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martedì 19 febbraio 2013

Diario di bordo. (16)



Altre lettere per introdurre le Maximes di La Rochefoucault e il teatro (Corneille, Racine e Molière);per esempio:
“Si parla molto di teatro nei salons. Corneille aveva sottoposto al giudizio dell’Hôtel de Rambouillet il suo Poliuto e l’affetto per il grande Corneille non permetterà loro di apprezzare mai fino in fondo la grandezza di Racine.Il talento di Molière fu invece pienamente riconosciuto,e non solo per la difesa palese della donna assunta ne”L’Ecole des Femmes”.I Précieux e les Précieuses seppero anche accettare l’ironia  aspra di cui li gratificò ne”Les Précieuses ridicules” e comunque pungente ne”les Femmes Savantes”.Forse è opportuno precisare che Molière nelle Précieuses ridicules più che i salons parigini di Mme de Rambouillet  - che si era chiuso alla metà del secolo - o anche quello di Mlle de Scudéry - che godeva del rispetto di intellettuali con idee libere e innovative e anticonformisti come Perrault e,sopratutto,La Fontaine -  aveva preso di mira i salotti di provincia e quelli borghesi dove si praticava invece  un piatto conformismo degli eccessi,colpevoli di  aver che finito per costruire una moda ridicola ,senza più nessun rapporto con la ricerca e gli obiettivi delle origini."
 Pierre Corneille
  Ancora a M mede Grignan
                                    Paris, ce lundi 21e février 1689.

...Io feci la mia[la mia corte] l’altro giorno a Saint Cyr,più piacevolmente di quanto non avessi mai pensato.
Ci andammo sabato,Mmede Coulange,Mme de Bagnol,l’abate Têtu ed io. Trovammo i nostri posti riservati,un ufficiale disse a M.mede Coulanges  che M.mede Maintenon le faceva riservare un posto presso di lei .Vedete che onore:”Per voi,Madame,mi disse,potete scegliere.” Mi misi,con M.mede Bagnol al secondo banco,dietro le duchesse. Il maresciallo di Bellefonds  venne a mettersi per scelta  al mio lato destro e davanti erano Mmesd’Auvergnes,de Coislin e de Sully. Ascoltammo,il maresciallo ed io,questa tragedia  con un’attenzione che fu notata e  certe lodi sorde e ben piazzate che non erano forse sotto le acconciature di tutte le dame. Non posso dirvi tutto il piacere che dà quest’opera: è una cosa che non è facile da rappresentare ,e che non sarà mai imitata; c’è un  rapporto tra  musica,versi,canti,persone, così perfetto,così completo  che non  vi si  auspica niente;le ragazze che interpretano  re e personaggi  sono fatte apposta:si è attenti,non c’è altra pena  che quella di veder finire  un’opera amabile;tutto vi è semplice,tutto vi è innocente,tutto  vi è sublime e toccante.Quella fedeltà della storia  santa impone rispetto,tutti i canti convenienti alle parole ,che sono tratte  dai Salmi e dalla Saggezza e,messe nel soggetto,sono di  una bellezza  che non si sostiene senza lacrime:la misura dell’approvazione che si dà a questa tragedia,è quella del   gusto e dell’attenzione. Fui affascinata e il maresciallo pure,che uscì dal suo posto  per andare a dire al Re quanto fosse contento  e quanto fosse accanto a una dama  che era ben degna d’aver visto recitare Esther.Il Re venne  verso i nostri posti e,dopo essersi girato,si rivolse 
a me e mi disse:”Madame,sono sicuro che siete stata contenta.”Senza sorprendermi,risposi:”Sire,sono affascinata;quel che sento è al disopra delle parole.”Il Re mi disse:”Racine ha ben un’intelligenza superiore e creatrice.”Gli dissi:”Sire,ne ha molta;ma ,in verità, queste giovani  ne hanno molta pure: entrano in argomento come se non avessero mai fatto altro.”-“Ah!,Per questo ,è vero.”
E poi ,sua Maestà se ne andò,e mi lasciò l’oggetto del desiderio. Siccome non 
c’era nessun’altro che me di nuovi venuti,il Re provò qualche piacere a vedere la mia sincera ammirazione senza rumore e senza sfarzo.M. il Principe e M. mela Principessa  vennero a dirmi una parola; M me de Maintenon,un lampo. Se ne andava col Re:io risposi a tutto,perché ero  fortunata.





 Jean Racine



Lettre  à Mme de Grignan
A Paris, mercredi 10e juillet [1675]
Sono, ve lo assicuro ,alla disperazione per l’inquietudine che vi ha procurato la
 mia salute. Ahimè,mia bella,non pensate ad altro  e il vostro ragionamento è
fatto apposta per procurarvi angoscia. Dite che vi si fa mistero del mio salasso;
ma,in fede mia ,non sono affatto malata,non ho avuto affatto le caldane .Decisi 
il mio salasso bruscamente,secondo la necessità dei miei affari,piuttosto che su quella della mia salute;mi sentivo un po’ oppressa:giudicai che mi  occorresse 
un salasso prima di partire,al fine di mettere questo salasso come provvista nei 
miei bagagli. Monsieur le Cardinal, che andavo a trovare tutti i giorni,era
partito.Ebbi cinque o sei giorni di riposo e al di là intravidi l’affare di M. de Bellièvre;volevo dedicarmici tutta intera,e alla  sollecitazione del vostro piccolo processo:questo fece sì che io arrangiai il mio salasso,per avere tutta la mia 
libertà. Non vi feci sapere niente di tutti questi dettagli,perchè ciò avrebbe avuto l’aria di fare la scena di chi è impedita,e questa discrezione vi è costata mille
pene.Ne sono disperata,figlia mia;ma credetemi,non vi ingannerò mai,e seguendo
le nostre massime  di non risparmiarci affatto,vi farò sapere sempre sinceramente come sto;fidatevi di me. Per esempio ,si vuole ancora che io mi purghi.Ebbene,lo farò come ne avrò il tempo;non ne siate punto spaventata. Un po’d’oppressione 
mi aveva fatto auspicare piuttosto il salasso;sto molto bene,sbarazzatevi di questa inquietudine.
Del resto,figlia mia,abbiamo vinto il nostro piccolo processo di Ventadour; 
ne abbiamo fatto marionette alla grande,Perchè l’abbiamo sollecitato. Le principesse di Tingry,erano all’ingresso dei giudici  ed io pure e siamo 
state a ringraziare. Peccato che Molière sia morto:farebbe un’ottima farsa 
di quel che succede all’Hôtel de Bellièvre.Hanno rifiutato quattrocentomila
franchi per quella casa affascinante,che  venti mercanti volevano comprare,
perché dà su quattro strade e se ne sarebbero fatte venti case;ma non hanno
mai voluto venderla,perché è la casa paterna e le scarpe del vecchio 
cancelliere ne hanno sfiorato il pavimento e sono abituati alla parrocchia
 di Saint Germain l’Auxerrois e su questa vecchia farneticazione sono 
alloggiati per ventimila livres(unità monetaria francese fino alla Rivoluzione)
di rendita. 
Che ne dite di questo modo di pensare?
Molière











Molière

L’école des femmes

Presentazione di Arnolphe.

Ha quarant’anni: spiega al suo amico Chrysalde  come alleva la giovane Agnès dall’età di quattro anni,per farne una sposa ideale. Quel che lo rallegra molto è l’ingenuità di questa fanciulla immersa nell’innocenza  più totale.

Arnolphe

Ognuno ha il suo metodo.
In fatto di moglie,come in tutto,io voglio seguire la mia moda.
Scegliere una metà che derivi tutto da me,
e della quale la sottomessa e piena dipendenza
non abbia da rimproverarmi alcun bene né nascita.
un aria dolce e posata,fra altri fanciulli,
mi ispirò amor per lei fin dai quattro anni,
sua madre trovandosi da povertà oppressa
mi venne in mente di chiedergliela
e la brava contadina,sentendo il mio desiderio,
di togliersi quel peso ebbe molto piacere.
in un piccolo convento,lontano da ogni relazione,
la feci allevare seguendo la mia politica
cioè ordinando quali cure si sarebbero impiegate
per renderla il più possibile idiota..
Grazie a dio ,il successo ha seguito la mia attesa:
e grande ,l’ho vista a tal punto innocente,
che ho benedetto il cielo d’aver raggiunto il mio scopo,
per farmi una moglie della misura dei miei auspici.
L’ho dunque ritirata,siccome la mia dimora
a cento sorti di mondi è aperta ad ogni ora,
L’ho messa a parte,poiché bisogna tutto prevedere,
in quest’altra casa dove nessuno viene a vedermi;
E per non guastare affatto la sua bontà naturale,
stasera vi invito a cena con lei;
voglio che voi possiate un poco esaminarla,
e vedere se della mia scelta mi si deve condannare.
Chrysalde
Consento.
Arnolphe
 Voi potrete,in quella conferenza,
giudicare della sua persona e della sua innocenza.
Chrysalde
Su quest’articolo,quel che m’avete detto
non può....
Arnolphe
La verità supera ancora il mio racconto:
nelle sue semplicità ad ogni momento io l’ammiro
e talvolta ne dice che mi fanno morire dal ridere.
l’altro giorno (ci se ne potrebbe persuadere?)
Era tanto in pena,e venne a domandarmi,
con un’innocenza a nessun’altra pari,
se i bambini che si fanno,si fanno dalle orecchie.
Chrysalde
Mi rallegro molto,Signor Arnolphe....

atto I,scena I,versi123/165


Les Précieuses ridicules.

La scena IV rappresenta un confronto fra due mondi:quello del realismo borghese incarnato dal père Gorgibus  e quello del  falso preziosismo di Magdelon e Cathos che rifiutano un matrimonio contro la loro volontà .

Magdelon – Ah! Padre mio,quel che dite è dall’ultimo dei borghesi.Mi  fa onta udirvi parlare così,e voi dovreste farvi un poco insegnare il bel ritmo delle cose.
Gorgibus –Non so che farmene né di  ritmi né di canzoni,io ti dico  che il matrimonio è una cosa santa e sacra,e che è
comportarsi da persone perbene cominciare da lì.
Magdelon – Dio mio,che,se tutti vi somigliassero,le storie d’amore sarebbero presto finite! Che cosa bella sarebbe se all’inizio Ciro sposasse Mandane e Aronce si fosse subito maritato con Clelia.
Gorgibus -  Che viene a raccontarmi,questa qui?
Magdelon – Padre mio,ecco mia cugina che vi dirà ,bene quanto me, che il matrimonio  non 
deve mai arrivare  che dopo le altre avventure Bisogna che un amante per essere gradevole,
sappia declamare  i bei sentimenti,esprimere a voce o per iscritto la dolcezza,la tenerezza 
e la passione e che il corteggiamento abbia spirito. Per prima cosa deve vedere in chiesa 
o alla passeggiata o in qualche cerimonia pubblica,la persona di cui diventa innamorato,
oppure esser condotto fatalmente  da lei da un parente o un amico,e uscire di là tutto
sognante e malinconico.Nasconde per qualche tempo la sua passione alla persona amata,
e,frattanto,le fa parecchie visite ,dove non si manca mai di mettere sul tappeto un problema 
di psicologia amorosa,che esercita le menti dell’assemblea. il giorno della dichiarazione 
arriva,che si deve fare  di solito lungo il viale di qualche giardino,mentre la compagnia
 si è un poco allontanata,e questa dichiarazione è seguita da un pronto diverbio che
 provoca il nostro rossore e che,per un po’ di tempo,bandisce il pretendente dalla nostra
presenza. In seguito trova il modo di tranuillizzarci,di abituarci insensibilmente al discorso 
della sua passione,e di trarre da noi quella confessione  che fa tanto penare.Dopo  questo
 vengono le avventure,i rivali che si gettano di traverso a un’inclinazione stabilita,le
persecuzioni dei padri,le gelosie concepite su false apparenze,le lamentele,le disperazioni,
i rapimenti,e ciò che segue. Ecco come le cose sono trattate con le belle maniere  e sono 
regole da cui,nella galanteria,non ci si potrebbe esimere. Ma per venire di punto in bianco  all’unione coniugale,non corteggiare una donna  se non facendo il contratto di matrimonio
e prendere giustamente il romanzo per la coda e ,ancora una battuta,padre mio,non può
esistere nulla di più volgare di quel procedimento;ed io ho la nausea al solo vederlo.
Gorgibus – che diavolo di gergo sento qui? Ecco del vero stile alto.
Cathos – In effetti,zio mio,mia cugina dice il vero a quel proposito. Il modo di ricevere bene
 persone che sono del tutto sconvenienti in tema galanteria? Ci scommetto  che non hanno 
mai visto la Carte de Tendre e che Biglietto-Dolce,Piccole Cure , Biglietti Galanti e Graziosi versi,sono terre sconosciute per costoro. Non vedete che l’intera loro persona testimonia
tutto questo ,che non hanno per nulla quella maniera che fornisce subito una buona opinione
delle persone?Venire in visita amorosa senza alcun ornamento,un cappello senza piume di struzzo,senza una parrucca pettinata,un abito che sopporta una povertà di nastri...
Mio Dio,che spasimanti sono questi?Quale frugalità d’aggiustamenti e quale asciuttezza 
di conversazione!
Non può durare,non ci si regge. Ho notato ancora che i loro collari non sono di buona fattura
 e che manca più di un grande mezzo piede alla larghezza delle loro culottes.
Gorgibus – Penso  che sono matte tutte e due  e che non capisco niente del loro gergo astruso.
scena IV – vv.19/81.(la pièce non prevede la divisione in atti,ma la successione di 17 scene)

(continua)

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