Ciao
Mariel, ieri ho provato a fare un puzzle copia-incolla partendo dal
romanzo.....ma mi sembra così fiacco ....che pensare ad un coinvolgimento del
pubblico mi sembra difficile. questo immaginando una sorta di "gioco di
ruolo" nel quale, partendo dal racconto ad esempio, si da il via libera
all' incastro più o meno spontaneo delle letture...
viene
fuori, col materiale che abbiamo, una cosa del genere: (non ho trovato
collocazione per il Cyrano...perché è parecchio più interessante nei contenuti
mi pare) baci (ti prego, non pubblicare tutto...ne dico di bestialità)
Appena fu venuta la notte, M. de Nemours fece il giro del giardino per scoprire dove era diretta Mme de Cleves, e si fece largo tra le alte palizzate che impedivano il passaggio. tuttavia, appena fu in quel giardino, non gli fu difficile trovarla , vide tante luci nel cabinet ;tutte le finestre erano aperte;e,lasciandosi scivolare lungo le palizzate si avvicinò con un turbamento e un’emozione che è facile immaginarsi. Si sistemò dietro una delle finestre che servivano di porta per vedere quel che faceva M.me de Clèves.Vide che era sola;ma la vide di una si ammirevole beltà che a stento fu padrone del trasporto che gli dette quella vista.
M.me de La Fayette
Franche d’ambition je me cache sous l’herbe,
modeste en ma couleur ,modeste en mon séjour;
Mais si sur votre front je me puis voir un jour,
la plus humble des fleurs sera la plus
superbe.
Faceva caldo e e non
aveva nient’altro sulla testa e sulla gola che i capelli confusamente
sciolti. Era su un letto con un tavolino davanti dove erano posate
parecchie ceste piene di nastri.;ne scelse alcuni,e M. de Nemours si accorse
che erano degli stessi colori che egli aveva portato al torneo. Vide che li
annodava a una canna d’India ,molto straordinaria,che egli aveva portato per
qualche tempo ,e che aveva dato a sua sorella alla quale M.me
de Clèves l’aveva
presa senza fare finta di non riconoscerla per essere stata di M. de
Nemours.
Permettez-moi,belle Julie,
de mêler mes vives couleurs
à celles de ces rares fleurs (les tulipes
flamboyantes)
dont votre tête est embellie :
Je porte le nom glorieux
Qu’on doit donner à vos beaux yeux.
Dopo che ebbe
terminato l’opera con una grazia e una dolcezza che diffondevano sul suo volto
i sentimenti che aveva nel cuore ,prese una fiaccola e se ne andò vicino
a un gran tavolo,proprio di fronte al quadro dell’assedio di Metz,dove era il
ritratto di M. de Nemours; si sedette e si mise a guardare quel ritratto con
una attenzione e con un’aria così trasognata che la passione sola può
dare.
Non si può esprimere quel che sentì M. de Nemours in quel momento. Vedere,nel mezzo della notte ,nel luogo più bello del mondo,una persona che egli adorava ,vederla senza che lei sapesse che egli la vedeva e vederla tutta occupata di cose che avevano rapporto con lui e con la passione che lei gli nascondeva ,è quel che non è mai stato provato né immaginato da nessun’altro amante.
“Eccoci
a questo tratto così nuovo e così singolare,che è la confessione che Mme
de Clèves fa a suo marito dell’amore che lei porta al duca di Nemours.Che
si ragioni finché si voglia su questo,io trovo il tratto ammirevole e molto ben
preparato. è la più virtuosa donna del mondo che crede di aver ragione di
diffidare di se stessa ,perchè sente il suo cuore prevenuto suo malgrado
in favore di un altro diverso da suo marito.
Si
accusa come di un crimine di questa sua inclinazione del tutto involontaria e
per quanto innocente sia;
cerca
aiuto per vincerla. Dubita di avere la forza di venirne a capo se si fidasse
solo di sé. E per imporsi ancora una condotta più austera di quella
che la sua propria personale virtù le imporrebbe,fa a suo marito la confidenza
di ciò che sente per un altro. Su questo io non vedo altro che bello ed
eroico.”
la
confessione.
_ Ebbene,signore,gli
rispose gettandosi alle sue ginocchia, vi farò una confessione che mai è
stata fatta a un marito; ma l’innocenza della mia condotta e delle mie
intenioni me ne dà la forza. Vi chiedo mille volte perdono se nutro
sentimenti per un altro uomo ma non vi affliggerò mai con le mie azioni.
Pensate che per fare quel ch’io faccio,occorre avere più amicizia e più stima
per un marito di quanto se ne abbia mai avuta; guidatemi, abbiate pietà di me,e
amatemi ancora,se potete .
M. de Clèves era
restato,durante tutto quel discorso,la testa appoggiata sulle mani,fuori di
sé,e non aveva pensato a far rialzare sua moglie. Quando lei ebbe cessato di
parlare,e gettò gli occhi su di lei,la vide alle sue ginocchia il volto
coperto di lacrime e di una bellezza cosìammirabile ,pensò di morire di
dolore ,e abbracciandola e sollevandola:
-abbiate pietà di me
voi stessa,signora,le disse, ne sono degno,e perdonate se,nei
primi momenti d’un’afflizione così violenta come è la mia,io non rispondo,come
devo,a un procedimento come il vostro.
Voi mi sembrate più
degna di stima e d’ammirazione che tutto quel che c’è mai stato di donne al
mondo;ma anche io mi trovo il più infelice uomo che sia mai esistito. Voi mi
avete dato passione dal primo momento che vi ho vista,i vostri rigori e
il vostro possesso non hanno potuto spegnerla: dura ancora ;non
ho potuto darvi
amore,e vedo che voi temete di averne per un altro. e chi è ,signora,quest’uomo
fortunato che vi dà questo timore? da quando vi piace? Che ha mai fatto per
piacervi? Che cammino ha trovato per andare fino al vostro cuore? Mi ero
consolato in qualche modo per non averlo toccato col pensiero che era
incapace di esserlo. Tuttavia un altro fa quel ch’io non ho potuto fare. Ho
tutt’insieme la gelosia di un marito e quella d’un amante;ma è impossibile
avere quella d’un marito dopo un procedimento come il vostro. E’ troppo nobile
per non darmi una sicurezza totale;mi consola anche come vostro amante. la
fiducia e la sincerità che voi avete per me hanno un prezzo infinito:mi stimate
abbastanza per credere che non abuserò di questa confessione: Avete
ragione,signora,non ne abuserò e non vi amerò meno per questo. Mi rendete
infelice per il più grande segno di fedeltà che mai una donna abbia dato a suo
marito.
ma,signora
concludete e ditemi chi è colui che volete evitare.
-Vi supplico di non
chiedermelo affatto,rispose,sono risoluta a non dirvelo e credo che la prudenza
non voglia che ve lo nomini.
_ Non
temete,signora, riprese M. de Clèves, conosco troppo il mondo per ignorare che
la considerazione d’un marito non impedisce che non si sia innamorato
della propria moglie. Si devono odiare quelli che lo sono e non
lamentarsene; e ancora una volta, signora, io vi scongiuro di dirmi quel che ho
voglia di sapere.
- Voi mi
incalzereste inutilmente, replicò; ho forza per tacere ciò che credo di non
dover dire. la confessione che vi ho fatto non è stata per debolezza, e occorre
più coraggio per confessare questa verità che per intraprendere a
nasconderla.
(Bussy Rabutin)(22 marzo 1678)
“La
confessione di Mme de Clèves a suo marito è stravagante,e non si può dire che
in una storia vera;
ma
quando se ne fa una a piacere ,è ridicolo dare alla propria eroina un
sentimento così straordinario.
L’autore,facendolo,ha
pensato di più a non somigliare agli altri romanzi che a
seguire il bon senso.
Una
donna dice raramente a suo marito che qualcuno è innamorato di lei,ma mai
che lei abbia dell’amore per un altro,diverso da lui.E tanto meno gettandosi
alle sue ginocchia,come fa la principessa .Può far credere a suo marito di non
aver mantenuto nessun limite nell’oltraggio che lei ha fatto a lui.”
M.de La Rochefoucault
M.de La Rochefoucault
Se c’è un amore puro ed esente dalla
contaminazione delle altre nostre passioni ,è quello che è
nascosto in fondo al cuore e che noi stessi ignoriamo.
di contro le lettere, praticamente tutte, sono un dipinto
vivo e fedele di quell' ambiente salottiero che mi vien voglia di far gravitare
tutto attorno ad esse e poi, dove opportuno, prendere spunto per leggere
altro....
più andiamo avanti e più vedo te al centro della scena!
ci stai???
non sarebbe uno spettacolo ma esattamente quello che tu
sei abituata normalmente a fare!
ribaci
(continua)
(continua)
Ricordo ai miei amici lettori canadesi il post dedicato a Margaret Atwood il 7/6/2013 e la poesia québecoise col titolo "Poesia di un Québec dalle energie rinnovate" del 15/1/2013,sul blog mariellaemporio. Ricordo inoltre a quegli stessi amici che in questo stesso blog gabysouk c'è un post dedicato a Dorothy Livesay dal titolo "Sull'onda dell'immaginazione.(5)." di sabato 9 febbraio 2013.Buona lettura!
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