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sabato 8 aprile 2017

Monologo d'oro e nozze d'argento. di Sony Labou Tansi



Monologo d’oro e nozze d’argento


Continuiamo!
Ecco una storia che invece di far ridere le bocche e le mani,decide da subito di  far  ridere i cuori  e i cervelli.
Come mettere in scena tutto un villaggio mangiato da un albero? e in un’epoca in cui la gente ha una paura blu del riso che scuote tutta la carne  al punto da far abbandonare ogni punto di riferimento abituale dell’essere  legalizzato?
L’Uomo-Mostro e il suo Uomo-Orologio vengono al villaggio di Carmanio per chieder conto alla linfa  dell’esistenza originaria. Il testimone privilegiato di quell’ esistenza è l’albero di Gohamsaya che ha bevuto tanti di quegli anni che ne  è caduto ebbro di vita,come gli uomini sono ebbri d’alcool,di denaro,di potere,di suicidio,di fantasmi o d’insanità.
Hanno sogno e missione di inaugurare una terra potabile nel senso che l’acqua potabile ha virtù incolori, inodori e insapori:come la nostra civiltà perde il sapore.
Parlo in termini africani di macdonaldizzazione  del mondo. Parlo di una magnifica donna che ha nome “Terra”. E perché una donna?
Perché,anche se tutti gli uomini l’hanno dimenticato,la donna è il sapore esatto di Dio. Si immerge in tutto quel che la vita tocca.
Parto alla ricerca non tanto del tempo perduto,ma della più poetica crudeltà umana:le nozze del verbo. Qui comincia qui,perché nessun essere umano è abbastanza piccolo per vivacchiare di ricovero.
Quest’opera  è un panico seminato  per cuori ristretti. E’ grazie a  lui  che io ritorno alla mia vecchia sfrontatezza  di  voler ingravidare non tanto una storia ,ma un dire  abbastanza duro per sfondare tutti
 i sonni di questo mondo.
Dilago come la foresta vergine in tutti i domini privati della lingua,perché sarebbe tragico che la libertà invecchiasse: abbiamo tutti bisogno che “l’avvenire duri a lungo”.
Questo mondo è stato foggiato da una vasta migrazione di idee  di valore. E,come dice Mac-Mahon,”continuiamo”!

Note delle intenzioni di regia.
La nostra epoca,più di qualsiasi altra epoca della storia degli uomini ha bisogno di due essenziali priorità.
Da una parte il dialogo reale attraverso la comunicazione reale e una parola che le mostri tutti i sensi di una parola vitale. Dall’altra la responsabilità di fronte  al potere.
Per questo,occorre dare un linguaggio a tutte le parole.
In Africa,tutto parla dalla voce dei morti fino agli strumenti musicali,alla foglia che vi guarda davanti agli occhi.
Tutto parla a voce molto alta:un elemento ornamentale,una  forma,un canto,un suono,una voce d’uomo o di donna.  Deve essere appassionante   dare un linguaggio a tutte queste voci  che parlano. Basta un pretesto.
Questa storia-favola  consiste  in   un albero visitato dall’Uomo-Mostro,dal suo Uomo –Orologio,i suoi genitori di impieghi e i suoi tori tangheri .Il pretesto è trovato poiché tutto accade a Carmanio,un ex-villaggio(villaggio di musiche,di suoni,di voci)perso nella foresta vergine,villaggio cimitero di tutte le voci del mondo intero,registrate dall’albero di Gohomsaya,in una sola voce immensa che sembra dire la morte e la sua vita.
Avrei detto la morte e le sue vite.
La scommessa è enorme a voler mettere una foresta nella sala. Ma gli strumenti del linguaggio forniti dal testo Monologo d’oro e nozze d’argento sono enormi … ci sono anche i musicisti e gli attori del Rocado Zulu  Théâtre,difensori di un teatro dalle molteplici vie,voci e volti,fatto da uomini in mezzo a uomini in blocco di comunicazione. Un teatro viaggio - viaggiabile.

Si tratta,con parole,musicisti,strumenti, forme – l’albero di Gohomsaya ha visto i dinosauri,bisogna farne una magnifica marionetta gigante in un campo di strumenti musicali - , in un villaggio musicale di dare la parola a un universo morente. Una morte  - mutazione che trasferisce le abitudini,i costumi,le acquisizioni e le certezze,per dare più spazio all’interrogazione,alla spontaneità,al grezzo vitale.
Scommessa enorme senza dubbio,ma che può creare se non sollevare un oceano di altre scommesse.
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Monologo d’oro e nozze d’argento.

I personaggi.

L’albero:  mambarino magnifico ai bordi di un fiume. Esisterebbe da circa cento sessanta milioni di anni nel cuore della giungla tropicale.
Colette: sorella di Georges Gramci,saggio,morto in un incidente aereo.
Charlotte: sposa di Georges Gramci.
Il vecchio: guardiano dell’albero,ha cento venti-sei anni.
Il figlio: un giovanotto senza età precisa.
Mensfields:  amico del morto,innamorato di Colette,da un sacco di tempo.
L’Uomo – Mostro: capo degli  americansfascisti.
L’Uomo – Orologio: uno dei suoi.
L’Uomo –H: un altro collaboratore.
L’aggiunto dell’Uomo – H
L’inviato viaggiatore
Il genitore di impieghi:il suo ministro del lavoro.
lo scudiero: una sorta di aiutante di campo e confidente.
i tori – tangheri: incaricati della manovalanza.
Archibald: il capo della delegazione del mondo “civilizzato”.
La folla,i soldati …

Una prima versione intitolata Une vie en arbre et chars…bonds.,è stata pubblicata nelle edizioni Lansman nell’opera Sony Labou Tansi – Théâtre 2” nel 1995.

In una corrispondenza privata del febbraio 1993,trasmessa all’editore nel 1997 e relativa  al suo progetto di messa in scena,Sony Labou Tansi scriveva:”Ho riscritto  integralmente il testo di “Une vie en arbre “-  sono d’accordo che non si poteva presentarlo a
chiunque così com’era. Ho cambiato fino dal titolo che diventa “ Monologo d’oro e nozze d’argento per dodici personaggi”. Ho esitato su un altro titolo: a quando la vita? Ho scritto giorno e notte per far venir fuori  qualcosa di potabile . Ed ora son sicuro che qualcosa si è mosso . Il testo va oltre  da ogni punto di vista  rispetto a”La piccola vita” Il resto può essere attribuito alla pressione del  lavoro. Lavorare insieme consiste  anche in quella pressione – i dolori torridi dei parti.

E’quest ’ultima versione che Sony voleva mettere in scena con gli attori dello Zulu Théâtre di Brazaville e per la quale ha redatto le note delle intenzioni riprese nella precedente presentazione.(presente volume. )
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1.Scena giallo d’uovo.
L’uomo –orologio è  condotto in portantina. Dietro di lui cammina una folla di zombi attaccati con lunghe corde che egli tira. Tutti danno l’impressione d’aver camminato per mesi,come ai tempi delle carovane. Sono estenuati. L’’uomo-orologio ha tre grosse pendole sul corpo:una all’altezza della fronte  che ha la funzione di acconciatura bizzarra;una seconda al livello del plesso e una terza sul sesso.
La voce gialla :Saporita, la maniera in cui l’abbiamo ucciso,capo. Deve essere arrivato  dritto  in paradiso.
La voce nera:Oggi,il segreto ci appartiene. Faremo fortuna. Ne ho piene le tasche di arrostire in fondo a un vivacchiare da insetti. Senz’acqua,senza elettricità,senza donna e senza un soldo.
La voce gialla:Bisogna dire che questo Gramci  aveva un sangue impossibile nelle vene. Volevano anche dargli il Nobel di botanica per i suoi lavori su …
La voce blu:Vuoi mica spifferare tutto,imbecille?L’aereo è caduto con duecento sessanta passeggeri e polveri. La faccenda è troppo sanguinosa perché ci si metta a festeggiare l’evento!
La voce rossa:Un vero maligno ,quel Gramci.Con la scusa di vendere legni tropicali,badava ai fatti suoi. E gli americani lo seguivano da tanto tempo.
La voce gialla:L’aereo rientrava da Johannesbourg.Dicono che è caduto non lontano dall’albero ….
La voce verde:Padrone,è ancora lontano il tuo bordello?Ho fretta di sapermi un altro uomo. Adoro la potenza,io … Siamo stufi ,padrone. Ma questa storia ha qualcosa di una favola storta. Dicono che Charlotte Gramci,la sposa dello scienziato,e Colette,sua sorella,sono arrivate laggiù.
Tu sai come noi che quando gli Americani ficcanasano… Bene,certo il nostro crimine ha delle  apparenze di incidente perfetto … e tuttavia!
La voce indaco:Dicono che l’albero in questione ha un comportamento bizzarro. Che si troverebbe in un
luogo cavalcato dal demonio.
La voce rossa:Sembra che gli americani prenderebbero in considerazione di comprare l’albero. Padrone,la stampa del mondo intero  ha ricamato sull’affare … Ma noi,i vostri incondizionati,non ne sappiamo niente! Auspicheremmo che ci metteste al corrente ,definitivamente. Bene,d’accordo, ce ne avete dette di cose,ma …
L’uomo-orologio:Voi mi scocciate! La conferenza stampa era chiara,no? Piantatela di farmi domande senza fine. Io vi guido. La mia missione ,è di portarvi nel posto dove la vostra vita comincerà ad essere una vita. Allora,di grazia,che mi si conceda la pazienza,la fiducia e la pace!
La voce rossa:Padrone,siamo al nostro undicesimo giorno di cammino. La foresta  dispiega le sue vanità lussureggianti davanti ai nostri occhi.:O Mastranus inviolabilis,accordateci qualche istante di tregua.
L’uomo –orologio:Non profittate più della mia bontà smisurata per offrirvi il piacere di buttarla in caciara. Finitela con le vostre liti senza capo né coda. Non siamo qui per fare arringhe, ma per condurvi al prodigio. Ho la missione di portarvi là dove il paese e la terra hanno succulenze estreme .Smettetela di
angosciarmi la vita. Perché se continuate a rompermi le scatole,mi vedrò obbligato 
La voce rossa:Padrone,vogliamo sapere. Diteci qualche segretuccio. Giusto per indovinare  di che morte dobbiamo   
L’uomo-orologio:Smettetela per favore  di prendermi  per il vostro zero. Son stato pagato per portarvi al luogo in questione. Per il resto,il vostro contratto è categorico e limpido come l’acqua dei ghiacciai. Firmando, sapevate dove andavate. Siete mano d’opera per lavori rozzi e fetenti .Vi era stata messa la pulce nell’orecchio,no?...Le persone emotive e gli esseri fragili dovrebbero pesare la mano sette volte prima di firmare.
La voce rossa:Il contratto è muto sulle questioni di geografia.
L’uomo – orologio:Non venitemi a dire  che avete firmato senza considerare tutto l’affare!? La geografia per prima!?...Andiamo,avanti,avanti! Non sta a voi lamentarvi che state per cambiare il corso della vostra fortuna. Sono stato pagato,pagato in moneta sonante!In un mestiere come il mio,non ci si imbarazza con trattative. Invece di firmare come caproni,avresti dovuto metterci un grano di cervello.
La voce arancio:Padrone ammirato,amato,temuto … . adorato  padrone …
L’uomo-orologio: Mi avete stancato. Prendete il coraggio a due mani. Cantate,se volete.
Dicono che la monofonia addolcisce il crimine.
La voce verde:Ma vi rendete conto,padrone?!Tutti quei corpi  sparsi sulla nostra strada?
L’uomo – orologio:D’accordo,vista da questa prospettiva,la vostra condizione rattrista!
La voce rossa:Vorrei morire,padrone. Vivere è troppo duro!
L’uomo -  orologio:Andiamo,avete via libera. Metterò una tacca sul vostro nome.
La voce gialla:Padrone,padrone … Descriveteci il paese,gli abitanti.
Ne abbiamo sognato  troppo  da matti.
L’uomo – orologio:Ecco almeno qualcuno che ha altro che latte di cocco nel cranio! … Hamsaya – la città dove ci ritroveremo con gli altri –è quel posto dove il mondo intero si stiracchia,si stizzisce,si contorce come le braccia di una spaventosa rovina.  Gli uomini non sono uomini,le donne non sono donne. E’un luogo scassato,che ha il fetore  dell’apocalisse. Laggiù, il cielo scatena l’oceano a sorpresa,e questo appesta allora come le pantofole dell’abate Félix. Dovunque fiorisce una sorta di fregatura vertiginosa,seminata alla rinfusa,come in un acquario senz’acqua. E tuttavia,in quest’oceano d’inconvenienti,un vantaggio rigoroso:
le poche donne che vi si trovano hanno sapore di donna.
E il demonio  utilizza qualsiasi capo di spago per cucire il suo affare. Perché da ciò che si dice,
Hamsaya è la capitale del peccato. Vedrete:è davvero una terra cruciale!
La voce grigia:Si trovano arabi a Hamsaya?Mi porto  un’avversione coriacea per gli Arabi. Proprio come per i Negri e i Giudei. Ce l’ho nel sangue.
L’uomo – orologio:Non ci sono  volti. Come si potrebbe decidere se  sono Ebrei o Arabi?Hamsaya  è quel posto dove il mondo intero s’incasina(  mescola/si confonde).
La voce nera:Gesummio!
 L’uomo – orologio:Il cielo è così basso che lo si direbbe incollato al suolo. Ogni albero di quel paese è come un fantasma usurato,ad eccezione,ben inteso del nostro albero. La rovina e il marciume fanno l’amore all’infinito.(Silenzio durante il quale egli osserva l’orizzonte)Ci siamo,proprio la baia da attraversare,poi saremo ad Hamsaya. Dopo aspetteremo gli ordini.
La voce rossa:E come si attraversa  la baia?
L’uomo – orologio:Come è previsto nell’accordo:a nuoto!



2.Scena denaro e consorti.


Ai piedi di un immenso albero - bombace dai rami possenti e tortuosi come pitoni ciclisti. Colette e Carlotta praticano una sorta di rituale. Mensfields dorme su un letto da campo.

Colette:Charlotte … credi che i mostri indovineranno all’arrivo?
Charlotte:Questo modo di arenamento mortuario mi si aggrappa al cuore. Povero Giorgio!Otto anni a vivere qui,a frugare,a farfugliare. Che idea di lasciare la sua terra natale per questa rovina senza nome!Sveglia Mensfields.
Colette:Un’idea da matto … Guarda il fiume .Lo si direbbe un utero spalancato .E queste pietre crespe,questo silenzio pieno d’ostacoli come un uovo,questa pigra ondulazione del cielo al di sopra del mare ...(Silenzio)Non amo più Mensfields.
Charlotte:Solo uno stronzo a potuto imbottirgli il cranio con l’idea di venire qui.
Colette:Naturalmente,uno stronzo,una storia da picchiato!...Dolce Georges,Georges adorato … Papà e mammà ti aspettavano per morire;gli  hai dato buca. Non hanno creduto …
Scemotto,hai puntato tutto su un’unica scemenza … e tuttavia noi ti amiamo lo stesso. Un metro e novantadue,ottanta  chili … ci hai piantato manovrando come un raffreddore. Ci hai rovinato Natale e Capodanno.(Silenzio)Mensfields mi segue dovunque,soprattutto da quando gli ho detto …
Charlotte:Il responsabile è Balthazar.Conoscevo tuo fratello. Perché s’impegnasse  in questa pazzia,è occorso che Balthazar vi mettesse tutta la sua testa di mulo.(Silenzio)Mensfields mi fa pena .Ti ama.
Colette:Balthazar?Sì,è lui  che spingeva le cose … Georges!Georges! Mi senti? Cos’è questa morte da salame?Finché le tue ricerche non riguardavano che gli uistiti e la libido degli scarafaggi nei secoli dei Cromlechs, Balthazar t’ha spinto nel suo sortilegio da macaco … Al tempo in cui tu volevi sapere tutto sulla vita dei millepiedi al tempo  di Cro-Magnon,eri fottutamente felice … (Silenzio)Mensfields ha fatto pena anche a me,ma è finita.
Charlotte:Povero Georges!Se Balthazar  non ti avesse gonfiato il cranio con le sue stupide idee,saresti ancora qui,nella tua rovina adorata .Ed io,tua moglie,non sarei piena di tutto questo vuoto.(Silenzio)Mensfields ti ama con tutte le forze che gli restano.
Colette:Senza Balthazar,non saresti mai venuto a buttare  otto anni in questo buco,con la fallace illogicità di studiare l’albero più vecchio della terra. Non saresti venuto in questo pantano  per la semplice pena di arrivare ai limiti di un trapasso da salamandra,in questa creta adulterata,proprio all’incavo  di questo cielo putrido. E nessuno,al momento,sarebbe qui a borbottare :”Qui si è spento Georges Gramci.”(Piangono. Silenzio)Talvolta penso che Mensfields abbia dovuto argomentare nello stesso senso di Balthazar.
Charlotte:Sento qui, nel cuore,come un buco. Oggi,amo di più  e capisco meglio il mio amore per te,Georges.
Qui,nel petto,come il rumore di un vuoto carnivoro che divora tutto.(Silenzio)Te ne prego,Colette;
Mensfields è troppo infelice,parlagli.
Colette:Fottuto Balthazar.Ci hai rubato il nostro Georges adorato.(Silenzio)Non amo più Mensfields.Glielo ho detto. Fa di tutto per non capirmi … e mi segue dovunque come una peste che si incolla alle chiappe. Questo mi uccide!Sento montare per lui un’avversione terribile … Questo mondo ha perduto il suo senso:Georges è morto e Mensfields mi infastidisce!
Charlotte:Balhazar ci ha rubato tutto (In lontananza arrivano il vecchio e il ragazzo).
Charlotte:Quel vecchio è sontuoso. Saluta come un artista ed ha negli occhi qualcosa di tranquillizzante.
Colette:Ho fame dell’acqua ,dei  venti,degli alberi del cielo di casa nostra … Non si può trovare sotto il cielo un uomo più povero di Balthazar. Ma tuttavia!Spingere la  terra intera a credere una scemenza simile?!
Charlotte:Scemenza o no,mi son messa a crederci pure io. Se Georges è morto per un albero ,bisogna che quest’albero abbia un’anima ,a meno di avere ,come dicono,l’età di un ictiosauro. Guarda un po’ come le sue volute sono ammaliatrici … come i nodi dei suoi rami sono meravigliosi … come tutta la sua gestualità affascina e pacifica a un tempo.(Silenzio)Papà e mammà aspettano … Hai notato quale andamento prende il tempo in questo paese? Serpeggia,si arrampica e ricade …
(Il vecchio e il giovanotto si avvicinano;sono belli. Come se un’anima sola circolasse dall’uno all’altro)
Colette:Erano qui quando Georges ha reso l’anima … anche se non hanno sentito che una esplosione crudele  di ferraglie torturate.(Silenzio) Il vecchio trasmette una tenerezza da ragazzina a tutto quel che tocca .E’ bello … Mescola il suo cuore  a ogni cosa  e tutto pare poi compiuto. Quanto al bambino,ha un andatura di sogno …
Charlotte:Questo posto mi tranquillizza. (Silenzio)Non ho mai visto un albero come questo. Si direbbe che da un momento all’altro,bacerà la terra … Tuttavia,Georges! Avresti potuto preparare il tuo trapasso con maggior delicatezza. Ti rendi conto che questo lato abborracciato  della tua morte,mi ha piantato qui,
ben al centro della mia vita,una spina che mi inchioda il  respiro?Mi rammento. Qualche giorno prima dell’irreparabile,Georges mi ha detto:”Charlotte,mia beneamata,la strada stessa di tutte le mia vertigini … tu mi turbi come il giorno in mezzo a notti nere,e mi incanti  col tuo profumo crudo e l’amalgama dei tuoi  umori.”Gli ho risposto :”Ma anch’io,Georges,ti amo con la tua povera statura convenzionale e la tua arietta trascurata; amo sentirti al mio fianco”.  … Morire! Dio,che carognata mostruosa ! (Silenzio)Lo rivedo che mi sussurra all’orecchio sinistro ,mentre mi  morde il mignolo destro:”Charlotte,sei tenera come il sonno,sai di buono;per me,sei la vera vetta di ogni cosa ,la mia Himalaya,mio dolce dolore,mia paura e mia dispersione.”
Colette:Georges lo diceva a tutte le donne,anche alle sue sorelle:”Vi amo,siete tenere come il sonno …” Pronunciava quelle parole come formule matematiche, e questo faceva ridere tutta l’assemblea. Mi sono sempre domandata  come facevamo a credergli …
Charlotte:L’aveva ritto come la torre di Gustave Eiffel.
Colette:Tu vuoi che ti dica? L’aveva duro da non crederci,anche di fronte alla sua vecchia madre .Era una malattia. I medici stimavano che …
Charlotte:Ero quel che si dice una donna organizzata. Gli facevo i suoi piattini preferiti;gli ricordavo,rimproverandolo che aveva omesso  di prendere le medicine, e che invece di pulire con l’indice le narici,avrebbe fatto meglio a prepararsi un bagno … Georges era un angelo .Il mio angelo! Illuminava il mio cuore con la madreperla rigorosa dei suoi denti. Gonfiava i miei argini e mi riempiva la vita. Lo sentivo rombare  in ogni angolo del mio essere fino ai confini dell’anima. E questo mi inebriava … O, mio immenso amore oggi lontano da me,senti come la tua assenza mi strangola. Il tuo silenzio seppellisce i miei occhi. Dove vuoi che io conservi  questo corpo accasciato che beveva il vino dalle lenzuola spiegazzate? … Morire? Che cosa insana! (Silenzio)E’ per vendicarti che  tua sorella ed io stessa siamo qui. Dacci coraggio,Georges adorato .Prestami la forza di contenere questa devastazione. Io,cui l’universo ha voltato  la schiena;io che adesso vacillo,io che … Ci siamo, cado,sono crollata … e uccisa.
Il vecchio si precipita. Visibilmente ,egli è cieco,ma non vuole lasciarlo apparire .Lei soffre in modo spettacolare.  
Colette: Io soffro con lei.
(Fracasso in lontananza)      
Il vecchio:   Non fa bene soffrire così … Io sono Georges.Il bambino,lui,non ha nome.  
Colette:Georges?!  
Il vecchio:Georges.Qui,all’epoca in cui c’era ancora brulichio d’anime,i Georges riempivano
le strade. Li si poteva raccogliere con la pala. Proprio  come le Julia,le Monique,le France,le Marie-Françoise: pullulavano come i granchi  … Fino al giorno in cui un certo Pitinguère è arrivato col suo cane-lupo e ha cominciato  a gridare alle orecchie della foresta.”La libertà in vendita! Acquistate la libertà per le vostre donne,per i vostri bambini,per i vostri parenti!”Parlava della libertà cruda,nella sua tana farmaceutica: in compresse,in capsule,in iniezioni,in infusioni … Pitinguère ha fatto fortuna,poi  se ne è andato verso il nord l’indomani della sera in cui l’albero gli ha gridato.”Basta!”… A partire da quel giorno abbiamo cominciato a trincare,passando dallo stato di vita a quello di sopravvivenza. E oggi,la contrada è una maledizione senza fine.(Vedendo Mensfields addormentato).Chi è?
Charlotte:Un uomo dal sangue caldo. Risponde al nome di Mansfields .E’ sedicente innamorato di mia cognata Colette … Io,io sono Charlotte. Mio marito Gramci era nell’aereo.(Riso del vecchio,riso del bambino)
Tutto questo vi fa ridere?
Il vecchio:Siamo stanchi di piangere; si ride di tutto ciò che ci serve di punto di riferimento. Questa terra  
è un vero mattatoio. Tutto un popolo ci è morto,non si sa neanche di che. Senza contare coloro che vengono a uccidersi contro l’albero. Il ragazzo ed io ,raccogliamo i corpi. … Il cimitero è a due passi da qui.
Aspettiamo qualche giorno,ma siccome nessuno viene a reclamare  i defunti,noi procediamo alle esequie.(Nuovo sguardo a  Mensfields) Perché dorme così l’innamorato?
Colette:Perché l’amore è finito … almeno per quel che mi riguarda. E’ entrato come in letargo. Dorme la sua vita per contenere i suoi insuccessi.
Il vecchio:Pover’uomo! Vi osserviamo dalla sera del vostro arrivo. Ma non osavamo troppo …. Comprendevamo  che avevate un problema,ma come avremmo potuto  venirvi in aiuto … volete visitare il cimitero?(Pianti sfrenati  delle due donne)Fermatevi,signore,vi prego ,non sopportiamo le lacrime(Grossi pianti). Ve ne prego(Silenzio progressivo) Si dice che l’albero è responsabile degli incidenti. Quando gli prende,innalza le sue fronde  lontano nel cielo per dirottare gli aerei. Oppure sbarra la strada agli automobilisti posando i suoi rami sulla carreggiata. Si dice anche che talvolta,si mette a ballare la pavana e il flamenco.
Charlotte:L’albero balla?!
Colette:Balla?!L’albero?!
Il vecchio:E’ il suo paese qui; e tutto ciò che accade  d’anormale è senza dubbio opera sua. L’albero gioca con la strada … ma soltanto quando è certo che nessuno lo guardi. E tutti  quelli che l’hanno visto danzare ne sono morti. Quando gli prende ,esegue  anche una barcarola d’inferno che si sente fino a Yondo. Con una voce  soave di tenore.(Li osserva.  Silenzio) Venite al villaggio,starete meglio.
Charlotte (A se stessa):L’albero canta una barcarola! (Silenzio) Queste  spaventose rovine sarebbero  dunque un villaggio?! ...E chi abita al villaggio?
Il vecchio:  Don Anselme Georgio – cioè io – e il bambino. C’è anche lo spirito dei morti con noi … Che vuoi farci? I morti sono trentottomilanovecentododici .I vivi,due … Dieci anni fa soltanto ,eravamo ancora nella prosperità. Tutto cantava e rideva  . Trentottomilanovecentoquattordici anime completamente fresche,paffute,succose,e che respiravano la esatta salubrità.
Colette: Sono andati tutti in città?
Il vecchio:Evaporati. Nello spazio di una mattinata. Corpi,anime e beni.
Charlotte:Ma come è pensabile?
Il vecchio: Non c’è città,né vero villaggio nel giro di cento kilometri. Niente vere strade Solo questa foresta.
Solo questa pista odiosa ,che,a quel che si dice,conduce all’inferno. … In realtà ,si slancia ,serpeggia,e si intreccia su di sé. Grabini,che è a duecento chilometri,neanche la vede.
La gente di qui – all’epoca in cui c’era ancora gente di qui – pensava che questa pista portasse dritto dal demonio. Ma  considerate  che , se fosse  vero, è da tanto che il diavolo in persona sarebbe venuto a scocciarci. Noi preferiamo dunque pensare che non va da nessuna parte,un punto  ed è tutto … Gira,gironzola,si impenna,sprofonda,si morde la coda e alla fine si suicida come per fuggire i tormenti di un ricordo strano.
Cose incredibili sono accadute qui. Chi potrebbe credere che uomini,donne,bambini   potessero volatilizzarsi senza lasciare la minima traccia,sotto un  bel sole di maggio.
Faceva un caldo d’inferno;ero un po’ più forte di quanto non lo sia adesso e rientravo da Belquenazar.Non un  gatto nel borgo,non una gatta! Il villaggio era deserto. Al mattino,partendo,avevo fatto i miei piccoli soliti saluti .Era l’abitudine di qui: dire salve a tutti e dare  notizie … Serviva a sostituire il giornale. Buongiorno a Dan Shamir l’Arabo; buongiorno a Fabins l’Ebreo;buongiorno a Yoyidah,la ragazza dalle guance di piombo,a quell’ora del giorno in cui le donne diffondono profumi di frutti maturi . Buongiorno a Ouna Maldoror,buongiorno a Noami,a Esther Boma,a madre Moca.”Buongiorno ,Benito;come era la notte con tua moglie?Come stanno le tue emorroidi?E la tua sciatica?”L’ultimo al quale avevo parlato era Homesa – Handa,il mercante del latte,proprio dopo il macellaio. Eravamo di mattina presto in cui Estienne Dema covava già i suoi sei litri di vino mescolati alla birra e al latte caldo. Va detto che Estienne Dema
era stato mutuato da Belquenazar  per intrallazzo politico … I saluti fatti,potevo partire in  pace sulla strada di Belquenazar,il cuore ben ancorato nel petto,lo spirito ben al caldo nella testa  ...
(Silenzio)
Al mio ritorno,più nessun abitante .Giusto questo moccioso che piangeva accanto al fuoco,le mutande piene di cacca e pipì. Una marmitta senz’acqua gemeva sul fuoco. Dopo, nessuno ha potuto dire dove erano passate le trentottomila novecentododici anime che contava Carmanio.
I poliziotti sono succeduti ai giudici. Investigatori,gendarmi,segugi ,gratta carte sono venuti : non sono venuti a capo di niente. Le autorità hanno dovuto  secretare rapidamente il fascicolo  per evitare di spaventare il paese. Poi,un giorno,la voce s’è amplificata:il villaggio di Carmanio era stato mangiato,corpi, anime e beni,dall’albero!
Charlotte:E’ un racconto,una leggenda …
Colette: Una favola …
Il vecchio:L’albero è un mambarino.Non se ne trova nessun altro altrove. Si pretende che sia l’albero più antico del mondo. Diffidate:i suoi morsi sono fatali!
Charlotte:Che tana!
Il vecchio:Un posto da  banda di scemi ,ai margini delle pompe convenzionali … venite al villaggio,faremo un gran fuoco
Colette: Una cosa m’intriga. Perché il marmocchio non ha nome?
Il vecchio:Perché nessuno l’ha chiamato per anni … Scende  la notte,venite al villaggio.
Charlotte:Siamo qui per vegliare Georges . Per  la nostra gioia e per la sua,ma anche per la forma,occorre che restiamo nel posto dove lui ha reso l’anima.
Il vecchio: Mi spingete a coniugare la paura fino al midollo E’ soprattutto la notte che l’albero manifesta
i suoi peggiori istinti. Un’altra storia da matti! A certe ore della notte ,scende nella laguna  per farsi un gran bagno. Nel suo splendore sublime,scuote la testa coperta d’alghe e di sale.
Poi si china  sulla sua ombra  per dormire un filo. Lo si sente ronfare fino ad Hamsaya,a novecento kilometri a sud di Carmanio.
Charlotte:E dire che Georges era venuto qui per cercare una spiegazione scientifica al comportamento dell’albero. Che favola atroce! Georges;amore mio,amico mio … in quale silenzio laborioso ti sei lasciato fuorviare? La sera,tu adoravi, guardarmi nel fondo dell’anima .La tua bocca parlava come il flusso d’una fontana  allo sciogliersi delle nevi. Ora è finito. Muoio di sentirti qui,nel vuoto del mio cuore,macchiato dal tuo bisogno d’amare ,bevendo i tuoi occhi neri  con la golosità d’un astro,inghiottendomi nel retro cortile delle tue mani voraci sul mio corpo tutto un brivido. Georges ,mio amato,la mia luce e il mio turbamento … scopro qui,con disperazione, il posto coriaceo dove  la tua vita  è caduta come un
ripieno… sarà presto l’ora di cena. Vorrei golosamente offrirti il più succulento dei pasti:brodo di verdure,ripieno di cicoria,zuppa di aragostine,porzione di granchi. Dodici coperti d’argento al gran completo. … Ah,questo degrado benigno che mi pesa …
Il vecchio:Il fiume e l’albero fanno imbrogli  prodigiosi. (al ragazzino) Piccolo,va’ a prendermi il giornale della sera.
Charlotte:Come,il giornale?
Il vecchio:Seh! Il giornale. Sono un fanatico del giornale. Finché non ho sfogliato la mia pagina quotidiana,mi prude l’occipite. Non si può vivere in un tugurio come Carmanio senza notizie.
Charlotte:Le notizie?
Colette:Ma chi può editare un giornale  in una rovina come questa?
Il vecchio:Chi altro a parte me,certamente? Bisogna tenersi occupati .Ho da parte una riserva di giornali di tutto il mondo vecchi di cinquantadue anni:leggo l’attualità dell’epoca .In ogni modo, è proprio da cinquant’anni che il mondo ha smesso di informare a dovere. Tanto che i vecchi giornali la dicono più lunga di  quei poveri stracci d’oggi. D’altronde ,l’attualità del tempo dà al nostro mondo tarato d’oggi un simulacro di senso.
Charlotte:E’ vero,ma …
Colette:E’ folle.         
Il vecchio:Il bambino ed io stampiamo un piccolo settimanale con tiratura di dodicimila esemplari.
Colette:Un settimanale?Ma chi li legge?
Il vecchio:I morti ed io .Il ragazzino,lui non sa leggere.
Colette: Ammettete che è strano. Leggete dodicimila esemplari  di un settimanale che redigete voi stesso a partire da un lotto di vecchi giornali …
Il vecchio:Prendo solo la mia copia e quella d’archivio. Il marmocchio deposita le altre sulle tombe,la sera. L’indomani ,non ci sono più.(silenzio)Dopo tutto ,la vita è un merdaio avido di miserabile baraonda. Se non le si dà la sua razione settimanale,vi sfugge dalle mani … Se venite al villaggio,vedrete. C’è tutto:il telefono,l’elettricità,la posta,il mercato,l’ospedale,l’aerodromo,la stazione,il porticciolo … Soltanto che le cose  sono state concepite in modo che  non funzionino,la posta parte e arriva,ma da nessuna parte verso nessuna parte.
Colette:Da pazzi.(Prende il giornale che il ragazzo porta)Questo giornale è pulito come una favola.
Charlotte: Lindo come la biancheria di ristorante.
Il vecchio:La pulizia è la mia fissa  numero due. Quando vedrete casa mia ,sarete sbalordite. Tutto lì è  pulito in modo maniacale.
Colette:… Il bambino merita un nome. Perché non dice niente di niente?
Il vecchio:Guardatevi bene dal farlo parlare. La sua bocca è fatta per annunciare soltanto cataclismi. Prima, non parla;dopo,tace.(Silenzio)Siete molto bella.
Charlotte:Tutti lo dicono:è bellissima. Ma nessuno le ha insegnato  a servirsi di questa grande bellezza . Un esempio vizioso e perfetto di perle date ai porci. Certo,ha avuto qualche spasimante. L’ultimo della lista è Mensfields,al quale la perfida non concede neppure un appuntamento.
Bisogna riconoscere che appesta d’alcol e di piscio e dorme come un ammasso di cemento armato.(Fracasso in lontananza)Che cos’è?
Il vecchio:Siete qui da una luna e non avete notato il fracasso della notte? … E’ la voce della morte.  Sentiremo presto un altro fracasso,sarà la voce della vita. Poi i due baccani si compenetreranno,per ricucirsi in un nitrito di bestie in fregola. Piove sempre quando le due tonitruanze si sono accoppiate. Siamo qui in un posto scassato .Questo  crollo sale al cielo,scuote le nubi e torce l’aria per forzarlo a partorire stagioni storte.  Poi ,l’albero tira fuori la sua grossa chiacchiera per enunciare la litania delle catastrofi.(Silenzio) Possiamo andare al cinema ,se la cosa vi va.
Colette:Non spaventatemi … Un cinema  in mezzo alle rovine atroci?
Il vecchio: Questo posto,come dice l’albero , aspetta un grosso sconquasso. Ci aspettiamo l’arrivo di un pazzo che verrà a mettere tutto sottosopra.(Profondamente  triste)Mi sarebbe piaciuto morire da tanto ,ma era impossibile prima della venuta del matto che Carmanio aspetta da un secolo e mezzo. Allora per spezzare il tempo  in infimi pezzetti, facciamo di tutto. Il bambino proietta,e da anni,sono il suo solo cliente.
E’ così che si busca il pane. Ho da parte tutti i grandi successi di quarant’anni fa:”Africa Queen”,”Colette et  l’hirondelle”,”Kamawasi,la fille aux serpents”,”On s’en fout de demain,”A quand la vie,”… E’ tutto.
Charlotte:Che cos’è che manca allora in questo buco del culo della morte?
Il vecchio:Un grano di sale,è tutto. Le cose qui sono  sciape. Basterebbe un grano di sale  perché questo povero posto si rimettesse a fiorire , a scartare gli odori della  morte e del demonio. Un grano di sale per spezzare questo imputridimento generale,prosciugare questa maestà di polvere e sfidare
l’onnipotenza del computo. Per vincere questo muffito lussureggiante ,è sufficiente  un granellino di sale.(Silenzio)E, oltre alle meraviglie del passato,la cineteca  dispone di alcuni cortometraggi  fatti da me.
Charlotte:Perché,mio dolce Georges beneamato,hai scelto di  rinchiudere la tua esistenza  fra tutti questi sciamannati? Ci hai intrappolato,Georges. Ancora un poco e avrei  la sensazione  che hai abborracciato la tua morte  per burla. Questi fanghi sudati ,queste pietre amare,questa laguna zoppa,questa falsa irruzione del cielo in un’aria scucita ,proprio a fianco di un cimitero di rottami e pneumatici bagnati …
Il vecchio:Avete ragione .Tutto qui fu pensato come una disfatta in un’ amara raffica,in mezzo  a un rosario di corrucci prossimi al naufragio. Il tempo qui non la finisce di intrecciare i problemi .Il cielo si crede la terra e viceversa. L’aria ha questo grande andazzo di bordello in capovolgimento perpetuo. Queste scogliere  in fila indiana sbrindellate come Maures,danno l’impressione che l’inferno non sia lontano. Io non sono del posto;sono di Tsihosora.Ho lasciato quella città all’epoca in cui  tutto il mondo cominciava a pretendere che Tsihosora  stagnasse a trenta chilometri dall’inferno. Ci si installava da principesse. Io,che conosco il paese,posso dire che Grapani è cento volte più marcia  di Tsihosora. Sì,cento volte più nauseabonda. L’imputridimento fa a gara con quello di Carmanio. Unica differenza:invece di dormire come qui,il marciume di Grapani  esulta in colate e  in scivolamenti allucinanti. Invece di prendere severi provvedimenti
con una mano destra di ferro come qui,il dissesto,ambidestro,lavora in stereo,ed è proprio al livello della gola che vi attacca. (Silenzio)Venite al villaggio, continueremo il nostro racconto laggiù. Poiché qui ,in questo rifugio del demonio e della morte,non si sa perché tutto gela di notte .E il mercurio – benché noi siamo sull’equatore – scende di parecchi gradi sotto zero. Di modo che godiamo dei due inferni:il caldo e il freddo .(Silenzio)Voi non avete per niente torto. Visto da qui ,il villaggio non è cattolico. Ho avuto un tempo in testa di partire. Ma questa rovina si incolla al cuore come una tigna. E,in ogni modo,il mondo prende dovunque lo stesso andazzo di brandello opprimente. Ne conoscete,voi,di luoghi dove la terra abbia conservato un sembiante d’anima?
Charlotte:Georges,non ti ho seguito quando hai sposato il tuo progetto famelico di venire qui. Perché,nel mio foro interiore,ero persuasa che l’idea storta venisse da Balthazar.Tu ne hai concluso che io non ti amassi più … Povero amore mio. e hai messo tutto il tuo cuore e tutta la tua anima a voler rimettere al mondo questa terra cento volte lanciata in rada per otto anni in questo bordello,a grattare la libido delle larve e ad appuntare il sortilegio dell’albero più vecchio del mondo. Mi scrivevi fiumi di parole scatenate per persuadermi che l’avvenire dell’umanità si era perso al tempo di Cro – Magnon. Tutto il resto ti pareva  una fesseria delle  fesserie,da mettere   fra i rifiuti davvero e sul serio.
Il vecchio:Il vero ventre strisciante del mondo,piantato al centro d’un tempo miserabile.
Charlotte:Mio bell’amore …  mi ricordo .Quando venivi a trovarmi,come un’esplosione di agostiniane,sorridente col tuo sorriso tirato,eri  la mia vellutata vertigine,immutabile,delicata come la rugiada al sole del pieno mattino. Il viso fragile come un gran vino,avevi il profumo di porpora;come un muro,tu alzavi la mano e la mia felicità era lì. Tu sciupavi il mio corpo di baci furiosi e fumanti;le tue labbra circondavano la mia bocca di seta vermiglia di magnifici fremiti . Ed io ,golosa del mondo,mi sprofondavo nel lino del tuo respiro sublimato come una feritoia d’argento strappata  ,venduta e morta di  gioia fragile. … dire che tu non hai nemmeno avuto una bara di cedro!
Il vecchio: In certe stagioni,preso in un’oscillazione  obliqua , il sole si leva in mezzo alla nottata per dire delle insonnie gigantesche all’orecchio dell’albero. E credetemi,le insonnie del sole,sono qualcosa di straordinario!
Colette:Strano?Il sole sorge nel bel mezzo della notte.
Il vecchio:Come dicevo. Sorge e tramonta nell’arco di una breve veglia.
Colette:Stranezza.
Charlotte:Inaudito.
Il  vecchio:L’albero si nutre in effetti al seno della stranezza.
Charlotte:Senza la tua scempiaggine d’andare a morire in un povero paesello,povero Giorgio adorato,assolutamente mai avrei immaginato un paese diventato dissoluto in cui,preso da agitazione,il sole si leva in mezzo alla notte.
Il vecchio:E tuttavia si leva .Addirittura il fiume inverte il suo corso e l’acqua di mare arriva fino a Samsoya.
Addirittura anche a Grosso – Modo,a cinquecento chilometri da qui. Grosso- Modo è un’altra stramberia.,di tutt’altro stile .Un altro ventre strisciante del mondo. Non si sa troppo bene perché ci si trovano meli,vigne e dissesti … Grosso – Modo ,un sigillo arrogante sbattuto sulla faccia della terra dal demonio in persona. Si dice che sia lì che verranno gli Americasfascisti incaricati di perdere Carmanio sul serio.
Charlotte:Mai,innamorata pazza della mia terra d’abbondanza e d’ebbrezza,non avrei mai pensato che esistesse sotto il sole un buco matto in cui il giorno s’inarca nella notte per via dell’insonnia.
Il bimbo(balbettando):S … s … s … sentite ! E … e … es … si   ar … ri … ri ..v … essi  arrivano.
Colette:Arrivano?
Il bimbo:C … c … coloro che gl … iii… eneee … gliene… vvvo …gliono … vogliono … alll’allll … beeero … all’albero..
(Fracasso in lontananza)
Il vecchio:E’ da tanto che ho il sangue gonfio dei loro effluvi.
Il bimbo:Nnn  … ien … tte  da faa … re … ssstavv … oll …. ta  arriii … vano …! Arrivano.
(Fracasso)
Il vecchio:Odorate un po’ qui! Arrivano.
Charlotte:Leggete l’odore delle persone nell’aria?
Colette:Leggete nell’aria?
Il vecchio(annusando):Di che cosa avrei l’aria se ,perso fra il ribaltamento generale,non possedessi qualche carta vincente di sopravvivenza?(Assaggia l’aria) Tre Cubani,un Cinese,qualche Danese e Libanese,un Anglo – Sassone,una banda di Spagnoli,tre o quattro Svizzeri niente Russi,nessun Polacco,né Svedese,un Arabo,un belga ,un Kawabata … E’ strano! nessun Tedesco né Francese.
Colette:Leggete le nazionalità semplicemente respirando l’aria?
Il vecchio:”L’amore è forte come la morte”.E’ unicamente per morire che vengono . Perché l’albero non si lascerà manipolare.(Umetta a lungo e profondamente l’aria) Partono dal vento aquilone. Solo uomini,nessuna donna. E’ piuttosto bizzarro. (Assaggia l’aria)Sono a qualche settimana di cammino da Carmanio.
Colette: No?!
Charlotte: No?!
Il vecchio:Ah,questi Americansfascisti! Quando sbarcano,è per sfasciare .
Dispongono del marmittone che fa prudere loro le mani,gli Americansfascisti.(Sfoglia il giornale )Arrivando,
uccidono e mettono gravide in massa le ragazze .Per questo,niente panico:non ne troveranno tonnellate a Carmanio.Ma quando la penuria di femmine perdura,gli americansfascisti si mettono a corteggiare i maschi. Bisogna sentirli arrotare le “r”nel loro esperanto moderno:”I love darlingue! Tuch me tender … Love me deep!”Et patati et patata … Che vengano,i fissati del jazz! Qui,qualcosa dirà loro che siamo al paese del sole zigzagante.

3. Intermezzo kaki odore di polvere da sparo

La triste colonna guidata dall’uomo –orologio incontra finalmente l’uomo  - mostro,seguito dai tori- tangheri,dell’uomo H e del suo aggiunto,del genitore d’impieghi,dello scudiero e di tutta la cricca. Abbracci scialbi e stanchi. L’uomo  - orologio cede la sua portantina all’uomo-mostro in segno  di sottomissione. Continuano la loro marcia verso Carmanio
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controllare sul testo edito da Lansmann se gli asterischi sono eliminabili perché non mi ricordo se li ho aggiunti io per mia comodità temporanea .
4.Scena d’ingresso al giallo.
Tutti gli altri dormono. Mensfields si risveglia e tituba fino a loro. E’ vestito tutto di giallo,suona il flauto con destrezza e un’arte sorprendenti. Sa di scotch e fa visibilmente  fatica a gestire i suoi movimenti. Viene ad appoggiarsi di fianco a Colette addormentata e canta – o  recita come in un delirio – con una bella voce da basso.
Mensfields:
E’ della tua anima che io son ebbro,
è del tuo amore che io sono pazzo.
Son caduto dall’alto su di una  donna senza cuore
e che mi sfinisce
che mi sfinisce
che mi sfinisce.
che non ci si sorprenda
se io beccheggio
se io beccheggio
se io beccheggio nelle vita.
Ah se come la mucca ,dietro la vigna,
io potessi sedermi  per terra e urlare
e muggire
senza amore né preoccupazione!
O se potessi offrire le  mie  case e i miei beni
in cambio d’amore
della donna dagli occhi  di vini
che mi sfinisce
che mi sfinisce
che mi sfinisce!

(Risuona il flauto per risvegliare i dormienti. A Colette)

Donna mia,mia tutta curve,
Venere dei gesti e del movimento,
maliosa Colette,mia compagna,
tu che fiorisci come la campagna
spalanca i tuoi occhi di vino bianco
e fa’ saltellare il gregge dei tuoi neri capelli.
Donna inebriami delle tue gemme
e precedi il mio desiderio.
spargi il tuo profumo sulle aiuole del mio cuore devastato.
Sorella,donna mia,
cogli la mia vertigine
corona la mia ebbrezza ,
umetta il mio palato,
e sigilla la solitudine delle mie mani infuocate.
Lasciami cogliere il tuo sguardo e la tua voce.

Colette(sdegnosa,in una sorta di semisonno)  :
Chi parla?Sei tu,Mensfields che ,
innamorato pazzo d’arroganza e di disprezzo,
ti ricordi al giorno d’oggi
che Colette era una donna?
Sei tu,Mensfields, che ,
senza paura né vergogna,
viene e urta
con gli accessi di un’infelice
che la tua crudeltà ha distrutto
proprio per davvero?

Mensfields:
Sì,signora ,sono io,
che vi parlo oggi d’amore
con la stessa forza di sempre.

Colette:
Ah! Lo vedo!
Il mostro mette piede e radici,
cielo,fate che i porcelli grugniscano,
ma che smettano di parlar d’amore!
Indietro,Mensfields,indietro!
Il mio corpo ti odia.
Mi hai fracassato contro cento disgusti.
Oggi, mostro,
che vuoi da me e per quale ragione?
Come oseresti aprire la bocca
per parlare di un amore
che non ho più il cuore d’aspettare?
Indietro!
Smetti di circondarmi come una peste.
La tua anima è troppo gonfia d’intrighi.
(Vuole toccarla)
Scellerato,non toccarmi,
vomiterei per questo tutte le interiora!
Allontana dai miei occhi
quelle mani che mi colmano di rifiuto.
Fino a quando , disumano,
continuerai a nuocere e a importunare
con una tale faccia tosta
una creatura  che hai spinto
verso gli smarrimenti più infimi?

Mensfields:
E non è,signora, colpa di Mensfields
se il rancore  dove tutta intera vi siete tuffata
ha troppo poca occhio  per considerare le cose.
Mensfields,dal primo giorno che vi vide,
si ingarbuglia  e trascina i ceppi furioso.
Vi ho amata,Colette,
al punto di far rivoltare la mia anima.
Quali risposte  avete dato
ai fuochi che mi hanno piegato la schiena?
con quale diritto voi mi odiate così tanto?

Colette:
Va’,mostro,a far sfoggio altrove del tuo amore!
Va’ a portare in offerta il tuo amore
agli appestamenti classici che l’hanno un tempo ammaliato.
Fantastica,se lo puoi,
sul passato dove Colette ti amò senza ambagi.
Al giorno d’oggi,capisci tuttavia
che l’imboscata è finita .
A che ti serve di bussare,Mensfields,
a porte che ti son state chiuse per sempre?

Mensfields:
Orecchie,
occhi,
cielo sventrato …
io sento e vedo.
O sconbussolamento  sornione
il mio braccio entra in una crudele sconnessione
Vieni,mia furia.

(Beve direttamente al collo di una bottiglia di Grappa prima di riaddormentarsi)

Colette(a se stessa):
Sei tu sicura
di  accettare quest’odio fino in fondo?
Hai con ogni evidenza e per davvero,
messo una croce sulla baldoria?
Sei tu,Colette,del tutto  certa
d’aver visto giusto e d’averlo giurato?
L’amore è simile alla morte.
Il bambino:E’  il… ll… oro  fffr … acasss … so  che si sssen … te. Sssst … aannooo  aaarr …. ivaaa.. . nnndo!

                         5.Scena lattice e velluto

Più tardi. Il vecchio ronfa tranquillamente. Si sente un fracasso ripetuto. Cade una poggia fine.

Il bambino: Sssoo … no  aa … rii … vati gli ameri  casf … americansf … ascisti (Convulsioni) Non   sono
più … lont … ani da noi …
Colette: (andamento di ninnananna)
Calmatevi,marmocchio.
Respirate petali schiusi.
avete i capelli freschi come lana.
Siete un piccolo tempio.
Un gran rigore  gioca nei vostri occhi.
dovete aver freddo.
Il bambino:Rooom … peraa … nno  tuuu … tto!
Colette:
Siete bello come la luna di mezzanotte.
La vostra piccola fronte è così banale.
Le vostre mani hanno il profumo fresco  ,squisito del gelsomino …
Sei bello.
Come se il mondo intero cominciasse  nei tuoi occhi .
Brilli,risplendi ,scintilli di giovinezza.
I tuoi denti  sono come perle al sole.
Lasciami smarrire la mia vertigine nel verde del tuo respiro.
Il bambino(Commosso): Qu … quan … do … ssaaraa … nno … qui ,meettee … raann … noo … il … fuooo … co … dovuuuu … nque.
Colette:
Ah roccia terribile!
Orgoglio,
dove porti il mio cammino?
Che odiosa vanità mi spinge
davanti ai precipizi neri della solitudine?
Dimmi,marmocchio,una parola banale
che faccia tacere per sempre
i tormenti di un’anima scatenata.
(Fracasso in lontananza)
Marmocchio,sono turbata,
mi perdo,non so più.
Chiudi quegli occhi che sventrano la mia pace.
Da dove viene
il fremito del mio labbro
e la vigorosa agitazione del mio petto?che
 Il bambino:  Aaarrii … arrivano .Sssiii …signooo … signora. Ssooo … no… lleegioo … sono … legioni.      
 Colette:
Quale  macabro sortilegio
è venuto a dormire in fondo al mio occhio?
I tuoi denti giocano
come montoni sul mio prato.
Le tue labbra sono fiamme
che mi stregano.
Mi riempi di madreperla e d’argento crudo.
Sono come un’insolita transazione,
tormentata,
e il mio ventre mi sale agli occhi.
La vertigine mi consuma,
sono morta,
nuoto,
fluttuo …
Non so più!
(Fracasso)
Il bambino:Il mondo intero sa..sa sapeva  che saaare … sarebbero ve … ve … nu … venuti   con   un  grraaan
fra … caa … fracasso.
Colette:
Vorrei,terribile marmocchio,
attingere nei tuoi grandi occhi rotondi
il tempo di contemplare il mondo.
Ma non vedo ostinatamente
che questo grande corpo infiammato  d’anima
e queste mani  fragili come giocattoli
e questo busto concepito come carro d’assalto.
Il bambino: Sve… svegliati …v… vecchio Geor … ges,pa…pa… ddre…mio…gli  americansf … fascisti … sono …ar… rivati.
(Fracasso in lontananza)
Il vecchio(risvegliandosi):E’ proprio il loro fracasso che si sente. I loro cammelli  sono d’acciaio,i loro cavalli sono di ferro. Vengono per rompere, torcere e spezzare. Hanno intenzione ,come menzionato negli arcani dell’albero,di portarlo  via a casa loro … ma il mostro non se la lascerà fare.(Fracasso)Possiede cento ricette e cento trucchi per contrariare il pensiero degli uomini.

(Fracasso assordante)
Charlotte (All’improvviso risvegliata):Che avete,Colette ,da rimproverare in quel modo?Che avete  da gridare  tanto da squarciarvi la gola?
Il vecchio:E’ l’albero,signora . Condanna la venuta degli Americansfascisti. E la sua protesta è appena cominciata. Vedrete con  che legna la sua scienza si scalda.(Silenzio)E’ perché ha inventato la pattumiera
che l’uomo è inferiore a Dio;l’albero è lì per affermare la grande legge della non – pattumiera. Ormai,e qui, più niente sarà più come prima. L’albero  ha deciso di  fare uscire questo bordello dalla stasi. Abbaierà con tutta la sua linfa.
Charlotte: L’albero abbaierà? Per dire che cosa?
Il vecchio:Il suo scontento. Vengono per importunarlo. Occorre che lo dica,poveraccio. La protesta è oggi il solo linguaggio che il mondo capisce …. Arrivano … eccoli … ecco la fine del mondo.

6.Intermezzo blu di mitilene.
Si vede sbarcare l’uomo- mostro. Seguono l’uomo-orologio,  i tori- tangheri ,l’uomo-H e il suo aggiunto ,
il genitore d’impiego,lo scudiero e tutta la cricca. L’uomo-  mostro  è sempre trasportato in portantina . Aziona uno scaccia-mosche e non parla.
L’uomo – orologio:Terra! Terra! Terra tre volte gridata. Ci siamo. Ed ecco l’albero Gohomsaya.(Tutti si alleggeriscono dei loro fardelli.)Alla mia età,ne ho viste di cose,e ho fatto di tutto nella mia vita. Provato
di tutto. Toccato di tutto. Assaggiato di tutto. Tutto , tutto, tutto. Io,Cro – Magnon  Macoute, Cro – Magnon Maboule , ero lì quando Eva ha dato il filtro al profeta Adamo.Ero lì quando si gonfiavano i mari,quando si
incavavano i fiumi.
Il vecchio:E’ l’albero che parla per bocca di quello strullo.
L’uomo –orologio(entrando progressivamente in trance):Ero lì quando Tekomashi- il –Terribile e Etomoto- Cuor- di-Leopardo hanno,per mostrare l’estensione dei loro poteri,sgozzato ogni anima viva a Gohomsaya - villaggio. Ero lì,quando,nel  cielo gonfio di una tenebra compatta,il primissimo fascio di luce  ha cominciato a spuntare. Ero lì anche quando il primo vizio e la prima virtù hanno risuonato nel più profondo del cuore umano. E quando la conoscenza e l’intelligenza hanno cominciato a infilare le loro lame nel gigantismo della roccia dell’ignoranza grigia. Ho assistito alla nascita della luna e visto commuoversi  la sublime oscillazione  dei Sauri del primo clan. Ho vissuto la magniloquente esaltazione  dei dinosauri,la quadriglia della cometa e il cancan dello zolfo fondente. Ho  visto la primissima carmagnola  degli uistiti,il tango sfrenato dei macachi e il gran balletto dei continenti. Poi sono venuti la mazurca e il passo basco dei ghiacciai del precambriano. Sono l’antenato categorico delle bignoniacee.Ho visto nascere il cielo e la primissima  grande  marcia delle formiche legionarie. Ho assistito al primo lancio delle paludi,al primo vacillare delle montagne, alle prime ondulazioni  delle isole,allo sbalzo dei promontori,al flusso originario dell’Atlantide,al primo rabbrividire  del Gulf - Stream .Io,Cro-Magnon, ho ficcato i miei occhi come un sesso d’uomo in tutte le salse che sono servite  a cuocere il negro in tutti i brodi della Storia … Perciò oggi so che la Storia è prima di tutto una questione viziosa d’immobilità.(La trance si ferma) …
Che vi dicevo già? Mi sento turbato.


7.Scena rossetto                        
Arrivano folle e file che cantano per superare le loro condizioni spaventose. E’ la sfilata dei tori – tangheri e dei miserabili la grande parata in onore dell’uomo – mostro,dell’uomo-orologio, del suo genitore di impieghi e del suo uomo – H  che assistono alla sfilata con arie magniloquenti di sovrani incontestabili.

I tori – tangheri(Cantano):
Bu-i-  bu-i
battuti,battendo bastoni
Zoppi,sbavando zozzi
La terra non è più rotonda
Bu - i  bu-i
Battuti bantu bastoni alle mani
Domani non è più domani
Genti scartate
scafi scaramucce caricate
Battaglioni di boia
Battuti
La terra ha cessato d’esser rotonda
Alle lacrime cittadini(bis)
Spazzini pelosi
Noi i negri e voi gli sbalorditi
la tara cessa d’esser nera
Vum  vum  vum
Vrac  vrac  vrac
il mondo ha finito di venire al mondo
alle lacrime cittadini(bis)

(Flauti,sax,cori di strumenti e applausi. L’uomo-mostro avanza in prima fila. Inalbera la porpora ingualdrappata di oro e di pietre. Il suo discorso sarà sistematicamente ripreso con egual tono  dal suo uomo-orologio,dal suo genitore di impieghi e il toro-tanghero in capo,nell’ordine prestabilito,come in una partitura di  magia rituale  )
L’uomo-mostro:Eccoci. Qui è il solo posto del nostro pianeta  dove la terra è ancora rotonda,paffutamente rotonda. Ci siamo bloccati per secoli: Ma ,che diavolo:siamo arrivati al Tchernoziom della fine. Niente più guerra,niente più zizzania!Non più incoerenza,non più sbandate. Blocco al casino,allo spreco. Basta coi quattrocento colpi,con l’intrigo,con la piccola o media corruzione,all’imbroglio classico,al pasticcio. Il tempo è venuto di ricostruire il mondo. Carichi e via fuoco e fiamme!
Siamo venuti  per innalzare, nel cuore di un povero buco,l’impresa più vitale di tutti i tempi. Se Colombo,alla ventura dei suoi piccoli vagabondaggi,ha marciato sull’America,noi,ragazzi miei,signore e signori,abbiamo scoperto molto più dell’America:di fronte  a quest’albero,siamo in presenza delle radici dell’universo.

(Applausi nutriti)

Abbiamo sotto gli occhi un monumento che  la terra intera verrà ben presto a contemplare e a adorare. Andiamo,qui e ora, a creare impiego a sazietà. Perché ci diamo per missione di fornire l’asilo,
il coperto e la gioia ai duecento dodici milioni di visitatori che l’albero di Gohomsaya richiamerà ogni anno in questo buco miserabile dove il cielo e la terra fanno un tutt’uno. In questo consisterà la nostra opera:trasformare questo  bordello di Carmanio in una città moderna,così da accogliere cinquantatre milioni di visitatori a trimestre. In termini di cifre d’affari,la  nostra impresa è una vertigine succulenta.

(Applausi)

Ora,il tempo non dorme,preme. Abbiamo meno di novantadue settimane per convertire questo buco marcio in una città potabile. Questa pozzolana infetta,questa porcheria mostruosa e puzzolente,questa pattumiera immonda,dobbiamo trasformarla in un luogo civile e rispettabile .Dio fece la luce a partire dal nulla;noi dobbiamo,noi,farlo a partire dalle deiezioni dell’umanità.

(Applausi)

Al lavoro,ragazzi,signore e signori. L’albero che abbiamo di fronte richiamerà  qui tutte le marmaglie
del mondo intero. Siamo entrati all’indietro nel secolo del va’veloce e della grana. La nostra salvezza è nella fuga. Diamoci una mossa. Avanti, marsc!

(Fracasso,fanfare .I tori – tangheri si sfogano in un vasto canto generale di verghe e fruste .E’ la messa al lavoro del mondo.Cozza,rompe,inchioda,taglia,penetra,forza, imbottisce,gratta,ingent…in un sostanziale e compendioso chiasso da fine del mondo. Poi,musica:la città risplende dei suoi nuovi fuochi.)

L’uomo – orologio:Le natiche del mondo cambieranno posto. Ecco la nostra cittadella inafferrabilmente imponente e solenne .Dove furono il fango,la morchia pomposa, troneggia in questo giorno una maestà saporita . Sale al cielo come un diamante d’orgoglio,fiera dei suoi angeli,obelischi,torri,cupole,piramidoni e piramidi … come un’incantatrice di pietra dagli occhi terribili. Abbiamo operato alla rimessa in marcia del mondo Ballate,bevete,fate l’amore e cantate … E anche se queste stazioni,questi porti,questi mercati,queste piazze,questi ospedali,queste metropolitane,queste teleferiche  e questi tram non sono che paccottiglia e soperchieria,è tuttavia sempre meglio di niente. Tanto più che tutto è dipinto di giallo,colore della prosperità definitiva e della salvezza.

(Carnevale)

8.Scena scarpe  e  pantofole

Il vecchio e il bambino ridono,un riso feroce e scatenato.

Il vecchio:Tenetemi le costole,avi miei,lasciatemi ridere.
Il bambino:T … t … tenetemi … i … i … co  … cocch
Il vecchio:L’albero li avviluppa in un sogno sciropposo. Erano così coraggiosi a parole … Tenetemi le costole. Dormono come se  avessero ingurgitato un pezzo intero di cielo. Ma che credevano,dunque
quegli ottusi,quei babbei,quei somari,quei salami,quegli sbruffoni,quei bietoloni,quei citrulli.
Il bambino: Qu … qu … quei tonti! Quegli … sss … stupidi ! (Risate)
Il vecchio:Abbiamo tre sortilegi da seminare sul loro cammino:L’amore pazzo,l’odio cieco,e la gelosia matta,monomaniaca e corrusca. O albero di Gohomsaya! Lasciali dormire per un secolo. Al loro risveglio,il cielo e la terra si ricuciranno nella loro testa. Ed essi non sapranno dov’è il nord e dov’è il sud,dov’è l’alto e dov’è il basso. Col tuo permesso,gigante di  Gohomsaya,che bruchino l’odio,il disordine,la desolazione,lo scombussolamento e la decadenza più crudele. Che s’imbroglino e che le loro vie si cospargano di intralci,di cadaveri freddi,di contusioni assassine,di uccisioni, di brame insensate,di perversioni abominevoli,d’impotenze e di agonie. … Bene  e grazie:registrato,cauzionato,siglato e marchiato a fuoco delle  immobilità cosmiche.
(Lungo sonno di tutti,ad eccezione dell’uomo H e del suo aggiunto,di Colette,di Charlotte,del vecchio e del giovanetto.)
 L’uomo H:  (con un gran scherzo di mostro preistorico): Tregua di stregoneria. Tregua di magia. Non siamo più al settimo secolo prima di Buddha.Il mondo ha definitivamente optato per l’enunciato,la tesi,la causa,l’effetto,la sintesi,l’antitesi.
L’aggiunto dell’uomo –H:Scienza,tecnica,tecnologia. Ecco le tre travi vertebrali sulle quali la storia va a dormire per un sacro momento.
L’uomo-H:A questi pilastri,aggiungiamo il sale, spezia del diritto(Sentenzioso) Il diritto è lui pure una grossa scienza. la scienza di dire lì e a chi giro che cosa,in quale tempo e in quale spazio.
L’aggiunto dell’uomo –H:Per ciò che concerne l’albero di Gohomsaya,vi trovate ad essere,a causa dello spopolamento di questa regione dalla febbre d’Enoch,i soli proprietari delle terre e del cielo in  questo
buco – del - culo del mondo. Siete dunque,in corollario,i tenutari patentati dell’albero che siamo obbligati
a riscattare da voi  per ragioni di equilibrio e di stabilità.
L’uomo – H:Il mio aggiunto ha proprio ragione. Nell’interesse evidente e ben soppesato del genere umano,
ci vediamo obbligati a firmare un contratto d’espropriazione immediata e di vendita forzata.(Risa del vecchio)  Non ridete,signore … Un contratto in carne ed ossa,che retroceda le terre e tutto quel che hanno nel ventre – il cielo, l’aria e l’acqua – alla tribù  dell’umanità che agisce ,muscolosa e legalizzata. Rappresentiamo questa nuova razza d’uomini che,nella testa e nelle vene,vedono circolare l’onnipotenza della grana … Perciò, parlato abbastanza!Siamo  arrivati all’ora gialla e furba della firma gioiosa dei contratti.
Il vecchio(basso):Che le tenebre avviluppino questi  bastardi.(alto) Non si compra la terra,è e resterà libera.
L’uomo  - H:Signore,si tratta qui di una questione di grande importanza,che riguarda …
Il vecchio:Non si vende la terra,signore. Non si vende l’aria.  Non si vende il proprio respiro. Libera,un  punto, è tutto.
L’uomo – H(serio):Fate perdere un tempo folle al genere umano tutto intero.
L’aggiunto dell’uomo – H(supplice):Fate perdere tempo. E noi,non siamo venuti da tanto lontano per la semplice gioia di tergiversare. Nel vostro interesse,non assumetevi il lusso di risvegliare la collera di coloro che dormono. Comprendete senza che si abbia bisogno di convincervi a colpi di catapulte. L’umanità ha già perso otto secoli nelle carreggiate del tempo perduto … se vi intestardite a non voler firmare,ci vedremo costretti a ricorrere alle maniere spicce.
Il vecchio:Non apparteniamo allo stesso mondo.
L’uomo – H: Ma dobbiamo firmare le stesse cose per arginare il disordine e il trambusto. Firmare quelle volgari cartacce è la sola manna che ci resta,a noi e a voi,per  conservare a questa terra un sembiante di rotondità.

(Il genitore d’impieghi s’è risvegliato a sua volta. Tuona all’improvviso senza ritegno.)

Il genitore d’impieghi:Non serve in senso stretto a niente che vi intestardiate. Prendete il treno dell’avvenire. Vi si è riservato un posto in prima classe.
L’uomo- H:Che si lasci loro stanotte per pesare e misurare  le cose. Se domani le loro anime marce non hanno assunto nel conto bancario gli interessi superiori dell’umanità legalizzata,inculcheremo loro quel che conviene far sapere a tutti i caduti della terra .La flagellazione  intellettuale è diventata la priorità delle strategie diplomatiche. Che li si conduca!

9.Scena blu di mezzanotte                                       

L’alba. Il vecchio,le due donne,il ragazzo e Mensfields sono legati stretti .I loro vestiti sono strappati e i loro corpi  sono ricoperti di tracce  della lunga flagellazione  che hanno appena subito durante tutta la notte dalle mani del toro-tanghero e del suo aggiunto. Costoro dormono un sonno pesante di guerriero satollo. Un rogo è in attesa con le sue fiamme dorate e rosseggianti. Si suona la tromba. Tutti gli accoliti dell’uomo – mostro appaiono .Sono  tutti vestiti di giallo,dal cappello alle calzature,passando dagli occhiali,
i guanti,la cravatta. Tutti hanno uno scudiscio giallo nella mano destra e un flauto in oro massiccio nella mano sinistra. Una musica soave  accompagna la cerimonia di chiusura della flagellazione. A parte quella musica ,nessuno parla durante la scena  e nessun gesto è compiuto. E’ la perfetta immobilità a regnare.


10.Scena opaca

La sera. La rogo brucia ancora .L’immobilità regna sempre. Sebbene gli accoliti dell’uomo – mostro
somiglino a statue gigantesche indrappate d’oro, si direbbe che non respirino nemmeno,l’uomo – mostro si anima,come al sorgere di un sonno multisecolare. Scuote il suo vestito coperto di polvere,di ragnatele,di escrementi di uccelli.
L’uomo – mostro(a se stesso,come uscendo da un incantesimo):Dov’è l’est, dov’è l’ovest? Dov’è il sud e dov’è il nord?(Tutti gli altri si animano e ,come lui,scuotono la polvere dai loro vestiti dorati. Si riprende.
Se ,malgrado la cerimonia della grande flagellazione,l’essenziale non è affatto ottenuto,che un corso libero sia dato al diritto,che li si giudichi per rifiuto d’ottemperare,incitazione al fanatismo collettivo e al fannullonismo tribale,ribellione aperta,oltraggio al progresso,crimine contro la modernità,intralcio deliberato alla marcia in avanti del mondo,pratica premeditata dell’oscurantismo e della stregoneria atea,
ricorso all’alchimia e stato selvaggio(Silenzio)Ma abbiamo una bella speranza.
Questi sganciati hanno forse compreso il senso che siamo costretti  a imprimere alla Storia. Ci sono incaponimenti che non possono resistere al ministero della frusta.
L’uomo- orologio:La parola passa al genitore di impieghi.
Il vecchio:Poveri disgraziati! Dobbiamo ad ogni costo impedirvi di far crollare il sole. Non è saggio  consentire comportamenti melliflui e mediocri.
L’uomo – mostro :E’ al mio genitore d’impieghi che do la parola. Se,per vostra difesa e seguendo il funzionamento del diritto,dovete dichiarare,lo direte  domani al mio uomo – H o al suo aggiunto.
 Noi siamo,noi,una macchina civilizzata,ordinata e organizzata.
Il genitore d’impieghi:Atteso  che il mondo cambia di chiappe. Atteso che il mondo moderno vive … e non vive che di lavoretti. Atteso che ,nel senso della caduta dei corsi di disoccupazione ,la scoperta dell’albero di Gohomsaya  può a brevissimo  termine fornire l’occasione della creazione di  otto milioni duecenosessantasettemiladuecentosessantasette piccoli impieghi,il medio e lungo termine non considerati.
tenendo conto  del fallimento attuale del mondo,la tragica realtà della disoccupazione  e della demografia,e lo scacco dell’elaborazione del dizionario  mondiale  delle idee giuste e uniche …
L’uomo-H:Aprite le orecchie. Si tratta di una cosa capitale. Non  vivetela  come un semplice conflitto di mentalità.
Il genitore d’impieghi: … L’albero di Gohomsaya è istituito,dichiarato,notificato e classificato patrimonio mondiale ,incontestabile,inalienabile e definitivo della specie umana nella sua globalità. (Qualche applauso) A  partire da questo giorno le contrade di Bamilonne,Carmanio,Grapani,Souyat e Grosso-modo,in virtù dei
poteri conferiti all’uomo-mostro e ai suoi accoliti … le contrade summenzionate sono battezzate “Riserva del Primo Villaggio Planetario”.Cioè una superficie di trecentosettantatremila chilometri quadrati che conviene ormai sottrarre all’influenza del popolino e delle orde  non organizzate in nazioni civilizzate.
L’uomo – H:Su decisione di Sua  Altezza  uomo – mostro e in considerazione degli interessi che stordiscono del genere umano,è ordinata la firma di un’ intesa contrattuale di retrocessione fra i rappresentanti della detta gente da un lato e i proprietari di terre in questione,dall’altra. Il contratto,prestabilito in settanta copie,sarà firmato indirizzato all’O.N.U,alla C.E.E,agli Amari-Uniti del Sud e del Nord,agli  Stati-Banditi di  Russia,alla Cina, e a tutti gli altri paesi merdici.Fatto a Carmanio,la  diciassettesima sera  del mese di gennaio 1992.(Al vecchio)Solo la vostra firmettina.
Il vecchio:Non ho vissuto centoventisei anni per terminare la mia vita a bere brodaglie senza sale. Io l’ho detto,non firmerò niente,e questa terra sarà libera. Smettetela di avvelenarmi le idee, con le vostre scempiaggini.
Il genitore d’impieghi:Allora voi dovrete morire.
L’uomo  - mostro(Venendo verso di lui per supplicarlo):Ve ne prego … Non ho mai pregato un uomo in vita mia .In effetti,non sono che un malato. La mia malattia si chiama il potere. Non faccio nulla senza di lei. L’ho nella testa,nel cuore,nelle mani,come una tigna esecrabile e puzzolente. Adoro tirare i fili,è la mia vita,tutta la mia vita,la mia felicità se voi preferite. Tirare i  fili  come si respira. Mi considererò come morto il giorno in cui non potrò più dirigere,ordinare,decretare … Il jazz man che non suona più il suo strumento,ben presto muore. Quanto a me,il mio strumento musicale ,è l’autorità. Mi è indispensabile proprio come la respirazione.(Silenzio)Pietà,signore! Non fatemi morire. Adoro la vita. Mi piace manipolare,intrigare,combinare. In tutto ciò risiede la mia gioia,il mio senso respiratorio. Prima e dopo è il vuoto,la morte,la notte torrida e cieca … Come potete essere così duro e non capire? Un malato è un malato, ha bisogno d’assistenza ,di tenerezza,di comprensione attenta.
Il genitore di impieghi:La terra ha bisogno di quei milioni di lavoretti. Si tratta di garantirli prima che la disoccupazione non diventi una tragedia irreversibile. Firmate,signore. La povertà ha cessato d’essere redditizia .Siate logico e firmate. Bisogna comprendere che noialtri ,gente dabbene,odiamo la violenza brutale,da dovunque essa venga. Quel che facciamo,lo facciamo nel senso della Storia, in nome ,in  senso
stretto , degli interessi ben soppesati del genere umano. Più lavoro uguale meno disoccupazione, meno disoccupazione uguale meno vagabondaggio migratorio,meno vagabondaggio uguale pace mondiale
e la salvaguardia  delle culture minacciate dai naufragi del meticciato . Non giocate agli Infiammati,ai Primitivi!
Niente sangue,per favore,niente sangue. Facciamo in modo che l’affare  non sfoci in una incomprensione impropria …. Siamo,ahimè in un’epoca che non può offrirsi il lusso di sciupare gli interessi del genere umano. Scienziati,turisti,curiosi ed altri arriveranno qui. Io,toro-genitore  d’impieghi,ve lo dico:è qui ed ora che comincia l’organogenesi della nazione – matrice del mondo,centrata sulla capacità dello Stato di fornire
lavorucci,anche merdosi. L’albero risolve una parte significativa del problema  creando impieghi di prima classe ,più una circolazione del denaro fresco,garanzia per almeno duecentododici  milioni di portamonete all’anno. Siamo oggi in condizione di creare,con ordini,tamponi,ordinanze e decreti,lo Stato Indipendente di Carmanio!

(Applausi nutriti)

L’uomo-mostro(Gioviale):Andiamo,andiamo! Niente scritti ingombranti;la mia sola voce virile reciterà la costituzione dello Stato,con un  verbo augusto,puro,duro,archiviato seguendo le vie abituali dell’oralità. Allo stesso modo,non saranno disegnate o scritte le frontiere del nuovo Stato. Esse esisteranno per la semplice forza  dei fatti, seguendo le virtù della cosa detta. Saranno iscritte nell’inconscio collettivo dei popoli e delle nazioni . Facendo questo, il nostro scopo è piegare la tendenza che tutti i popoli della terra hanno a  barricarsi dietro un potere fatto per limitare i poteri del potere. I popoli,plebaglie,volghi etnie e tribù coinvolti saranno delimitati,marchiati,zebrati e tatuati. La riserva   è limitata a nord dall’Ogooé,a nord-est dalle scogliere di Gohomsaya,a levante dalla depressione dello Stanley – Pool  e dalle paludi di Ngo – Yi – Bila,a occidente dall’Atlantide e al sémillon –ovest dalla porta degli Haoussas.Ho parlato così,la diciassettesima sera  di gennaio 1992. Che la mia  voce serva da firma  e da pacificazione ... Disponete!
Il vecchio: Io resto.
Il ragazzo: Iii … io resto.
Colette: Io resto.
Mensfields: Io resto.
Charlotte: Io rimango.
L’uomo – H:Ecco dunque la prima ribellione. … cinque insetti putridi non potranno impedire il cammino in avanti del mondo. Cambierete parere,o il rogo se ne incaricherà.

11.Antiscena blu e bianca.

Il rogo aspetta sempre. Gli altri sono sempre incatenati,in mezzo alle immondizie.

Mensfields: Intendi,Colette fino a che punto la mia voce si squarci. Sono Mensfields,il tuo  amico di un tempo,il tuo amore  una volta ingordamente adorato. Smettila di odiarmi per colpa di un sortilegio. Fuggiamo di qui. Questi scervellati non scherzano.
Colette:Di chi parli,Mensfields?Che spera il tuo cuore  ebbro di corruzione? Dove vuole penetrare la tua mano marcia? Riempi la mia anima  di un’orribile avversione. Va’ ,mostro,la tua vista strangola i miei occhi.
Io ti odio,Mensfields,quando lo capirai?
Mensfields:Io,non arrivo a odiarti, Colette.Apri questo corpo,e vedi come il tuo semplice  nome scorre nelle mie vene,come la tua figura si pavoneggia nel mio sangue. Schiacciami,battimi:non ho altra strada  per respirare. Fai di me il tuo nemico se lo vuoi,ma sappi  che la mia vita  mancherà di senso  senza le gioie che io  mi prendo a guardarti. Se domani devo morire,vorrei che fosse per il solo intervento della tua grande risata di donna.
Colette:Il mio corpo t’ha già dimenticato,Mensfields.Smettila di avvelenare il mondo. Muori,se questo ti incanta,ma non importunare più una donna che per colpa tua ,ha perduto l’essenziale della sua anima.
Mensfields:Mensfields langue  e muore d’amore per te .Il suo cuore è in rovina,i suoi occhi si umettano
di un torrente di perle amare,le sue mani si confondono e si annodano,una morte crudele inserisce il segnale di resa nei suoi più piccoli pensieri … Colette adorata ,digli il tuo perdono invece di ucciderlo.
Colette:Chiudiamo questo  affare,Mensfields. Guarda in faccia quel che ci separa:l’odio,quello vero!
Mensfields:Ti rendo il mio respiro. T’imploro un’ultima volta:prestami le tue braccia per morire
Colette:Va’! Il mio corpo è chiuso. Non ho affatto altre parole per dire l’abominio che nella mia povera anima hai fatto sbocciare. Ti odio,Mansfields. Quest’odio  a rigore,potrà sostituire l’esistenza.
Allontanati dal mio inferno,ho deciso d’essere una  rovina.

12.Scena bianca.

Sorta di riunione di stato maggiore dove si ritrova l’uomo – mostro,seduto a un tavolo,di fronte a tutti i suoi collaboratori per fare il punto sulla situazione  e prendere le decisioni che si impongono.

L’uomo – orologio:In quanto vostro consigliere,Monsignore,vi dico di fare presto.  Non possiamo più lasciar bendare l’avvenire sotto il potere del caso. Sapete come me che potenza di barbarie e d’intolleranza quegli uomini possono scatenare dal momento che si impuntano.
Il genitore di impieghi:In quanto vostro consigliere principale,sono dello stesso avviso. Dobbiamo legare tutto prima dell’arrivo degli Amerlocchi,della C.E.E e dell’O.N.U. Siamo nel secolo della cosa scritta e firmata.
L’uomo – H:Il terzo consigliere,Monsignore,è dello stesso avviso. Dobbiamo opporre ai diritti della forza i diritti – ma allora tutti i diritti –del calcolo e della malizia. Saremo alla testa di una prodigiosa potenza finanziaria. Dobbiamo fare di tutto perché quei disgraziati firmino la retrocessione prima dell’arrivo degli Americani.
L’aggiunto dell’uomo – H :Sono d’avviso sensibilmente simile. Aggiungo,al contrario,che se gli infiammati rifiutano di firmare,dobbiamo mettere davanti al loro vivacchiamento gli interessi superiori della gente umanizzata.
Il toro- tanghero in capo:In qualità di  ministro di stato responsabile della sicurezza,sottoscrivo le inquietudini del mio predecessore .Non si può creare uno stato forte senza contare sulla sua vocazione maggioritariamente  repressiva . Se quei barbari rifiutano d’offrire  un firmetta, noi dobbiamo porre
al di sopra delle loro esistenze putride gli interessi superiori. Faremo loro un processo nella buona e dovuta forma. Poi,li bruceremo. Getteremo le loro ceneri barbare nel fiume. E se l’O.N.U. ci rompe le scatole,gli forniremo le firme di una banda di proprietari preliminarmente da noi nominati. Eviteremo così le contorsioni e le tribolazioni dei baffuti del pianeta. Come Monsignore che ,dopo l’infanzia, ha sempre  aborrito il sangue,condanneremo i ribelli al rogo perché non ci sia per niente sangue.
L’uomo  - mostro:Sì. Vedo. Avete tutti paura,rabbrividite come foglie. Ma,signori,si tratta di assumere la responsabilità. La nostra missione è nobile. E la nobiltà di una causa sostituisce coscienza e diritto.
Non avete l’aria di tener conto del fatto che la nozione di diritto è  imperativamente impiantata sulla nozione di nobiltà. La nobiltà d’una causa basta  ad aprirle tutte le porte del diritto.(Su un tono da conferenza  - stampa)Noi non siamo volgari mercanti di dissolutezza,ma proprio  veri e nobili santi  per
l’umanità. Per far uscire la modernità dalla galera delle fesserie dove si è impantanata,serve un’oncia di coraggio e di sfrontatezza. E non un coraggio qualsiasi,non una sfrontatezza qualsiasi. Dobbiamo mettere in moto una sfrontatezza vera. Abbiamo costruito qui il sesto continente,inventato una quinta razza. Abbiamo offerto all’umanità,con la nostra fatica in questo posto infame,un’esplosione d’ogive,d’argento,di torri,di piramidi,di menhirs,di frontogrifli falsamente autentici … Abbiamo detto:”Che qui ed oggi la luce sia.” E la luce è germinata dalla putrefazione generale. E’ qui,la luce,godetela,toccatela,palpatela. Ubriacatevi e immergetevi in lei. Questa terra,messa al mondo con le nostre cure,schizza,esplode,gronda oro a fiotti gloriosi. Di fronte a lei l’America stessa non sarà più che una grandiosa piccolezza,crocifissa sulle sue sette colpe avventizie:la bomba a merda,la defecazione dei capitali,il coca – dollaro,i narco – spalloni,il disney - intrigo,la grand’appello – mania,il bianco  - potere suicidiario … noi siamo la sola vera opportunità per questo  mondo stanco  e corrotto dal biglietto verde,nel momento in cui  i  Russi sprofondano,gli Europei si dibattono con il loro passato schiavista e i Cinesi si impelagano … Ecco perché non dobbiamo tergiversare quando si tratta di porre in testa alle nostre preoccupazioni gli interessi assoluti della tribù umana.(Silenzio)Se quegli sprofondati rifiutano di firmare la retrocessione ,voi li brucerete come una peste:anima,corpo e beni … Ma fatelo con dignità e nobiltà. Io non voglio in nulla essere complice  dell’incommensurabile piccolezza che gli uomini hanno tracciato su questo magnifico pianeta.

(Interviste e domande degli altri,come all’uscita d’una conferenza-stampa)

13. Scena porpora.   

Nell’anticamera. Lo scudiero accoglie una delegazione di mandatari delle grandi potenze.

L’inviato-viaggiatori:  Devo condurre un’ambasciata presso il vostro signore. La terra d’oggi è civilizzata. Non si possono chiudere gli occhi di fronte alla fondamentale barbarie che vi monti alla testa  e alle mani. Vengo con la delegazione che guido, a esporre i punti  di vista del mondo civilizzato e difendere la causa dei poveri diavoli che la vostra crudele noncuranza vorrebbe condurre al rogo,in quest’inizio di ventunesimo secolo. Smettete,signor scudiero,di farmi perdere un tempo così prezioso.(Silenzioso)Bene,sono  anche pronto ad associarvi alle preoccupazioni che ci conducono qui  perché voi possiate da parte vostra pesare l’estensione dell’affare e decidere senza farci languire  .
Lo scudiero(Consultando una lista di appuntamenti):  Eravate iscritti per  le otto . Non avete l’aria di realizzare che siete  presso la sua massima altezza,il futuro re del mondo. Voi arrivate  come se il problema  fosse entrare in un mulino a vento.    
L’inviato -  viaggiatore : Esatto! Previsto,annunciato e atteso per le otto .
 Lo scudiero:Noi siamo qui al paese in cui le otto suona sempre alle otto,almeno quando lo può.
L’inviato-viaggiatore(ridendo):C’è in questo mondo che corre e mette costantemente le sue gambe sul collo , un posto matricolato dove  le otto si divertirebbero a rifiutare di essere le otto?
Lo scudiero:Ci siete,signore. Noi siamo un paese dove le otto si inarcano vertiginosamente  prima di convincersi di essere le otto. Terra povera,tragica e marcita dove tutto si seppellisce  in una tragica cogitazione. Ma per quali ragioni dovrei spiegare tutto questo a una banda di scassati e di infiammati?
L’inviato- viaggiatore(Sorpreso e stupefatto) : A chi parlate,signore?
Lo scudiero: Parlo a me stesso,signore … e mi dico che ai nostri giorni ci si incontra decisamente con macachi innalzati al rango  d’uomini dall’infagottamento moderno che sfoggiano.
L’inviato-viaggiatore:Ma,alla fine! Di chi parla ,il signore?
Lo scudiero:Salvo il vostro rispetto,ciò non vi riguarda … Un macaco è un uomo il cui coefficiente emotivo e l’indice intellettivo restano inferiori a quelli dei nostri nonni le scimmie.
*********come sopra controllare sul testo se è eliminabile
L’inviato-viaggiatore:D’accordo,le vostre elucubrazioni non mi riguardano né mi concernono. Anche se … (Silenzio)Almeno,posso sperare che mi abbiate annunciato al vostro padrone,me e la mia gente?
Lo scudiero:Certamente,ma  bisogna attendere le otto,signore.
L’inviato-viaggiatore:Ma quali otto?
 Lo scudiero:Vedo … Volete attaccare briga.
L’inviato-viaggiatore( che si spazientisce): Salvo errore,sono arrivato all’ora stabilita del mio appuntamento:le otto.
Lo scudiero:  Senza dubbio … ma vi farò notare che  attualmente non sono più le otto. Con nostro gran rincrescimento,il tempo non passa qui  il suo tempo a restare immobile.
L’inviato-viaggiatore:  Bene … e che mi proponete,signore?
Lo scudiero:  Aspettare che siano di nuovo le otto.
L’inviato-viaggiatore:  E’ insensato.
 Lo scudiero:  Qui non si scherza  con istruzioni che possono condurvi alla disoccupazione. Faccio il mio lavoro,punto!Ai giorni nostri ,il lavoro,è Dio. Dal momento che lo si perde,si è morti,sepolti,finiti …
L’inviato-viaggiatore:  Ma non potete certo perdere il lavoro per il fatto di lavorare coscienziosamente.
Lo scudiero: E tuttavia ciò accade spesso … Che vi costa ,a voi, di aspettare di nuovo le otto?
L’inviato-viaggiatore: Rappresento un’organizzazione di cui solo il nome  fa morire di spavento tutta  la terra .
Lo scudiero:  Possibile … ma in questo buco,il mondo muore  per altre calamità che lo spavento. Ora,circolate! E tornate domani,alle otto,precise ed esatte …
L’inviato-viaggiatore:Vi assicuro che quando siamo arrivati,la pendola batteva le otto …
Lo scudiero:  Decisamente,si può dire che vi piaccia complicare gli affari correnti .Là da dove voi venite,ciascuno è altrettanto smarrito di voi?
L’inviato-viaggiatore:Ma io non sono smarrito!
Lo scudiero:Voi siete smarrito. Nel verbo,nell’attrezzatura,nelle azioni,negli atteggiamenti …
letteralmente smarrito...
L’inviato-viaggiatore: Voi mi oltraggiate,signore.
Lo scudiero: E’fare onta al mio padrone affidare un’ambasciata  a qualcuno di tanto abbrutito.
L’inviato-viaggiatore  : Vi prego di ritirare  quelle parole.
Lo scudiero: Siamo una terra che non ritira quel che è già fatto.
L’inviato-viaggiatore : Voi volete essere alla base di un conflitto senza nome. (Conciliante)Vediamo,
signore. Mi sembrate tuttavia un gentiluomo di nascita e un uomo di cultura. Noi possiamo insieme …
Lo scudiero(In collera):Ecco le belle maniere!E ora la corruzione?
L’inviato-viaggiatore(Stessa  collera): Ah!No,signore!Non si accoglie il rappresentante personale dell’America col tono dell’intimazione .Esigo che mi si rivolga  con tutti i riguardi dovuti alla gente pari a me per diritto di nascita .E se voi siete,signore,un esponente notabile dell’aristocrazia locale,io sono,io,una grossa macchina dell’alta  gelotocrazia mondiale .Non mi lascerò scacciare  come un pezzente. Sono stato allevato nella pura e dura tradizione  del rispetto degli usi,concepito ed educato in modo globalmente civilizzato. Esigo che il signore consideri il mio rango e vi aggiunga gli attesi riguardi .
Lo scudiero(Di nuovo molto calmo): Ma dove si crede,costui?Il signore e la sua cricca  vengono nelle carreggiate di mia competenza. Il signore abbaia,sbava,nitrisce e geme senza considerazione …  Sappiate,signore, che in questo paese,abbiamo smesso di lodare gli scaldapanche .Circolate,mi prudono le mani.
L’inviato-viaggiatore:E’ uno scandalo .Io protesto.

(Arriva l’uomo-mostro,attirato dal fragore )

L’uomo- mostro: Ma … è questo caro Arcibaldo. Che fai in questo paese?(Allo scudiero)Il signore è
una vecchia conoscenza e un amico.(All’inviato) Archibald ,avete mantenuto i tratti della vostra infanzia.
L’inviato-viaggiatore(turbato da tale accoglienza):L’affare che  mi conduce è così grave  che non passerò certo per mille strade per confondervi. Avete fatto morire Gramci per impedirgli di  rivelare il segreto  dell’albero di Gohomsaya,senza esitare  a trascinare nella morte vertiginosa  gli altri passeggeri dell’aereo.
Per simile crimine,sarete giudicato  e punito secondo  le leggi succulente del nostro paese. Vengo per impedire di perpetrare altri misfatti. Anche se le vostre mani hanno tanta fame di bassezze …
non uccidete più,ve ne prego. Lasciate vivere la moglie e la sorella di Gramci.
L’uomo- mostro: Che siete venuto,Archibald,amico mio, a fottere nella gola del lupo?Ed io che avevo per voi tuttavia  qualche grammo di considerazione sincera …(Agli altri) Andate! Il rogo avrà bisogno di un po’ più di legna.

(Si ritira;gli altri tentano di controllare l’inviato e il suo seguito. Un combattimento furioso e omicida  comincia  prima che l’ambasciata non sia definitivamente neutralizzata.)

14.Scena nera          
Tardi la sera. Il rogo brucia sempre nell’attesa dei condannati.
Lo scudiero:Signore,tutti i fusibili della mia pazienza sono saltati. La ragazza,quella signora Colette,mette tutto lo zelo  del mondo a importunare il suo mondo. Datemi,ve ne prego,monsignore,un ordine per quel che la riguarda.
L’uomo – mostro:Non crederete la mia bocca,scudiero, non converrete  neppure delle circostanze … tuttavia,scudiero,tutto il mio sangue si leva in un solo fiotto per dire ad alta voce che sono innamorato.
Lo scudiero(Gran risata):Voi siete che? Innamorato? Voi? E per quale intrigo?
L’uomo- mostro:Non ridete più,scudiero,il mondo è affondato. Una dannazione ha ucciso le mie forze e la mia volontà.(Silenzio)Non avete voi dunque mai sorpreso nei suoi occhi saporiti la minima scintilla,il minimo rabbrividire favorevole al calvario che mi brucia?
Lo scudiero(Grossa risata): Monsignore,voi,il più grande ingegnere della dissolutezza che io conosca,il grande orco che,aspro,ha  devastato senza selezionare ragazzine e ragazzi … sareste voi innamorato?Ma di chi? Che il cielo mi cada sulla testa se io mi metto a credere un ‘enormità simile.
L’uomo mostro: Grazie a tutti i dannati del cielo e della terra,son posseduto da una donna,dalla radice dei capelli alla punta delle unghie. Ho,con tutte le mie forze,voluto dissipare i fantasmi di questa fascinazione
Era bello,scudiero,era bello. Immaginate un corpo fondamentale,schiumante e fumante,impiantato nelle volte soavi dell’aurora,abbandonato in fondo a un tremito,negligentemente posato nell’angolo di questa cella mostruosa ,e che sognava piangendo. Esiste al mondo qualcosa di più bello di una donna abbandonata alla rinfusa sulle sponde  del  lasciarsi andare ?Sulle sue labbra venivano ad abbattersi  le  rive  di un richiamo succulento,soave,rigoroso. E’ verso la sua mano nuda che la mia anima si china con cattiveria.
Lo scudiero:Che il vostro cuore  scherzi ,io vi capirò. Che abbia fame di una femmina,l’istante di un riso. … Ma che,monsignore,voi vi lasciate strozzare dall’amore,mi sconvolge al punto di non riconoscervi .
L’uomo-mostro:Ha fatto irruzione nel mio cuore come una montagna. Occupa tutti gli appartamenti del mio corpo. Scudiero,non avete nella vostra anima minuscola di che misurare quest’affare. Sono abbrutito,è un’emozione rude che mi  immobilizza senza pietà. E’ bella come una rosa.(Risa dell’altro)Non ridete,scudiero. La rivedo,che si carezza deliziosamente la  guancia all’alba,e che sospira. Colette amata!
Vorrei tuffarmi nelle tue braccia insensate,ebbro morto delle tue mani e del tuo seno sfrenato.
Lo scudiero:Viene,monsignore,nascondetele il vostro pallore e questa disperazione.(Va davanti a Colette vestita di porpora e di seta satinata .E’ tutta coperta di pesanti gioielli)Entrate,signora,monsignore vi attende. E se la mia intuizione mi resta fedele,penso che la vostra presenza non nuoccia ai suoi occhi.(Si mette di lato).
L’uomo – mostro:Venite,signora,mettetevi a vostro agio. Prendetevi una sedia,se vi piace.
Colette:Ho Il tempo contato ,monsignore ,per restare seduta . Vengo a reclamare,presso la vostra clemenza,pietà per un ragazzo che non è colpevole. Prendete me ,prendete Charlotte e tutti gli altri … ma risparmiate un fanciullo le cui labbra non hanno smesso di odorar latte. Uccideteci, ma lasciate vivere
un’anima che apre appena gli occhi al mondo.
L’uomo- mostro(a se stesso):Mostriamoci inflessibile.(A Colette)La legge,signora,è il più sicuro fondamento delle nazioni. Archibald e la sua cricca hanno cercato di attentare ai miei giorni,sette dei miei migliori compagni hanno perso la vita nella rissa che i ribelli hanno provocato .L’uomo –orologio ,il mio miglior amico,agonizza per i colpi che quegli scellerati gli hanno inferto. Tutto ciò perché il vecchio,il ragazzo e voi stessa rifiutate di firmare la retrocessione delle terre che mi spettano in nome dell’umanità. Non venitemi,signora,a chiedere di perdonare foss’anche il bambino.(Silenzio)Se non si trattasse di voi,signora,avrei trovato alla vostra implorazione un andamento troppo crudele. Suvvia, vi prego,signora. Strappate la vostra anima agli affanni del mio corruccio.
Colette:Monsignore,io vi offro il mio corpo .Immolatelo se il sangue risiede nelle vostre mani. Ma risparmiate un marmocchio che non ha ancora messo fuori  il naso .Non spezzate uno stelo che fragilmente vacilla alle porte dell’esistenza.
L’uomo- mostro(Falsamente irritato): Smettete,dolcezza crudele,di chiedermi l’impensabile. Disponete e lasciatemi il tempo di organizzare la mia sofferenza. Troppe cose,in qualche giorno,hanno torturato la mia persona:la morte,l’odio,l’amore,il dubbio,la potenza e l’agonia. Sono stato principe di moralità. Eccomi oggi corrotto fino al midollo del cuore. Io che volevo odiare con tutte le mie forze,eccomi costretto a  negoziare col mio corpo.
Colette:Vi lascio,monsignore.(Vuole uscire)
L’uomo-mostro: Aspettate un briciolo di secondo che il mio sguardo corra sulle vostre gote .Potreste un istante prendere in considerazione  la faccenda su altre basi? E non beffarvi di quel che io qui confesso senza veli?Se me lo permetteste ,potrei,Colette adorata,dimenticare tra le vostre braccia il mondo intero! Non ho che una voglia:bere le vostre labbra,nutrirmi  del vostro respiro scatenato ….
Colette:Che cosa? Che mi state dicendo?... Monsignore,vengo a chiedervi pietà per un bambino che amo d’un amore più grande che per me stessa e voi mi chiedete di darmi a voi,corpo,anima e brividi? Mai! L’uomo – mostro(disperato): Pugnali di tutto il mondo,venite a danzare sulla mia gola. Serpenti,scorpioni, saette ,venite  a fracassare la mia rovina .Lo spazio mi sfugge. Signora,gli occhi mi mancano. Muoio,sono folgorato. Come raggiungere il grande corteo che viene a far baldoria sotto le mie membra?(Silenzio) Amare,che sporco mestieruccio! Vacillo in questo momento in modo lamentevole verso questa voragine che si è spalancata.
Colette:Non rivestitemi,monsignore,di un erroneo giudizio. Il mio crimine ,il mio solo crimine consiste  nella sfrontatezza di desiderare un uomo altro da voi.
L’uomo – mostro: Non tiriamola all’infinito .Non ho frodato affatto quest’amore,Dio mi è testimone.(Lei esce sconcertata)Vieni,mio dolore bene amato,non dobbiamo tergiversare. Se persiste a non amarmi,faremo ciò che comandano le vie obbligate dell’onore. Entreremo tutti dalla stessa porta della Storia insanguinata. A meno che non mi amiate,Colette imprudente,mi restituirete ai miei odi!
Sono folle,oppure è questo mondo  che sprofonda a brandelli?Sono circondato da una sola donna ,piedi e pugni legati,librato a tutti i fantasmi della notte. Premo il mio cuor di leone come una perla.
Sono,crudeltà,titolare di un cuore che non sa più. La mia bocca è assetata  di baci lussuriosi.
Per quanto sia  principe ,sento il mio corpo scivolare verso mostri inauditi.
Scudiero,trovami qualcosa da bere,grande e forte.

15.Scena madre                                                         

Primo mattino. Colette entra bruscamente e apostrofa l’uomo – H.
Colette:E’ vero ciò che si sente? Mostri,che fate e con quale interesse?
Lo scudiero: Non sono io che faccio,signora,ma il mio padrone. E voi potete credermi,non ho punta presa sulla sua volontà.
Colette:Dov’è questo padrone?Che tutto il mio corpo lo vilipenda.
Lo scudiero: Non lo vedrete stamattina ,signora. Il padrone dorme. E nessuno ,secondo la sua volontà, deve disturbarlo  prima di domani … cioè quando tutti i fagiolini saranno cotti.
Colette:Risvegliate il vostro mostro,ve ne supplico. Questa galera deve essere evitata.
Lo scudiero:Ve lo giuro,signora,che non ho ascendente sulla volontà del mio padrone.
Colette:Quando avete,crudeli,deciso di ucciderli?
Lo scudiero:Non sono io a immolare,signora,ma il mio padrone .E’ così difficile cogliere questa banalità?Io non posso farci niente!Sebbene …
Colette: Sebbene?(Silenzio) Mostro, parlate. C’è qualcosa che si possa fare  per salvarli?
Lo scudiero:No,niente. Sono cotti. Ed io so  che a forza di voler contentare tutto il mondo,si finisce per dispiacere … In un mestiere come il mio,una cosa simile non  è sostenibile.(Silenzio)Lo riconosco tuttavia:il mio padrone adora la dissolutezza,ne è perfino il re. Tutta la sua gloria e tutto il suo piacere stanno nella prevaricazione,nello spergiuro;durante la sua vita,si è lasciato prendere: con i piedi,poi il sesso,poi il ventre,poi il cuore. Ed ora,ci si è messo con la testa .Il mio padrone dirige una fabbrica di prevaricazione. Senza dubbio la più grande del mondo.(Silenzio)Ma perché dunque io vi dico tutto questo?
Colette:Per farmi morire d’orrore e di disgusto. Ve ne prego,salvate quegli infelici. Dio o il diavolo vi ripagheranno per questa spavalda iniziativa.
Lo scudiero: Questa è un’impresa impossibile . Tuttavia,io vi capisco:è sempre così piacevole chiedere la luna agli altri quando si è certi  di non assumere rischi su di sé.
Colette:Conducetemi dove il vostro mostro dorme. Prenderò da sola la luna. Da sola e con le mie mani nude.
Lo scudiero:La signora vuole scherzare?
Colette:Come potete sostenere un’endogamia di una simile misura?Uomini e donne stanno per essere immolati per delle scemenze … e voi pensate ,mostro crudele,che il mio dolore si sta divertendo?(Piange)
Lo scudiero:Non cercate,signora di raggiungermi con le lacrime.(Silenzio. Si rassegna)Non piangete più. Datemi questa sola notte,vi aiuterò a sventare la faccenda.
Colette:Il mio cuore sarà il vostro tempio. Ma conducetemi piuttosto dove dorme il vostro padrone.

16.Scena ambra,rame e tè

Lo scudiero (Davanti al rogo):Servite un'altra tazza di tè ai condannati.
Il vecchio:Quei nasalizzanti hanno trasgredito le settanta leggi dell’albero di Gohomsaya.Bisogna fermare la galera prima che il cielo cada loro sulla testa. Sono venuti e ,come cancheri,hanno dispiegato la loro scempiaggine. Hanno aperto l’ipsometro. Hanno smosso vento. L’albero fuma e grida ,ma questi uomini sono troppo fessi per capire.

(Si accascia  lentamente e muore. Arrivano,nudi e senza fiato,l’uomo-mostro e Colette.Visibilmente,non hanno avuto il tempo di rivestirsi)

L’uomo-mostro: Fermate,fermate l’olocausto. Io la sposo. Mi ha dato il suo cuore  e tutte gli accessi del suo corpo. Chiudete quel rituale insensato .Cominciamo piuttosto a preparare la festa ,poiché la mia tanto amata mi libra tutti gli appartamenti del suo spirito. Poiché il suo amore fa del mostro che ero un’anima pacifica.
Colette:Che imprese sordide,amore,tu ci fai compiere ! In un mondo meschino,a morte facciamo camminare fianco a fianco  ciò che è nobile e ciò che è furfante. Ti amo,ragazzo,un amore che ,per me, è la sola spiegazione del mondo. Ma in mezzo a tutte queste galere,ho scelto quella che ti  salvava la vita.
Tuttavia,la  mia anima è amareggiata  per le conseguenze  della  scelta che mi sono imposta.
Il bambino:Si … si … signora. Geor … ges … mio padre è morto. Signora,ritrovo la mia voce,per vivere come lui,per difendere l’albero.

17.Scena rossa.

Molto più tardi. Una folla riunita ai piedi di un  magnifico palazzo costruito a due passi all’albero. Si vedono soldati dovunque,in armi,berretti rossi e berretti verdi che spingono la folla.

Voci d’uomo: Viva il re!
Voci di donna:Viva il Re!

(Falso delirio e vera baldoria)

Voce d’uomo: Che il re viva!
Voce di donna:Viva il Re dell’Albero!
L’uomo – mostro (che appare al balcone in compagnia di Colette) : Figli miei,signore e signori,abbiamo realizzato questo bordello dopo avere,per ventitre mesi,sgobbato come bestie. Il frutto della nostra pena, eccolo davanti ai nostri occhi. Abbiamo rimesso un alito laddove ,da secoli,la morte soltanto respirava. L’albero di Gohomsaya è visitato da un numero allucinante di turisti,di ricercatori e di curiosi. Ogni anno, una valanga umana viene a Carmanio.
Non possiamo impedirci di tradurre questa valanga nel suo peso finanziario,economico e politico. E il mondo ,come previsto ,ha cambiato ufficialmente di chiappe. Vilipesi ieri,siamo oggi corteggiati da coloro che vivono ora delle nostre briciole ,delle nostre prodigalità e delle nostre complicità sordide quando il tempo volge  agli intrallazzi.
Mangiate,bevete,ballate e lodate per sempre l’albero di Gohomsaya che ci ha permesso di entrare nel mondo moderno dalla porta principale.

(Delirio di carnevale)

                                                                                                         FINE

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