Cara scolara,
conto sulle tue note capacità di sintesi per tagliare tutto
quello che ti pare superfluo .Io mi sono data invece il compito di proporre
documentazioni,che ,però,spesso non sono molto interessanti. Siccome non è
indispensabile documentare tutti i valori della Carte de Tendre,quando non li
trovi sfiziosi,puoi tranquillamente buttarli via. Mi restano le parole
Probità,generosità e rispetto:cercherò i prossimi giorni in attesa che Valentina
mi mandi la traduzione che mi ha promesso della” Scuola delle mogli”(non me la
sento di tradurre io Molière ,quando è in versi...) ,sperando che sia in rima.
Ti rimando la griglia ben riempita perché tu possa intervenire.
Un grande abbraccio,
Mariel
i pezzi per le parole chiave che ho inserito:
Riconoscenza:
A Madame de
Grignan
Aux Rochers
,dimanche 28ejuin[1671]
[...]Consento al commercio
di bello spirito che mi proponete.
L’altro giorno ho fatto una massima subito senza pensarci,e la trovai così buona che credetti di averla imparata a memoria di quelle di M de La Rochefoucault.
Vi prego di dirmelo:in quel
caso bisognerebbe lodare la mia memoria più della mia facoltà di giudizio.
Dicevo,come se non avessi detto niente che l’ingratitudine attira i
rimproveri,come la riconoscenza attira nuovi benefici . Ditemi dunque che
cos’è questo? L’ho letto? L’ho sognato? L’ho immaginato? Niente è più vero che
la cosa, e niente è più vero anche che non so dove l’ho presa e che l’ho
trovata tutta organizzata nella testa e nella punta della lingua[...]
Compiacenza
A Madame de Grignan
Achevée à Paris, ce
mercredi 4e mai [1672]
Comincio un po’ prima del
ragionevole,mia cara,per chiacchierare un po’ con voi. non posso dirvi quanto
vi compiango,
quanto vi lodo,quanto vi
ammiro:ecco il mio discorso diviso in tre punti. Vi compiango di essere
soggetta a umori neri
che vi fanno sicuramente
molto male; vi lodo di esserne padrona quando occorre,e principalmente
per M. de Grignan,
che ne sarebbe
compenetrato:è un segno dell’amicizia e della compiacenza che avete per lui;
vi ammiro di costringervi
per parere quel che non
siete: ecco che cosa è eroico e frutto della vostra filosofia; voi avete in voi
di che esercitarla[...].
Diligenza
(se si deve tagliare,mi sembra che su questo tema si possa anche trascurare la documentazione. Questo è il meglio che ho trovato dopo tutta una descrizione angosciosa della morte della zia e non mi sembra niente di che.)
(se si deve tagliare,mi sembra che su questo tema si possa anche trascurare la documentazione. Questo è il meglio che ho trovato dopo tutta una descrizione angosciosa della morte della zia e non mi sembra niente di che.)
A Mme de Grignan
A Paris,vendredi 1er juillet
[1672]
[...]Mlle de Méri ha
dormito qui:siamo state stamattina al servizio(funebre);torna stasera a casa
sua,perché lo vuole,
ed eccomi pronta a partire.
Non scrivetemi dunque più,bella mia.
Quanto a me ,vi scriverò ancora ;poiché per quanto possa esercitare la mia diligenza,non posso ancora lasciare per qualche
giorno,ma non posso più ricevere le vostre lettere qui.[...]
Sensibilità
A Mme de Grignan
A Paris,lundi 9e février [1671]
Ricevo le vostre lettere ,mia cara,come voi avete ricevuto il mio anello; fondo in lacrime leggendole,
sembra che il mio cuore
voglia fendersi a metà,sembra che mi
scriviate ingiurie,o che siate malata o che vi sia capitato qualche
incidente,ed è tutto il contrario:mi amate,bimba mia cara ,e me lo dite in un
modo che
non posso sostenere senza pianti in abbondanza. Continuate il
vostro viaggio senza alcuna avventura
fastidiosa;e quando vengo a
sapere tutto questo,che è per l’appunto tutto quello che può esserci per me di più piacevole,eccomi
nello stato in cui sono. Avvertite
dunque che pensate a me,ne parlate,e preferite
scrivermi i vostri
sentimenti piuttosto di quanto amiate dirmeli. In qualunque modo
mi arrivino,sono ricevuti con
una tenerezza e una sensibilità che non è compresa che da coloro che sanno amare come io faccio.
Mi fate provare per voi tutto ciò che è possibile sentire in quanto a
tenerezza;ma se voi pensate a me ,mia povera cara,siate certa anche che io
penso continuamente a voi; è quel che i devoti
chiamano un pensiero abituale[...]
Oblio
A Mme de Grignan
Aux Rochers, dimanche 31e mai
Finalmente,figlia
mia,eccoci in questi poveri Rochers. Quale modo di rivedere questi viali,queste
insegne,
questo studiolo,questi
libri,questa camera,senza morire di tristezza? Ci sono ricordi piacevoli;ma ce
ne
sono di così vivi e
teneri,che si fa fatica a sopportarli: ne fan parte quelli che ho di voi. Non
capite affatto bene l’effetto che questo può fare in un cuore come il mio?
Se i
continuate a stare bene,cara bambina mia,non verrò a trovarvi che
l’anno venturo:la Bretagna e la Provenza non sono compatibili. Sono una cosa
strana i grandi viaggi: se si restasse sempre nello stato in cui si
è quando si arriva,non si uscirebbe mai dal luogo in cui si è; ma la
Provvidenza fa in modo che si dimentichi ;è la stessa che serve alle donne che
hanno partorito. Dio permette quest’oblio perché
il mondo non finisca e si facciano viaggi in Provenza. quello che vi farò mi
darà la più grande gioia che possa ricevere nella mia vita; ma che tristi
pensieri non vedere per niente la fine al vostro soggiorno! Ammiro e lodo
sempre più la vostra saggezza. Sebbene,a dire il vero,io sia molto
toccata da questa impossibilità,spero che a quel tempo vedremo le cose in
un’altra maniera;Occorre ben sperarlo;perché senza questa consolazione ,non ci
sarebbe che da morire. Talvolta ho qualche fantasticheria in questi
boschi,di una tale cupezza,che ne torno più mutata che dopo un accesso di
febbre.[...]
Madame de Grignan
A Paris,mercredi 6e janvier [
1672](???)Per me questa non deve essere inserita !
[...]Trovai
Madame meglio di quanto pensassi,ma di una sincerità
affascinante. Non potei vedere M de Montausier;era chiuso con Monseigneur. Non
finirò mai di dirvi tutti i complimenti che mi fecero e a voi anche,e di tutto
questo altrettanto ne porta via il vento:si è rapiti di tornare a casa. Mme de
Richelieu mi parve abbattuta .Risponderà a M de Grignan
Sincerità
A Mme de Grignan
A Paris, ce vendredi 12e Février [1672]
[...]Ho avuto una grande conversazione con M Le Camus; vi ama e vi onora;è istruito a perfezione.
Il vescovo non ha che da
frequentarlo .Entra così perfettamente nei nostri sentimenti ,che mi dà
consigli;
ed io saprò attraverso lui
i suoi modi;è irritato dai comportamenti disonesti;e siccome ne ha di molto
contrari,non fa fatica a entrare nei nostri interessi ,dove la rettitudine e la
sincerità sono di casa. Quello
a cui non
bisogna affatto rinunciare ,qualunque cosa accada:questa moda torna sempre. Non
si imbroglia abbastanza a lungo il mondo e i furbi sono alla fine
scoperti;ne sono persuasa.[...]
PER LA LEGGEREZZA :
A Mme de Grignan
à Paris,ce vendredi,24e avril [1671]
"Ho comprato,
per farmi una veste da camera, una stoffa come quella che avete voi per la
vostra ultima sottana. È ammirevole. C'è un po' di verde, ma domina il viola,
insomma, ho dovuto soccombere. Si voleva farmela foderare di color fuoco, ma ho
trovato che sarebbe apparsa, da parte mia, un'impenitenza finale. Il di sopra è
fragilità pura, ma il disotto sarebbe stata una volontà determinata che mi è
sembrata contro tutti i buoni costumi, e allora mi son gettata nel taffettà
bianco».
PER IL GRANDE SPIRITO:
A Mme de Grignan et à Pauline de
Grignan
Aux Rochers,
dimanche,6e novembre
[1689]
«Il signor Nicole
è divino. Veramente, dev'essere che egli si aiuta con la grazia sufficiente,
che non è sufficiente, ma per me è sufficiente perché essa è la grazia efficace
detta con altre parole».
Ciao
Mariel, ho aggiunto delle cose, e tagliuzzato qua e là, spero mi perdonerai,
dimmi che ne pensi … baci, spero di riuscire a venire Mercole ma non sono
sicura, sono sola e per il momento senza baby sitter …. Maria
Affinché voi comprendiate meglio il
disegno di Clelia ,vedrete che ha immaginato che si può provare tenerezza per
tre cause diverse: per una grande stima, per riconoscenza o per inclinazione:
ed è ciò che l’ha obbligata a stabilire queste tre città di Tendre,
su tre fiumi che portano questi tre nomi e di immaginare anche queste
tre strade differenti per andarci. E come si dice Cuma sul mar Ionio e Cuma
sul Tirreno, così si dice Tendre sur Inclination, Tendre sur Estime,
Tendre sur Reconnaisance.
|
A Madame de
Grignan
Aux Rochers
,dimanche 28ejuin[1671]
[...]Consento al
commercio di bello spirito che mi
proponete. L’altro giorno ho fatto una massima subito senza pensarci,e la trovai così buona che credetti di averla imparata a memoria di quelle
di M de La Rochefoucault.
Vi prego di dirmelo:in
quel caso bisognerebbe lodare la mia memoria più della mia facoltà di
giudizio. Dicevo,come se non avessi detto niente che l’ingratitudine
attira i rimproveri,come la riconoscenza attira
nuovi benefici . Ditemi dunque che cos’è questo? L’ho letto? L’ho
sognato? L’ho immaginato? Niente è più vero che la cosa, e niente è più vero
anche che non so dove l’ho presa e che l’ho trovata tutta organizzata nella
testa e nella punta della lingua[...]
|
quindi rivolto al pubblico che non può
apprezzare lo "stile alto"? come a dire "noi" siamo più
raffinate? perché, dopo l' intro della carta di Tendre sembra un commento al
linguaggio delle salottiere ….Certo,tanto che la précieuse dà del borghese
a suo zio.
Subito usando la citazione della Mlle de Scudéry,per
dire che cosa le signorine devono imporre per essere rispettate dagli uomini!
Ma che
diavolo di gergo sento qui? Ecco del vero stile alto.
- In effetti, ci sono persone del
tutto sconvenienti in tema galanteria? Ci scommetto che non hanno mai
visto la Carte de Tendre e che Biglietto-Dolce, Delicate Premure, Biglietti
Galanti e Graziosi Versi, sono terre sconosciute per costoro. Non vedete che
l’intera loro persona testimonia tutto questo, che non hanno per nulla quei
modi che forniscono subito una buona opinione delle persone? Venire in
visita amorosa senza alcun ornamento, un cappello senza piume di struzzo,
senza una parrucca pettinata, un abito che sopporta una povertà di
nastri...
Mio
Dio, che spasimanti sono questi? Quale frugalità d’aggiustamenti e
quale asciuttezza di conversazione!
Non
può durare, non
la si regge.
|
|
musica
|
|
Tuttavia come ha presunto che la tenerezza che nasce su Inclinazione non ha bisogno di nient’altro per
essere quella che è ,Clelia, come potete vedere non ha posto nessun villaggio
lungo i bordi di questo fiume, che va così veloce che non ci sono soste
da fare per andare da Nuova Amicizia a Tendre.
|
|
musica
|
|
A Paris, le
mercredi 18e février [1671]
Vi scongiuro, cara
figlia, di conservare i vostri occhi per i miei, sapete che devono finire al
vostro servizio. Comprendete bene, mia bella, che nel modo in cui mi
scrivete, bisogna bene che pianga leggendo le vostre lettere. Per capire
qualcosa dello stato in cui sono per voi, aggiungete, mia cara, alla tenerezza
e all’inclinazione naturale che ho per la vostra persona, la piccola
circostanza d’essere persuasa che mi amate, e giudicate l’eccesso dei miei
sentimenti. Cattiva! Perchè mi nascondete talvolta tesori tanto preziosi?
Avete paura che io muoia di gioia? Ma non temete anche che io muoia per il
dispiacere di credere di vedere il contrario? lasciatemi gioire di un
bene senza il quale la vita mi è dura e fastidiosa; non sono per niente
parole, sono verità.
Mme de Sévigné
|
|
Ma per arrivare a Tendre con la stima, non è lo stesso: poiché Clelia
ha messo ingegnosamente altrettanti villaggi quante sono le
piccole e grandi cose che possono contribuire a far nascere, per stima,
questa tenerezza di cui intende parlare.
|
|
Non gettate così lontano i libri di La
Fontaine. Ci sono favole che vi rapiranno e dei racconti che vi
affascineranno: la fine delle Oche di fratello Filippo, I Remois e Il
Cagnolino; tutto ciò è molto carino, solo quello che non è di questo
stile è piatto. Vorrei scrivere una favola che gli facesse intendere
quanto è miserabile forzare il suo talento a uscire dal suo genere, e
quanto la follia di voler cantare su tutti i toni crea cattiva musica. La
Fontaine non deve allontanarsi dalla grande capacità che ha di raccontare.
|
|
La Donna e il Segreto
È difficile a chi porta le gonne il custodire un gran segreto in petto; quantunque sotto un simile rispetto, ci sian uomini peggio delle donne. Un marito per mettere alla prova la sua donna, una notte a dire uscì: - Nel ventre par che tutto mi si muova, provo un dolor che non provai fin qui. Ho fatto un ovo. - Un ovo, o Dio bambino! - Ecco, vedilo qui tiepido ancora, guardati ben dal dirlo. Ogni vicino mi chiamerebbe gallinetta allora -. La donna, nuova al caso, con spavento, per tutti i santi di tacer giurò. Ma non durò poi molto il giuramento, ché appena in Oriente il sol spuntò, scesa dal letto va da una comare e: - Amica, - dice, - amica, un caso novo, ma zitta, non mi fate bastonare, sapete? mio marito ha fatto un ovo. - Un ovo? - Signorsì, tre volte tanto i soliti, ma zitto in carità. - Gesummaria! - Tacete. - Dal mio canto non fiato, ve lo giuro, andate là -. Quando partì la femmina dell'ovo, l'amica che a cantar nel ventre sente il gran segreto, al solito ritrovo cammina a sparpagliarlo fra la gente. Ma in vece d'uno, nel contar la storia, disse che l'uomo n'avea fatti tre, e un'altra ancor più corta di memoria, in gran segreto quattro gliene dié. Il segreto era quello del magnano, tutti parlavan dell'avvenimento, e l'ovo crebbe sì di mano in mano, che in capo al dì n'aveva fatti cento. |
|
In effetti voi vedete che da Nuova
Amicizia si passa a un luogo che si chiama Grande Spirito, perché solo da un grande spirito può nascere la
stima; (nel senso che l'elevazione dello spirito
suscita la stima)
|
Il giansenista Nicole è un
grande spirito???
A Mme de Grignan
et à Pauline de Grignan
Aux
Rochers,
dimanche,6e novembre [1689]
«Il
signor Nicole è divino. Veramente, dev'essere che egli si aiuta con la grazia
sufficiente, che non è sufficiente, ma per me è sufficiente perché essa è la
grazia efficace detta con altre parole».
|
Lettre à Mme
de Grignan
A Paris ,mercredi 20e
janvier [1672]
Ecco le
Maximes di M. de la Rochefoucault riviste, corrette e aumentate: è da
parte sua che ve le invio.
Ce ne
sono di divine; e per mia onta ce ne sono che io non capisco. Dio sa come voi le
intenderete:
- Si on juge de l’amour
par la plupart de ses effets, il ressemble plus à la haine qu’à
l’amitié
-S’il
ya un amour pur et exempt du mélange de nos autres passions, c’est
celui qui est caché au fond du cœur, et que nous ignorons
nous-mêmes.
-L’amour
aussi bien que le feu ne peut subsister sans un mouvement continuel; et il
cesse de vivre dès qu’il cesse d’espérer ou de craindre.
|
|
Poi vedete quei piacevoli villaggi
di Versi Graziosi, di Biglietto Galante e di
Biglietto Dolce, che sono le operazioni più abituali del
grande spirito agli inizi di un’amicizia.
|
|
Permettez-moi,
belle Julie,
de mêler
mes vives couleurs
à celles
de ces rares fleurs
dont
votre tête est embellie :
Je porte
le nom glorieux
Qu’on
doit donner à vos beaux yeux.
|
|
Franche
d’ambition je me cache sous l’herbe,
modeste
en ma couleur ,modeste en mon séjour;
Mais si
sur votre front je me puis voir un jour,
la plus
humble des fleurs sera la plus superbe.
|
|
Poi, proseguendo per questa via,
vedete Sincerità, Gran Cuore, Probità,
Generosità, Rispetto, Precisione e bontà, tutto (di
fronte) a Tendre, Per far capire che non c’è vera stima senza bontà e che non
si può arrivare a Tendre da quel lato senza avere quella preziosa qualità.
|
A Mme de Grignan
A Paris, ce vendredi 12e Février [1672]
[...]Ho avuto
una grande conversazione con M Le Camus; vi ama e vi onora;è istruito a
perfezione.
Il vescovo non ha che da
frequentarlo .Entra così perfettamente nei nostri sentimenti ,che mi
dà consigli;
ed io saprò attraverso
lui i suoi modi;è irritato dai comportamenti disonesti;e siccome ne ha di
molto contrari,non fa fatica a entrare nei nostri interessi ,dove la
rettitudine e la sincerità sono di casa.
Quello a cui non bisogna
affatto rinunciare ,qualunque cosa accada:questa moda torna sempre. Non si
imbroglia abbastanza a lungo il mondo e i furbi sono alla fine
scoperti;ne sono persuasa.[...]
|
“Eccoci a questo tratto così nuovo e
così singolare, (del romanzo di M.mede La Fayette ) che è la confessione che la princesse de Clèves fa
a suo marito dell’amore che lei porta al duca di Nemours.
Che si ragioni finché si voglia su
questo: io trovo il tratto ammirevole e molto ben preparato. E’ la più
virtuosa donna del mondo che crede di aver ragione di diffidare di se
stessa, perchè sente il suo cuore prevenuto suo malgrado in favore di un
altro diverso da suo marito. Si accusa come di un crimine di questa sua
inclinazione del tutto involontaria e per quanto innocente sia; cerca aiuto
per vincerla. Dubita di avere la forza di venirne a capo se si fidasse solo
di sé. E per imporsi ancora una condotta più austera di quella
che la sua propria personale virtù le imporrebbe, fa a suo marito la
confidenza di ciò che sente per un altro.
In questo io non vedo altro che un atto
bello ed eroico.”
|
|
"Ebbene, signore, gli rispose
gettandosi alle sue ginocchia, vi farò una confessione che mai è stata fatta
a un marito; ma l’innocenza della mia condotta e delle mie intenzioni me ne
dà la forza. Vi chiedo mille volte perdono se nutro sentimenti per un
altro uomo, ma non vi affliggerò mai con le mie azioni. Pensiate che per fare
quel ch’io faccio, occorre avere più amicizia e più stima per un marito di
quanto se ne abbia mai avuta; guidatemi, abbiate pietà di me, e amatemi
ancora, se potete."
M. de Clèves pensò di morire di dolore ,e
abbracciandola e sollevandola disse:
"abbiate pietà di me voi stessa, signora, Voi
mi sembrate più degna di stima e d’ammirazione che tutto quel che c’è mai
stato di donne al mondo; ma anche io mi trovo il più infelice uomo che sia
mai esistito. Ho tutt’insieme la gelosia di un marito e quella d’un amante;
la fiducia e la sincerità che voi avete per me hanno un valore infinito: mi
stimate abbastanza per credere che non abuserò di questa confessione:
Avete ragione,signora, non ne abuserò e non vi amerò meno per questo. Mi
rendete infelice per il più grande segno di fedeltà che mai una donna abbia
dato a suo marito."
|
|
“Bah … La confessione di Mme de
Clèves a suo marito è stravagante, e si può immaginare forse in una storia
vera; ma quando se ne fa una a piacere, è ridicolo dare alla propria eroina
un sentimento così straordinario.
L’autrice, facendolo, ha pensato di più
a non somigliare agli altri romanzi che a seguire il buon
senso.
Una donna dice raramente a suo marito
che qualcuno è innamorato di lei, ma mai che lei abbia dell’amore per
un altro, diverso da lui. E tanto meno gettandosi alle sue ginocchia, come fa
la principessa.
(trovo
contraddittoria questa critica, non trovi? prima dice che in una storia vera
passi, ma nel romanzo è improponibile, poi aggiunge che nella realtà non
accade e che l' autrice vuole fare la "originale" nel romanzo)Se lo potevano permettere,vista la loro condizione così
prestigiosa e universalmente ammirata...(Se credi vado a rileggere l'originale,ma sono sicura di non avere rovesciato il testo,semmai,qualche volta,provvisoriamente, ho fatto una traduzione letterale,per la fretta di farti esaminare l'utilità o meno del testo ,dunque per il linguaggio particolare di quegli autori,un senso a volte un po' astruso o oscuro.
|
|
Dopo ciò, bisogna, per favore, tornare a
Nuova Amicizia, per vedere da quale via si va da lì
a Tendre con Riconoscenza.
|
|
Questa
lettera sotto la metterei piuttosto a “costante amicizia”
DE MADAME DE SÉVIGNÉ À MÉNAGE.
23 juin(1668)
Votre souvenir m’a donné une joie sensible, et m’a
réveillé tout l’agrément de notre ancienne amitié. Vos vers m’ont fait
souvenir de ma jeunesse, et je voudrais bien savoir pourquoi le souvenir de
la perte d’un bien aussi irréparable ne donne point de tristesse. Au lieu du
plaisir que j’ai senti, il me semble qu’on devrait pleurer : mais, sans
examiner d’où peut venir ce sentiment, je veux m’ attacher à celui que me
donne la reconnaissance que j’ai de votre présent. Vous ne pouvez
douter qu’il ne me soit agréable, puisque mon amour-propre y trouve si bien
son compte, et que j’y suis célébrée parle plus bel esprit de mon temps. Il
faudrait, pour l’honneur de vos vers, que j’eusse mieux mérité tout celui que
vous me faites. Telle que j’ai été, et telle que je suis, je n’oublierai
jamais votre véritable et solide amitié, et je serai toute ma vie la plus reconnaissante
comme la plus ancienne de vos très-humbles servantes.
La marquise de
Sévigné.
Forse
preferisco questa sotto perché più concettosa e meno di maniera. Ma
naturalmente posso sbagliarmi.
A Madame de Grignan
Aux
Rochers,dimanche 28ejuin[1671]
[...]Consento al commercio di bello spirito che mi proponete. L’altro giorno ho fatto una massima subito senza pensarci,e la trovai così buona che credetti di averla imparata a memoria di quelle di M de La Rochefoucault.
Vi prego di dirmelo:in
quel caso bisognerebbe lodare la mia memoria più della mia facoltà di
giudizio. Dicevo,come se non avessi detto niente che l’ingratitudine
attira i rimproveri,come la riconoscenza attira
nuovi benefici . Ditemi dunque che cos’è questo? L’ho letto? L’ho
sognato? L’ho immaginato? Niente è più vero che la cosa, e niente è più vero
anche che non so dove l’ho presa e che l’ho trovata tutta organizzata nella
testa e nella punta della lingua[...]
|
|
Vedete dunque ,vi prego, come bisogna
andare prima da Nuova Amicizia a Compiacenza
dopo, a quel piccolo villaggio chiamato Sottomissione,
|
A Madame de Grignan
Achevée à Paris, ce mercredi 4e mai [1672]
Comincio un po’ prima del
ragionevole,mia cara,per chiacchierare un po’ con voi. non posso dirvi quanto
vi compiango,
quanto vi lodo,quanto vi
ammiro:ecco il mio discorso diviso in tre punti. Vi compiango di
essere soggetta a umori neri
che vi fanno sicuramente
molto male; vi lodo di esserne padrona quando occorre,e principalmente
per M. de Grignan,
che ne sarebbe
compenetrato:è un segno dell’amicizia e della compiacenza
che avete per lui; vi ammiro di costringervi
per parere
quel che non siete: ecco che cosa è eroico e frutto della vostra filosofia;
voi avete in voi di che esercitarla[...].
|
Ognuno ha il suo metodo.
In fatto di moglie,
come in tutto, io voglio fare a modo mio.
Scegliere una metà che
dipenda del tutto da me,
e per la cui sottomissione
piena
non abbia da
rinfacciarmi alcun bene né nascita.
Un’ aria dolce e
posata, fra altri fanciulli,
mi ispirò amor per lei
fin dai quattro anni,
sua madre trovandosi
da povertà oppressa
mi venne in mente di
chiedergliela
e la brava contadina,
sentendo il mio desiderio
di togliersi quel peso
non le parve vero.
In un piccolo
convento, lontano da ogni relazione,
la feci allevare
seguendo la mia politica
cioè ordinando quali
cure si sarebbero impiegate
per renderla il più
possibile idiota.
Grazie a Dio, il
successo è seguito alla mia attesa:
e cresciuta, l’ho
vista a tal punto innocente,
che ho benedetto il
cielo d’aver raggiunto il mio scopo,
|
|
il villaggio di sottomissione (e che)
confina con un altro molto piacevole che si chiama Delicate Attenzioni.
|
|
Lettre
à Mme de Grignan
A Paris,
mercredi 10e juillet [1675]
Sono, ve lo assicuro, alla disperazione
per l’inquietudine che vi ha procurato la mia salute. Ahimè, mia bella, non
pensate ad altro e il vostro ragionamento è fatto apposta per
procurarvi angoscia. Dite che vi si fa mistero del mio salasso; ma,in fede
mia, non sono affatto malata, non ho avuto affatto le caldane. Decisi il mio
salasso bruscamente, secondo la necessità dei miei affari, piuttosto che su
quella della mia salute; mi sentivo un po’ oppressa: giudicai che mi
occorresse un salasso prima di partire, al fine di mettere questo salasso
come provvista nei miei bagagli. Non vi feci sapere niente perchè ciò
avrebbe avuto l’aria di fare la scena di chi è impedita,e questa discrezione
vi è costata mille pene. Ne sono disperata, figlia mia; ma credetemi, non vi
ingannerò mai, e seguendo le nostre massime di non risparmiarci
affatto,vi farò sapere sempre sinceramente come sto; fidatevi di me. Per
esempio, si vuole ancora che io mi purghi. ebbene, lo farò come ne avrò
il tempo; non ne siate punto spaventata. sto molto bene, sbarazzatevi di
questa inquietudine.
|
|
Vedete, io dico, che da lì si deve passare
per Assiduità, per
far capire che non basta aver per qualche giorno tutte quelle delicate
premure obbliganti, che producono tanta riconoscenza, se non le si ha
in modo costante.
|
|
Lettre
à M . de Coulanges
A
Paris ce lundi 15e décembre 1670.
Vado a farvi
conoscere la cosa più sorprendente, la più meravigliosa, la più miracolosa,
la più trionfante,l a più stordente, la più inaudita, la più singolare, la
più straordinaria, la più imprevista, la più grande, la più piccola, la più
rara, la più comune, la più sfarzosa, la più segreta fino ad oggi, la
più brillante, la più degna d’invidia: infine una cosa di cui non si trova
che un esempio nei secoli passati, una cosa che non la si può credere a
Paris, come non si potrebbe credere a Lyon; una cosa che fa gridare
misericordia a tutti; una cosa che colma di gioia Mme de Rohan e Mme
de Hauterive; una cosa che infine
si farà domenica, dove coloro che la vedranno crederanno di avere le visioni;
una cosa che si farà domenica, e che non sarà fatta, forse, lunedì. Non posso
risolvermi a dirla; indovinatela: ve la do in tre. gettate la vostra lingua
ai cani? Eh bene! Bisogna dunque dirvela: M. de Lauzun sposa domenica al
Louvre, indovinate chi? ve la do in quattro, ve la do in dieci; ve la do in
cento. E' ben difficile da indovinare;
è M.mede la
Vallière? -Niente affatto, Madame.
E’ dunque M.llede
Retz? Proprio per niente, siete molto provinciale. Veramente siamo ben
stupide, voi dite, è M.lleColbert.?- Ancor meno.
E’ certamente M.lle de
Créquy? Non ci siete. Occorre dunque alla fine dirvelo: sposa, domenica al
Louvre, col permesso del re, Mademoiselle, Mademoiselle de ...Mademoiselle,
indovinate il nome:
sposa Mademoiselle, in
fede! in fede mia! La mia fede giurata! Mademoiselle, la grande Mademoiselle;
Mademoiselle, figlia di Monsieur; Mademoiselle, nipote di Henri IV;
Mademoiselle d’Eu, Mademoiselle de Dombes, mademoiselle de Montpensier,
Mademoiselle d’Orléans, Mademoiselle, cugina germana del Re; Mademoiselle
destinata al trono; Mademoiselle, il solo partito di Francia che fosse degno
di Monsieur. Ecco un bel soggetto per discorrere. Se gridate, se siete fuori
di voi, se vi dite che abbiamo mentito, che questo è falso, che ci si burla
di voi, che è una bella presa in giro, che tutto questo è uno scherzo di
cattivo gusto. Se infine ci lanciate ingiurie: noi troveremo che avete
ragione; ce la siamo presa quanto voi.
Addio, le lettere
che saranno recapitate per via ordinaria vi faran vedere se diciamo il
vero o no.
|
|
Dopo vedete che si deve passare a un altro
villaggio che si chiama Diligenza e
non fare come certe persone tranquille che non si affrettano
neanche un po’ per quanto le si preghi e che sono talvolta incapaci
d’avere quella sollecitudine che talvolta produce così tanto la
gratitudine .
|
|
Dopodiché vedete che bisogna passare
a Grandi Servizi , e che, per
sottolineare che ci sono poche persone capaci di renderne, questo
villaggio è più piccolo degli altri
|
|
In seguito bisogna passare a Sensibilità, per far capire che
bisogna percepire fino ai più piccoli dolori di quelli che si
amano.
|
A Mme de Grignan
A Paris,lundi 9e février [1671]
Ricevo le vostre lettere
,mia cara,come voi avete ricevuto il mio anello; fondo in lacrime leggendole,
sembra che il mio cuore
voglia fendersi a metà,sembra che mi
scriviate ingiurie,o che siate malata o che vi sia capitato qualche
incidente,ed è tutto il contrario:mi amate,bimba mia cara ,e me lo dite in un
modo che
non posso sostenere senza pianti in abbondanza. Continuate il
vostro viaggio senza alcuna avventura
fastidiosa;e quando vengo
a sapere tutto questo,che è per l’appunto tutto quello che può esserci per me di più piacevole,eccomi
nello stato in cui sono. Avvertite
dunque che pensate a me,ne parlate,e preferite
scrivermi i vostri
sentimenti piuttosto di quanto amiate dirmeli. In qualunque modo
mi arrivino,sono ricevuti
con una tenerezza e una sensibilità che non è compresa che da coloro che sanno amare come io
faccio. Mi fate provare per voi tutto ciò che è possibile sentire in quanto a
tenerezza;ma se voi pensate a me ,mia povera cara,siate certa anche che
io penso continuamente a voi; è quel che i devoti chiamano un pensiero abituale[...]
|
Dopo, bisogna, per arrivare a Tendre,
passare per Tendresse, perché l’amicizia (amore) attira l’amicizia
|
Bisogna poi andare a Obbedienza, non essendoci quasi niente che
impegni di più il cuore di coloro a cui si obbedisce se non la cieca
obbedienza.
|
|
La scuola delle mogli(?)
|
|
e per arrivare infine là dove si vuole
andare, bisogna passare da costante amicizia,
che è certamente il cammino più sicuro per arrivare a Tendre con
Riconoscenza.
|
|
Ma, Signora, siccome non ci sono sentieri
dove non ci si possa smarrire, Clelia ha fatto, come lo potete vedere, in
modo che quelli che sono a Nuova Amicizia, se prendano un po’ più a destra, o
un po’ più a sinistra, si smarriscano pure; perché se partendo
dal Grande Spirito, si andava a Negligenza,
che voi vedete proprio di fronte su questa carta; in seguito
continuando questo smarrimento, si andasse a Disuguaglianza
|
|
A Mme de Grignan,
à Paris, ce dimanche 26e avril,1671.
E’ domenica 26 aprile;
questa lettera non partirà che mercoledì; ma questa non è una lettera, ma il
racconto che Moreuil mi ha appena fatto, per voi, di quel che è accaduto a
Chantilly relativo a Vatel, il cuoco del Re.
Vi ho scritto
venerdì che si era pugnalato: ecco l’affare in dettaglio:
Il Re arrivò giovedì sera; la caccia, le lanterne, il chiar di luna, la
passeggiata, la merenda in un posto tappezzato di giunchiglie, tutto
andò a meraviglia. Cenammo. Ci furono alcuni tavoli dove
mancò l’arrosto a causa di diversi coperti imprevisti. Questo turbò
molto Vatel; pronunciò molte volte: ”Ho perso l’onore; ecco un affronto
che non sopporterò". Disse a Gourville:” Mi gira la testa. Sono dodici
notti che non ho dormito; aiutatemi a dare ordini.” Gourville lo
confortò come poté . Quell’arrosto che era mancato, non alla tavola del Re,
ma ai venticinquesimi, gli tornava sempre in mente. Monsieur il Principe andò
fino in camera sua, e gli disse: ”Vatel, va tutto bene; niente era bello come
la cena del Re.” E lui disse: ” Monseigneur la vostra bontà mi dà il
colpo di grazia; so che l’arrosto è mancato a due tavoli, non sopravvivrò a
quest’affronto; ho onore e reputazione da perdere.” . – Niente affatto, disse
il Principe, non preoccupatevi, va tutto bene.” Viene la notte: i fuochi
d’artificio non riescono, sono coperti da una nuvola; erano costati
sedicimila franchi. Alle quattro del mattino, Gourville si burlò di
lui. Vatel sale in camera sua, mette la sua spada contro la porta e se
la passa attraverso il cuore, ma non succede che al terzo colpo, perchè ne
aveva sferrati due che non erano stati mortali; cade morto. Vanno in
camera sua; urtano contro la porta, la sfondano; lo trovano annegato
nel suo sangue, si corre da Monsieur il Principe, che è alla disperazione.
Monsieur il Duca pianse, era su Vatel che ruotava tutto il suo viaggio in
Borgogna. Monsieur il Principe lo disse al Re con grande tristezza. si è
lodato e biasimato il suo coraggio. Tuttavia Gourville cerca di
porre riparo alla perdita di Vatel. E così è stato. Si è pranzato molto
bene, si è fatto merenda, si è cenato; si è passeggiato, si è giocato, siamo
stati a caccia; tutto era profumato di giunchiglie, tutto era incantato.
|
|
di là a Tepore
|
A Mme de GRIGNAN
A Paris, ce vendredi 20emars [1671]
Figlia mia cara,
Dite una parolina in una delle vostre lettere, di Mme de Lavardin; è
entusiasta del vostro merito, ed io, bambina mia, della tenerezza che ho per
voi. Se non ve ne parlo ancora abbastanza di buon grado, è per discrezione; ma,
in una parola, mi occupate interamente, e senza darvi nessun appuntamento
spirituale, come Mlle de Scudéry, siate sicura che non sapreste
pensare a me in nessun momento in cui io non pensi a voi, non sapreste
pensarci a torto, piccina mia. Ma guardate un po’ la luna,
questa luna che
guardo anch' io; vediamo la stessa cosa, s ebbene a duecento leghe lontane
l’una dall’altra.
|
a Leggerezza;
|
|
A Mme de Grignan
à Paris,ce vendredi,24e avril [1671]
"Ho
comprato, per farmi una veste da camera, una stoffa come quella che avete voi
per la vostra ultima sottana. È ammirevole. C'è un po' di verde, ma domina il
viola, insomma, ho dovuto soccombere. Si voleva farmela foderare di color
fuoco, ma ho trovato che sarebbe apparsa, da parte mia, un'impenitenza
finale. Il di sopra è fragilità pura, ma il disotto sarebbe stata una volontà
determinata che mi è sembrata contro tutti i buoni costumi, e allora mi son
gettata nel taffettà bianco».
|
|
e a Oblio;
|
A Mme de Grignan
Aux Rochers, dimanche 31e mai
Finalmente,figlia mia,eccoci in questi poveri Rochers.
Quale modo di rivedere questi viali,queste insegne,
questo studiolo,questi libri,questa camera,senza morire
di tristezza? Ci sono ricordi piacevoli;ma ce ne
sono di così vivi e teneri,che si fa fatica a
sopportarli: ne fan parte quelli che ho di voi. Non capite affatto bene
l’effetto che questo può fare in un cuore come il mio?
Se i continuate a stare
bene,cara bambina mia,non verrò a trovarvi che l’anno venturo:la Bretagna e
la Provenza non sono compatibili. Sono una cosa strana i grandi viaggi: se si
restasse sempre nello stato in cui si è quando si arriva,non si
uscirebbe mai dal luogo in cui si è; ma la Provvidenza fa in modo che si
dimentichi ;è la stessa che serve alle donne che hanno partorito. Dio
permette quest’oblio perché il mondo non
finisca e si facciano viaggi in Provenza. quello che vi farò mi darà la più
grande gioia che possa ricevere nella mia vita; ma che tristi pensieri
non vedere per niente la fine al vostro soggiorno! Ammiro e lodo sempre
più la vostra saggezza. Sebbene,a dire il vero,io sia molto
toccata da questa impossibilità,spero che a quel tempo vedremo le cose
in un’altra maniera;Occorre ben sperarlo;perché senza questa consolazione
,non ci sarebbe che da morire. Talvolta ho qualche fantasticheria in
questi boschi,di una tale cupezza,che ne torno più mutata che dopo un accesso
di febbre.[...]
|
Invece di trovarsi a Tendre con Stima, ci si
troverebbe al Lago dell’Indifferenza
che vedete segnato su questa carta, e che con le sue acque tranquille
rappresenta, senza dubbio molto giustamente, la cosa di cui porta il
nome in questo luogo.
|
|
Bene: quanto me,
penso che il matrimonio non deve mai arrivare che dopo le altre
avventure. Bisogna che un amante per essere gradevole, sappia declamare
i bei sentimenti, esprimere a voce o per iscritto la dolcezza, la tenerezza e
la passione e che il corteggiamento abbia spirito.
Ma per venire di
punto in bianco all’unione coniugale, non corteggiare una donna
se non facendo il contratto di matrimonio è prendere giustamente il romanzo
per la coda e, ancora una battuta, padre mio,non può esistere nulla di più
volgare di quel procedimento; ed io ho la nausea al solo vederlo.
|
|
Les vertus se perdent dans
l’intérêt comme les fleuves se perdent dans la mer.
|
“...dimenticavo di
rivelarvi un segreto di cui non potete non essere a parte. Saprete dunque che
dopo che Eva e suo marito ebbero mangiato la mela vietata, dio, per punire il
serpente che li aveva tentati lo relegò nel corpo dell’uomo. Non è più nata
da allora creatura umana che per punizione del crimine commesso dal primo
padre non nutra un serpente nel suo ventre tratto da quel primo.
|
|
A Mme de Grignan
17
luglio 1676
Finalmente
è fatta, la Brinvilliers è nell’aria. Il suo povero corpicino è stato
gettato, dopo l’esecuzione, in un rogo molto grande, e le ceneri al
vento, così che la respireremo, e con la comunicazione dei piccoli
spiriti ci attaccherà qualche umore velenoso di cui saremo tutti stupiti.
Fu
giudicata ieri. Stamattina, le si è letta la sua sentenza , che
era di fare ammenda onorevole a Notre-Dame e avere la testa tagliata, il
corpo bruciato, le ceneri al vento. La si è presentata all’interrogatorio
sotto tortura; ha detto che non ce n’era bisogno e che avrebbe detto tutto.
In
effetti, fino alle cinque della sera ha raccontato la sua vita, ancora più
spaventosa di quanto si pensasse. Ha avvelenato dieci volte di seguito suo
padre, i fratelli e parecchi altri. E sempre l’amore e le confidenze
mischiate dovunque. Dopo questa confessione, non si è smesso di farle fin dal
mattino l’interrogatorio ordinario e straordinario, ma non ha detto altro. Ha
chiesto di parlare a Monsieur il Procuratore Generale; è stata un’ora con
lui. Non si sa ancora il tema di questa conversazione. Alle sei la si è
condotta, nuda, in camicia e la corda al collo, a Notre-Dame a fare
l’ammenda onorevole. Poi la si è rimessa sul carro, dove l’ho vista gettata
all’indietro sulla paglia, con una cuffia bassa e la camicia, un
dottore al seguito, il boia dall’altro lato. Veramente questo mi ha fatto
fremere. Coloro che hanno visto l’esecuzione dicono che è salita sul
patibolo con molto coraggio.
|
|
Voi lo chiamate
intestino e lo
credete necessario alle funzioni della vita, ma sappiate che non è che
serpente ripiegato su se stesso in tante anse e volute. e se, quando
coi suoi denti invisibili con cui quell’affamato morde il vostro stomaco, voi
gli rifiutaste la sua pietanza, egli gridasse, tempestasse e vomitasse quel
veleno che i vostri dottori chiamano bile, e vi riscalderebbe talmente col
veleno che istilla nelle vostre arterie che voi ne sareste ben presto
consumato.
Ma anche Dio non
ha permesso che l’uomo solo fosse tormentato dal serpente ed ha voluto
che si tendesse contro la donna per scagliarle contro il suo veleno e che il
gonfiore durasse nove mesi dopo averla punta.
|
|
A M.mede
Grignan -
A
Paris,vendredi 23efévrier 1680.
Venne in carrozza da Vincennes a Paris;
soffocò un po’ e fu imbarazzata. La si volle fr confessare, nessuna notizia.
alle cinque la si legò e, con una torcia in mano, apparve nel
patibolo,vestita di bianco; è una sorta d’abito per il rogo. Era molto rossa
e si vedeva che respingeva il confessore e il crocifisso con violenza. A
Notre-Dame, non volle mai pronunciare l’ammenda onorevole e, alla Grève, si
difese quanto poté per uscire dal patibolo: La si tirò con la forza. La
si mise sul rogo, seduta e legata col ferro. La si coprì di
paglia. Bestemmiò molto, respinse la paglia cinque o sei volte, ma alla
fine il fuoco aumentò e la si è persa di vista e le sue ceneri sono ora
nell’aria. Ecco la morte di MmeVoisin, celebre per i suoi crimini
e la sua empietà. si crede che ci saranno grandi conseguenze che ci
sorprenderanno. Un giudice, cui,mio figlio diceva l’altro giorno che era
una strana cosa di farla bruciare a fuoco lento, gli disse:”Ah!
monsieur, ci sono certi piccoli addolcimenti a causa della debolezza del sesso.-Eh
che! monsieur le si strangola? –No,ma gli si gettano ceppi sulla testa; i
ragazzi del boia strappano loro la testa con uncini di ferro.” vedete bene,
figlia mia, che ciò non è così terribile come si pensa.
|
|
Così questa ragazza saggia che vuole
far conoscere su questa carta che non aveva mai avuto Amore, fa sì che il
fiume dell’Inclinazione si getta in un mare che si chiama il Mare Pericoloso;
|
|
Questa donna dunque soffrì tutto
l’eccesso di quel martirio senza parlare.
La si conduce alla Grève. Prima d’esser
gettata, dice che voleva parlare; si presenta eroicamente :”Messieurs, dice,
assicurate M. Louvois che sono la sua serva e che gli ho mantenuto la parola,
andiamo che si concluda.”Fu spedita all’istante. Che ne dite di questa sorta
di coraggio? So ancora mille raccontini gradevoli come questo,ma il modo di
dire tutto?Mentre siamo fra questi orrori,voi siete al ballo, date grandi
cene,il mio nipotino è a teatro e danza a meraviglia; in verità,è quel
che si chiama il carnevale.
|
|
Le soleil ni la mort ne se
peuvent regarder fixement.
|
|
perchè è abbastanza pericoloso per una
donna, andare un po’ al di là delle ultime
frontiere dell’Amicizia;
|
Ma per
mostrarvi che parlo seguendo la parola del Signore, ricordo che egli disse al
serpente, per maledirlo, che egli avrebbe un bel far scuotere la donna
drizzandosi contro di lei che tanto alla fine lei gli avrebbe fatto
abbassare la testa!.”
|
"Insomma vuoi scendere, sì o
no?", urlava Barbablu. "Un'altro momentino" rispondeva la
moglie: e tornava a gridare: "Anna, Anna, sorella mia, non vedi tu
apparir nessuno?". "Vedo" ella rispose "due cavalieri che
vengono in qua: ma sono ancora molto lontani." "Sia ringraziato
Iddio", aggiunse un minuto dopo, "sono proprio i nostri fratelli:
io faccio loro tutti i segni che posso, perché si spiccino e arrivino
presto." Intanto Barbablu si messe a gridare così forte, che fece tremare
tutta la casa. La povera donna ebbe a scendere, e tutta scapigliata e
piangente andò a gettarsi ai suoi piedi: "Sono inutili i
piagnistei", disse Barbablu, "bisogna morire". Quindi
pigliandola con una mano per i capelli, e coll'altra alzando il coltellaccio per
aria, era lì lì per tagliarle la testa. La povera donna, voltandosi verso di
lui e guardandolo cogli occhi morenti, gli chiese un ultimo istante per
potersi raccogliere. "No, no!", gridò l'altro, "raccomandati
subito a Dio!", e alzando il braccio...In quel punto fu bussato così
forte alla porta di casa, che Barba-blu si arrestò tutt'a un tratto; e appena
aperto, si videro entrare due cavalieri i quali, sfoderata la spada, si
gettarono su Barbablu e, colla spada lo passarono da parte a parte e lo
lasciarono morto.
|
|
e fa poi sì che al di là di questo mare,
c’è quel che chiamiamo Terre Sconosciute, perchè in effetti noi
non sappiamo per niente quel che c’è e non crediamo che nessuno sia stato più
lontano di Ercole;
|
|
“C' è stato un
tempo in cui l’immaginazione nell’uomo era così forte per non essere ancora
stata corrotta né da stravizi e sregolatezze, né da crudezze alimentari, né
dall’alterazione delle malattie … Adamo, eccitato dal violento desiderio di
abbordare quel rifugio (approdare sulla luna?), divenne leggero per il fuoco
di quell’entusiasmo, fu trasportato come accade ai filosofi, quando, per la
loro immaginazione fortemente tesa verso qualcosa, sono portati via nell’aria
con quei rapimenti che voi chiamate estatici.
Eva, che
l’infermità del suo sesso rendeva più debole e meno ardente, non avrebbe
certo avuto l’immaginazione sufficientemente vigorosa per vincere con il
controllo della volontà il peso della materia. Ma poiché era da pochissimo
che era stata tratta dal corpo del marito, la simpatia con cui questa metà,
che era ancora legata al suo tutto, la portò verso di lui, via via che
saliva, come l’ambra si fa seguire dalla paglia, la calamita si volge
al nord da dove è stata strappata. E così, Adamo, attirò l’opera della sua
costola, come il mare attira i fiumi che da lui sono usciti.
|
|
così che in questo modo Clelia ha trovato
la possibilità di fare una gradevole morale dei sentimenti, con un semplice
gioco della sua mente; e di far capire in modo molto particolare, che non ha
affatto ricevuto amore, e che non ne può avere.
|
|
L’ arte della conversazione di M. de la
Rochefoucault per aprire la discussione del pubblico sul tema del linguaggio
rinnovato,strumento per cambiare la condizione sottomessa della dama.
La conversazione era ,con la lettura,una
delle distrazioni degli habitués delle ruelles ,ovvero di quelli che
nel XVIII s. si chiameranno poi i salotti .Considerata ad un tempo come
un’arte,in questo testo è l’oggetto di un’analisi approfondita.
Quel che
rende poche persone gradevoli nella conversazione:il fatto che ognuno pensi
più a quello che egli ha l’intenzione di dire che a quel che gli altri
dicono,e che non si ascolta quasi quando si ha molta voglia di parlare.
Tuttavia è necessario ascoltare quelli che parlano;bisogna dar loro il tempo
di farsi comprendere,e sopportare anche che dicano cose inutili.
Ben
lungi dal contraddirli e dall’interromperli,si deve,al contrario entrare
nella loro mente e nel loro gusto,mostrare che li si capisce,lodare
quel che dicono tanto quanto merita d’essere lodato e far vedere che è
piuttosto per scelta che li si loda piuttosto che per compiacenza. Per
piacere agli altri ,occorre parlare di quel che essi amano,e di ciò che li
tocca,evitare le dispute su cose indifferenti e porre loro di rado domande ,e
non lasciar loro mai credere che si pretende di avere più ragione di loro.
Si devono dire
le cose con un’aria più o meno seria e su temi più o meno elevati,secondo
l’umore e la capacità delle persone che si intrattengono e ceder loro
lietamente il privilegio di decidere,senza obbligarli a rispondere ,quando
non hanno voglia di parlare. Dopo aver soddisfatto così ai doveri della
buona educazione,si possono esprimere i propri sentimenti,mostrando che si
cerca di appoggiarli sull’opinione di coloro che ascoltano,senza
atteggiamenti di presunzione né di ostinazione.
Evitiamo soprattutto di parlare
spesso di noi stessi e di porci come esempio. niente è più sgradevole di un
uomo che cita se stesso ad ogni proposito.
Non si può nemmeno applicarsi
troppo a conoscere l’inclinazione e la capacità intellettiva di
quelli a cui si parla,accordarsi alla mente di colui che l’ha più
vivace ,senza ferire la tendenza o l’interesse degli altri con
questa preferenza. Allora si devono far valere tutte le ragioni che egli ha
detto, aggiungendo modestamente i nostri propri pensieri ai
suoi,facendogli credere,per quanto è possibile,che è da lui che li si assume.
Non bisogna mai dire nulla con un’aria
di autorevolezza,né mostrare alcuna superiorità intellettuale;rifuggiamo
dalle espressioni troppo ricercate,dai termini duri o forzati,e non
serviamoci affatto delle parole più grandi delle cose. Non è vietato
conservare le proprie opinioni, se sono ragionevoli,ma bisogna
arrendersi alla ragione appena essa appare ,da qualunque parte venga:lei sola
deve regnare sui nostri sentimenti,ma seguiamola senza urtale i
sentimenti degli altri , e senza far apparire il disprezzo per quello che
hanno detto: è pericoloso voler essere sempre il padrone della conversazione
,e di spingere troppo lontano una buona ragione quando la si è trovata .
L’onestà vuole che si nasconda talvolta la metà della propria intelligenza e
che si gestisca con cura un testardo che si difende male ,per risparmiargli
l’onta di cedere. Non piacciamo certo quando si parla troppo a
lungo e troppo spesso di una stessa cosa, e si cerca di volgere la
conversazione su soggetti di cui ci si crede più competenti degli altri.
bisogna entrare indifferentemente su tutto quel che loro aggrada,soffermarcisi
tanto quanto lo vogliano ,e allontanarsi da tutto quel che non è conveniente
per loro.
Ogni sorta di
conversazione ,anche se elevata non è adatta ad ogni genere di persone
d’intelletto:
bisogna scegliere ciò che è di
loro gusto ,ciò che conviene alla loro condizione,al loro sesso,ai loro
talenti,e scegliere anche il tempo per dirlo. Osserviamo il
luogo,l’occasione,l’umore,in cui si trovano le persone che ci ascoltano
,perché se occorre molta arte per saper parlare a proposito,non ne occorre meno
per saper tacere. Esiste un silenzio eloquente che serve ad approvare e a
condannare,c’è un silenzio di discrezione e rispetto,esistono infine
toni,arie e maniere che determinano tutto quel che esiste di gradevole
e sgradevole ,di delicato o di sorprendente nella conversazione,ma il segreto
di servirsene bene è concesso a poche persone;quelli stessi che ne fanno
delle regole ci inciampano spesso,e la più sicura che si possa dare è
ascoltare molto ,parlare poco,non dire niente di cui ci si possa pentire.
|
|
Il giorno 07/mar/2013, alle ore 23.14, Maria Gabriella Bruni
ha scritto:
Nella
mail precedente ho dimenticato di darti il mio parere sulla lettera
sull’atmosfera di corte. Mi pare che vada del tutto fuori tema,perché
l’ambiente del salotto vuole essere in opposizione e critico rispetto alle
atmosfere e ai valori che circolano a Corte.
Dunque
c’è il rischio di determinare una grande confusione di idee ,visto che non c’è
spazio per fare tante precisazioni .C’è già la grande leggerezza della
GUIRLANDE,che però almeno è nata nel salotto (sia pure della prima metà del
secolo,più frivolo come salotto, e non della seconda come il nostro, che è
molto più impegnato nella rivoluzione del linguaggio e della condizione della
donna) .
Mi
dispiace di spegnere un poco i tuoi entusiasmi,ma mi sembra che
l’asciuttezza,la snellezza del filo conduttore siano necessarie se vogliamo che
il dibattito abbia un qualche senso e le persone non si disorientino troppo
,anche se non sono state esplicitate troppe spiegazioni.
Ri -notte,
mariel
(continua)
Nessun commento:
Posta un commento