Il sagrato del Duomo
3.sosta. Per ora
ci dirigiamo su piazza del Duomo. Anche qui troviamo le sedie che ci aspettano.
Apre il cuore constatare la disponibilità
di ogni componente della comunità a collaborare per la riuscita
dell’iniziativa.
La “Banda” della
Biblioteca Comunale fa un gran bel
lavoro,da molti punti di vista. Ci disponiamo di nuovo in semicerchio per ascoltare ancora
musica di Ivano Fossati “Parlare con gli occhi”e un nuovo racconto di
Paolo Sorrentino,”Stromboli”,sempre dalla raccolta “Tony Pagoda e i
suoi amici”.Ancora una volta le scelte sono molto ben azzeccate e incontrano
il plauso di tutti.
Dobbiamo parlare di “Eva Luna” di
Isabel Allende,ma questa volta il tono generale è incerto,come un po’ smarrito.
Poi un’affermazione ,quasi a voler rompere quel silenzio imbarazzato per dire
che “sì,i personaggi,soprattutto quelli femminili,sono interessanti...anche
quel mondo latino-americano,così esotico ai nostri occhi,ha un suo fascino,ma
che,ad esempio, non ha molta presa quel contrasto tra Europa ed America,quando
gli elementi offerti sulla dimensione storica europea sono tanto fragili”.
Altri interventi si susseguono ora. Tutti
perplessi sulla ragione,che sembra sfuggire,delle difficoltà di lettura di
questa narratrice. C’è chi attribuisce la fatica di leggere alle differenze
culturali della tradizione narrativa europea e latino-americana - il loro
realismo magico. C’è chi allude all’eccesso di ricchezza della narrazione e
chi osa arrischiare l’ipotesi di una certa debolezza della struttura
narrativa che invece di servirsi di limpide geometrie che favoriscano
l’orientamento del lettore,procedendo per successive accumulazioni che si
affastellano impietose,finisce per non fornire
quel filo d’Arianna che consentirebbe di orientarsi nel labirinto dei
personaggi,degli ambienti,degli accadimenti.
Per consolarci decidiamo di leggere un altro racconto di Niccolò
Ammaniti “A letto col nemico”,sempre da “Il momento è delicato”,introdotto
dalla musica “Rosso o blu” di The Casanovas,prima di affrontare la
salita al Prato della Rocca.
Il gruppo si è notevolmente ridotto. Imperturbabili i tre ragazzi,che si
sono rifiutati di rientrare a casa prima della fine. Si è intanto alzata una
brezza leggera che spira dal mare che ha fatto emergere ,come per incanto,dagli
zaini coperte colorate in cui si sono
voluttuosamente avvolti e con le quali giocano coccolandosi. Intanto ascoltano
senza perdere una sillaba. Davvero straordinari.
(continua)
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