Maria ha mandato il testo definitivo .Ci sono diversi refusi da correggere e devo subito avvertirla.
Lo farò con una e.mail successiva,sempre per il problema del PC che non sembra reggere i lunghi plichi.
***************************************************************************
- baci, Maria....scegli una lettura!
******************************************************************
La Carte de Tendre
Madeleine de Scudéry
Le Havre, 15 Novembre 1607 - Paris, 2 Giugno 1701
ancora non posso mettere le immagini
Una geografia della tenerezza.
PAOLA
C
|
intro - solo A
|
Affinché
voi comprendiate meglio il disegno di Madeleine de Scudéry ,vedrete che ha
immaginato che si può provare tenerezza per tre cause diverse:
per una
grande stima,
per riconoscenza
o per inclinazione.
ed è ciò
che l’ha obbligata a stabilire queste tre città di Tendre, su tre fiumi
che portano questi tre nomi e di immaginare anche queste tre strade
differenti per andarci.
E come
si dice Cuma sul mar Ionio e Cuma sul Tirreno, così si dirà Tendre sur Inclination,
Tendre sur Estime, Tendre sur Reconnaisance.
|
|
Boimortier - Andante - sonata
prima (senza rit)
|
|
Tuttavia
siccome ha presunto che la tenerezza che nasce su Inclinazione non ha bisogno di
nient’altro per essere quella che è, Clelia, come potete vedere, non ha posto
nessun villaggio lungo i bordi di questo fiume, che va così veloce che non ci
sono soste da fare per andare da Nuova Amicizia a Tendre.
|
|
Boismortier - sonata terza - Largo
|
|
Madame de Sévigné a sua figlia
(Mme de Grignan)
Vi scongiuro, cara figlia, di
conservare i vostri occhi per i miei, sapete che devono finire al vostro
servizio.
Comprendete bene, mia bella, che
nel modo in cui mi scrivete, bisogna bene che pianga leggendo le vostre
lettere.
Per capire qualcosa dello stato in
cui sono per voi, aggiungete, mia cara, alla tendresse e all’inclination
naturale che ho per la vostra persona, la piccola circostanza d’essere
persuasa che mi amate, e giudicate l’eccesso dei miei sentimenti.
Cattiva! Perchè mi nascondete
talvolta tesori tanto preziosi? Avete paura che io muoia di gioia? Ma non
temete anche che io muoia per il dispiacere di credere di vedere il
contrario? Lasciatemi gioire di un bene senza il quale la vita mi è
dura e fastidiosa; non sono per niente parole, sono verità!
A' Paris, le mercredi 18e février
[1671]
|
|
coda
|
|
Ma per
arrivare a Tendre con la stima, non è
lo stesso: poiché Clelia ha messo ingegnosamente altrettanti
villaggi quante sono le piccole e grandi cose che possono
contribuire a far nascere, per stima, questa tenerezza di cui intende
parlare.
|
|
Boismortier - sonata prima -
allegro II
|
|
Madame de Sévigné a sua figlia
(Mme de Grignan)
Non
gettate così lontano i libri di La Fontaine. Ci sono favole che vi
rapiranno e dei racconti che vi affascineranno: la fine delle
Oche di fratello Filippo,
I
Remois e Il Cagnolino;
tutto
ciò è molto carino.
Solo
quello che non è di questo stile è piatto.
Vorrei
scrivere una favola che gli facesse intendere quanto è miserabile
forzare il suo talento a uscire dal suo genere, e quanto la follia di voler
cantare su tutti i toni crea cattiva musica.
La
Fontaine non deve allontanarsi dalla grande capacità che ha di raccontare.
|
|
1 uomo
Jean de La Fontaine
La Donna e il Segreto
È difficile a chi porta le gonne il custodire un gran segreto in petto; quantunque sotto un simile rispetto, ci sian uomini peggio delle donne. Un marito per mettere alla prova la sua donna, una notte a dire uscì: - Nel ventre par che tutto mi si muova, provo un dolor che non provai fin qui. Ho fatto un ovo. - Un ovo, o Dio bambino! - Ecco, vedilo qui tiepido ancora, guardati ben dal dirlo. Ogni vicino mi chiamerebbe gallinetta allora -. La donna, nuova al caso, con spavento, per tutti i santi di tacer giurò. Ma non durò poi molto il giuramento, ché appena in Oriente il sol spuntò, scesa dal letto va da una comare e: - Amica, - dice, - amica, un caso novo, ma zitta, non mi fate bastonare, sapete? mio marito ha fatto un ovo. - Un ovo? - Signorsì, tre volte tanto i soliti, ma zitto in carità. - Gesummaria! - Tacete. - Dal mio canto non fiato, ve lo giuro, andate là -. Quando partì la femmina dell'ovo, l'amica che a cantar nel ventre sente il gran segreto, al solito ritrovo cammina a sparpagliarlo fra la gente. Ma in vece d'uno, nel contar la storia, disse che l'uomo n'avea fatti tre, e un'altra ancor più corta di memoria, in gran segreto quattro gliene dié. Il segreto era quello del magnano, tutti parlavan dell'avvenimento, e l'ovo crebbe sì di mano in mano, che in capo al dì n'aveva fatti cento. |
|
coda - da capo a segno
|
|
In
effetti voi vedete che da Nuova Amicizia si passa a un luogo che
si chiama Grande Spirito, perché
solo da un grande spirito può nascere la stima!
|
?
|
à Mme de Grignan
Ecco le Maximes di M. de la Rochefoucault riviste,
corrette e aumentate: è da parte sua che ve le invio.
Ce ne sono di divine; e per mia onta ce ne sono
che io non capisco. Dio sa come voi le intenderete:
- Si on juge de
l’amour par la plupart de ses effets, il ressemble plus à la haine qu’à
l’amitié
-S’il
ya un amour pur et exempt du mélange de nos autres passions, c’est
celui qui est caché au fond du cœur, et que nous ignorons
nous-mêmes.
-L’amour
aussi bien que le feu ne peut subsister sans un mouvement continuel; et il
cesse de vivre dès qu’il cesse d’espérer ou de craindre.
|
|
coda
|
|
Poi
vedete quei piacevoli villaggi di: Versi Graziosi, di Biglietto Galante e di Biglietto Dolce, che sono
le operazioni più abituali del grande spirito agli inizi di un’amicizia.
|
|
Da"La Guirlande de
Julie" La Tulipe flamboyante" - Duc de Montausier
Permettez-moi, belle Julie,
de mêler mes vives couleurs
à celles de ces rares fleurs
dont votre tête est
embellie :
Je porte le nom glorieux
Qu’on doit donner à vos beaux
yeux.
|
|
Da "La Guirlande de
Julie" , La Violette,
di Jean Desmarets
|
|
Franche d’ambition je me
cache sous l’herbe,
modeste en ma couleur ,modeste en
mon séjour;
Mais si sur votre front je me
puis voir un jour,
la plus humble des
fleurs sera la plus superbe.
|
|
Poi,
proseguendo per questa via vedete:
Sincerità,
Gran Cuore, Probità, Generosità, Rispetto, Precisione e bontà,
tutto di fronte a Tendre, Per far capire che non c’è vera stima senza
bontà e
che non si può arrivare a Tendre da quel lato senza avere quella preziosa
qualità.
|
|
adagio
son 4 solo primo rit.
|
Fontenelle
“Eccoci
a questo tratto così nuovo e così singolare, del romanzo di M.mede
La Fayette che è la confessione che la princesse de Clèves fa a suo
marito dell’amore che lei porta ad un altro uomo, il duca di Nemours.
Che
si ragioni finché si voglia su questo: io trovo il tratto ammirevole e molto
ben preparato. E’ la più virtuosa donna del mondo!
Crede
di aver ragione di diffidare di se stessa, perchè sente il suo cuore
prevenuto suo malgrado in favore di un altro diverso da suo marito.
Si
accusa come di un crimine di questa sua inclinazione del tutto involontaria e
(per quanto innocente sia) cerca aiuto per vincerla.
Dubita
di avere la forza di venirne a capo se si fidasse solo di sé. E per imporsi
ancora una condotta più austera di quella che la sua propria
personale virtù le imporrebbe, fa a suo marito la confidenza di ciò che sente
per un altro.
Trovo
che il suo atto sia davvero bello ed eroico!
|
|
"Ebbene,
signore, gli rispose gettandosi alle sue ginocchia, vi farò una confessione
che mai è stata fatta a un marito; solo l’innocenza della mia condotta
e delle mie intenzioni me ne da la forza.
Vi
chiedo mille volte perdono se nutro sentimenti per un altro uomo, ma non vi
affliggerò mai con le mie azioni.
Pensiate
che per fare quel ch’io faccio, occorre avere più amicizia e più stima per un
marito di quanto se ne abbia mai avuta; guidatemi, abbiate pietà di me, e
amatemi ancora, se potete."
Monsieur
de Clèves pensò di morire di dolore, e abbracciandola e sollevandola disse:
"abbiate
pietà di me voi stessa, signora, Voi mi sembrate più degna di stima e
d’ammirazione che tutto quel che c’è mai stato di donne al mondo;
ma
anche io mi trovo il più infelice uomo che sia mai esistito. Ho tutt’insieme
la gelosia di un marito e quella d’un amante; la fiducia e la sincerità che
voi avete per me hanno un valore infinito: mi stimate abbastanza per credere
che non abuserò di questa confessione:
Avete
ragione,signora, non ne abuserò e non vi amerò meno per questo. Mi
rendete infelice per il più grande segno di fedeltà che mai una donna abbia
dato a suo marito."
|
|
coda
A
|
|
Bussy
Rabutin
“Bah…La
confessione di Mme de Clèves a suo marito è stravagante, e si può immaginare
forse in una storia vera;
ma
quando se ne fa una a piacere, è ridicolo dare alla propria eroina un
sentimento così straordinario.
L’autrice,
facendolo, ha pensato di più a non somigliare agli altri
romanzi che a seguire il buon senso.
Una
donna dice raramente a suo marito che qualcuno è innamorato di lei, ma
mai che lei abbia dell’amore per un altro, diverso da lui. E tanto meno
gettandosi alle sue ginocchia, come fa la principessa!
|
|
Dopo
ciò, bisogna, per favore, tornare a Nuova Amicizia, per vedere da quale via
si va da lì a Tendre con Riconoscenza.
|
|
A' Mme de Grignan
[...]Consento al commercio di
bello spirito che mi proponete. L’altro giorno ho fatto una massima
subito senza pensarci, e la trovai così buona che credetti di averla imparata
a memoria tra quelle di M de La Rochefoucault.
Vi prego di dirmelo:
in quel caso bisognerebbe
lodare la mia memoria più della mia facoltà di giudizio.
Dice: l’ingratitudine
attira i rimproveri, come la riconoscenza attira nuovi benefici.
Ditemi dunque che cos’è questo?
L’ho letto? L’ho sognato? L’ho immaginato? Niente è più vero di questa cosa,
e niente è più vero anche che non so dove l’ho presa e che l’ho trovata tutta
organizzata nella testa e nella punta della lingua!
dimanche 28ejuin[1671]
gavotta sonata 4
|
|
Vedete
dunque ,vi prego, come bisogna andare prima da Nuova Amicizia a Compiacenza
…dopo,
si arriverà a quel piccolo
villaggio
chiamato Sottomissione
|
à Mme de Grignan
Comincio un po’ prima del
ragionevole, mia cara, per chiacchierare un po’ con voi.
non posso dirvi quanto vi
compiango, quanto vi lodo, quanto vi ammiro:
ecco il mio discorso diviso in tre
punti.
Vi compiango di essere
soggetta ad umori neri
(che vi fanno sicuramente molto
male)
Vi lodo di esserne padrona quando occorre, e principalmente per
M. de Grignan,
che ne sarebbe compenetrato (è un
segno dell’amicizia e della compiacenza che avete per lui)
Vi ammiro di costringervi per parere quel che non siete:
ecco che cosa è: eroico!… e
frutto della vostra filosofia;
voi avete in voi la capacità di
esercitarla.
Achevée à Paris, ce mercredi 4e
mai [1672]
coda gavotta
|
Molière
Sposare
un'oca serve per non essere un capro.
Ma una
donna ingegnosa è un cattivo presagio
E so
quello che costa a certa buona gente
L'aver
preso una moglie dotata di talento.
Ed io mi
tiro in casa una intellettuale
Che
pensa solo a visite ed a ricevimenti
Che in
versi e in prosa scrive bigliettini galanti
Che
riceve marchesi e giovani alla moda
Mentre
sarei per tutti «il marito di Lei»
Simile a
certi santi che mai nessuno invoca?
No no ,
non voglio affatto un ingegno per moglie;
Donna
che sappia scrivere ne sa più che non debba.
Pretendo
che la mia, non sublime per lumi
Non
sappia addirittura che cosa sia un sonetto;
E se mai
capitasse di giocare alle rime
Quando
le viene chiesto: «Che metti nel cestino?»
Voglio
che lei risponda: «Una torta alla crema».
Insomma
lei dev'essere d'una ignoranza estrema.
sonata 5 presto (non troppo)
|
|
come
vedete, il villaggio di sottomissione confina con un altro villaggio, molto
piacevole, che si chiama Delicate Attenzioni.
|
|
A' Mme de Grignan
Sono,
ve lo assicuro, alla disperazione per l’inquietudine che vi ha procurato la
mia salute.
Ahimè,
mia bella, non pensate ad altro e il vostro ragionamento è fatto apposta
per procurarvi angoscia.
Dite
che vi si fa mistero del mio salasso; ma,in fede mia, non sono affatto
malata, non ho avuto affatto le caldane.
Decisi
il mio salasso bruscamente, secondo la necessità dei miei affari, piuttosto
che su quella della mia salute;
mi
sentivo un po’ oppressa: giudicai che mi occorresse un salasso prima di
partire, al fine di mettere questo salasso come provvista nei miei
bagagli.
Non
vi feci sapere niente perchè ciò avrebbe avuto l’aria di fare la scena di chi
è impedita, e questa discrezione vi è costata mille pene!
Ne
sono disperata, figlia mia; ma credetemi, non vi ingannerò mai, e seguendo le
nostre massime di non risparmiarci affatto,vi farò sapere sempre
sinceramente come sto; fidatevi di me.
Per
esempio, si vuole ancora che io mi purghi. ebbene, lo farò come ne avrò
il tempo; non ne siate punto spaventata. sto molto bene, sbarazzatevi
di questa inquietudine!
A
Paris, mercredi 10e juillet [1675]
|
|
Boismortier, sonata I -
sicigliana
|
|
Vedete,
io dico, che adesso si deve passare per Assiduità, per far capire che non basta aver per qualche
giorno tutte quelle delicate premure obbliganti, che producono tanta
riconoscenza, se non le si ha in modo costante!
|
|
Madame de Sévigné à M. de
Coulanges.
A'
Paris ce lundi 15e décembre 1670.
Vado a farvi
conoscere la cosa più sorprendente, la più meravigliosa, la più miracolosa,
la più trionfante, la più stordente, la più inaudita, la più singolare, la
più straordinaria, la più imprevista, la più grande, la più piccola, la più
rara, la più comune, la più sfarzosa, la più segreta fino ad oggi, la più
brillante, la più degna d’invidia: infine una cosa di cui non si trova che un
esempio nei secoli passati, una cosa che non la si può credere a Paris, come non
si potrebbe credere a Lyon; una cosa che fa gridare misericordia a tutti; una
cosa che colma di gioia Mme de Rohan e Mme de
Hauterive; una cosa che infine si farà domenica, dove coloro che la vedranno
crederanno di avere le visioni; una cosa che si farà domenica, e che non sarà
fatta, forse, lunedì. Non posso risolvermi a dirla; indovinatela!
sonata I - presto
ve la do in tre… gettate la
vostra lingua ai cani? Eh bene! Bisogna dunque dirvela:
M. de Lauzun sposa domenica al
Louvre, indovinate chi? ve la do in quattro, ve la do in dieci; ve la do in
cento. E' ben difficile da indovinare;
è M.mede la Vallière?
-Niente affatto, Madame.
E’ dunque M.llede Retz?
- Proprio per niente, siete molto provinciale. Veramente siamo ben
stupide, voi dite, è M.lleColbert.?- Ancor meno.
E’ certamente M.lle de
Créquy? Non ci siete. Occorre dunque alla fine dirvelo: sposa, domenica al
Louvre, col permesso del re, Mademoiselle, Mademoiselle de ...Mademoiselle,
indovinate il nome:
sposa Mademoiselle, in fede! in
fede mia! La mia fede giurata! Mademoiselle, la grande Mademoiselle;
Mademoiselle, figlia di Monsieur; Mademoiselle, nipote di Henri IV;
Mademoiselle d’Eu, Mademoiselle de Dombes, mademoiselle de Montpensier,
Mademoiselle d’Orléans, Mademoiselle, cugina germana del Re; Mademoiselle
destinata al trono; Mademoiselle, il solo partito di Francia che fosse degno
di Monsieur. Ecco un bel soggetto per discorrere. Se gridate, se siete fuori
di voi, se vi dite che abbiamo mentito, che questo è falso, che ci si burla
di voi, che è una bella presa in giro, che tutto questo è uno scherzo di
cattivo gusto. Se infine ci lanciate ingiurie: noi troveremo che avete
ragione; ce la siamo presa quanto voi.
Addio, le lettere che
saranno recapitate per via ordinaria vi faran vedere se diciamo il vero
o no!
|
|
coda (presto)
|
|
Dopo
vedete che si deve passare a un altro villaggio che si chiama Diligenza … e non fare come certe persone
tranquille che non si affrettano neanche un po’ per quanto le si
preghi e che sono talvolta incapaci d’avere quella sollecitudine che talvolta
produce così tanta gratitudine .
|
|
sonata III - allegro ma non presto
(senza rit)
|
|
Dopodiché
vedete che bisogna passare a Grandi Servizi,
e che, per sottolineare che ci sono poche persone capaci di
renderne, questo villaggio è più piccolo degli altri.
|
|
In
seguito bisogna passare a Sensibilità,
per far capire che bisogna percepire fino ai più piccoli dolori
di quelli che si amano.
|
|
Boismortier, sonata III - adagio
Da Mme de Sévigné à Ménage, un amico
Il
vostro ricordo mi ha dato una gioia sensibile...
..e
mi ha risvegliato tutto il piacere della nostra antica amicizia.
I
vostri versi mi hanno fatto ricordare la mia gioventù, ed io
vorrei tanto sapere perché il ricordo della perdita di un bene tanto
irreparabile non mi dia nessuna tristezza.
Invece
del piacere che ho provato, mi sembra
che
si dovrebbe piangere:
ma,senza esaminare
da dove possa venire questo sentimento, voglio attaccarmi a
quello che mi dà la riconoscenza che ho del vostro presente.
Non
potete dubitare che mi sia gradito, poiché il mio amor proprio vi
trova così bene la sua
convenienza,
e che io vi sono celebrata dal
più
bello spirito del mio tempo.
Occorrerebbe, per
l’onore dei vostri versi, che io avessi meglio meritato tutto quello che
voi mi fate.
Tale
quale sono stata, e tale quale sono, non dimenticherò mai la vostra vera e
solida amicizia.
Io
sarò tutta la mia vita la più riconoscente come la più antica delle
vostre umilissime serve.
23
juin [1668]
|
|
Dopo,
bisogna, (per arrivare a Tendre), passare per Tendresse, perché
l’amore attira fortemente l’amicizia.
|
aria-affettuoso son 4
|
Madame de Sévigné à sa fille
(Mme de Grignan)
Ricevo le vostre lettere, mia
cara, come voi avete ricevuto il mio anello; fondo in lacrime leggendole.
Sembra che il mio cuore voglia
fendersi a metà, sembra che mi scriviate ingiurie, o che siate malata o che
vi sia capitato qualche incidente, ed è tutto il contrario:
mi amate, bimba mia cara, e me lo
dite in un modo che non posso sostenere senza pianti in abbondanza.
Preferite scrivermi i vostri
sentimenti piuttosto di quanto amiate dirmeli.
In qualunque modo mi
arrivino, sono ricevuti con una tenerezza e una
sensibilità che non è compresa che se non da coloro che
sanno amare come io faccio.
Mi fate provare per voi tutto ciò
che è possibile sentire in quanto a tenerezza; ma se voi pensate a me, mia povera
cara, siate certa anche che io penso continuamente a voi;
è quel che i devoti chiamano
un pensiero abituale...
A Paris,lundi 9e février
[1671]
|
Bisogna
poi andare a Obbedienza, non essendoci
quasi niente che impegni di più il cuore di coloro a cui si obbedisce
se non la cieca obbedienza.
|
|
La Scuola delle mogli - Jean
Baptiste Poquelin : Molière
Ciascuno
ha il suo sistema.
Con
le donne e col resto io faccio a modo mio.
Sono
ricco abbastanza, io credo, per potere
Scegliere
una metà che mi deva ogni cosa,
E
da cui la completa e piena dipendenza
Non
venga a ricordarmi nascita e patrimonio.
Quattr’anni
aveva, e il viso di lei dolce e compunto
In
mezzo all’altre bimbe mi suscitò l’amore,
Sua
madre si trovava in gravi ristrettezze
E
di chiederla in moglie mi venne la pensata,
La
buona contadina ,di fronte alla richiesta,
Accettò
di buon grado di levarsi un tal peso.
In
un convento lungi da mondano commercio,
Io
la feci educare secondo i miei principi.
Vale
a dire ordinando d’usar qualsiasi mezzo
Per
farla diventare idiota il più possibile.
la
Dio mercé,il successo ha coronato l’attesa:
L’ho
vista ora,cresciuta,a tal punto innocente
Che
ho ringraziato il cielo d’avermi accontentato
Col
darmi una mogliera,fatta a misura mia.
L’ho
dunque ritirata ; ma poiché la mia casa
E’
aperta tutto il giorno a ogni sorta di gente,
L’ho
collocata altrove,come vuole prudenza,
in
un quartiere dove non ricevo nessuno.
e
per non rovinare la sua indole buona,
Le
ho messo accanto gente semplice come lei.
Mi
chiederete adesso:perché questo racconto?
|
|
presto son 5
|
|
e per
arrivare infine là dove si vuole andare, bisogna passare da costante amicizia, che è certamente il cammino
più sicuro per arrivare a Tendre con Riconoscenza.
|
|
testo!
|
|
Sonata 3 allegro
|
|
(continua nel post successivo Diario di bordo(63)la seconda e ultima parte del testo-mosaico-puzzle)
Nessun commento:
Posta un commento