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lunedì 18 febbraio 2013

Diario di bordo.(10)

Impossibile ricordare l'una senza parlare dell'altra.Due amiche,sempre insieme,a Corte come nelle ruelles(salotti)di Mme de Rambouillet prima e di Mlle de Scudéry poi.Entrambe permeate di spirito précieux,entrambe appassionatamente coinvolte dall'esercizio della scrittura,l'una mittente ,l'altra destinataria di molte delle sue lettere,quando l'amica  ometteva per un momento di lasciarsi assorbire dal ricordo struggente della figlia adorata e lontana,sposata in Provenza al conte di Grignan.E' così che mi si presentano alla memoria  Mme de Sévigné e  Mme de La Fayette.






















Le lettere di Mme de Sévigné sono un modello di stile e,soprattutto una miniera preziosa di informazioni sulla vita aristocratica del tempo nazionale e,talora,internazionale;ma anche una fonte ricchissima per conoscere in profondità gli ambienti delle Précieuses e dei Précieux,che con Mlle  de Angenne,figlia di Mme de Rambouillet,con la sua Guirlande,ma soprattuto poi con Mlle de Scudéry con la sua Carte de Tendre e  Mme de La Fayette,con l'ineffabile Princesse de Clèves, abbiamo cominciato a capire.


Il  linguaggio  delle  preziose  non  è,  come  l’hanno descritto i detrattori,  affettato  e  artificioso  ma,  al contrario,  è il risultato di un'accurata ricerca di “purezza  nello stile,  guerra  alla  pedanteria  e  al  provincialismo, eliminazione  delle  parole  volgari”.  Chi  le  critica  le accusa di pretendere che vengano pubblicate opere che non solo contengano tutto lo scibile umano, ma che, in più,  abbiano  “lo  stile  puro  ed  elevato,  il  pensiero sottile  e  popolare,  lo  svolgimento  fluido  e intramezzato  di  piacevoli  digressioni”.  Che  non è  poco,  certamente.  Ma è proprio quest'accusa  a farci  capire che  il  loro  proposito  era  rendere  la  cultura più accessibile,metterla  in  discussione,  svecchiarla rendendola più  viva.  Un programma che non poteva lasciare indifferenti i più ,pigramente abbandonati ai riti della tradizione e dei privilegi.



Ed eccoci allora a Mme de Sévigné e alla  sua storia patetica che la portò a scrivere tutta la vita lettere alla figlia diletta, confinata per matrimonio nella remota contea di Grignan,con le quali la informa  sulla vita di Corte ,quella brillante ,ma anche quella diplomatica,politica e militare,dei salons e di quella sua quotidiana  e del suo anturage di amici e parenti.  Cronache minuziose di grande interesse anche per noi ancora oggi.qui di seguito qualche esempi per mostrare la vivacità e la piacevolezza della scrittura ,ma anche la grande varietà  dei suoi interessi.             

A’ Mme de La Fayette
     A’ Paris,le mardi 24e[juillet 1657]

Sapete bene,mia bella, che non ci  si bagna tutti i giorni;di modo che per i tre giorni che non ho potuto mettermi nel fiume,sono stata a Livry,da dove sono tornata ieri,con l’idea di tornarci quando avrò concluso i miei bagni,e che il nostro abate avrà sbrigato qualche piccolo affare che ha ancora qui.
La vigilia della mia partenza per Livry,andai a vedere Mademoiselle,che mi fece  le più grandi carezze del mondo;io le feci i vostri complimenti,e lei li ricevette molto bene,almeno non mi parve che  avesse niente sul cuore. Ero andata con M.lle de Rambouillet,M.me de Valençay e M.me de Lavardin.Attualmente se ne va alla corte,e quest’inverno sarà  così  lieta  che farà buon viso a tutti.
Non so punte notizie  da farvi sapere oggi,perché  son tre giorni che non ho visto la Gazette. Saprete tuttavia che Mme de N*** è   morta,e che Trévigny,il suo amante,ha pensato di morirne di dolore;per me avrei voluto  che ne fosse morto per l’onore delle dame. Sono sempre cuperosata,povera piccina mia, e  sempre faccio delle cure;ma come sono nelle mani di Bourdelot,che mi purga con dei meloni e del ghiaccio,e che tutti vengono a dirmi che questo mi ucciderà,questo pensiero mi mette in una tale incertezza,che ancorché mi trovi bene con quel che mi ordina,non  lo eseguo che tremando.
Addio,mia cara:sapete bene che non vi si può amare più teneramente di quel che io faccio.    



(continua)


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