Monologo d’oro e nozze d’argento
Continuiamo!
Ecco una storia che invece di far ridere le bocche e le
mani,decide da subito di far ridere i cuori e i cervelli.
Come mettere in scena tutto un villaggio mangiato da un
albero? e in un’epoca in cui la gente ha una paura blu del riso che scuote tutta
la carne al punto da far abbandonare
ogni punto di riferimento abituale dell’essere
legalizzato?
L’Uomo-Mostro e il suo Uomo-Orologio vengono al villaggio
di Carmanio per chieder conto alla linfa
dell’esistenza originaria. Il testimone privilegiato di quell’ esistenza
è l’albero di Gohamsaya che ha bevuto tanti di quegli anni che ne è caduto ebbro di vita,come gli uomini sono
ebbri d’alcool,di denaro,di potere,di suicidio,di fantasmi o d’insanità.
Hanno sogno e missione di inaugurare una terra potabile
nel senso che l’acqua potabile ha virtù incolori, inodori e insapori:come la
nostra civiltà perde il sapore.
Parlo in termini africani di macdonaldizzazione del mondo. Parlo di una magnifica donna che
ha nome “Terra”. E perché una donna?
Perché,anche se tutti gli uomini l’hanno dimenticato,la
donna è il sapore esatto di Dio. Si immerge in tutto quel che la vita tocca.
Parto alla ricerca non tanto del tempo perduto,ma della
più poetica crudeltà umana:le nozze del verbo. Qui comincia qui,perché nessun
essere umano è abbastanza piccolo per vivacchiare di ricovero.
Quest’opera è un
panico seminato per cuori ristretti. E’
grazie a lui che io ritorno alla mia vecchia sfrontatezza di voler
ingravidare non tanto una storia ,ma un dire
abbastanza duro per sfondare tutti
i sonni di questo
mondo.
Dilago come la foresta vergine in tutti i domini privati
della lingua,perché sarebbe tragico che la libertà invecchiasse: abbiamo tutti
bisogno che “l’avvenire duri a lungo”.
Questo mondo è stato foggiato da una vasta migrazione di
idee di valore. E,come dice Mac-Mahon,”continuiamo”!
Note delle intenzioni di regia.
La nostra epoca,più
di qualsiasi altra epoca della storia degli uomini ha bisogno di due essenziali
priorità.
Da una parte il
dialogo reale attraverso la comunicazione reale e una parola che le mostri
tutti i sensi di una parola vitale. Dall’altra la responsabilità di fronte al potere.
Per questo,occorre
dare un linguaggio a tutte le parole.
In Africa,tutto
parla dalla voce dei morti fino agli strumenti musicali,alla foglia che vi
guarda davanti agli occhi.
Tutto parla a voce
molto alta:un elemento ornamentale,una
forma,un canto,un suono,una voce d’uomo o di donna. Deve essere appassionante dare un linguaggio a tutte queste voci che parlano. Basta un pretesto.
Questa
storia-favola consiste in un albero visitato dall’Uomo-Mostro,dal suo Uomo
–Orologio,i suoi genitori di impieghi e i suoi tori tangheri .Il pretesto è trovato
poiché tutto accade a Carmanio,un ex-villaggio(villaggio di musiche,di suoni,di
voci)perso nella foresta vergine,villaggio cimitero di tutte le voci del mondo
intero,registrate dall’albero di Gohomsaya,in una sola voce immensa che sembra
dire la morte e la sua vita.
Avrei detto la
morte e le sue vite.
La scommessa è
enorme a voler mettere una foresta nella sala. Ma gli strumenti del linguaggio forniti
dal testo Monologo d’oro e nozze d’argento sono enormi … ci sono anche i
musicisti e gli attori del Rocado
Zulu Théâtre,difensori di un teatro
dalle molteplici vie,voci e volti,fatto da uomini in mezzo a uomini in blocco di
comunicazione. Un teatro viaggio - viaggiabile.
Si tratta,con
parole,musicisti,strumenti, forme – l’albero di Gohomsaya ha visto i
dinosauri,bisogna farne una magnifica marionetta gigante in un campo di
strumenti musicali - , in un villaggio musicale di dare la parola a un universo
morente. Una morte - mutazione che trasferisce
le abitudini,i costumi,le acquisizioni e le certezze,per dare più spazio all’interrogazione,alla
spontaneità,al grezzo vitale.
Scommessa enorme
senza dubbio,ma che può creare se non sollevare un oceano di altre scommesse.
*°*°*°*°*°*
Monologo d’oro e nozze d’argento.
I personaggi.
L’albero: mambarino
magnifico ai bordi di un fiume. Esisterebbe da circa cento sessanta milioni di
anni nel cuore della giungla tropicale.
Colette: sorella di Georges Gramci,saggio,morto in un
incidente aereo.
Charlotte: sposa di Georges Gramci.
Il vecchio: guardiano dell’albero,ha cento venti-sei anni.
Il figlio: un giovanotto senza età precisa.
Mensfields: amico
del morto,innamorato di Colette,da un sacco di tempo.
L’Uomo – Mostro: capo degli americansfascisti.
L’Uomo – Orologio: uno dei suoi.
L’Uomo –H: un altro collaboratore.
L’aggiunto dell’Uomo – H
L’inviato viaggiatore
Il genitore di impieghi:il suo ministro del lavoro.
lo scudiero: una sorta di aiutante di campo e
confidente.
i tori – tangheri: incaricati della manovalanza.
Archibald: il capo della delegazione del mondo
“civilizzato”.
La folla,i soldati …
Una prima versione intitolata Une vie en arbre et
chars…bonds.,è stata pubblicata nelle edizioni Lansman nell’opera Sony Labou Tansi
– Théâtre 2” nel 1995.
In una corrispondenza privata del febbraio 1993,trasmessa
all’editore nel 1997 e relativa al suo
progetto di messa in scena,Sony Labou Tansi scriveva:”Ho riscritto integralmente il testo di “Une vie en arbre “- sono d’accordo che non si poteva presentarlo a
chiunque così com’era. Ho cambiato fino dal titolo che
diventa “ Monologo d’oro e nozze d’argento per dodici personaggi”. Ho esitato
su un altro titolo: a quando la vita? Ho scritto giorno e notte per far venir
fuori qualcosa di potabile . Ed ora son sicuro
che qualcosa si è mosso . Il testo va oltre
da ogni punto di vista rispetto
a”La piccola vita” Il resto può essere attribuito alla pressione del lavoro. Lavorare insieme consiste anche in quella pressione – i dolori torridi
dei parti.
E’quest ’ultima versione che Sony voleva
mettere in scena con gli attori dello Zulu Théâtre di Brazaville e per la quale
ha redatto le note delle intenzioni
riprese nella precedente presentazione.(presente volume. )
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1.Scena giallo d’uovo.
L’uomo –orologio
è condotto in portantina. Dietro
di lui cammina una folla di zombi attaccati con lunghe corde che egli tira. Tutti
danno l’impressione d’aver camminato per mesi,come ai tempi delle carovane. Sono
estenuati. L’’uomo-orologio ha tre grosse pendole sul corpo:una all’altezza
della fronte che ha la funzione di
acconciatura bizzarra;una seconda al livello del plesso e una terza sul sesso.
La voce gialla :Saporita,
la maniera in cui l’abbiamo ucciso,capo. Deve essere arrivato dritto in
paradiso.
La voce nera:Oggi,il
segreto ci appartiene. Faremo fortuna. Ne ho piene le tasche di arrostire in
fondo a un vivacchiare da insetti. Senz’acqua,senza elettricità,senza donna e
senza un soldo.
La voce gialla:Bisogna
dire che questo Gramci aveva un sangue
impossibile nelle vene. Volevano anche dargli il Nobel di botanica per i suoi
lavori su …
La voce blu:Vuoi
mica spifferare tutto,imbecille?L’aereo è caduto con duecento sessanta
passeggeri e polveri. La faccenda è troppo sanguinosa perché ci si metta a
festeggiare l’evento!
La voce rossa:Un
vero maligno ,quel Gramci.Con la scusa di vendere legni tropicali,badava ai
fatti suoi. E gli americani lo seguivano da tanto tempo.
La voce gialla:L’aereo
rientrava da Johannesbourg.Dicono che è caduto non lontano dall’albero ….
La voce verde:Padrone,è
ancora lontano il tuo bordello?Ho fretta di sapermi un altro uomo. Adoro la
potenza,io … Siamo stufi ,padrone. Ma questa storia ha qualcosa di una favola
storta. Dicono che Charlotte Gramci,la sposa dello scienziato,e Colette,sua
sorella,sono arrivate laggiù.
Tu sai come noi che quando gli Americani ficcanasano…
Bene,certo il nostro crimine ha delle
apparenze di incidente perfetto … e tuttavia!
La voce indaco:Dicono
che l’albero in questione ha un comportamento bizzarro. Che si troverebbe in un
luogo cavalcato dal demonio.
La voce rossa:Sembra
che gli americani prenderebbero in considerazione di comprare l’albero. Padrone,la
stampa del mondo intero ha ricamato
sull’affare … Ma noi,i vostri incondizionati,non ne sappiamo niente!
Auspicheremmo che ci metteste al corrente ,definitivamente. Bene,d’accordo, ce
ne avete dette di cose,ma …
L’uomo-orologio:Voi
mi scocciate! La conferenza stampa era chiara,no? Piantatela di farmi domande
senza fine. Io vi guido. La mia missione ,è di portarvi nel posto dove la
vostra vita comincerà ad essere una vita. Allora,di grazia,che mi si conceda la
pazienza,la fiducia e la pace!
La voce rossa:Padrone,siamo
al nostro undicesimo giorno di cammino. La foresta dispiega le sue vanità lussureggianti davanti
ai nostri occhi.:O Mastranus inviolabilis,accordateci qualche istante di
tregua.
L’uomo –orologio:Non
profittate più della mia bontà smisurata per offrirvi il piacere di buttarla in
caciara. Finitela con le vostre liti senza capo né coda. Non siamo qui per fare
arringhe, ma per condurvi al prodigio. Ho la missione di portarvi là dove il
paese e la terra hanno succulenze estreme .Smettetela di
angosciarmi la vita. Perché se continuate a rompermi le
scatole,mi vedrò obbligato …
La voce rossa:Padrone,vogliamo
sapere. Diteci qualche segretuccio. Giusto per indovinare di che morte dobbiamo …
L’uomo-orologio:Smettetela
per favore di prendermi per il vostro zero. Son stato pagato per
portarvi al luogo in questione. Per il resto,il vostro contratto è categorico e
limpido come l’acqua dei ghiacciai. Firmando, sapevate dove andavate. Siete
mano d’opera per lavori rozzi e fetenti .Vi era stata messa la pulce nell’orecchio,no?...Le
persone emotive e gli esseri fragili dovrebbero pesare la mano sette volte
prima di firmare.
La voce rossa:Il
contratto è muto sulle questioni di geografia.
L’uomo – orologio:Non
venitemi a dire che avete firmato senza
considerare tutto l’affare!? La geografia per prima!?...Andiamo,avanti,avanti! Non
sta a voi lamentarvi che state per cambiare il corso della vostra fortuna. Sono
stato pagato,pagato in moneta sonante!In un mestiere come il mio,non ci si
imbarazza con trattative. Invece di firmare come caproni,avresti dovuto
metterci un grano di cervello.
La voce arancio:Padrone
ammirato,amato,temuto … . adorato padrone
…
L’uomo-orologio:
Mi avete stancato. Prendete il coraggio a due mani. Cantate,se volete.
Dicono che la monofonia addolcisce il crimine.
La voce verde:Ma
vi rendete conto,padrone?!Tutti quei corpi
sparsi sulla nostra strada?
L’uomo – orologio:D’accordo,vista
da questa prospettiva,la vostra condizione rattrista!
La voce rossa:Vorrei
morire,padrone. Vivere è troppo duro!
L’uomo - orologio:Andiamo,avete via libera. Metterò
una tacca sul vostro nome.
La voce gialla:Padrone,padrone
… Descriveteci il paese,gli abitanti.
Ne abbiamo sognato troppo da matti.
L’uomo – orologio:Ecco
almeno qualcuno che ha altro che latte di cocco nel cranio! … Hamsaya – la
città dove ci ritroveremo con gli altri –è quel posto dove il mondo intero si
stiracchia,si stizzisce,si contorce come le braccia di una spaventosa rovina. Gli uomini non sono uomini,le donne non sono
donne. E’un luogo scassato,che ha il fetore
dell’apocalisse. Laggiù, il cielo scatena l’oceano a sorpresa,e questo
appesta allora come le pantofole dell’abate Félix. Dovunque fiorisce una sorta di
fregatura vertiginosa,seminata alla rinfusa,come in un acquario senz’acqua. E
tuttavia,in quest’oceano d’inconvenienti,un vantaggio rigoroso:
le poche donne che vi si trovano hanno sapore di donna.
E il demonio
utilizza qualsiasi capo di spago per cucire il suo affare. Perché da ciò
che si dice,
Hamsaya è la capitale del peccato. Vedrete:è davvero una
terra cruciale!
La voce grigia:Si
trovano arabi a Hamsaya?Mi porto
un’avversione coriacea per gli Arabi. Proprio come per i Negri e i Giudei.
Ce l’ho nel sangue.
L’uomo – orologio:Non
ci sono volti. Come si potrebbe decidere
se sono Ebrei o Arabi?Hamsaya è quel posto dove il mondo intero s’incasina(
mescola/si confonde).
La voce nera:Gesummio!
L’uomo – orologio:Il cielo è così basso
che lo si direbbe incollato al suolo. Ogni albero di quel paese è come un
fantasma usurato,ad eccezione,ben inteso del nostro albero. La rovina e il
marciume fanno l’amore all’infinito.(Silenzio
durante il quale egli osserva l’orizzonte)Ci siamo,proprio la baia da
attraversare,poi saremo ad Hamsaya. Dopo aspetteremo gli ordini.
La voce rossa:E
come si attraversa la baia?
L’uomo – orologio:Come
è previsto nell’accordo:a nuoto!
2.Scena denaro e consorti.
Ai piedi di un
immenso albero - bombace dai rami possenti e tortuosi come pitoni ciclisti. Colette
e Carlotta praticano una sorta di rituale. Mensfields dorme su un letto da
campo.
Colette:Charlotte
… credi che i mostri indovineranno all’arrivo?
Charlotte:Questo
modo di arenamento mortuario mi si aggrappa al cuore. Povero Giorgio!Otto anni
a vivere qui,a frugare,a farfugliare. Che idea di lasciare la sua terra natale
per questa rovina senza nome!Sveglia Mensfields.
Colette:Un’idea
da matto … Guarda il fiume .Lo si direbbe un utero spalancato .E queste pietre
crespe,questo silenzio pieno d’ostacoli come un uovo,questa pigra ondulazione
del cielo al di sopra del mare ...(Silenzio)Non
amo più Mensfields.
Charlotte:Solo
uno stronzo a potuto imbottirgli il cranio con l’idea di venire qui.
Colette:Naturalmente,uno
stronzo,una storia da picchiato!...Dolce Georges,Georges adorato … Papà e mammà
ti aspettavano per morire;gli hai dato
buca. Non hanno creduto …
Scemotto,hai puntato tutto su un’unica scemenza … e
tuttavia noi ti amiamo lo stesso. Un metro e novantadue,ottanta chili … ci hai piantato manovrando come un raffreddore.
Ci hai rovinato Natale e Capodanno.(Silenzio)Mensfields
mi segue dovunque,soprattutto da quando gli ho detto …
Charlotte:Il
responsabile è Balthazar.Conoscevo tuo fratello. Perché s’impegnasse in questa pazzia,è occorso che Balthazar vi
mettesse tutta la sua testa di mulo.(Silenzio)Mensfields
mi fa pena .Ti ama.
Colette:Balthazar?Sì,è
lui che spingeva le cose … Georges!Georges!
Mi senti? Cos’è questa morte da salame?Finché le tue ricerche non riguardavano che
gli uistiti e la libido degli scarafaggi nei secoli dei Cromlechs, Balthazar
t’ha spinto nel suo sortilegio da macaco … Al tempo in cui tu volevi sapere
tutto sulla vita dei millepiedi al tempo
di Cro-Magnon,eri fottutamente felice … (Silenzio)Mensfields ha fatto pena anche a me,ma è finita.
Charlotte:Povero
Georges!Se Balthazar non ti avesse
gonfiato il cranio con le sue stupide idee,saresti ancora qui,nella tua rovina
adorata .Ed io,tua moglie,non sarei piena di tutto questo vuoto.(Silenzio)Mensfields ti ama con tutte le
forze che gli restano.
Colette:Senza
Balthazar,non saresti mai venuto a buttare otto anni in questo buco,con la fallace
illogicità di studiare l’albero più vecchio della terra. Non saresti venuto in
questo pantano per la semplice pena di
arrivare ai limiti di un trapasso da salamandra,in questa creta
adulterata,proprio all’incavo di questo
cielo putrido. E nessuno,al momento,sarebbe qui a borbottare :”Qui si è spento
Georges Gramci.”(Piangono. Silenzio)Talvolta
penso che Mensfields abbia dovuto argomentare nello stesso senso di Balthazar.
Charlotte:Sento
qui, nel cuore,come un buco. Oggi,amo di più
e capisco meglio il mio amore per te,Georges.
Qui,nel petto,come il rumore di un vuoto carnivoro che
divora tutto.(Silenzio)Te ne prego,Colette;
Mensfields è troppo infelice,parlagli.
Colette:Fottuto
Balthazar.Ci hai rubato il nostro Georges adorato.(Silenzio)Non amo più Mensfields.Glielo ho detto. Fa di tutto per
non capirmi … e mi segue dovunque come una peste che si incolla alle chiappe. Questo
mi uccide!Sento montare per lui un’avversione terribile … Questo mondo ha
perduto il suo senso:Georges è morto e Mensfields mi infastidisce!
Charlotte:Balhazar
ci ha rubato tutto (In lontananza
arrivano il vecchio e il ragazzo).
Charlotte:Quel
vecchio è sontuoso. Saluta come un artista ed ha negli occhi qualcosa di
tranquillizzante.
Colette:Ho
fame dell’acqua ,dei venti,degli alberi
del cielo di casa nostra … Non si può trovare sotto il cielo un uomo più povero
di Balthazar. Ma tuttavia!Spingere la terra intera a credere una scemenza simile?!
Charlotte:Scemenza
o no,mi son messa a crederci pure io. Se Georges è morto per un albero ,bisogna
che quest’albero abbia un’anima ,a meno di avere ,come dicono,l’età di un
ictiosauro. Guarda un po’ come le sue volute sono ammaliatrici … come i nodi
dei suoi rami sono meravigliosi … come tutta la sua gestualità affascina e
pacifica a un tempo.(Silenzio)Papà e
mammà aspettano … Hai notato quale andamento prende il tempo in questo paese?
Serpeggia,si arrampica e ricade …
(Il vecchio e il
giovanotto si avvicinano;sono belli. Come se un’anima sola circolasse dall’uno
all’altro)
Colette:Erano
qui quando Georges ha reso l’anima … anche se non hanno sentito che una esplosione
crudele di ferraglie torturate.(Silenzio) Il vecchio trasmette una
tenerezza da ragazzina a tutto quel che tocca .E’ bello … Mescola il suo cuore a ogni cosa
e tutto pare poi compiuto. Quanto al bambino,ha un andatura di sogno …
Charlotte:Questo
posto mi tranquillizza. (Silenzio)Non
ho mai visto un albero come questo. Si direbbe che da un momento all’altro,bacerà
la terra … Tuttavia,Georges! Avresti potuto preparare il tuo trapasso con
maggior delicatezza. Ti rendi conto che questo lato abborracciato della tua morte,mi ha piantato qui,
ben al centro della mia vita,una spina che mi inchioda il
respiro?Mi rammento. Qualche giorno
prima dell’irreparabile,Georges mi ha detto:”Charlotte,mia beneamata,la strada
stessa di tutte le mia vertigini … tu mi turbi come il giorno in mezzo a notti
nere,e mi incanti col tuo profumo crudo
e l’amalgama dei tuoi umori.”Gli ho
risposto :”Ma anch’io,Georges,ti amo con la tua povera statura convenzionale e
la tua arietta trascurata; amo sentirti al mio fianco”. … Morire! Dio,che carognata mostruosa ! (Silenzio)Lo rivedo che mi sussurra
all’orecchio sinistro ,mentre mi morde il
mignolo destro:”Charlotte,sei tenera come il sonno,sai di buono;per me,sei la
vera vetta di ogni cosa ,la mia Himalaya,mio dolce dolore,mia paura e mia
dispersione.”
Colette:Georges
lo diceva a tutte le donne,anche alle sue sorelle:”Vi amo,siete tenere come il
sonno …” Pronunciava quelle parole come formule matematiche, e questo faceva ridere
tutta l’assemblea. Mi sono sempre domandata come facevamo a credergli …
Charlotte:L’aveva
ritto come la torre di Gustave Eiffel.
Colette:Tu
vuoi che ti dica? L’aveva duro da non crederci,anche di fronte alla sua vecchia
madre .Era una malattia. I medici stimavano che …
Charlotte:Ero
quel che si dice una donna organizzata. Gli facevo i suoi piattini
preferiti;gli ricordavo,rimproverandolo che aveva omesso di prendere le medicine, e che invece di
pulire con l’indice le narici,avrebbe fatto meglio a prepararsi un bagno … Georges
era un angelo .Il mio angelo! Illuminava il mio cuore con la madreperla
rigorosa dei suoi denti. Gonfiava i miei argini e mi riempiva la vita. Lo
sentivo rombare in ogni angolo del mio
essere fino ai confini dell’anima. E questo mi inebriava … O, mio immenso amore
oggi lontano da me,senti come la tua assenza mi strangola. Il tuo silenzio
seppellisce i miei occhi. Dove vuoi che io conservi questo corpo accasciato che beveva il vino dalle
lenzuola spiegazzate? … Morire? Che cosa insana! (Silenzio)E’ per vendicarti che
tua sorella ed io stessa siamo qui. Dacci coraggio,Georges adorato .Prestami
la forza di contenere questa devastazione. Io,cui l’universo ha voltato la schiena;io che adesso vacillo,io che … Ci
siamo, cado,sono crollata … e uccisa.
Il vecchio si
precipita. Visibilmente ,egli è
cieco,ma non vuole lasciarlo apparire .Lei soffre in modo spettacolare.
Colette: Io
soffro con lei.
(Fracasso in
lontananza)
Il vecchio: Non fa bene soffrire così … Io sono Georges.Il
bambino,lui,non ha nome.
Colette:Georges?!
Il vecchio:Georges.Qui,all’epoca
in cui c’era ancora brulichio d’anime,i Georges riempivano
le strade. Li si poteva raccogliere con la pala. Proprio come le Julia,le Monique,le France,le Marie-Françoise:
pullulavano come i granchi … Fino al
giorno in cui un certo Pitinguère è arrivato col suo cane-lupo e ha
cominciato a gridare alle orecchie della
foresta.”La libertà in vendita! Acquistate la libertà per le vostre donne,per i
vostri bambini,per i vostri parenti!”Parlava della libertà cruda,nella sua tana
farmaceutica: in compresse,in capsule,in iniezioni,in infusioni … Pitinguère ha
fatto fortuna,poi se ne è andato verso
il nord l’indomani della sera in cui l’albero gli ha gridato.”Basta!”… A
partire da quel giorno abbiamo cominciato a trincare,passando dallo stato di
vita a quello di sopravvivenza. E oggi,la contrada è una maledizione senza
fine.(Vedendo Mensfields addormentato).Chi
è?
Charlotte:Un
uomo dal sangue caldo. Risponde al nome di Mansfields .E’ sedicente innamorato
di mia cognata Colette … Io,io sono Charlotte. Mio marito Gramci era
nell’aereo.(Riso del vecchio,riso del
bambino)
Tutto questo vi fa ridere?
Il vecchio:Siamo
stanchi di piangere; si ride di tutto ciò che ci serve di punto di riferimento.
Questa terra
è un vero mattatoio. Tutto un popolo ci è morto,non si sa
neanche di che. Senza contare coloro che vengono a uccidersi contro l’albero. Il
ragazzo ed io ,raccogliamo i corpi. … Il cimitero è a due passi da qui.
Aspettiamo qualche giorno,ma siccome nessuno viene a
reclamare i defunti,noi procediamo alle
esequie.(Nuovo sguardo a Mensfields) Perché dorme così
l’innamorato?
Colette:Perché
l’amore è finito … almeno per quel che mi riguarda. E’ entrato come in letargo.
Dorme la sua vita per contenere i suoi insuccessi.
Il vecchio:Pover’uomo!
Vi osserviamo dalla sera del vostro arrivo. Ma non osavamo troppo …. Comprendevamo
che avevate un problema,ma come avremmo
potuto venirvi in aiuto … volete
visitare il cimitero?(Pianti
sfrenati delle due donne)Fermatevi,signore,vi
prego ,non sopportiamo le lacrime(Grossi
pianti). Ve ne prego(Silenzio progressivo)
Si dice che l’albero è responsabile degli incidenti. Quando gli prende,innalza
le sue fronde lontano nel cielo per
dirottare gli aerei. Oppure sbarra la strada agli automobilisti posando i suoi
rami sulla carreggiata. Si dice anche che talvolta,si mette a ballare la pavana
e il flamenco.
Charlotte:L’albero
balla?!
Colette:Balla?!L’albero?!
Il vecchio:E’
il suo paese qui; e tutto ciò che accade
d’anormale è senza dubbio opera sua. L’albero gioca con la strada … ma
soltanto quando è certo che nessuno lo guardi. E tutti quelli che l’hanno visto danzare ne sono morti.
Quando gli prende ,esegue anche una
barcarola d’inferno che si sente fino a Yondo. Con una voce soave di tenore.(Li osserva. Silenzio)
Venite al villaggio,starete meglio.
Charlotte (A se stessa):L’albero canta una
barcarola! (Silenzio) Queste spaventose rovine sarebbero dunque un villaggio?! ...E chi abita al
villaggio?
Il vecchio: Don Anselme Georgio – cioè io – e il
bambino. C’è anche lo spirito dei morti con noi … Che vuoi farci? I morti sono
trentottomilanovecentododici .I vivi,due … Dieci anni fa soltanto ,eravamo
ancora nella prosperità. Tutto cantava e rideva
. Trentottomilanovecentoquattordici anime completamente
fresche,paffute,succose,e che respiravano la esatta salubrità.
Colette: Sono
andati tutti in città?
Il vecchio:Evaporati.
Nello spazio di una mattinata. Corpi,anime e beni.
Charlotte:Ma
come è pensabile?
Il vecchio: Non
c’è città,né vero villaggio nel giro di cento kilometri. Niente vere strade Solo
questa foresta.
Solo questa pista odiosa ,che,a quel che si dice,conduce
all’inferno. … In realtà ,si slancia ,serpeggia,e si intreccia su di sé.
Grabini,che è a duecento chilometri,neanche la vede.
La gente di qui – all’epoca in cui c’era ancora gente di
qui – pensava che questa pista portasse dritto dal demonio. Ma considerate che , se fosse vero, è da tanto che il diavolo in persona sarebbe
venuto a scocciarci. Noi preferiamo dunque pensare che non va da nessuna
parte,un punto ed è tutto …
Gira,gironzola,si impenna,sprofonda,si morde la coda e alla fine si suicida
come per fuggire i tormenti di un ricordo strano.
Cose incredibili sono accadute qui. Chi potrebbe credere
che uomini,donne,bambini potessero volatilizzarsi senza lasciare la
minima traccia,sotto un bel sole di
maggio.
Faceva un caldo d’inferno;ero un po’ più forte di quanto
non lo sia adesso e rientravo da Belquenazar.Non un gatto nel borgo,non una gatta! Il villaggio
era deserto. Al mattino,partendo,avevo fatto i miei piccoli soliti saluti .Era
l’abitudine di qui: dire salve a tutti e dare
notizie … Serviva a sostituire il giornale. Buongiorno a Dan Shamir
l’Arabo; buongiorno a Fabins l’Ebreo;buongiorno a Yoyidah,la ragazza dalle
guance di piombo,a quell’ora del giorno in cui le donne diffondono profumi di
frutti maturi . Buongiorno a Ouna Maldoror,buongiorno a Noami,a Esther Boma,a
madre Moca.”Buongiorno ,Benito;come era la notte con tua moglie?Come stanno le
tue emorroidi?E la tua sciatica?”L’ultimo al quale avevo parlato era Homesa –
Handa,il mercante del latte,proprio dopo il macellaio. Eravamo di mattina
presto in cui Estienne Dema covava già i suoi sei litri di vino mescolati alla
birra e al latte caldo. Va detto che Estienne Dema
era stato mutuato da Belquenazar per intrallazzo politico … I saluti
fatti,potevo partire in pace sulla
strada di Belquenazar,il cuore ben ancorato nel petto,lo spirito ben al caldo
nella testa ...
(Silenzio)
Al mio ritorno,più nessun abitante .Giusto questo moccioso
che piangeva accanto al fuoco,le mutande piene di cacca e pipì. Una marmitta
senz’acqua gemeva sul fuoco. Dopo, nessuno ha potuto dire dove erano passate le
trentottomila novecentododici anime che contava Carmanio.
I poliziotti sono succeduti ai giudici. Investigatori,gendarmi,segugi
,gratta carte sono venuti : non sono venuti a capo di niente. Le autorità hanno
dovuto secretare rapidamente il fascicolo per evitare di spaventare il paese. Poi,un
giorno,la voce s’è amplificata:il villaggio di Carmanio era stato mangiato,corpi,
anime e beni,dall’albero!
Charlotte:E’
un racconto,una leggenda …
Colette: Una
favola …
Il vecchio:L’albero
è un mambarino.Non se ne trova nessun altro altrove. Si pretende che sia
l’albero più antico del mondo. Diffidate:i suoi morsi sono fatali!
Charlotte:Che
tana!
Il vecchio:Un
posto da banda di scemi ,ai margini
delle pompe convenzionali … venite al villaggio,faremo un gran fuoco
Colette: Una
cosa m’intriga. Perché il marmocchio non ha nome?
Il vecchio:Perché
nessuno l’ha chiamato per anni … Scende
la notte,venite al villaggio.
Charlotte:Siamo
qui per vegliare Georges . Per la nostra
gioia e per la sua,ma anche per la forma,occorre che restiamo nel posto dove
lui ha reso l’anima.
Il vecchio: Mi
spingete a coniugare la paura fino al midollo E’ soprattutto la notte che
l’albero manifesta
i suoi peggiori istinti. Un’altra storia da matti! A
certe ore della notte ,scende nella laguna
per farsi un gran bagno. Nel suo splendore sublime,scuote la testa
coperta d’alghe e di sale.
Poi si china sulla
sua ombra per dormire un filo. Lo si
sente ronfare fino ad Hamsaya,a novecento kilometri a sud di Carmanio.
Charlotte:E
dire che Georges era venuto qui per cercare una spiegazione scientifica al
comportamento dell’albero. Che favola atroce! Georges;amore mio,amico mio … in
quale silenzio laborioso ti sei lasciato fuorviare? La sera,tu adoravi, guardarmi
nel fondo dell’anima .La tua bocca parlava come il flusso d’una fontana allo sciogliersi delle nevi. Ora è finito.
Muoio di sentirti qui,nel vuoto del mio cuore,macchiato dal tuo bisogno d’amare
,bevendo i tuoi occhi neri con la
golosità d’un astro,inghiottendomi nel retro cortile delle tue mani voraci sul
mio corpo tutto un brivido. Georges ,mio amato,la mia luce e il mio turbamento
… scopro qui,con disperazione, il posto coriaceo dove la tua vita è caduta come un
ripieno… sarà presto l’ora di cena. Vorrei golosamente
offrirti il più succulento dei pasti:brodo di verdure,ripieno di cicoria,zuppa
di aragostine,porzione di granchi. Dodici coperti d’argento al gran completo. …
Ah,questo degrado benigno che mi pesa …
Il vecchio:Il
fiume e l’albero fanno imbrogli prodigiosi. (al ragazzino) Piccolo,va’ a prendermi il giornale della sera.
Charlotte:Come,il
giornale?
Il vecchio:Seh!
Il giornale. Sono un fanatico del giornale. Finché non ho sfogliato la mia
pagina quotidiana,mi prude l’occipite. Non si può vivere in un tugurio come
Carmanio senza notizie.
Charlotte:Le
notizie?
Colette:Ma chi
può editare un giornale in una rovina
come questa?
Il vecchio:Chi
altro a parte me,certamente? Bisogna tenersi occupati .Ho da parte una riserva
di giornali di tutto il mondo vecchi di cinquantadue anni:leggo l’attualità
dell’epoca .In ogni modo, è proprio da cinquant’anni che il mondo ha smesso di
informare a dovere. Tanto che i vecchi giornali la dicono più lunga di quei poveri stracci d’oggi. D’altronde ,l’attualità
del tempo dà al nostro mondo tarato d’oggi un simulacro di senso.
Charlotte:E’
vero,ma …
Colette:E’
folle.
Il vecchio:Il
bambino ed io stampiamo un piccolo settimanale con tiratura di dodicimila esemplari.
Colette:Un
settimanale?Ma chi li legge?
Il vecchio:I
morti ed io .Il ragazzino,lui non sa leggere.
Colette: Ammettete
che è strano. Leggete dodicimila esemplari
di un settimanale che redigete voi stesso a partire da un lotto di
vecchi giornali …
Il vecchio:Prendo
solo la mia copia e quella d’archivio. Il marmocchio deposita le altre sulle
tombe,la sera. L’indomani ,non ci sono più.(silenzio)Dopo
tutto ,la vita è un merdaio avido di miserabile baraonda. Se non le si dà la
sua razione settimanale,vi sfugge dalle mani … Se venite al villaggio,vedrete. C’è
tutto:il telefono,l’elettricità,la posta,il mercato,l’ospedale,l’aerodromo,la
stazione,il porticciolo … Soltanto che le cose
sono state concepite in modo che
non funzionino,la posta parte e arriva,ma da nessuna parte verso nessuna
parte.
Colette:Da
pazzi.(Prende il giornale che il ragazzo
porta)Questo giornale è pulito come una favola.
Charlotte:
Lindo come la biancheria di ristorante.
Il vecchio:La
pulizia è la mia fissa numero due.
Quando vedrete casa mia ,sarete sbalordite. Tutto lì è pulito in modo maniacale.
Colette:… Il
bambino merita un nome. Perché non dice niente di niente?
Il vecchio:Guardatevi
bene dal farlo parlare. La sua bocca è fatta per annunciare soltanto
cataclismi. Prima, non parla;dopo,tace.(Silenzio)Siete
molto bella.
Charlotte:Tutti
lo dicono:è bellissima. Ma nessuno le ha insegnato a servirsi di questa grande bellezza . Un esempio
vizioso e perfetto di perle date ai porci. Certo,ha avuto qualche spasimante. L’ultimo
della lista è Mensfields,al quale la perfida non concede neppure un appuntamento.
Bisogna riconoscere che appesta d’alcol e di piscio e
dorme come un ammasso di cemento armato.(Fracasso
in lontananza)Che cos’è?
Il vecchio:Siete
qui da una luna e non avete notato il fracasso della notte? … E’ la voce della
morte. Sentiremo presto un altro
fracasso,sarà la voce della vita. Poi i due baccani si compenetreranno,per
ricucirsi in un nitrito di bestie in fregola. Piove sempre quando le due
tonitruanze si sono accoppiate. Siamo qui in un posto scassato .Questo crollo sale al cielo,scuote le nubi e torce
l’aria per forzarlo a partorire stagioni storte. Poi ,l’albero tira fuori la sua grossa chiacchiera
per enunciare la litania delle catastrofi.(Silenzio)
Possiamo andare al cinema ,se la cosa vi va.
Colette:Non
spaventatemi … Un cinema in mezzo alle rovine
atroci?
Il vecchio:
Questo posto,come dice l’albero , aspetta un grosso sconquasso. Ci aspettiamo
l’arrivo di un pazzo che verrà a mettere tutto sottosopra.(Profondamente triste)Mi
sarebbe piaciuto morire da tanto ,ma era impossibile prima della venuta del
matto che Carmanio aspetta da un secolo e mezzo. Allora per spezzare il tempo in infimi pezzetti, facciamo di tutto. Il
bambino proietta,e da anni,sono il suo solo cliente.
E’ così che si busca il pane. Ho da parte tutti i grandi
successi di quarant’anni fa:”Africa Queen”,”Colette et l’hirondelle”,”Kamawasi,la fille aux serpents”,”On
s’en fout de demain,”A quand la vie,”… E’ tutto.
Charlotte:Che
cos’è che manca allora in questo buco del culo della morte?
Il vecchio:Un
grano di sale,è tutto. Le cose qui sono sciape. Basterebbe un grano di sale perché questo povero posto si rimettesse a
fiorire , a scartare gli odori della
morte e del demonio. Un grano di sale per spezzare questo imputridimento
generale,prosciugare questa maestà di polvere e sfidare
l’onnipotenza del computo. Per vincere questo muffito
lussureggiante ,è sufficiente un
granellino di sale.(Silenzio)E, oltre
alle meraviglie del passato,la cineteca
dispone di alcuni cortometraggi fatti
da me.
Charlotte:Perché,mio
dolce Georges beneamato,hai scelto di
rinchiudere la tua esistenza fra
tutti questi sciamannati? Ci hai intrappolato,Georges. Ancora un poco e avrei la sensazione che hai abborracciato la tua morte per burla. Questi fanghi sudati ,queste
pietre amare,questa laguna zoppa,questa falsa irruzione del cielo in un’aria
scucita ,proprio a fianco di un cimitero di rottami e pneumatici bagnati …
Il vecchio:Avete
ragione .Tutto qui fu pensato come una disfatta in
un’ amara raffica,in mezzo a un rosario
di corrucci prossimi al naufragio. Il tempo qui non la finisce di intrecciare i
problemi .Il cielo si crede la terra e
viceversa. L’aria ha questo grande andazzo di bordello in capovolgimento
perpetuo. Queste scogliere in fila
indiana sbrindellate come Maures,danno l’impressione che l’inferno non sia
lontano. Io non sono del posto;sono di Tsihosora.Ho lasciato quella città
all’epoca in cui tutto il mondo
cominciava a pretendere che Tsihosora
stagnasse a trenta chilometri dall’inferno. Ci si installava da
principesse. Io,che conosco il paese,posso dire che Grapani è cento volte più
marcia di Tsihosora. Sì,cento volte più
nauseabonda. L’imputridimento fa a gara con quello di Carmanio. Unica
differenza:invece di dormire come qui,il marciume di Grapani esulta in colate e in scivolamenti allucinanti. Invece di
prendere severi provvedimenti
con una mano destra di ferro come qui,il dissesto,ambidestro,lavora
in stereo,ed è proprio al livello della gola che vi attacca. (Silenzio)Venite al villaggio,
continueremo il nostro racconto laggiù. Poiché qui ,in questo rifugio del
demonio e della morte,non si sa perché tutto gela di notte .E il mercurio – benché
noi siamo sull’equatore – scende di parecchi gradi sotto zero. Di modo che
godiamo dei due inferni:il caldo e il freddo .(Silenzio)Voi non avete per niente torto. Visto da qui ,il villaggio
non è cattolico. Ho avuto un tempo in testa di partire. Ma questa rovina si
incolla al cuore come una tigna. E,in ogni modo,il mondo prende dovunque lo
stesso andazzo di brandello opprimente. Ne conoscete,voi,di luoghi dove la
terra abbia conservato un sembiante d’anima?
Charlotte:Georges,non
ti ho seguito quando hai sposato il tuo progetto famelico di venire qui. Perché,nel
mio foro interiore,ero persuasa che l’idea storta venisse da Balthazar.Tu ne
hai concluso che io non ti amassi più … Povero amore mio. e hai messo tutto il
tuo cuore e tutta la tua anima a voler rimettere al mondo questa terra cento
volte lanciata in rada per otto anni in questo bordello,a grattare la libido
delle larve e ad appuntare il sortilegio dell’albero più vecchio del mondo. Mi
scrivevi fiumi di parole scatenate per persuadermi che l’avvenire dell’umanità
si era perso al tempo di Cro – Magnon. Tutto il resto ti pareva una fesseria delle fesserie,da mettere fra i rifiuti davvero e sul serio.
Il vecchio:Il
vero ventre strisciante del mondo,piantato al centro d’un tempo miserabile.
Charlotte:Mio
bell’amore … mi ricordo .Quando venivi a
trovarmi,come un’esplosione di agostiniane,sorridente col tuo sorriso tirato,eri
la mia vellutata vertigine,immutabile,delicata
come la rugiada al sole del pieno mattino. Il viso fragile come un gran vino,avevi
il profumo di porpora;come un muro,tu alzavi la mano e la mia felicità era lì. Tu
sciupavi il mio corpo di baci furiosi e fumanti;le tue labbra circondavano la
mia bocca di seta vermiglia di magnifici fremiti . Ed io ,golosa del mondo,mi
sprofondavo nel lino del tuo respiro sublimato come una feritoia d’argento strappata ,venduta e morta di gioia fragile. … dire che tu non hai nemmeno
avuto una bara di cedro!
Il vecchio: In
certe stagioni,preso in un’oscillazione
obliqua , il sole si leva in mezzo alla nottata per dire delle insonnie
gigantesche all’orecchio dell’albero. E credetemi,le insonnie del sole,sono
qualcosa di straordinario!
Colette:Strano?Il
sole sorge nel bel mezzo della notte.
Il vecchio:Come
dicevo. Sorge e tramonta nell’arco di una breve veglia.
Colette:Stranezza.
Charlotte:Inaudito.
Il vecchio:L’albero si nutre in effetti al seno
della stranezza.
Charlotte:Senza
la tua scempiaggine d’andare a morire in un povero paesello,povero Giorgio
adorato,assolutamente mai avrei immaginato un paese diventato dissoluto in
cui,preso da agitazione,il sole si leva in mezzo alla notte.
Il vecchio:E
tuttavia si leva .Addirittura il fiume inverte il suo corso e l’acqua di mare
arriva fino a Samsoya.
Addirittura anche a Grosso – Modo,a cinquecento
chilometri da qui. Grosso- Modo è un’altra stramberia.,di tutt’altro stile .Un
altro ventre strisciante del mondo. Non si sa troppo bene perché ci si trovano
meli,vigne e dissesti … Grosso – Modo ,un sigillo arrogante sbattuto sulla faccia
della terra dal demonio in persona. Si dice che sia lì che verranno gli
Americasfascisti incaricati di perdere Carmanio sul serio.
Charlotte:Mai,innamorata
pazza della mia terra d’abbondanza e d’ebbrezza,non avrei mai pensato che
esistesse sotto il sole un buco matto in cui il giorno s’inarca nella notte per
via dell’insonnia.
Il bimbo(balbettando):S … s … s … sentite ! E … e
… es … si ar … ri … ri ..v … essi arrivano.
Colette:Arrivano?
Il bimbo:C … c
… coloro che gl … iii… eneee … gliene… vvvo …gliono … vogliono … alll’allll …
beeero … all’albero..
(Fracasso in
lontananza)
Il vecchio:E’
da tanto che ho il sangue gonfio dei loro effluvi.
Il bimbo:Nnn … ien … tte
da faa … re … ssstavv … oll …. ta arriii … vano …! Arrivano.
(Fracasso)
Il vecchio:Odorate un po’ qui! Arrivano.
Charlotte:Leggete l’odore delle persone nell’aria?
Colette:Leggete nell’aria?
Il vecchio(annusando):Di
che cosa avrei l’aria se ,perso fra il ribaltamento generale,non possedessi
qualche carta vincente di sopravvivenza?(Assaggia
l’aria) Tre Cubani,un Cinese,qualche Danese e Libanese,un Anglo –
Sassone,una banda di Spagnoli,tre o quattro Svizzeri niente Russi,nessun
Polacco,né Svedese,un Arabo,un belga ,un Kawabata … E’ strano! nessun Tedesco
né Francese.
Colette:Leggete le nazionalità semplicemente respirando l’aria?
Il vecchio:”L’amore
è forte come la morte”.E’ unicamente per morire che vengono . Perché l’albero non
si lascerà manipolare.(Umetta a lungo e
profondamente l’aria) Partono dal vento aquilone. Solo uomini,nessuna
donna. E’ piuttosto bizzarro. (Assaggia
l’aria)Sono a qualche settimana di cammino da Carmanio.
Colette: No?!
Charlotte: No?!
Il vecchio:Ah,questi
Americansfascisti! Quando sbarcano,è per sfasciare .
Dispongono del marmittone che fa prudere loro le mani,gli
Americansfascisti.(Sfoglia il giornale )Arrivando,
uccidono e mettono gravide in massa le ragazze .Per
questo,niente panico:non ne troveranno tonnellate a Carmanio.Ma quando la
penuria di femmine perdura,gli americansfascisti si mettono a corteggiare i
maschi. Bisogna sentirli arrotare le “r”nel loro esperanto moderno:”I love
darlingue! Tuch me tender … Love me deep!”Et patati et patata … Che vengano,i
fissati del jazz! Qui,qualcosa dirà loro che siamo al paese del sole zigzagante.
3. Intermezzo kaki odore di polvere da sparo
La triste colonna
guidata dall’uomo –orologio incontra finalmente l’uomo - mostro,seguito dai tori- tangheri,dell’uomo
H e del suo aggiunto,del genitore d’impieghi,dello scudiero e di tutta la
cricca. Abbracci scialbi e stanchi. L’uomo
- orologio cede la sua portantina all’uomo-mostro
in segno di sottomissione. Continuano la
loro marcia verso Carmanio
*******
controllare sul testo edito da Lansmann se gli
asterischi sono eliminabili perché non mi ricordo se li ho aggiunti io per mia
comodità temporanea .
4.Scena d’ingresso al giallo.
Tutti gli altri
dormono. Mensfields si risveglia e tituba fino a loro. E’ vestito tutto di
giallo,suona il flauto con destrezza e un’arte sorprendenti. Sa di scotch e fa
visibilmente fatica a gestire i suoi
movimenti. Viene ad appoggiarsi di fianco a Colette addormentata e canta – o recita come in un delirio – con una bella voce
da basso.
Mensfields:
E’ della tua anima che io son ebbro,
è del tuo amore che io sono pazzo.
Son caduto dall’alto su di una donna senza cuore
e che mi sfinisce
che mi sfinisce
che mi sfinisce.
che non ci si sorprenda
se io beccheggio
se io beccheggio
se io beccheggio nelle vita.
Ah se come la mucca ,dietro la vigna,
io potessi sedermi
per terra e urlare
e muggire
senza amore né preoccupazione!
O se potessi offrire le mie case
e i miei beni
in cambio d’amore
della donna dagli occhi
di vini
che mi sfinisce
che mi sfinisce
che mi sfinisce!
(Risuona il flauto
per risvegliare i dormienti. A Colette)
Donna mia,mia tutta curve,
Venere dei gesti e del movimento,
maliosa Colette,mia compagna,
tu che fiorisci come la campagna
spalanca i tuoi occhi di vino bianco
e fa’ saltellare il gregge dei tuoi neri capelli.
Donna inebriami delle tue gemme
e precedi il mio desiderio.
spargi il tuo profumo sulle aiuole del mio cuore
devastato.
Sorella,donna mia,
cogli la mia vertigine
corona la mia ebbrezza ,
umetta il mio palato,
e sigilla la solitudine delle mie mani infuocate.
Lasciami cogliere il tuo sguardo e la tua voce.
Colette(sdegnosa,in una sorta di semisonno) :
Chi parla?Sei tu,Mensfields che ,
innamorato pazzo d’arroganza e di disprezzo,
ti ricordi al giorno d’oggi
che Colette era una donna?
Sei tu,Mensfields, che ,
senza paura né vergogna,
viene e urta
con gli accessi di un’infelice
che la tua crudeltà ha distrutto
proprio per davvero?
Mensfields:
Sì,signora ,sono io,
che vi parlo oggi d’amore
con la stessa forza di sempre.
Colette:
Ah! Lo vedo!
Il mostro mette piede e radici,
cielo,fate che i porcelli grugniscano,
ma che smettano di parlar d’amore!
Indietro,Mensfields,indietro!
Il mio corpo ti odia.
Mi hai fracassato contro cento disgusti.
Oggi, mostro,
che vuoi da me e per quale ragione?
Come oseresti aprire la bocca
per parlare di un amore
che non ho più il cuore d’aspettare?
Indietro!
Smetti di circondarmi come una peste.
La tua anima è troppo gonfia d’intrighi.
(Vuole toccarla)
Scellerato,non toccarmi,
vomiterei per questo tutte le interiora!
Allontana dai miei occhi
quelle mani che mi colmano di rifiuto.
Fino a quando , disumano,
continuerai a nuocere e a importunare
con una tale faccia tosta
una creatura che
hai spinto
verso gli smarrimenti più infimi?
Mensfields:
E non è,signora, colpa di Mensfields
se il rancore dove
tutta intera vi siete tuffata
ha troppo poca occhio per considerare le cose.
Mensfields,dal primo giorno che vi vide,
si ingarbuglia e
trascina i ceppi furioso.
Vi ho amata,Colette,
al punto di far rivoltare la
mia anima.
Quali risposte
avete dato
ai fuochi che mi hanno piegato la schiena?
con quale diritto voi mi odiate così tanto?
Colette:
Va’,mostro,a far sfoggio altrove del tuo amore!
Va’ a portare in offerta il tuo amore
agli appestamenti classici che l’hanno un tempo
ammaliato.
Fantastica,se lo puoi,
sul passato dove Colette
ti amò senza ambagi.
Al giorno d’oggi,capisci tuttavia
che l’imboscata è finita .
A che ti serve di bussare,Mensfields,
a porte che ti son state chiuse per sempre?
Mensfields:
Orecchie,
occhi,
cielo sventrato …
io sento e vedo.
O sconbussolamento
sornione
il mio braccio entra in una crudele sconnessione
Vieni,mia furia.
(Beve direttamente
al collo di una bottiglia di Grappa prima di riaddormentarsi)
Colette(a se stessa):
Sei tu sicura
di accettare
quest’odio fino in fondo?
Hai con ogni evidenza e per davvero,
messo una croce sulla baldoria?
Sei tu,Colette,del tutto certa
d’aver visto giusto e d’averlo giurato?
…
L’amore è simile alla morte.
Il bambino:E’ il… ll… oro fffr … acasss … so che si sssen … te. Sssst … aannooo aaarr …. ivaaa.. . nnndo!
5.Scena lattice e velluto
Più tardi. Il vecchio
ronfa tranquillamente. Si sente un fracasso ripetuto. Cade una poggia fine.
Il bambino: Sssoo
… no aa … rii … vati gli ameri casf … americansf … ascisti (Convulsioni) Non sono
più … lont … ani da noi …
Colette: (andamento di ninnananna)
Calmatevi,marmocchio.
Respirate petali schiusi.
avete i capelli freschi come lana.
Siete un piccolo tempio.
Un gran rigore
gioca nei vostri occhi.
dovete aver freddo.
Il bambino:Rooom
… peraa … nno tuuu … tto!
Colette:
Siete bello come la luna di mezzanotte.
La vostra piccola fronte è così banale.
Le vostre mani hanno il profumo fresco ,squisito del gelsomino …
Sei bello.
Come se il mondo intero cominciasse nei tuoi occhi .
Brilli,risplendi ,scintilli di giovinezza.
I tuoi denti sono
come perle al sole.
Lasciami smarrire la mia vertigine nel verde del tuo
respiro.
Il bambino(Commosso): Qu … quan … do … ssaaraa … nno … qui ,meettee … raann … noo … il …
fuooo … co … dovuuuu … nque.
Colette:
Ah roccia terribile!
Orgoglio,
dove porti il mio cammino?
Che odiosa vanità mi spinge
davanti ai precipizi neri della solitudine?
Dimmi,marmocchio,una parola banale
che faccia tacere per sempre
i tormenti di un’anima scatenata.
(Fracasso in lontananza)
Marmocchio,sono turbata,
mi perdo,non so più.
Chiudi quegli occhi che sventrano la mia pace.
Da dove viene
il fremito del mio labbro
e la vigorosa agitazione del mio petto?che
Il bambino:
Aaarrii … arrivano .Sssiii …signooo … signora. Ssooo … no… lleegioo …
sono … legioni.
Colette:
Quale macabro sortilegio
è venuto a dormire in fondo al mio occhio?
…
I tuoi denti giocano
come montoni sul mio prato.
Le tue labbra sono fiamme
che mi stregano.
Mi riempi di madreperla e d’argento crudo.
Sono come un’insolita transazione,
tormentata,
e il mio ventre mi sale agli occhi.
La vertigine mi consuma,
sono morta,
nuoto,
fluttuo …
Non so più!
(Fracasso)
Il bambino:Il
mondo intero sa..sa sapeva che saaare … sarebbero
ve … ve … nu … venuti con un
grraaan
fra … caa … fracasso.
Colette:
Vorrei,terribile marmocchio,
attingere nei tuoi grandi occhi rotondi
il tempo di contemplare il mondo.
Ma non vedo ostinatamente
che questo grande corpo infiammato d’anima
e queste mani fragili
come giocattoli
e questo busto concepito come carro d’assalto.
Il bambino: Sve…
svegliati …v… vecchio Geor … ges,pa…pa… ddre…mio…gli americansf … fascisti … sono …ar… rivati.
(Fracasso in
lontananza)
Il vecchio(risvegliandosi):E’ proprio il loro
fracasso che si sente. I loro cammelli
sono d’acciaio,i loro cavalli sono di ferro. Vengono per rompere,
torcere e spezzare. Hanno intenzione ,come menzionato negli arcani dell’albero,di
portarlo via a casa loro … ma il mostro
non se la lascerà fare.(Fracasso)Possiede
cento ricette e cento trucchi per contrariare il pensiero degli uomini.
(Fracasso
assordante)
Charlotte (All’improvviso risvegliata):Che
avete,Colette ,da rimproverare in quel modo?Che avete da gridare tanto da squarciarvi la gola?
Il vecchio:E’
l’albero,signora . Condanna la venuta degli Americansfascisti. E la sua
protesta è appena cominciata. Vedrete con
che legna la sua scienza si scalda.(Silenzio)E’
perché ha inventato la pattumiera
che l’uomo è inferiore a Dio;l’albero è lì per affermare la
grande legge della non – pattumiera. Ormai,e qui, più niente sarà più come
prima. L’albero ha deciso di fare uscire questo bordello dalla stasi. Abbaierà
con tutta la sua linfa.
Charlotte: L’albero
abbaierà? Per dire che cosa?
Il vecchio:Il
suo scontento. Vengono per importunarlo. Occorre che lo dica,poveraccio. La
protesta è oggi il solo linguaggio che il mondo capisce …. Arrivano … eccoli …
ecco la fine del mondo.
6.Intermezzo blu di mitilene.
Si vede sbarcare
l’uomo- mostro. Seguono l’uomo-orologio,
i tori- tangheri ,l’uomo-H e il suo aggiunto ,
il genitore
d’impiego,lo scudiero e tutta la cricca. L’uomo- mostro
è sempre trasportato in portantina . Aziona uno scaccia-mosche e non
parla.
L’uomo – orologio:Terra!
Terra! Terra tre volte gridata. Ci siamo. Ed ecco l’albero Gohomsaya.(Tutti si alleggeriscono dei loro fardelli.)Alla
mia età,ne ho viste di cose,e ho fatto di tutto nella mia vita. Provato
di tutto. Toccato di tutto. Assaggiato di tutto. Tutto ,
tutto, tutto. Io,Cro – Magnon Macoute, Cro
– Magnon Maboule , ero lì quando Eva ha dato il filtro al profeta Adamo.Ero lì
quando si gonfiavano i mari,quando si
incavavano i fiumi.
Il vecchio:E’
l’albero che parla per bocca di quello strullo.
L’uomo –orologio(entrando progressivamente in trance):Ero
lì quando Tekomashi- il –Terribile e Etomoto- Cuor- di-Leopardo hanno,per
mostrare l’estensione dei loro poteri,sgozzato ogni anima viva a Gohomsaya - villaggio.
Ero lì,quando,nel cielo gonfio di una
tenebra compatta,il primissimo fascio di luce
ha cominciato a spuntare. Ero lì anche quando il primo vizio e la prima
virtù hanno risuonato nel più profondo del cuore umano. E quando la conoscenza
e l’intelligenza hanno cominciato a infilare le loro lame nel gigantismo della
roccia dell’ignoranza grigia. Ho assistito alla nascita della luna e visto
commuoversi la sublime oscillazione dei Sauri del primo clan. Ho vissuto la
magniloquente esaltazione dei
dinosauri,la quadriglia della cometa e il cancan dello zolfo fondente. Ho visto la primissima carmagnola degli uistiti,il tango sfrenato dei macachi e
il gran balletto dei continenti. Poi sono venuti la mazurca e il passo basco
dei ghiacciai del precambriano. Sono l’antenato categorico delle bignoniacee.Ho
visto nascere il cielo e la primissima grande
marcia delle formiche legionarie. Ho assistito al primo lancio delle paludi,al
primo vacillare delle montagne, alle prime ondulazioni delle isole,allo sbalzo dei promontori,al
flusso originario dell’Atlantide,al primo rabbrividire del Gulf - Stream .Io,Cro-Magnon, ho ficcato
i miei occhi come un sesso d’uomo in tutte le salse che sono servite a cuocere il negro in tutti i brodi della
Storia … Perciò oggi so che la Storia è prima di tutto una questione viziosa
d’immobilità.(La trance si ferma) …
Che vi dicevo già? Mi sento turbato.
7.Scena rossetto
Arrivano folle e
file che cantano per superare le loro condizioni spaventose. E’ la sfilata dei
tori – tangheri e dei miserabili la grande parata in onore dell’uomo – mostro,dell’uomo-orologio,
del suo genitore di impieghi e del suo uomo – H che assistono alla sfilata con arie
magniloquenti di sovrani incontestabili.
I tori – tangheri(Cantano):
Bu-i- bu-i
battuti,battendo bastoni
Zoppi,sbavando zozzi
La terra non è più rotonda
Bu - i bu-i
Battuti bantu bastoni alle mani
Domani non è più domani
Genti scartate
scafi scaramucce caricate
Battaglioni di boia
Battuti
La terra ha cessato d’esser rotonda
Alle lacrime cittadini(bis)
Spazzini pelosi
Noi i negri e voi gli sbalorditi
la tara cessa d’esser nera
Vum vum vum
Vrac vrac vrac
il mondo ha finito di venire al mondo
alle lacrime cittadini(bis)
(Flauti,sax,cori di
strumenti e applausi. L’uomo-mostro avanza in prima fila. Inalbera la porpora
ingualdrappata di oro e di pietre. Il suo discorso sarà sistematicamente
ripreso con egual tono dal suo
uomo-orologio,dal suo genitore di impieghi e il toro-tanghero in
capo,nell’ordine prestabilito,come in una partitura di magia rituale )
L’uomo-mostro:Eccoci.
Qui è il solo posto del nostro pianeta
dove la terra è ancora rotonda,paffutamente rotonda. Ci siamo bloccati
per secoli: Ma ,che diavolo:siamo arrivati al Tchernoziom della fine. Niente
più guerra,niente più zizzania!Non più incoerenza,non più sbandate. Blocco al
casino,allo spreco. Basta coi quattrocento colpi,con l’intrigo,con la piccola o
media corruzione,all’imbroglio classico,al pasticcio. Il tempo è venuto di
ricostruire il mondo. Carichi e via fuoco e fiamme!
Siamo venuti per
innalzare, nel cuore di un povero buco,l’impresa più vitale di tutti i tempi.
Se Colombo,alla ventura dei suoi piccoli vagabondaggi,ha marciato
sull’America,noi,ragazzi miei,signore e signori,abbiamo scoperto molto più
dell’America:di fronte a
quest’albero,siamo in presenza delle radici dell’universo.
(Applausi nutriti)
Abbiamo sotto gli occhi un monumento che la terra intera verrà ben presto a
contemplare e a adorare. Andiamo,qui e ora, a creare impiego a sazietà. Perché
ci diamo per missione di fornire l’asilo,
il coperto e la gioia ai duecento dodici milioni di
visitatori che l’albero di Gohomsaya richiamerà ogni anno in questo buco
miserabile dove il cielo e la terra fanno un tutt’uno. In questo consisterà la
nostra opera:trasformare questo bordello
di Carmanio in una città moderna,così da accogliere cinquantatre milioni di
visitatori a trimestre. In termini di cifre d’affari,la nostra impresa è una vertigine succulenta.
(Applausi)
Ora,il tempo non dorme,preme. Abbiamo meno di novantadue
settimane per convertire questo buco marcio in una città potabile. Questa
pozzolana infetta,questa porcheria mostruosa e puzzolente,questa pattumiera
immonda,dobbiamo trasformarla in un luogo civile e rispettabile .Dio fece la
luce a partire dal nulla;noi dobbiamo,noi,farlo a partire dalle deiezioni
dell’umanità.
(Applausi)
Al lavoro,ragazzi,signore e signori. L’albero che abbiamo
di fronte richiamerà qui tutte le
marmaglie
del mondo intero. Siamo entrati all’indietro nel secolo
del va’veloce e della grana. La nostra salvezza è nella fuga. Diamoci una mossa.
Avanti, marsc!
(Fracasso,fanfare .I
tori – tangheri si sfogano in un vasto canto generale di verghe e fruste .E’ la
messa al lavoro del mondo.Cozza,rompe,inchioda,taglia,penetra,forza, imbottisce,gratta,ingent…in
un sostanziale e compendioso chiasso da fine del mondo. Poi,musica:la città
risplende dei suoi nuovi fuochi.)
L’uomo – orologio:Le
natiche del mondo cambieranno posto. Ecco la nostra cittadella inafferrabilmente
imponente e solenne .Dove furono il fango,la morchia pomposa, troneggia in
questo giorno una maestà saporita . Sale al cielo come un diamante
d’orgoglio,fiera dei suoi angeli,obelischi,torri,cupole,piramidoni e piramidi …
come un’incantatrice di pietra dagli occhi terribili. Abbiamo operato alla
rimessa in marcia del mondo Ballate,bevete,fate l’amore e cantate … E anche se
queste stazioni,questi porti,questi mercati,queste piazze,questi
ospedali,queste metropolitane,queste teleferiche e questi tram non sono che paccottiglia e
soperchieria,è tuttavia sempre meglio di niente. Tanto più che tutto è dipinto
di giallo,colore della prosperità definitiva e della salvezza.
(Carnevale)
8.Scena
scarpe e
pantofole
Il vecchio e il
bambino ridono,un riso feroce e scatenato.
Il vecchio:Tenetemi
le costole,avi miei,lasciatemi ridere.
Il bambino:T …
t … tenetemi … i … i … co … cocch
Il vecchio:L’albero
li avviluppa in un sogno sciropposo. Erano così coraggiosi a parole … Tenetemi
le costole. Dormono come se avessero
ingurgitato un pezzo intero di cielo. Ma che credevano,dunque
quegli ottusi,quei babbei,quei somari,quei salami,quegli
sbruffoni,quei bietoloni,quei citrulli.
Il bambino: Qu
… qu … quei tonti! Quegli … sss … stupidi !
(Risate)
Il vecchio:Abbiamo
tre sortilegi da seminare sul loro cammino:L’amore pazzo,l’odio cieco,e la
gelosia matta,monomaniaca e corrusca. O albero di Gohomsaya! Lasciali dormire
per un secolo. Al loro risveglio,il cielo e la terra si ricuciranno nella loro
testa. Ed essi non sapranno dov’è il nord e dov’è il sud,dov’è l’alto e dov’è
il basso. Col tuo permesso,gigante di Gohomsaya,che
bruchino l’odio,il disordine,la desolazione,lo scombussolamento e la decadenza
più crudele. Che s’imbroglino e che le loro vie si cospargano di intralci,di cadaveri
freddi,di contusioni assassine,di uccisioni, di brame insensate,di perversioni
abominevoli,d’impotenze e di agonie. … Bene e grazie:registrato,cauzionato,siglato e
marchiato a fuoco delle immobilità
cosmiche.
(Lungo sonno di
tutti,ad eccezione dell’uomo H e del suo aggiunto,di Colette,di Charlotte,del
vecchio e del giovanetto.)
L’uomo H: (con un gran scherzo di mostro
preistorico): Tregua di
stregoneria. Tregua di magia. Non siamo più al settimo secolo prima di
Buddha.Il mondo ha definitivamente optato per l’enunciato,la tesi,la
causa,l’effetto,la sintesi,l’antitesi.
L’aggiunto
dell’uomo –H:Scienza,tecnica,tecnologia. Ecco le tre travi vertebrali sulle
quali la storia va a dormire per un sacro momento.
L’uomo-H:A
questi pilastri,aggiungiamo il sale, spezia del diritto(Sentenzioso) Il diritto è lui pure una grossa scienza. la scienza
di dire lì e a chi giro che cosa,in quale tempo e in quale spazio.
L’aggiunto
dell’uomo –H:Per ciò che concerne l’albero di Gohomsaya,vi trovate ad
essere,a causa dello spopolamento di questa regione dalla febbre d’Enoch,i soli
proprietari delle terre e del cielo in
questo
buco – del - culo del mondo. Siete dunque,in corollario,i
tenutari patentati dell’albero che siamo obbligati
a riscattare da voi
per ragioni di equilibrio e di stabilità.
L’uomo – H:Il
mio aggiunto ha proprio ragione. Nell’interesse evidente e ben soppesato del
genere umano,
ci vediamo obbligati a firmare un contratto
d’espropriazione immediata e di vendita forzata.(Risa del vecchio) Non
ridete,signore … Un contratto in carne ed ossa,che retroceda le terre e tutto
quel che hanno nel ventre – il cielo, l’aria e l’acqua – alla tribù dell’umanità che agisce ,muscolosa e
legalizzata. Rappresentiamo questa nuova razza d’uomini che,nella testa e nelle
vene,vedono circolare l’onnipotenza della grana … Perciò, parlato
abbastanza!Siamo arrivati all’ora gialla
e furba della firma gioiosa dei contratti.
Il vecchio(basso):Che le tenebre avviluppino
questi bastardi.(alto) Non si compra la terra,è e resterà libera.
L’uomo - H:Signore,si tratta qui di una
questione di grande importanza,che riguarda …
Il vecchio:Non
si vende la terra,signore. Non si vende l’aria. Non si vende il proprio respiro. Libera,un punto, è tutto.
L’uomo – H(serio):Fate perdere un tempo folle al
genere umano tutto intero.
L’aggiunto
dell’uomo – H(supplice):Fate
perdere tempo. E noi,non siamo venuti da tanto lontano per la semplice gioia di
tergiversare. Nel vostro interesse,non assumetevi il lusso di risvegliare la
collera di coloro che dormono. Comprendete senza che si abbia bisogno di
convincervi a colpi di catapulte. L’umanità ha già perso otto secoli nelle
carreggiate del tempo perduto … se vi intestardite a non voler firmare,ci
vedremo costretti a ricorrere alle maniere spicce.
Il vecchio:Non
apparteniamo allo stesso mondo.
L’uomo – H: Ma
dobbiamo firmare le stesse cose per arginare il disordine e il trambusto.
Firmare quelle volgari cartacce è la sola manna che ci resta,a noi e a
voi,per conservare a questa terra un
sembiante di rotondità.
(Il genitore d’impieghi s’è
risvegliato a sua volta. Tuona all’improvviso senza ritegno.)
Il genitore
d’impieghi:Non serve in senso stretto a niente che vi intestardiate. Prendete
il treno dell’avvenire. Vi si è riservato un posto in prima classe.
L’uomo- H:Che
si lasci loro stanotte per pesare e misurare
le cose. Se domani le loro anime marce non hanno assunto nel conto bancario
gli interessi superiori dell’umanità legalizzata,inculcheremo loro quel che
conviene far sapere a tutti i caduti della terra .La flagellazione intellettuale è diventata la priorità delle
strategie diplomatiche. Che li si conduca!
9.Scena blu di mezzanotte
L’alba. Il
vecchio,le due donne,il ragazzo e Mensfields sono legati stretti .I loro
vestiti sono strappati e i loro corpi
sono ricoperti di tracce della
lunga flagellazione che hanno appena
subito durante tutta la notte dalle mani del toro-tanghero e del suo aggiunto. Costoro
dormono un sonno pesante di guerriero satollo. Un rogo è in attesa con le sue
fiamme dorate e rosseggianti. Si suona la tromba. Tutti gli accoliti dell’uomo
– mostro appaiono .Sono tutti vestiti di
giallo,dal cappello alle calzature,passando dagli occhiali,
i guanti,la
cravatta. Tutti hanno uno scudiscio giallo nella mano destra e un flauto in oro
massiccio nella mano sinistra. Una musica soave
accompagna la cerimonia di chiusura della flagellazione. A parte quella
musica ,nessuno parla durante la scena e
nessun gesto è compiuto. E’ la perfetta immobilità a regnare.
10.Scena opaca
La sera. La rogo
brucia ancora .L’immobilità regna sempre. Sebbene gli accoliti dell’uomo –
mostro
somiglino a statue
gigantesche indrappate d’oro, si direbbe che non respirino nemmeno,l’uomo –
mostro si anima,come al sorgere di un sonno multisecolare. Scuote il suo vestito
coperto di polvere,di ragnatele,di escrementi di uccelli.
L’uomo – mostro(a se stesso,come uscendo da un incantesimo):Dov’è
l’est, dov’è l’ovest? Dov’è il sud e
dov’è il nord?(Tutti gli altri si animano e ,come lui,scuotono la polvere dai
loro vestiti dorati. Si riprende.
Se ,malgrado la cerimonia della grande
flagellazione,l’essenziale non è affatto ottenuto,che un corso libero sia dato
al diritto,che li si giudichi per rifiuto d’ottemperare,incitazione al
fanatismo collettivo e al fannullonismo tribale,ribellione aperta,oltraggio al
progresso,crimine contro la modernità,intralcio deliberato alla marcia in
avanti del mondo,pratica premeditata dell’oscurantismo e della stregoneria
atea,
ricorso all’alchimia e stato selvaggio(Silenzio)Ma abbiamo una bella speranza.
Questi sganciati hanno forse compreso il senso che siamo
costretti a imprimere alla Storia. Ci
sono incaponimenti che non possono resistere al ministero della frusta.
L’uomo- orologio:La
parola passa al genitore di impieghi.
Il vecchio:Poveri
disgraziati! Dobbiamo ad ogni costo impedirvi di far crollare il sole. Non è
saggio consentire comportamenti
melliflui e mediocri.
L’uomo – mostro :E’
al mio genitore d’impieghi che do la parola. Se,per vostra difesa e seguendo il
funzionamento del diritto,dovete dichiarare,lo direte domani al mio uomo – H o al suo aggiunto.
Noi siamo,noi,una
macchina civilizzata,ordinata e organizzata.
Il genitore
d’impieghi:Atteso che il mondo
cambia di chiappe. Atteso che il mondo moderno vive … e non vive che di
lavoretti. Atteso che ,nel senso della caduta dei corsi di disoccupazione ,la
scoperta dell’albero di Gohomsaya può a
brevissimo termine fornire l’occasione
della creazione di otto milioni
duecenosessantasettemiladuecentosessantasette piccoli impieghi,il medio e lungo
termine non considerati.
tenendo conto del
fallimento attuale del mondo,la tragica realtà della disoccupazione e della demografia,e lo scacco
dell’elaborazione del dizionario
mondiale delle idee giuste e uniche
…
L’uomo-H:Aprite
le orecchie. Si tratta di una cosa capitale. Non vivetela come un semplice conflitto di mentalità.
Il genitore
d’impieghi: … L’albero di Gohomsaya è istituito,dichiarato,notificato e
classificato patrimonio mondiale ,incontestabile,inalienabile e definitivo
della specie umana nella sua globalità. (Qualche
applauso) A partire da questo giorno
le contrade di Bamilonne,Carmanio,Grapani,Souyat e Grosso-modo,in virtù dei
poteri conferiti all’uomo-mostro e ai suoi accoliti … le
contrade summenzionate sono battezzate “Riserva del Primo Villaggio
Planetario”.Cioè una superficie di trecentosettantatremila chilometri quadrati
che conviene ormai sottrarre all’influenza del popolino e delle orde non organizzate in nazioni civilizzate.
L’uomo – H:Su
decisione di Sua Altezza uomo – mostro e in considerazione degli
interessi che stordiscono del genere umano,è ordinata la firma di un’ intesa
contrattuale di retrocessione fra i rappresentanti della detta gente da un lato
e i proprietari di terre in questione,dall’altra. Il contratto,prestabilito in
settanta copie,sarà firmato indirizzato all’O.N.U,alla C.E.E,agli Amari-Uniti
del Sud e del Nord,agli Stati-Banditi
di Russia,alla Cina, e a tutti gli altri
paesi merdici.Fatto a Carmanio,la
diciassettesima sera del mese di
gennaio 1992.(Al vecchio)Solo la
vostra firmettina.
Il vecchio:Non
ho vissuto centoventisei anni per terminare la mia vita a bere brodaglie senza
sale. Io l’ho detto,non firmerò niente,e questa terra sarà libera. Smettetela
di avvelenarmi le idee, con le vostre scempiaggini.
Il genitore
d’impieghi:Allora voi dovrete morire.
L’uomo - mostro(Venendo verso di lui per supplicarlo):Ve ne prego … Non ho mai
pregato un uomo in vita mia .In effetti,non sono che un malato. La mia malattia
si chiama il potere. Non faccio nulla senza di lei. L’ho nella testa,nel
cuore,nelle mani,come una tigna esecrabile e puzzolente. Adoro tirare i fili,è
la mia vita,tutta la mia vita,la mia felicità se voi preferite. Tirare i fili
come si respira. Mi considererò come morto il giorno in cui non potrò
più dirigere,ordinare,decretare … Il jazz man che non suona più il suo
strumento,ben presto muore. Quanto a me,il mio strumento musicale ,è
l’autorità. Mi è indispensabile proprio come la respirazione.(Silenzio)Pietà,signore! Non fatemi
morire. Adoro la vita. Mi piace manipolare,intrigare,combinare. In tutto ciò
risiede la mia gioia,il mio senso respiratorio. Prima e dopo è il vuoto,la
morte,la notte torrida e cieca … Come potete essere così duro e non capire? Un
malato è un malato, ha bisogno d’assistenza ,di tenerezza,di comprensione attenta.
Il genitore di
impieghi:La terra ha bisogno di quei milioni di lavoretti. Si tratta di
garantirli prima che la disoccupazione non diventi una tragedia irreversibile.
Firmate,signore. La povertà ha cessato d’essere redditizia .Siate logico e
firmate. Bisogna comprendere che noialtri ,gente dabbene,odiamo la violenza
brutale,da dovunque essa venga. Quel che facciamo,lo facciamo nel senso della
Storia, in nome ,in senso
stretto , degli interessi ben soppesati del genere umano.
Più lavoro uguale meno disoccupazione, meno disoccupazione uguale meno
vagabondaggio migratorio,meno vagabondaggio uguale pace mondiale
e la salvaguardia
delle culture minacciate dai naufragi del meticciato . Non giocate agli Infiammati,ai
Primitivi!
Niente sangue,per favore,niente sangue. Facciamo in modo
che l’affare non sfoci in una
incomprensione impropria …. Siamo,ahimè in un’epoca che non può offrirsi il
lusso di sciupare gli interessi del genere umano. Scienziati,turisti,curiosi ed
altri arriveranno qui. Io,toro-genitore
d’impieghi,ve lo dico:è qui ed ora che comincia l’organogenesi della
nazione – matrice del mondo,centrata sulla capacità dello Stato di fornire
lavorucci,anche merdosi. L’albero risolve una parte
significativa del problema creando
impieghi di prima classe ,più una circolazione del denaro fresco,garanzia per
almeno duecentododici milioni di
portamonete all’anno. Siamo oggi in condizione di creare,con
ordini,tamponi,ordinanze e decreti,lo Stato Indipendente di Carmanio!
(Applausi nutriti)
L’uomo-mostro(Gioviale):Andiamo,andiamo! Niente
scritti ingombranti;la mia sola voce virile reciterà la costituzione dello
Stato,con un verbo augusto,puro,duro,archiviato
seguendo le vie abituali dell’oralità. Allo stesso modo,non saranno disegnate o
scritte le frontiere del nuovo Stato. Esse esisteranno per la semplice forza dei fatti, seguendo le virtù della cosa
detta. Saranno iscritte nell’inconscio collettivo dei popoli e delle nazioni . Facendo
questo, il nostro scopo è piegare la tendenza che tutti i popoli della terra
hanno a barricarsi dietro un potere
fatto per limitare i poteri del potere. I popoli,plebaglie,volghi etnie e tribù
coinvolti saranno delimitati,marchiati,zebrati e tatuati. La riserva è limitata a nord dall’Ogooé,a nord-est
dalle scogliere di Gohomsaya,a levante dalla depressione dello Stanley – Pool e dalle paludi di Ngo – Yi – Bila,a occidente
dall’Atlantide e al sémillon –ovest dalla porta
degli Haoussas.Ho parlato così,la diciassettesima sera di gennaio 1992. Che la mia voce serva da firma e da pacificazione ... Disponete!
Il vecchio: Io
resto.
Il ragazzo: Iii
… io resto.
Colette: Io
resto.
Mensfields: Io
resto.
Charlotte: Io
rimango.
L’uomo – H:Ecco
dunque la prima ribellione. … cinque insetti putridi non potranno impedire il
cammino in avanti del mondo. Cambierete parere,o il rogo se ne incaricherà.
11.Antiscena blu e bianca.
Il rogo aspetta
sempre. Gli altri sono sempre incatenati,in mezzo alle immondizie.
Mensfields: Intendi,Colette fino a
che punto la mia voce si squarci. Sono Mensfields,il tuo amico di un tempo,il tuo amore una volta ingordamente adorato. Smettila di
odiarmi per colpa di un sortilegio. Fuggiamo di qui. Questi scervellati non
scherzano.
Colette:Di chi
parli,Mensfields?Che spera il tuo cuore
ebbro di corruzione? Dove vuole penetrare la tua mano marcia? Riempi la
mia anima di un’orribile avversione. Va’
,mostro,la tua vista strangola i miei occhi.
Io ti odio,Mensfields,quando lo capirai?
Mensfields:Io,non
arrivo a odiarti, Colette.Apri questo corpo,e vedi come il tuo semplice nome scorre nelle mie vene,come la tua figura
si pavoneggia nel mio sangue. Schiacciami,battimi:non ho altra strada per respirare. Fai di me il tuo nemico se lo
vuoi,ma sappi che la mia vita mancherà di senso senza le gioie che io mi prendo a guardarti. Se domani devo
morire,vorrei che fosse per il solo intervento della tua grande risata di
donna.
Colette:Il mio
corpo t’ha già dimenticato,Mensfields.Smettila di avvelenare il mondo. Muori,se
questo ti incanta,ma non importunare più una donna che per colpa tua ,ha
perduto l’essenziale della sua anima.
Mensfields:Mensfields
langue e muore d’amore per te .Il suo
cuore è in rovina,i suoi occhi si umettano
di un torrente di perle amare,le sue mani si confondono e
si annodano,una morte crudele inserisce il segnale di resa nei suoi più piccoli
pensieri … Colette adorata ,digli il tuo perdono invece di ucciderlo.
Colette:Chiudiamo
questo affare,Mensfields. Guarda in
faccia quel che ci separa:l’odio,quello vero!
Mensfields:Ti
rendo il mio respiro. T’imploro un’ultima volta:prestami le tue braccia per
morire
Colette:Va’!
Il mio corpo è chiuso. Non ho affatto altre parole per dire l’abominio che
nella mia povera anima hai fatto sbocciare. Ti odio,Mansfields. Quest’odio a rigore,potrà sostituire l’esistenza.
Allontanati dal mio inferno,ho deciso d’essere una rovina.
12.Scena bianca.
Sorta di riunione
di stato maggiore dove si ritrova l’uomo – mostro,seduto a un tavolo,di fronte
a tutti i suoi collaboratori per fare il punto sulla situazione e prendere le decisioni che si impongono.
L’uomo – orologio:In
quanto vostro consigliere,Monsignore,vi dico di fare presto. Non possiamo più lasciar bendare l’avvenire sotto
il potere del caso. Sapete come me che potenza di barbarie e d’intolleranza
quegli uomini possono scatenare dal momento che si impuntano.
Il genitore di
impieghi:In quanto vostro consigliere principale,sono dello stesso avviso. Dobbiamo
legare tutto prima dell’arrivo degli Amerlocchi,della C.E.E e dell’O.N.U. Siamo
nel secolo della cosa scritta e firmata.
L’uomo – H:Il
terzo consigliere,Monsignore,è dello stesso avviso. Dobbiamo opporre ai diritti
della forza i diritti – ma allora tutti i diritti –del calcolo e della malizia.
Saremo alla testa di una prodigiosa potenza finanziaria. Dobbiamo fare di tutto
perché quei disgraziati firmino la retrocessione prima dell’arrivo degli Americani.
L’aggiunto
dell’uomo – H :Sono d’avviso sensibilmente simile. Aggiungo,al
contrario,che se gli infiammati rifiutano di firmare,dobbiamo mettere davanti
al loro vivacchiamento gli interessi superiori della gente umanizzata.
Il toro- tanghero
in capo:In qualità di ministro di
stato responsabile della sicurezza,sottoscrivo le inquietudini del mio
predecessore .Non si può creare uno stato forte senza contare sulla sua vocazione
maggioritariamente repressiva . Se quei
barbari rifiutano d’offrire un firmetta,
noi dobbiamo porre
al di sopra delle loro esistenze putride gli interessi
superiori. Faremo loro un processo nella buona e dovuta forma. Poi,li
bruceremo. Getteremo le loro ceneri barbare nel fiume. E se l’O.N.U. ci rompe
le scatole,gli forniremo le firme di una banda di proprietari preliminarmente
da noi nominati. Eviteremo così le contorsioni e le tribolazioni dei baffuti
del pianeta. Come Monsignore che ,dopo l’infanzia, ha sempre aborrito il sangue,condanneremo i ribelli al
rogo perché non ci sia per niente sangue.
L’uomo - mostro:Sì. Vedo. Avete tutti paura,rabbrividite
come foglie. Ma,signori,si tratta di assumere la responsabilità. La nostra
missione è nobile. E la nobiltà di una causa sostituisce coscienza e diritto.
Non avete l’aria di tener conto del fatto che la nozione
di diritto è imperativamente impiantata
sulla nozione di nobiltà. La nobiltà d’una causa basta ad aprirle tutte le porte del diritto.(Su un tono da conferenza - stampa)Noi non siamo volgari mercanti
di dissolutezza,ma proprio veri e nobili
santi per
l’umanità. Per far uscire la modernità dalla galera delle
fesserie dove si è impantanata,serve un’oncia di coraggio e di sfrontatezza. E
non un coraggio qualsiasi,non una sfrontatezza qualsiasi. Dobbiamo mettere in
moto una sfrontatezza vera. Abbiamo costruito qui il sesto continente,inventato
una quinta razza. Abbiamo offerto all’umanità,con la nostra fatica in questo
posto infame,un’esplosione d’ogive,d’argento,di torri,di piramidi,di menhirs,di
frontogrifli falsamente autentici … Abbiamo detto:”Che qui ed oggi la luce
sia.” E la luce è germinata dalla putrefazione generale. E’ qui,la luce,godetela,toccatela,palpatela.
Ubriacatevi e immergetevi in lei. Questa terra,messa al mondo con le nostre
cure,schizza,esplode,gronda oro a fiotti gloriosi. Di fronte a lei l’America
stessa non sarà più che una grandiosa piccolezza,crocifissa sulle sue sette
colpe avventizie:la bomba a merda,la defecazione dei capitali,il coca –
dollaro,i narco – spalloni,il disney - intrigo,la grand’appello – mania,il
bianco - potere suicidiario … noi siamo
la sola vera opportunità per questo
mondo stanco e corrotto dal
biglietto verde,nel momento in cui i Russi sprofondano,gli Europei si dibattono con
il loro passato schiavista e i Cinesi si impelagano … Ecco perché non dobbiamo
tergiversare quando si tratta di porre in testa alle nostre preoccupazioni gli
interessi assoluti della tribù umana.(Silenzio)Se
quegli sprofondati rifiutano di firmare la retrocessione ,voi li brucerete come
una peste:anima,corpo e beni … Ma fatelo con dignità e nobiltà. Io non voglio
in nulla essere complice
dell’incommensurabile piccolezza che gli uomini hanno tracciato su
questo magnifico pianeta.
(Interviste e
domande degli altri,come all’uscita d’una conferenza-stampa)
13. Scena porpora.
Nell’anticamera. Lo
scudiero accoglie una delegazione di mandatari delle grandi potenze.
L’inviato-viaggiatori: Devo condurre un’ambasciata presso il vostro
signore. La terra d’oggi è civilizzata. Non si possono chiudere gli occhi di
fronte alla fondamentale barbarie che vi monti alla testa e alle mani. Vengo con la delegazione che
guido, a esporre i punti di vista del
mondo civilizzato e difendere la causa dei poveri diavoli che la vostra crudele
noncuranza vorrebbe condurre al rogo,in quest’inizio di ventunesimo secolo. Smettete,signor
scudiero,di farmi perdere un tempo così prezioso.(Silenzioso)Bene,sono anche
pronto ad associarvi alle preoccupazioni che ci conducono qui perché voi possiate da parte vostra pesare
l’estensione dell’affare e decidere senza farci languire .
Lo scudiero(Consultando una lista di appuntamenti): Eravate iscritti per le otto . Non avete l’aria di realizzare che
siete presso la sua massima altezza,il
futuro re del mondo. Voi arrivate come
se il problema fosse entrare in un
mulino a vento.
L’inviato - viaggiatore : Esatto! Previsto,annunciato
e atteso per le otto .
Lo scudiero:Noi siamo qui al paese in cui
le otto suona sempre alle otto,almeno quando lo può.
L’inviato-viaggiatore(ridendo):C’è in questo mondo che corre e
mette costantemente le sue gambe sul collo , un posto matricolato dove le otto si divertirebbero a rifiutare di
essere le otto?
Lo scudiero:Ci
siete,signore. Noi siamo un paese dove le otto si inarcano vertiginosamente prima di convincersi di essere le otto. Terra
povera,tragica e marcita dove tutto si seppellisce in una tragica cogitazione. Ma per quali
ragioni dovrei spiegare tutto questo a una banda di scassati e di infiammati?
L’inviato-
viaggiatore(Sorpreso e stupefatto) : A chi parlate,signore?
Lo scudiero: Parlo
a me stesso,signore … e mi dico che ai nostri giorni ci si incontra decisamente
con macachi innalzati al rango d’uomini
dall’infagottamento moderno che sfoggiano.
L’inviato-viaggiatore:Ma,alla
fine! Di chi parla ,il signore?
Lo scudiero:Salvo il vostro rispetto,ciò non vi riguarda
… Un macaco è un uomo il cui coefficiente emotivo e l’indice intellettivo
restano inferiori a quelli dei nostri nonni le scimmie.
*********come sopra controllare sul testo se è
eliminabile
L’inviato-viaggiatore:D’accordo,le
vostre elucubrazioni non mi riguardano né mi concernono. Anche se … (Silenzio)Almeno,posso sperare che mi
abbiate annunciato al vostro padrone,me e la mia gente?
Lo scudiero:Certamente,ma bisogna attendere le otto,signore.
L’inviato-viaggiatore:Ma
quali otto?
Lo scudiero:Vedo … Volete attaccare briga.
L’inviato-viaggiatore( che si spazientisce): Salvo
errore,sono arrivato all’ora stabilita del mio appuntamento:le otto.
Lo scudiero: Senza dubbio … ma vi farò notare che attualmente non sono più le otto. Con nostro
gran rincrescimento,il tempo non passa qui il suo tempo a restare immobile.
L’inviato-viaggiatore: Bene … e che mi proponete,signore?
Lo scudiero: Aspettare che siano di nuovo le otto.
L’inviato-viaggiatore: E’ insensato.
Lo scudiero: Qui non si scherza con istruzioni che possono condurvi alla
disoccupazione. Faccio il mio lavoro,punto!Ai giorni nostri ,il lavoro,è Dio. Dal
momento che lo si perde,si è morti,sepolti,finiti …
L’inviato-viaggiatore: Ma non potete certo perdere il lavoro per il
fatto di lavorare coscienziosamente.
Lo scudiero: E
tuttavia ciò accade spesso … Che vi costa ,a voi, di aspettare di nuovo le
otto?
L’inviato-viaggiatore:
Rappresento un’organizzazione di cui solo il nome fa morire di spavento tutta la terra .
Lo scudiero: Possibile … ma in questo buco,il mondo
muore per altre calamità che lo
spavento. Ora,circolate! E tornate domani,alle otto,precise ed esatte …
L’inviato-viaggiatore:Vi
assicuro che quando siamo arrivati,la pendola batteva le otto …
Lo scudiero: Decisamente,si può dire che vi piaccia
complicare gli affari correnti .Là da dove voi venite,ciascuno è altrettanto
smarrito di voi?
L’inviato-viaggiatore:Ma
io non sono smarrito!
Lo scudiero:Voi
siete smarrito. Nel verbo,nell’attrezzatura,nelle azioni,negli atteggiamenti …
letteralmente smarrito...
L’inviato-viaggiatore:
Voi mi oltraggiate,signore.
Lo scudiero: E’fare
onta al mio padrone affidare un’ambasciata
a qualcuno di tanto abbrutito.
L’inviato-viaggiatore
: Vi prego di ritirare quelle parole.
Lo scudiero: Siamo
una terra che non ritira quel che è già fatto.
L’inviato-viaggiatore
: Voi volete essere alla base di un conflitto senza nome. (Conciliante)Vediamo,
signore. Mi sembrate tuttavia un gentiluomo di nascita e
un uomo di cultura. Noi possiamo insieme …
Lo scudiero(In collera):Ecco le belle maniere!E ora
la corruzione?
L’inviato-viaggiatore(Stessa collera): Ah!No,signore!Non si accoglie il
rappresentante personale dell’America col tono dell’intimazione .Esigo che mi
si rivolga con tutti i riguardi dovuti
alla gente pari a me per diritto di nascita .E se voi siete,signore,un
esponente notabile dell’aristocrazia locale,io sono,io,una grossa macchina dell’alta
gelotocrazia mondiale .Non mi lascerò
scacciare come un pezzente. Sono stato
allevato nella pura e dura tradizione
del rispetto degli usi,concepito ed educato in modo globalmente
civilizzato. Esigo che il signore consideri il mio rango e vi aggiunga gli attesi
riguardi .
Lo scudiero(Di nuovo molto calmo): Ma dove si
crede,costui?Il signore e la sua cricca
vengono nelle carreggiate di mia competenza. Il signore
abbaia,sbava,nitrisce e geme senza considerazione … Sappiate,signore, che in questo paese,abbiamo
smesso di lodare gli scaldapanche .Circolate,mi prudono le mani.
L’inviato-viaggiatore:E’
uno scandalo .Io protesto.
(Arriva
l’uomo-mostro,attirato dal fragore )
L’uomo- mostro: Ma
… è questo caro Arcibaldo. Che fai in questo paese?(Allo scudiero)Il signore è
una vecchia conoscenza e un amico.(All’inviato) Archibald ,avete mantenuto i tratti della vostra
infanzia.
L’inviato-viaggiatore(turbato da tale accoglienza):L’affare
che mi conduce è così grave che non passerò certo per mille strade per
confondervi. Avete fatto morire Gramci per impedirgli di rivelare il segreto dell’albero di Gohomsaya,senza esitare a trascinare nella morte vertiginosa gli altri passeggeri dell’aereo.
Per simile crimine,sarete giudicato e punito secondo le leggi succulente del nostro paese. Vengo
per impedire di perpetrare altri misfatti. Anche se le vostre mani hanno tanta
fame di bassezze …
non uccidete più,ve ne prego. Lasciate vivere la moglie e
la sorella di Gramci.
L’uomo- mostro: Che
siete venuto,Archibald,amico mio, a fottere nella gola del lupo?Ed io che avevo
per voi tuttavia qualche grammo di
considerazione sincera …(Agli altri)
Andate! Il rogo avrà bisogno di un po’ più di legna.
(Si ritira;gli
altri tentano di controllare l’inviato e il suo seguito. Un combattimento
furioso e omicida comincia prima che l’ambasciata non sia
definitivamente neutralizzata.)
14.Scena nera
Tardi la sera. Il
rogo brucia sempre nell’attesa dei condannati.
Lo scudiero:Signore,tutti
i fusibili della mia pazienza sono saltati. La ragazza,quella signora Colette,mette
tutto lo zelo del mondo a importunare il
suo mondo. Datemi,ve ne prego,monsignore,un ordine per quel che la riguarda.
L’uomo – mostro:Non
crederete la mia bocca,scudiero, non converrete neppure delle circostanze … tuttavia,scudiero,tutto
il mio sangue si leva in un solo fiotto per dire ad alta voce che sono
innamorato.
Lo scudiero(Gran risata):Voi siete che? Innamorato?
Voi? E per quale intrigo?
L’uomo- mostro:Non
ridete più,scudiero,il mondo è affondato. Una dannazione ha ucciso le mie forze
e la mia volontà.(Silenzio)Non avete
voi dunque mai sorpreso nei suoi occhi saporiti la minima scintilla,il minimo
rabbrividire favorevole al calvario che mi brucia?
Lo scudiero(Grossa risata): Monsignore,voi,il più grande ingegnere della dissolutezza che io
conosca,il grande orco che,aspro,ha
devastato senza selezionare ragazzine e ragazzi … sareste voi
innamorato?Ma di chi? Che il cielo mi cada sulla testa se io mi metto a credere
un ‘enormità simile.
L’uomo mostro: Grazie
a tutti i dannati del cielo e della terra,son posseduto da una donna,dalla
radice dei capelli alla punta delle unghie. Ho,con tutte le mie forze,voluto
dissipare i fantasmi di questa fascinazione
Era bello,scudiero,era bello. Immaginate un corpo
fondamentale,schiumante e fumante,impiantato nelle volte soavi
dell’aurora,abbandonato in fondo a un tremito,negligentemente posato
nell’angolo di questa cella mostruosa ,e che sognava piangendo. Esiste al mondo
qualcosa di più bello di una donna abbandonata alla rinfusa sulle sponde del
lasciarsi andare ?Sulle sue labbra venivano ad abbattersi le
rive di un richiamo succulento,soave,rigoroso.
E’ verso la sua mano nuda che la mia anima si china con cattiveria.
Lo scudiero:Che
il vostro cuore scherzi ,io vi capirò. Che
abbia fame di una femmina,l’istante di un riso. … Ma che,monsignore,voi vi
lasciate strozzare dall’amore,mi sconvolge al punto di non riconoscervi .
L’uomo-mostro:Ha
fatto irruzione nel mio cuore come una montagna. Occupa tutti gli appartamenti
del mio corpo. Scudiero,non avete nella vostra anima minuscola di che misurare
quest’affare. Sono abbrutito,è un’emozione rude che mi immobilizza senza pietà. E’ bella come una
rosa.(Risa dell’altro)Non
ridete,scudiero. La rivedo,che si carezza deliziosamente la guancia all’alba,e che sospira. Colette
amata!
Vorrei tuffarmi nelle tue braccia insensate,ebbro morto
delle tue mani e del tuo seno sfrenato.
Lo scudiero:Viene,monsignore,nascondetele
il vostro pallore e questa disperazione.(Va
davanti a Colette vestita di porpora e di seta satinata .E’ tutta coperta di
pesanti gioielli)Entrate,signora,monsignore vi attende. E se la mia
intuizione mi resta fedele,penso che la vostra presenza non nuoccia ai suoi
occhi.(Si mette di lato).
L’uomo – mostro:Venite,signora,mettetevi a vostro agio.
Prendetevi una sedia,se vi piace.
Colette:Ho Il
tempo contato ,monsignore ,per restare seduta . Vengo a reclamare,presso la
vostra clemenza,pietà per un ragazzo che non è colpevole. Prendete me ,prendete
Charlotte e tutti gli altri … ma risparmiate un fanciullo le cui labbra non
hanno smesso di odorar latte. Uccideteci, ma lasciate vivere
un’anima che apre appena gli occhi al mondo.
L’uomo- mostro(a se stesso):Mostriamoci
inflessibile.(A Colette)La
legge,signora,è il più sicuro fondamento delle nazioni. Archibald e la sua
cricca hanno cercato di attentare ai miei giorni,sette dei miei migliori
compagni hanno perso la vita nella rissa che i ribelli hanno provocato .L’uomo
–orologio ,il mio miglior amico,agonizza per i colpi che quegli scellerati gli
hanno inferto. Tutto ciò perché il vecchio,il ragazzo e voi stessa rifiutate di
firmare la retrocessione delle terre che mi spettano in nome dell’umanità. Non
venitemi,signora,a chiedere di perdonare foss’anche il bambino.(Silenzio)Se non si trattasse di
voi,signora,avrei trovato alla vostra implorazione un andamento troppo crudele.
Suvvia, vi prego,signora. Strappate la vostra anima agli affanni del mio
corruccio.
Colette:Monsignore,io vi offro il mio corpo .Immolatelo se il
sangue risiede nelle vostre mani. Ma risparmiate un marmocchio che non ha
ancora messo fuori il naso .Non spezzate
uno stelo che fragilmente vacilla alle porte dell’esistenza.
L’uomo- mostro(Falsamente
irritato): Smettete,dolcezza crudele,di chiedermi l’impensabile. Disponete
e lasciatemi il tempo di organizzare la mia sofferenza. Troppe cose,in qualche
giorno,hanno torturato la mia persona:la morte,l’odio,l’amore,il dubbio,la
potenza e l’agonia. Sono stato principe di moralità. Eccomi oggi corrotto fino
al midollo del cuore. Io che volevo odiare con tutte le mie forze,eccomi
costretto a negoziare col mio corpo.
Colette:Vi lascio,monsignore.(Vuole
uscire)
L’uomo-mostro: Aspettate un briciolo di secondo che il mio sguardo
corra sulle vostre gote .Potreste un istante prendere in considerazione la faccenda su altre basi? E non beffarvi di
quel che io qui confesso senza veli?Se me lo permetteste ,potrei,Colette
adorata,dimenticare tra le vostre braccia il mondo intero! Non ho che una
voglia:bere le vostre labbra,nutrirmi
del vostro respiro scatenato ….
Colette:Che cosa? Che mi state dicendo?... Monsignore,vengo a
chiedervi pietà per un bambino che amo d’un amore più grande che per me stessa
e voi mi chiedete di darmi a voi,corpo,anima e brividi? Mai! L’uomo – mostro(disperato): Pugnali di tutto il mondo,venite a danzare sulla mia
gola. Serpenti,scorpioni, saette ,venite
a fracassare la mia rovina .Lo spazio mi sfugge. Signora,gli occhi mi
mancano. Muoio,sono folgorato. Come raggiungere il grande corteo che viene a far baldoria sotto le mie membra?(Silenzio) Amare,che sporco
mestieruccio! Vacillo in questo momento in modo lamentevole verso questa voragine
che si è spalancata.
Colette:Non rivestitemi,monsignore,di un erroneo giudizio. Il mio
crimine ,il mio solo crimine consiste
nella sfrontatezza di desiderare un uomo altro da voi.
L’uomo – mostro: Non tiriamola all’infinito .Non ho frodato affatto
quest’amore,Dio mi è testimone.(Lei esce sconcertata)Vieni,mio
dolore bene amato,non dobbiamo tergiversare. Se persiste a non amarmi,faremo
ciò che comandano le vie obbligate dell’onore. Entreremo tutti dalla stessa
porta della Storia insanguinata. A meno che non mi amiate,Colette imprudente,mi
restituirete ai miei odi!
Sono folle,oppure è questo
mondo che sprofonda a brandelli?Sono
circondato da una sola donna ,piedi e pugni legati,librato a tutti i fantasmi
della notte. Premo il mio cuor di leone come una perla.
Sono,crudeltà,titolare di un
cuore che non sa più. La mia bocca è assetata
di baci lussuriosi.
Per quanto sia principe ,sento il mio corpo scivolare verso
mostri inauditi.
Scudiero,trovami qualcosa da
bere,grande e forte.
15.Scena madre
Primo mattino. Colette entra bruscamente e apostrofa l’uomo – H.
Colette:E’ vero ciò che si sente? Mostri,che fate e con quale
interesse?
Lo scudiero: Non sono io che faccio,signora,ma il mio padrone. E
voi potete credermi,non ho punta presa sulla sua volontà.
Colette:Dov’è questo padrone?Che tutto il mio corpo lo vilipenda.
Lo scudiero: Non lo vedrete stamattina ,signora. Il padrone dorme. E
nessuno ,secondo la sua volontà, deve disturbarlo prima di domani … cioè quando tutti i
fagiolini saranno cotti.
Colette:Risvegliate il vostro mostro,ve ne supplico. Questa galera
deve essere evitata.
Lo scudiero:Ve lo giuro,signora,che non ho ascendente sulla volontà
del mio padrone.
Colette:Quando avete,crudeli,deciso di ucciderli?
Lo scudiero:Non sono io a immolare,signora,ma il mio padrone .E’
così difficile cogliere questa banalità?Io non posso farci niente!Sebbene …
Colette: Sebbene?(Silenzio) Mostro,
parlate. C’è qualcosa che si possa fare per salvarli?
Lo scudiero:No,niente. Sono cotti. Ed io so che a forza di voler contentare tutto il
mondo,si finisce per dispiacere … In un mestiere come il mio,una cosa simile non è sostenibile.(Silenzio)Lo riconosco tuttavia:il mio padrone adora la
dissolutezza,ne è perfino il re. Tutta la sua gloria e tutto il suo piacere stanno
nella prevaricazione,nello spergiuro;durante la sua vita,si è lasciato
prendere: con i piedi,poi il sesso,poi il ventre,poi il cuore. Ed ora,ci si è
messo con la testa .Il mio padrone dirige una fabbrica di prevaricazione. Senza dubbio la più grande del mondo.(Silenzio)Ma perché dunque io vi dico
tutto questo?
Colette:Per farmi morire d’orrore e di disgusto. Ve ne
prego,salvate quegli infelici. Dio o il diavolo vi ripagheranno per questa
spavalda iniziativa.
Lo scudiero: Questa è un’impresa impossibile . Tuttavia,io vi
capisco:è sempre così piacevole chiedere la luna agli altri quando si è
certi di non assumere rischi su di sé.
Colette:Conducetemi dove il vostro mostro dorme. Prenderò da sola
la luna. Da sola e con le mie mani nude.
Lo scudiero:La signora vuole scherzare?
Colette:Come potete sostenere un’endogamia di una simile misura?Uomini
e donne stanno per essere immolati per delle scemenze … e voi pensate ,mostro
crudele,che il mio dolore si sta divertendo?(Piange)
Lo scudiero:Non cercate,signora di raggiungermi con le lacrime.(Silenzio.
Si rassegna)Non piangete più. Datemi
questa sola notte,vi aiuterò a sventare la faccenda.
Colette:Il mio cuore sarà il vostro tempio. Ma conducetemi
piuttosto dove dorme il vostro padrone.
16.Scena ambra,rame e tè
Lo scudiero (Davanti al rogo):Servite
un'altra tazza di tè ai condannati.
Il vecchio:Quei nasalizzanti hanno trasgredito le settanta leggi
dell’albero di Gohomsaya.Bisogna fermare la galera prima che il cielo cada loro
sulla testa. Sono venuti e ,come cancheri,hanno dispiegato la loro
scempiaggine. Hanno aperto l’ipsometro. Hanno smosso vento. L’albero fuma e
grida ,ma questi uomini sono troppo fessi per capire.
(Si accascia lentamente e muore. Arrivano,nudi
e senza fiato,l’uomo-mostro e Colette.Visibilmente,non hanno avuto il tempo di
rivestirsi)
L’uomo-mostro: Fermate,fermate l’olocausto. Io la sposo. Mi ha dato
il suo cuore e tutte gli accessi del suo
corpo. Chiudete quel rituale insensato .Cominciamo piuttosto a preparare la
festa ,poiché la mia tanto amata mi libra tutti gli appartamenti del suo
spirito. Poiché il suo amore fa del mostro che ero un’anima pacifica.
Colette:Che imprese sordide,amore,tu ci fai compiere ! In un mondo
meschino,a morte facciamo camminare fianco a fianco ciò che è nobile e ciò che è furfante. Ti
amo,ragazzo,un amore che ,per me, è la sola spiegazione del mondo. Ma in mezzo
a tutte queste galere,ho scelto quella che ti salvava la vita.
Tuttavia,la mia anima è amareggiata per le conseguenze della
scelta che mi sono imposta.
Il bambino:Si … si … signora. Geor … ges … mio padre è morto. Signora,ritrovo
la mia voce,per vivere come lui,per difendere l’albero.
17.Scena rossa.
Molto più tardi. Una folla riunita ai piedi di un magnifico palazzo costruito a due passi all’albero.
Si vedono soldati dovunque,in armi,berretti rossi e berretti verdi che spingono
la folla.
Voci d’uomo: Viva il re!
Voci di donna:Viva il Re!
(Falso delirio e vera baldoria)
Voce d’uomo: Che il re viva!
Voce di donna:Viva il Re dell’Albero!
L’uomo – mostro (che appare
al balcone in compagnia di Colette) : Figli miei,signore e signori,abbiamo realizzato
questo bordello dopo avere,per ventitre mesi,sgobbato come bestie. Il frutto
della nostra pena, eccolo davanti ai nostri occhi. Abbiamo rimesso un alito
laddove ,da secoli,la morte soltanto respirava. L’albero di Gohomsaya è
visitato da un numero allucinante di turisti,di ricercatori e di curiosi. Ogni
anno, una valanga umana viene a Carmanio.
Non possiamo impedirci di tradurre
questa valanga nel suo peso finanziario,economico e politico. E il mondo ,come
previsto ,ha cambiato ufficialmente di chiappe. Vilipesi ieri,siamo oggi
corteggiati da coloro che vivono ora delle nostre briciole ,delle nostre
prodigalità e delle nostre complicità sordide quando il tempo volge agli intrallazzi.
Mangiate,bevete,ballate e lodate
per sempre l’albero di Gohomsaya che ci ha permesso di entrare nel mondo
moderno dalla porta principale.
(Delirio di carnevale)
FINE
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