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lunedì 13 gennaio 2014

Diario di Bordo(102)



Sì, ho letto con attenzione le pagine della prefazione al libro della Sellerio(2010),"La donna nel XVIII s."dei Fratelli Goncourt,ma non saprei proprio cosa farci. E’ sempre la stessa zuppa:nell’800 i fratelli Goncourt recuperano i bollettini di Bachaumont e ne ricavano un nuovo libro che oggi Sellerio ripubblica tradotto in italiano.
Anche all’epoca non erano poi tanto considerati se uno scrittore del tempo –Il giovane Brissot - li giudicava così:
On  recueillait sans discernement et sans goût tous les bruits,les plus invraisemblables,toutes les critiques les plus injustes,et où l’on attaquait,indistinctement et sans raisons les hommes les plus celèbres et les plus obscurs,depuis le vieux Voltaire et le pauvre Brissot et dont on voulait salir le nom avant qu’il en eût un.


It is of some value as a historical source, especially for prohibited literature, and full of anecdotes, for which it was sieved by the brothers Goncourt, who revived interest in this obscure figure,[3] whom they presented as the anecdotier parfait, the reputation, as the "perfect recounter of anecdote" to the present time.

E’ come dire che “Dagospia” o “Chi” di  Alfonso Signorini  sono più interessanti e utili - per raccontare i nostri giorni -  del Manifesto o di Repubblica o delle opere di Dacia Maraini,di Ammanniti o della Avallone.Il ‘700,poi,in particolare, non è proprio un secolo che può essere rappresentato con l’aiuto di un pettegoliere,nemmeno se lo afferma Barbey d’Aurevilly,
che ,d’altronde,per essere rispettato e attendibile,avrebbe dovuto almeno evitare di lodare in toni tanto esaltati le gesta dell’Inquisizione.
Non c’è paragone di quanto sia più divertente e anche interessante giocare con gli incastri dei commediografi e dei romanzieri,che a loro volta giocano con la lingua e sottolinearne i passi in avanti accanto alle contraddizioni, attraverso rapide indicazioni dichiaratamente d’oggi,semplicemente scritte da noi ,ma che fanno uso della struttura,del format,si direbbe oggi,dei bullettins dell’amante della signora Doublet. Non mi sembra che individuare i passaggi che hanno fatto andare avanti la società occidentale o indietro la condizione femminile sia per forza noioso o da maestre di scuola,né che la discussione conseguente debba essere pericolosamente politica o partitica,visto che più semplicemente si tratta solo di parlare di noi ,delle nostre radici e delle nostre fronde.
Dopotutto , la leggerezza ,che non è frivolezza,  secondo me può essere trovata nei testi letterari che ho scelto, molti dei quali giocano con la lingua per parlar di cose anche serie come i sentimenti.
Ma forse discutere by mail di questo non è sano,perché la lettura rischia d’essere fuorviante,sia per la fretta sia per l’assenza di replica. Meglio parlarne a fondo direttamente. Io il libro della Sellerio non lo compro,perché proprio non mi interessa per niente e
sono sicura di non essere capace di lavorarci su,di saperlo utilizzare.

Un abbraccio e a presto,
mariel

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