la Rocca di
Federico
4.sosta
Il Prato della Rocca,come il
camminamento per arrivarci,è illuminato in
modo suggestivo. L’aria è asciutta,il cielo comincia a schiarirsi ad
oriente,l’erba è secca e ci si può
sedere per terra. Ancora una volta la musica che si disperde in questo splendido
spazio aperto ha il compito di introdurci all’ultima lettura che Massimo
Gabbrielli ci offre di un racconto di Niccolò Ammaniti “Apocalisse”da “Il
momento è delicato”preceduto dalle note del brano“Antipurgatorio”
di Piet Mondrian.
E
anche stavolta siamo tutti partecipi e concordi per l’ottima scelta. Ci aspetta
il dibattito su “Odore di chiuso”di Marco Malvaldi.Un giovane romanziere
pisano che qui ha molto successo, se è impossibile trovare qualcuno dei suoi
romanzi disponibili,sottoposti come sono a una richiesta ininterrotta di
prestiti.
E infatti subito si affollano i pareri
positivi:la scelta del percorso storico,quella della costa maremmana ,il
contrasto nobiltà/borghesia/servitù,l’ironia dissacrante su personaggi mitici
come il vate Carducci,l’apertura al personaggio di statura meno provinciale
come l’Artusi che sembra introdurre alla modernità. Tutti elementi considerati con entusiasmo. Ancora una volta
un intervento tenta di spostare l’attenzione sulla scrittura per mettere in
risalto l’abilità che ha l’autore a giocare con il linguaggio,sfalsando la voce
narrante all’improvviso,come strizzando l’occhio a ricercare la complicità del
lettore ,su diversi piani temporali. ma giusto di striscio ,con
discrezione,senza insistere più di tanto
.
Intanto uno dei partecipanti è tornato dopo qualche ora di sonno nel suo
,letto,e scatta foto al sole nascente .Lui è un grande esperto di passeggiate
immerse nella natura e ce ne racconta qualcuna.
Sul muretto fanno bella mostra di
sé le caraffe del caffè e della cioccolata caldi insieme con ,incredibile a
dirsi,vassoi di cornetti e brioches ancora caldi,capaci di commuovere Marie Antoinette!
Con calma tutti facciamo colazione chiacchierando piacevolmente.
(continua)
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