguirle,e ne dobbiamo diffidare anche quando sembrano delle più ragionevoli.
C’è nel cuore umano una generazione perpetua di passioni,di modo che la rovina dell’una  è quasi sempre l’affermazione dell’altra.
Le passioni  ne generano spesso  di  contrarie  .L’avarizia produce talvolta  la prodigalità,e la prodigalità l’avarizia;si è spesso decisi per debolezza e audaci per timidezza.   
Qualunque attenzione si abbia nel coprire le proprie passioni con le apparenze della pietà e dell’onore,
appaiono sempre attraverso quei veli.
il nostro amor proprio soffre con più impazienza  la condanna dei nostri gusti che delle nostre  opinioni.
Il sole e la morte non si possono guardare fissamente.
Noi abbiamo più forza che volontà,ed è spesso per scusare noi stessi che ci immaginiamo che le cose sono impossibili   .
la gelosia si nutre di dubbi e diventa furore  o finisce quando si passa dal dubbio alla certezza.
Sembra che  la natura,che ha così saggiamente disposto gli organi del nostro corpo per renderci felici,ci abbia anche forniti di orgoglio per risparmiarci il dolore  di conoscere le nostre im perfezioni.       
  La clemenza dei Principi non è spesso che una politica  per guadagnare l’affetto dei popoli.
Se c’è un amore  puro ed esente  dalla contaminazione    delle altre nostre passioni ,è quello che è nascosto in fondo al cuore  e che noi stessi ignoriamo.
Non c’è nessun mascheramento che possa a lungo nascondere l’amore dov’è,ne simularlo dove non è.
se si giudica l’amore per la maggior parte dei suoi effetti,somiglia più all’odio che all’amicizia.
Il vero amore è come l’apparizione degli spiriti. Tutti ne parlano,ma pochi li hanno visti.
L’amore come il fuoco non può sussistere senza un movimento continuo:cessa di vivere dal momento che cessa di sperare o di temere.
L’amore presta il suo nome a un numero infinito  di commerci che gli sono attribuiti ,dove non ha una parte
maggiore di quella del Doge  su quello che si fa a Venezia.
La gelosia è in qualche modo giusta e ragionevole poiché non tende che  a conservare un bene che ci appartiene  o che noi crediamo che ci appartenga invece dell’invidia è un furore che non può soffrire
il bene  degli altri
L’interesse parla ogni sorta  di lingua e gioca le parti di tutti i personaggi,anche quella del disinteressato.
le nostre virtù non sono ,più spesso, che vizi camuffati .
Le virtù si perdono nell’interesse come i fiumi nel mare.

(continua)

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