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lunedì 4 marzo 2013

Diario di bordo. (36)



Ciao Mariella, sì il dubbio riguardava il cosa....personalmente eviterei di mettere un doppione di  Molière, in quanto maschio e troppo noto! Cercherei  altro, ma senza ansia! Qualche lettura del collage mi sembra ancora  non centrare il sentimento introdotto dalla ' carta'...ma ne parliamo mercoledì
Questo nostro percorso è piaciuto molto al direttore della UPTER col quale ho parlato ieri e che apprezza molto questa mia modalità che sembra prescindere totalmente dal tornaconto economico....
Baci

Inviato da iPhone

Il giorno 02/mar/2013, alle ore 16:28, "Maria Gabriella Bruni" <
marielbru.lafenice@gmail.com> ha scritto:
Ho dimenticato di risponderti sulla lettura relativa all’indifferenza.Io direi che si può;in fondo col tuo potere di sintesi il testo finale è bello, veloce e sufficientemente leggero.Se invece il dubbio riguardava il che cosa metterci:allora sono indecisa – rispetto a quello che già abbiamo – tra qualche massima(ma ce ne sono già abbondantemente),uno dei due raccontini di La Fontaine - il cui punto di vista è abbastanza distaccato – il Molière delle Précieuses,mi piacerebbe inserirlo,ma non è facile considerarlo un punto di vista proprio distaccato. Distaccato è anche La Rochefoucault dell’Arte della conversazione,ma quel frammento sta bene dove sta;non è proprio il caso di spostarlo!Al momento non ho idea di dove andare a cercare qualcosa di nuovo. Se mi sveglio un po’ ,te lo faccio trovare per mercoledì.
Un grande abbraccio,
Mariel


Cara  Maria,
Trovato ancora qualcosa sull'indifferenza in quella miniera che sono LE LETTERE di Mme de Sévigné

eccoti altre lettere per cercare di tappare i buchi che ancora abbiamo.



Il paradossale suicidio per onore di franòois Vatel,cuoco del Principe di Condé









Carissima,
sono tornata a sfogliettare le lettere che sono una miniera e ti mando la morte del cuoco di Condé e quella della decapitazione e rogo di un’altra famosa avvelenatrice(tagliata e un po’ ridotta)per fare gli inserimente e gli spostamenti che ti sembrano opportuni.Così mi sembra più facile spostare l’altra lettera drammatica di condanna al rogo come mi dicevi in una delle ultime mails ed io sono d’accordo. vedi tu di scegliere e di tagliare ancor se serve. Così forse mercoledì abbiamo una possibilità di riuscire a chiudere con soddisfazione.
Buonanotte ,
Mariel


 
 A Mme de Grignan,
à Paris ,ce dimanche ,26e avril,1671.        
       E’ domenica  26 aprile ;questa lettera non partirà che mercoledì ;ma questa non è una lettera, ma il racconto che Moreuil mi ha appena fatto,per voi,di quel che è accaduto a Chantilly relativo a Vatel.
Vi ho scritto venerdì che si era pugnalato:ecco l’affare in dettaglio.
     Il Re arrivò giovedì sera ;la caccia,le lanterne,il  chiar di luna,la passeggiata,la merenda in un posto tappezzato di giunchiglie,tutto  andò  a meraviglia. Cenammo. Ci furono alcuni tavoli  dove mancò l’arrosto a causa  di diversi coperti imprevisti. Questo turbò molto Vatel; pronunciò molte volte:”Ho perso l’onore;ecco un affronto che non sopporterò". Disse a Gourville:” Mi gira la testa. Sono dodici notti che non ho dormito;aiutatemi a dare ordini.” Gourville  lo confortò come poté . Quell’arrosto che era mancato,non alla tavola del Re ,ma ai venticinquesimi,gli tornava sempre in mente. Monsieur il Principe andò fino in camera sua ,e gli disse:”Vatel,va tutto bene;niente era bello come la cena del Re.”E lui disse:”Monseigneur la vostra bontà mi  dà il colpo di grazia;so che l’arrosto è mancato a due tavoli . – Niente affatto,disse il Principe,non preoccupatevi,va tutto bene.” Viene la notte:i fuochi d’artificio non riescono,sono coperti da una nuvola;erano costati sedicimila franchi. Alle quattro del mattino ,Vatel se ne va in giro dovunque,trova tutto addormentato;incontra un piccolo facchino che gli portava solo due carichi di pesce fresco. Gli chiede:
”Tutto qui?”. Gli risponde:”Sì,Signore.” Non sapeva che Vatel  si era rivolto a tutti i porti. Aspetta un poco;gli altri facchini non arrivano. La sua testa si scalda,crede che non avrà altro pesce fresco ;trova Gourville ,e gli dice:”Signore,non sopravvivrò a quest’affronto;ho onore e reputazione da perdere.” Gourville si  burlò di lui. Vatel sale in camera sua ,mette la sua spada contro la porta  e se la passa attraverso il cuore.,ma non succede che al terzo colpo,perchè ne avevasferrati due che non erano stati mortali;cade morto. Il pesce fresco  tuttavia arriva da ogni  parte; cercano  Vatel per distribuirlo, vanno in camera sua; urtano contro la porta ,la sfondano;lo  trovano annegato nel suo sangue,si corre da Monsieur il Principe,che è alla disperazione . Monsieur il Duca pianse,era su Vatel che ruotava tutto il suo viaggio in Borgogna. Monsieur il Principe lo disse al Re con grande tristezza. Si è detto che era successo a furia di avere dell’onore a modo suo;lo si è lodato molto,si è lodato e biasimato il suo coraggio.  Il Re disse che da cinque anni rinviava la venuta a Chantilly,perché comprendeva l’eccesso di quell’imbarazzo. Ha detto a Monsieur il Principe che non doveva avere che due tavoli e che non doveva  incaricarsi del resto. Ha giurato che non avrebbe tollerato più che Monsieur il Principe  si logorasse così; ma  era troppo tardi per il povero Vatel. Tuttavia Gourville  cerca di porre riparo alla perdita di Vatel. E così è stato. Si è pranzato  molto bene,si è fatto merenda,si è cenato; si è passeggiato,si è giocato,siamo stati a caccia;tutto era profumato di giunchiglie,tutto era incantato. Ieri ,che era sabato,si è fatto lo stesso;e la sera,il Re è andato  a Liancourt,dove aveva ordinato un pranzo con carne dopo un giorno di magro,deve restarci oggi. Ecco cosa mi ha detto Moreuil,per farvelo sapere. Lancio  il mio berretto
sopra il mulino(frase rituale che concludeva i racconti per bambini)e non so niente del resto. M. d’Hacqueville che era in mezzo a tutto questo,vi farà senza dubbio un racconto; ma come la sua scrittura non  è altrettanto leggibile della mia, scrivo sempre. Ecco molti particolari,ma siccome  in simili occasioni mi piacerebbero,ve li faccio sapere.



Marie-Madeleine d'Aubray, marchesa di Brinvilliers
 A Mme de Grignan
17 luglio 1676   (frammento)

Finalmente è fatta,la Brinvilliers è nell’aria. Il suo povero corpicino è stato gettato,dopo l’esecuzione,in un  rogo molto grande,e le ceneri al vento,così che la respireremo,e con la comunicazione  dei piccoli spiriti ci attaccherà qualche umore velenoso di cui saremo tutti stupiti.
 Fu giudicata da ieri. Stamattina,le si è letta  la sua sentenza  che era di fare ammenda onorevole a Notre-Dame e avere la testa tagliata,il corpo bruciato,le ceneri al vento. La si è presentata all’interrogatorio sotto tortura;ha detto che non ce n’era bisogno e che avrebbe detto tutto.
 In effetti ,fino alle cinque della sera ha raccontato la sua vita ,ancora più spaventosa di quanto si pensasse. Ha avvelenato dieci volte di seguito suo padre,(non riusciva a venirne a capo)i fratelli e parecchi altri .E sempre l’amore e le confidenze mischiate dovunque. Non ha detto niente contro Pennautier. Dopo questa confessione,non si è smesso di farle fin dal mattino l’interrogatorio ordinario e straordinario ,ma non ha detto altro. Ha chiesto di parlare a Monsieur il Procuratore Generale;é stata un’ora con lui. Non si sa ancora il tema di questa conversazione. Alle sei la si è condotta,nuda,in camicia e la corda  al collo,a Notre-Dame a fare l’ammenda onorevole(cioè la sua esecuzione è resa pubblica). Poi la si è rimessa sul carro,dove l’ho vista gettata  all’indietro sulla paglia,con  una cuffia bassa e la camicia ,un dottore al seguito,il boia dall’altro lato. Veramente questo mi ha fatto fremere. Chi ha visto l’esecuzione dicono che è salita  sul patibolo con molto coraggio. Quanto a me ,ero sul ponte di Notre-Dame con la  con la cameriera d' Escars ;non si è mai vista tanta gente ,né Paris tanto commossa e  attenta. E chiedetemi  quel che si è visto,perché per me non ho visto che una cuffia,ma  alla fine quel giorno era consacrato a questa tragedia. Ne saprò di più domani,e ciò vi ritornerà.

(continua)

3 commenti:

  1. Marie-Madeleine d'Aubray, marchesa di Brinvilliers (6 luglio 1630 – 17 luglio 1676),è l'avvelenatrice, della cui esecuzione Mme de Sévigné parla nella lettera,che appartiene all'aristocrazia del tempo.

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  2. François Vatel, ovvero Fritz Karl Watel, nato a Paris nel 1631 e morto a Chantilly nel 1671, d’origine svizzera, è un cuoco successivamente al servizio di Nicolas Fouquet, sovrintendente delle Finances di Louis XIV, e del principe Louis II de Bourbon-Condé. Grande organizzatore di feste e festini eccezionali durante il regno di Louis XIV, è passato ai posteri per essersi suicidato a causa del disonore di un ricevimento che pensava sarebbe stato mal organizzato a causa della fornitura del pesce fresco che sarebbe arrivata semplicemente in ritardo.

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  3. Al post :Diario di bordo (28)troverai informazioni biografiche e illustrazioni anche sull 'altro personaggio nero della strega Voisin.

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