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giovedì 5 dicembre 2013

Diario di bordo(66)






Maria ha mandato il testo definitivo .Ci sono diversi refusi da correggere e devo subito avvertirla.
Lo farò con una e.mail successiva,sempre per il problema del PC che non sembra reggere i lunghi plichi.


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 - baci, Maria....scegli una lettura!
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La Carte de Tendre
Madeleine de Scudéry

Le Havre, 15 Novembre 1607 - Paris, 2 Giugno 1701


ancora non posso mettere le immagini


Una geografia della tenerezza.



PAOLA C


intro - solo A
Affinché voi comprendiate meglio il disegno di Madeleine de Scudéry ,vedrete che ha immaginato che si può provare tenerezza per tre cause diverse:
per una grande stima,
per riconoscenza
o per inclinazione.
ed è ciò che l’ha obbligata a stabilire  queste tre città di Tendre, su tre fiumi che portano questi tre nomi e di  immaginare anche queste tre strade differenti per andarci.
E come si dice Cuma sul mar Ionio e Cuma sul Tirreno, così si dirà Tendre sur Inclination, Tendre sur Estime, Tendre  sur Reconnaisance.






Boimortier - Andante - sonata prima (senza rit)
Tuttavia siccome ha presunto che la tenerezza  che nasce su Inclinazione  non ha bisogno di nient’altro per essere quella che è, Clelia, come potete vedere, non ha posto nessun villaggio lungo i bordi di questo fiume, che va così veloce che non ci sono  soste da fare per andare da Nuova Amicizia a Tendre.


Boismortier - sonata terza - Largo



Madame de Sévigné a sua figlia (Mme de Grignan)

Vi scongiuro, cara figlia, di conservare i vostri occhi per i miei, sapete che devono finire al vostro servizio.
Comprendete bene, mia bella, che nel modo in cui mi scrivete, bisogna bene che pianga leggendo le vostre lettere.
Per capire qualcosa dello stato in cui sono per voi, aggiungete, mia cara, alla tendresse e all’inclination naturale che ho per la vostra persona, la piccola circostanza d’essere persuasa che mi amate, e giudicate l’eccesso dei miei sentimenti.
Cattiva! Perchè mi nascondete talvolta tesori tanto preziosi? Avete paura che io muoia di gioia? Ma non temete anche che io muoia per il dispiacere di credere di vedere il contrario?  Lasciatemi gioire di un bene senza il quale la vita mi è dura e fastidiosa; non sono per niente parole, sono verità!

A' Paris, le mercredi 18e février [1671] 

coda
Ma per arrivare a Tendre con la stima, non è lo stesso: poiché Clelia  ha  messo ingegnosamente altrettanti villaggi  quante sono le piccole e grandi cose  che possono contribuire a far nascere, per stima, questa tenerezza di cui intende parlare.


Boismortier - sonata prima - allegro II


Madame de Sévigné a sua figlia (Mme de Grignan)

Non gettate così lontano i libri di La Fontaine. Ci sono favole  che vi rapiranno e dei racconti  che vi affascineranno: la fine delle Oche  di fratello Filippo,
I Remois e Il Cagnolino;
tutto ciò è molto carino.
Solo quello che non è di questo stile è piatto.
Vorrei scrivere  una favola che gli facesse intendere  quanto è miserabile forzare il suo talento a uscire dal suo genere, e quanto la follia di voler cantare su tutti i toni crea cattiva musica.
La Fontaine non deve allontanarsi dalla grande capacità che ha di raccontare.

1 uomo
Jean de La Fontaine
La Donna e il Segreto

È difficile a chi porta le gonne il custodire un gran segreto in petto; quantunque sotto un simile rispetto, ci sian uomini peggio delle donne.
Un marito per mettere alla prova la sua donna, una notte a dire uscì: - Nel ventre par che tutto mi si muova, provo un dolor che non provai fin qui.
Ho fatto un ovo. - Un ovo, o Dio bambino! - Ecco, vedilo qui tiepido ancora, guardati ben dal dirlo. Ogni vicino mi chiamerebbe gallinetta allora -.
La donna, nuova al caso, con spavento, per tutti i santi di tacer giurò. Ma non durò poi molto il giuramento, ché appena in Oriente il sol spuntò,
scesa dal letto va da una comare e: - Amica, - dice, - amica, un caso novo, ma zitta, non mi fate bastonare, sapete? mio marito ha fatto un ovo.
- Un ovo? - Signorsì, tre volte tanto i soliti, ma zitto in carità. - Gesummaria! - Tacete. - Dal mio canto non fiato, ve lo giuro, andate là -.
Quando partì la femmina dell'ovo, l'amica che a cantar nel ventre sente il gran segreto, al solito ritrovo cammina a sparpagliarlo fra la gente.
Ma in vece d'uno, nel contar la storia, disse che l'uomo n'avea fatti tre, e un'altra ancor più corta di memoria, in gran segreto quattro gliene dié.
Il segreto era quello del magnano, tutti parlavan dell'avvenimento, e l'ovo crebbe sì di mano in mano, che in capo al dì n'aveva fatti cento.

coda - da capo a segno
In effetti voi vedete che da  Nuova Amicizia  si passa a un luogo che si  chiama Grande Spirito, perché solo da un grande spirito può nascere la stima!
?


à Mme de Grignan

Ecco le Maximes di M. de la Rochefoucault riviste, corrette e aumentate: è da parte sua che ve le invio. 
         Ce ne sono di divine; e per mia onta ce ne sono che io non capisco. Dio sa come voi le intenderete:
- Si on juge de l’amour par la plupart de ses effets, il ressemble plus  à la haine qu’à l’amitié

 -S’il ya un amour pur et exempt du mélange de nos autres passions, c’est celui  qui est caché au fond du cœur, et que nous  ignorons nous-mêmes.

-L’amour  aussi bien que le feu ne peut subsister sans un mouvement continuel; et il cesse  de vivre  dès qu’il cesse d’espérer  ou de craindre.

coda
Poi vedete quei piacevoli villaggi  di: Versi Graziosi, di Biglietto Galante e di Biglietto Dolce, che sono le operazioni più abituali  del grande spirito agli inizi di un’amicizia. 




Da"La Guirlande de Julie" La Tulipe flamboyante" - Duc de Montausier

Permettez-moi, belle Julie,
de mêler mes vives couleurs
à celles de ces rares fleurs
dont votre tête est embellie :
Je porte le nom glorieux
Qu’on doit donner à vos beaux yeux. 

Da "La Guirlande de Julie" , La Violette, di Jean Desmarets

Franche d’ambition  je me cache sous l’herbe,
modeste en ma couleur ,modeste en mon séjour;
Mais si sur votre front je me puis  voir un jour,
la plus humble  des fleurs   sera la plus superbe.



Poi, proseguendo per  questa via vedete:
 Sincerità, Gran Cuore, Probità, Generosità, Rispetto, Precisione e bontà,
tutto di fronte a Tendre, Per far capire che non c’è vera stima senza bontà e che non si può arrivare a Tendre da quel lato senza avere quella preziosa qualità.



adagio son 4 solo primo rit.


Fontenelle
“Eccoci a questo tratto così nuovo e così singolare, del romanzo di  M.mede La Fayette  che è la confessione che la princesse de Clèves fa a suo marito dell’amore che lei  porta ad un altro uomo, il duca di Nemours.
Che si ragioni finché si voglia su questo: io trovo il tratto ammirevole e molto ben preparato. E’ la più virtuosa donna del mondo!
 Crede di aver ragione di diffidare  di se stessa, perchè sente il suo cuore prevenuto suo malgrado in favore di un altro diverso da suo marito.
Si accusa come di un crimine di questa sua inclinazione del tutto involontaria e (per quanto innocente sia) cerca aiuto per vincerla.
Dubita di avere la forza di venirne a capo se si fidasse solo di sé. E per imporsi ancora una condotta  più  austera di quella che la sua propria personale virtù le imporrebbe, fa a suo marito la confidenza di ciò che sente per un altro.
Trovo che il suo atto sia davvero bello ed eroico!



"Ebbene, signore, gli rispose gettandosi alle sue ginocchia, vi farò una confessione che mai è stata  fatta a un marito; solo l’innocenza della mia condotta e delle mie intenzioni me ne da la forza.
Vi chiedo mille volte perdono se nutro sentimenti per un altro uomo, ma non vi affliggerò mai con le mie azioni.
Pensiate che per fare quel ch’io faccio, occorre avere più amicizia e più stima per un marito di quanto se ne abbia mai avuta; guidatemi, abbiate pietà di me, e amatemi ancora, se potete."


Monsieur de Clèves pensò di morire di dolore, e abbracciandola e sollevandola disse:
"abbiate pietà di me voi stessa, signora, Voi mi sembrate più degna di stima e d’ammirazione che tutto quel che c’è mai stato di donne al mondo;
ma anche io mi trovo il più infelice uomo che sia mai esistito. Ho tutt’insieme la gelosia di un marito e quella d’un amante; la fiducia e la sincerità che voi avete per me hanno un valore infinito: mi stimate abbastanza per credere che non abuserò di  questa confessione:
Avete ragione,signora, non ne abuserò e non vi amerò meno per questo. Mi rendete infelice per il più grande segno di fedeltà che mai una donna abbia dato a suo marito."

coda A

 Bussy Rabutin

“Bah…La confessione di Mme de Clèves a suo marito è stravagante, e si può immaginare forse in una storia vera;
ma quando se ne fa una a piacere, è ridicolo dare alla propria eroina un sentimento così straordinario.
L’autrice, facendolo, ha pensato di più a non  somigliare  agli altri romanzi  che a seguire il buon senso.
Una donna dice raramente a suo marito che qualcuno è innamorato di lei, ma mai  che lei abbia dell’amore per un altro, diverso da lui. E tanto meno gettandosi alle sue ginocchia, come fa la principessa!


Dopo ciò, bisogna, per favore, tornare a Nuova Amicizia, per vedere da quale via si va da lì a Tendre con Riconoscenza.





A' Mme de Grignan


[...]Consento al commercio di bello  spirito che mi proponete. L’altro giorno ho fatto una massima subito senza pensarci, e la trovai così buona che credetti di averla imparata a memoria tra quelle di M de La Rochefoucault.
Vi prego di dirmelo:
 in quel caso bisognerebbe lodare la mia memoria più della mia facoltà di giudizio. 

Dice: l’ingratitudine attira i rimproveri, come la riconoscenza attira nuovi benefici.

Ditemi dunque che cos’è questo? L’ho letto? L’ho sognato? L’ho immaginato? Niente è più vero di questa cosa, e niente è più vero anche che non so dove l’ho presa e che l’ho trovata tutta organizzata nella testa e nella punta della  lingua!

dimanche 28ejuin[1671]

gavotta sonata 4
Vedete dunque ,vi prego, come bisogna andare prima da Nuova Amicizia a Compiacenza












…dopo, si arriverà a quel piccolo 
villaggio chiamato Sottomissione


à Mme de Grignan


Comincio un po’ prima del ragionevole, mia cara, per chiacchierare un po’ con voi.
non posso dirvi quanto vi compiango, quanto vi lodo, quanto vi ammiro:
ecco il mio discorso diviso in tre punti.
Vi compiango di essere soggetta ad umori neri
(che vi fanno sicuramente molto male)
Vi lodo di esserne padrona quando occorre, e principalmente per M. de Grignan,
che ne sarebbe compenetrato (è un segno dell’amicizia e della compiacenza che avete per lui)
Vi ammiro di costringervi per parere quel che non siete:
ecco che cosa è:  eroico!… e frutto della vostra filosofia;
voi avete in voi la capacità di esercitarla.  

Achevée à Paris, ce mercredi 4e  mai [1672]

coda gavotta




Molière

Sposare un'oca serve per non essere un capro.
Ma una donna ingegnosa è un cattivo presagio
E so quello che costa a certa buona gente
L'aver preso una moglie dotata di talento.
Ed io mi tiro in casa una intellettuale
Che pensa solo a visite ed a ricevimenti
Che in versi e in prosa scrive bigliettini galanti
Che riceve marchesi e giovani alla moda
Mentre sarei per tutti «il marito di Lei»
Simile a certi santi che mai nessuno invoca?
No no , non voglio affatto un ingegno per moglie;
Donna che sappia scrivere ne sa più che non debba.
Pretendo che la mia, non sublime per lumi
Non sappia addirittura che cosa sia un sonetto;
E se mai capitasse di giocare alle rime
Quando le viene chiesto: «Che metti nel cestino?»
Voglio che lei risponda: «Una torta alla crema».
Insomma lei dev'essere d'una ignoranza estrema.


sonata 5 presto (non troppo)
come vedete, il villaggio di sottomissione confina con un altro villaggio, molto piacevole, che si chiama Delicate Attenzioni. 



A' Mme de Grignan

Sono, ve lo assicuro, alla disperazione per l’inquietudine che vi ha procurato la mia salute.
Ahimè, mia bella, non pensate ad altro e il vostro ragionamento è fatto apposta per procurarvi angoscia.
Dite che vi si fa mistero del mio salasso; ma,in fede mia, non sono affatto malata, non ho avuto affatto le caldane.
Decisi il mio salasso bruscamente, secondo la necessità dei miei affari, piuttosto che su quella della mia salute;
mi sentivo un po’ oppressa: giudicai che mi  occorresse un salasso prima di partire, al fine di mettere questo salasso come provvista nei miei bagagli. 
Non vi feci sapere niente perchè ciò avrebbe avuto l’aria di fare la scena di chi è impedita, e questa discrezione vi è costata mille pene!
Ne sono disperata, figlia mia; ma credetemi, non vi ingannerò mai, e seguendo le nostre massime  di non risparmiarci affatto,vi farò sapere sempre sinceramente come sto; fidatevi di me.
Per esempio, si vuole ancora che io mi purghi. ebbene, lo farò come ne avrò  il tempo; non ne siate punto spaventata. sto molto bene, sbarazzatevi di questa inquietudine!
A Paris, mercredi 10e juillet [1675]

Boismortier, sonata I - sicigliana 
Vedete, io dico, che adesso si deve passare per Assiduità, per far capire che non basta aver per qualche giorno tutte quelle delicate premure  obbliganti, che producono tanta riconoscenza, se non le si ha in modo costante!




Madame de Sévigné à  M. de Coulanges.

A' Paris ce lundi 15e décembre 1670.
     Vado a farvi conoscere la cosa più sorprendente, la più meravigliosa, la più miracolosa, la più trionfante, la più stordente, la più inaudita, la più singolare, la più straordinaria, la più imprevista, la più grande, la più piccola, la più rara, la più comune, la più sfarzosa, la più segreta fino ad oggi, la più brillante, la più degna d’invidia: infine una cosa di cui non si trova che un esempio nei secoli passati, una cosa che non la si può credere a Paris, come non si potrebbe credere a Lyon; una cosa che fa gridare misericordia a tutti; una cosa che colma di gioia Mme de Rohan e Mme  de Hauterive; una cosa che infine si farà domenica, dove coloro che la vedranno crederanno di avere le visioni; una cosa che si farà domenica, e che non sarà fatta, forse, lunedì. Non posso risolvermi a dirla; indovinatela!

sonata I - presto

 ve la do in tre… gettate la vostra lingua ai cani? Eh bene! Bisogna dunque dirvela:
M. de Lauzun sposa domenica al Louvre, indovinate chi? ve la do in quattro, ve la do in dieci; ve la do in cento. E' ben difficile  da indovinare;
è M.mede la Vallière? -Niente affatto, Madame.
E’ dunque M.llede Retz? - Proprio per niente, siete molto provinciale. Veramente  siamo ben stupide, voi dite, è M.lleColbert.?-  Ancor meno.
E’ certamente M.lle de Créquy? Non ci siete. Occorre dunque alla fine dirvelo: sposa, domenica al Louvre, col permesso del re, Mademoiselle, Mademoiselle de ...Mademoiselle, indovinate il nome:
sposa Mademoiselle, in fede! in fede mia! La mia fede giurata! Mademoiselle, la grande Mademoiselle; Mademoiselle, figlia di Monsieur; Mademoiselle, nipote di Henri IV; Mademoiselle d’Eu, Mademoiselle de Dombes, mademoiselle de Montpensier, Mademoiselle d’Orléans, Mademoiselle, cugina germana del Re; Mademoiselle destinata al trono; Mademoiselle, il solo partito di Francia che fosse degno di Monsieur. Ecco un bel soggetto per discorrere. Se gridate, se siete fuori di voi, se vi dite che abbiamo mentito, che questo è falso, che ci si burla di voi, che è una bella presa in giro, che tutto questo è uno scherzo di cattivo gusto. Se infine ci lanciate ingiurie: noi troveremo che avete ragione; ce la siamo presa quanto voi.
Addio, le lettere  che saranno recapitate per via ordinaria vi faran vedere  se diciamo il vero o no!



coda (presto)
Dopo vedete che si deve passare a un altro villaggio che si chiama  Diligenza … e non fare  come certe persone tranquille  che non si affrettano neanche  un po’ per quanto le si preghi e che sono talvolta incapaci d’avere quella sollecitudine che talvolta produce così tanta gratitudine  .



sonata III - allegro ma non presto (senza rit)
Dopodiché vedete che bisogna passare  a Grandi Servizi, e che, per sottolineare  che ci sono poche persone  capaci di renderne, questo villaggio è più piccolo degli altri.



 In seguito bisogna passare  a Sensibilità, per far capire  che bisogna  percepire fino ai più piccoli dolori di quelli  che si amano.



Boismortier, sonata III - adagio




Da Mme de Sévigné à Ménage, un amico

Il vostro ricordo mi ha dato una gioia sensibile...
..e mi ha  risvegliato tutto il piacere della nostra antica amicizia.
I vostri versi mi hanno fatto ricordare  la mia gioventù, ed io vorrei tanto sapere perché il ricordo della perdita di un bene tanto irreparabile non mi dia nessuna tristezza.
Invece del piacere che ho provato, mi sembra
che si dovrebbe piangere:
ma,senza esaminare da dove possa venire questo sentimento, voglio  attaccarmi a quello  che mi dà la riconoscenza che ho del vostro presente.
Non potete dubitare che mi sia gradito, poiché il mio amor  proprio vi trova così bene la sua
convenienza, e che io vi sono celebrata dal 
più bello spirito del mio tempo.
Occorrerebbe, per l’onore dei vostri versi, che io avessi meglio meritato tutto quello che voi mi fate.
Tale quale sono stata, e tale quale sono, non dimenticherò mai la vostra vera e solida amicizia.
Io sarò tutta la mia vita la più riconoscente come la più antica delle vostre umilissime serve.

23 juin   [1668]


Dopo, bisogna, (per arrivare a Tendre), passare per Tendresse, perché l’amore attira fortemente l’amicizia.
aria-affettuoso son 4





Madame de Sévigné à sa fille (Mme de Grignan)

Ricevo le vostre lettere, mia cara, come voi avete ricevuto il mio anello; fondo in lacrime leggendole.
Sembra che il mio cuore voglia fendersi a metà, sembra che mi scriviate ingiurie, o che siate malata o che vi sia capitato qualche incidente, ed è tutto il contrario:
mi amate, bimba mia cara, e me lo dite in un modo che non posso sostenere senza pianti in abbondanza.
Preferite scrivermi i vostri sentimenti  piuttosto  di quanto amiate dirmeli.
In qualunque  modo mi arrivino, sono ricevuti con una tenerezza e una  sensibilità  che non è compresa  che se non da coloro che sanno amare come io faccio.
Mi fate provare per voi tutto ciò che è possibile sentire in quanto a tenerezza; ma se voi pensate a me, mia povera cara, siate certa anche che io penso continuamente a voi;
è quel che i devoti  chiamano un pensiero abituale...
A Paris,lundi 9e février [1671]


Bisogna poi andare a Obbedienza, non essendoci quasi niente che impegni di più il cuore  di coloro a cui si obbedisce se non la cieca obbedienza.



La Scuola delle mogli - Jean Baptiste Poquelin : Molière

Ciascuno ha il suo sistema.
Con le donne e col resto io faccio a modo mio.
Sono ricco abbastanza, io credo, per potere
Scegliere una metà che mi deva ogni cosa,
E da cui la completa e piena  dipendenza
Non venga a ricordarmi  nascita e patrimonio.
Quattr’anni aveva, e il viso di lei dolce e compunto
In mezzo all’altre bimbe mi suscitò l’amore,
Sua madre  si trovava in  gravi  ristrettezze
E di chiederla in moglie mi venne la pensata,
La buona contadina ,di fronte alla richiesta,
Accettò di buon grado di levarsi un tal peso.
In un convento lungi da mondano commercio,
Io la feci educare secondo i miei principi.
Vale a dire ordinando d’usar qualsiasi mezzo
Per farla diventare idiota il più possibile.
la Dio mercé,il successo ha coronato l’attesa:
L’ho vista ora,cresciuta,a tal punto innocente
Che ho ringraziato il cielo d’avermi accontentato
Col darmi una mogliera,fatta a misura mia.
L’ho dunque ritirata ; ma poiché la mia casa
E’ aperta tutto il giorno a ogni sorta di gente,
L’ho collocata altrove,come vuole prudenza,
in un quartiere dove non ricevo nessuno.
e per non rovinare la sua indole buona,
Le ho messo accanto gente semplice come lei.
Mi chiederete adesso:perché questo racconto?



presto son 5
e per arrivare infine là dove si vuole andare, bisogna passare  da costante amicizia, che è certamente il cammino più sicuro per arrivare a Tendre con Riconoscenza.


testo!




Sonata 3 allegro



































(continua  nel post successivo  Diario di bordo(63)la seconda e ultima parte del testo-mosaico-puzzle)



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