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lunedì 14 gennaio 2013

Diario Cinese.-1-

1°.G. Quel viaggio non avevo proprio voglia di farlo. Già quando avevo scelto i miei studi all’Istituto Orientale di Napoli non avevo provato nessuna tentazione per la Cina ed avevo con entusiasmo optato per l’India. Forse per le mie limitate conoscenze di quel paese, provavo una forte diffidenza per quel popolo che mi appariva come i Tedeschi d’Oriente,con quella lingua nata sulle vie dei commerci ,degli scambi,con quella concezione circolare del tempo e della storia che è riflessa anche sulla lingua che non prevede tempi verbali,con quel sentimento dell’arte che suggerisce piuttosto pazienza e precisione che ricerca di suggestione. Era quindi l’ultimo dei paesi che fossi interessata a visitare. D’altronde mi preoccupava il fatto che a settembre l’anno di lavoro ricominciasse per studenti e insegnanti,ma non per me che sarei andata in pensione. Quale sarebbe stata la mia reazione? Forse essere sull’altra faccia della luna in quella circostanza avrebbe potuto essere la soluzione al mio problema. E,dopo molte indecisioni e ripensamenti,ho deciso di partire.Avevo dovuto superare anche il problema del viaggio organizzato,che non amo molto,ma pure questo limite poteva essere in parte cancellato dal fatto che il gruppo fosse molto coeso,si conoscevano tutti ed erano amici dell’amica che avrebbe viaggiato con me. Mi sarei ambientata più facilmente e tutto sarebbe presto apparso più naturale,confidenziale e quasi accogliente. 
      Il volo Roma – Münich - Beijing con Luftanza è molto confortevole e all’arrivo siamo già pronti per le visite senza fastidi per la notte passata in aereo né problemi da fuso orario. 2°.G. Arrivo a Pechino: aeroporto asettico ed efficiente,tutto va con precisione e velocità. La strada dall’aeroporto è brutta e piena di traffico. L’inquinamento è palpabile. Le piante ai lati,oscenamente grigie,ricoperte di polvere. Gli enormi casermoni delle case popolari sembrano alveari scrostati con le continue protuberanze dei condizionatori e le griglie alle finestre e alle verande. 12 milioni di abitanti da mettere sotto un tetto. Tre circonvallazioni. Solo quella del centro ha palazzoni-alveare,ma nuovi,con insegne luminose e tour Eiffel in cima. Sono sedi di banche,di compagnie internazionali e cinesi e servono per uffici e per abitazioni dei dipendenti. Poche le biciclette. Non si vedono uccelli o altri animali. Le piante e i fiori migliorano,ma sembrano messi lì alla rinfusa. Il cielo è di un grigio uniforme. L’aria umida e irrespirabile.
       L’hotel non è ancora pronto e noi ci mettiamo allora subito in moto per le visite. Andiamo al Tempio del Cielo.


 Panoramica del Tempio del Cielo
 Primo piano del tempio del Cielo

                Subito ci imbattiamo nei simboli. Quelli dei colori:giallo per l’imperatore;blu per il cielo;verde per la terra;rosso per la fortuna. I tetti sono gialli o blu o verdi per dire la dedica dell’edificio:sono fatti di coppi invetriati che terminano con la forma del bambù,che era la materia dei tetti delle case normali. La porta d’accesso 


La Porta d'accesso
  è dedicata alla Terra,perché all’inizio l’offerta votiva dell’Imperatore era fatta alla Terra e al Cielo. Poi riti e templi si separano. Resta il Cielo .La strada verso l’altare dove l’Imperatore sacrifica il bue al dio padre Cielo,ha tre camminamenti:uno centrale per il dio;uno a destra per l’imperatore;uno a sinistra per i dignitari. Per accedere alla sala della preghiera prima del sacrificio l’Imperatore è portato dai dignitari che salgono a destra e a sinistra sulla portantina sopra il tappeto di marmo che raffigura il Drago e le Nuvole.
Il drago e le nuvole.

(Il Cielo e l’intermediario tra il Cielo e l’imperatore:il Drago).
La struttura è articolata in tre elementi: partendo da sud: l’Altare circolare, la Volta Celeste Imperiale e, infine, la costruzione più imponente, la Sala della Preghiera per un Buon Raccolto.
L’ Altare Circolare, costruito nel 1530, è interamente di marmo bianco, composto da una terrazza a tre livelli, circondata da un muro interno circolare e uno, esterno a pianta quadrata. Lo schema compositivo si sviluppa su multipli di 9, numero che nella cultura cinese rappresenta la perfezione.
 L'accesso all'Altare Circolare

 la Sala delle Preghiere per i buoni raccolti del tempio del Cielo
 
I nove draghi 
 Nove draghi,ad esempio, ornano gli angoli del tetto dell’edificio e ne indicano la massima importanza:solo l’imperatore vi ha accesso. Le donne sono escluse,anche l’Imperatrice .


La Volta Celeste Imperiale, invece, è un tempio circolare datato anch’esso nel 1530: si tratta di un edificio costruito in legno e ceramiche policrome, sormontato da un tetto a forma di cono, coperto da tegole blu, che termina con una sfera dorata e che poggia su un basamento di marmo.
La Sala della preghiera per il Buon Raccolto, infine, edificata nel 1420, è considerata il più significativo esempio dell’architettura religiosa cinese ed è di una bellezza stupefacente.
Sull'ultima delle tre bianche terrazze concentriche che formano la base, si eleva un edificio circolare dal triplice tetto di tegole blu, sormontato anch'esso da una sfera dorata. Il palazzo è ravvivato da colori che vanno dal verde all'azzurro, dal bianco all'oro, e ornato dai simboli del drago e della fenice, che rappresentano l'Imperatore e l'Imperatrice. 

Il bronzo della Fenice,simbolo dell'Imperatrice
Il bronzo del Drago,simbolo dell'Imperatore
  Nove draghi,ad esempio, ornano gli angoli del tetto dell’edificio e ne indicano la massima importanza:solo l’imperatore vi ha accesso. Le donne sono escluse,anche l’Imperatrice . Gli alberi sono vecchi e belli per i loro tronchi nodosi e contorti.Gruppi di dopolavoristi cinesi sciamano spesso in visita ai luoghi celbrativi della storia del loro paese ,mescolandosi ai turisti internazionali.
Semplici gruppi del dopolavoro che visitano il Tempio del Cielo.
Gli alberi dai tronchi nodosi.


 Comincia a piovere:Andiamo verso Tian An Men. 
 
La piazza Tian An Men.
 La piazza è immensa,senza macchine,con la bella porta antica,il mausoleo del Grande Condottiero Mao che riempie la prospettiva,e il palazzo della Assemblea del Popolo e il Museo della Nazionalità che si fronteggiano. C’è una stele con una citazione di Mao che inneggia all’immortalità degli eroi e una di Ciu En Lai. Rapida visita del Mausoleo interno di una parte del gruppo. Io rinuncio.
 (continua)

  

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