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lunedì 13 gennaio 2014

Diario di Bordo.(99)






Cara Isab.,
grazie per la collaborazione!ho cercato di tagliuzzare ancora un po’ per alleggerire,ma il tono resta lo stesso. Mi è difficile il tono frivolo mondano se voglio spiegare la natura delle scelte dei due secoli secondo un percorso unitario che si evolve .Infatti devo spiegare a Maria nello stesso tempo che se facciamo un viaggio nel mondo dei sentimenti anche nel ‘700,snaturiamo l’anima del secolo e dobbiamo pescare in autori e opere molto marginali che non sono particolarmente significative. E sul secolo dei lumi un approccio frivolo e spiritosino è proprio “disdicevole”,ammesso che io sappia assumere u n atteggiamento di quel tipo.
E ora il grande favore da chiederti:se Maria approva il pezzetto ,ti dispiacerebbe  molto leggerlo al posto mio,non so ancora se  in apertura o in chiusura di letture,prima della conversazione conclusiva?
Tu sai che mi si spezza la voce in modo improvviso e mi scoccia molto di fare la figura del pesce che boccheggia fuori dell’acqua senza che esca voce,ma semplici gracchiamenti.
Grazie;io ci spero,che tu ti faccia forte ed accetti. Ti faccio sapere eventuali correzioni ulteriori o eventuali rinunce .In allegato il testo corretto.
Un forte abbraccio,
mariel





"Il  salotto letterario  - riunione di letterati, di poeti,  d’artisti che si incontrano con  regolarità ,in un ambiente intellettuale,spesso mondano, per discutere dell’attualità del tempo,di filosofia,di letteratura,di morale - ha particolare fortuna nel  XVII e nel  XVIII secolo.
  La conversazione era ,con la lettura,una delle distrazioni degli  habitués delle ruelles ,ovvero di quelli che nel XVIII s. si chiameranno  poi i salotti .Considerata ad un tempo come un’arte,nel  testo  di de La Rochefoucault,è l’oggetto di un’analisi approfondita. 
Questi luoghi d’incontro erano creati,organizzati e sostenuti da dame dell’aristocrazia della corte di Louis XIV nel ‘600,e da intellettuali o appassionate di cultura dell’alta borghesia togata nel secolo successivo.
E’ particolarmente interessante notare come il tema forte che percorre le opere lette e le discussioni affrontate nel XVII s. pongano ,in modo palese o sotterraneo pressoché costante, il tema della rivendicazione del ruolo della donna,del suo punto di vista ,della maggiore importanza che devono acquisire i suoi desideri,i suoi talenti,le sue sensibilità che quelle aristocratiche dame si sono impegnate anche nei fatti a  realizzare - Mademoiselle de Scudéry rifiutò per tutta la vita l’istituto del matrimonio – e le dame che danno il nome ai salotti sono  esse stesse personaggi di grande rilievo intellettuale,che godono  di vasta stima e prestigio.
Nel secolo successivo già la struttura stessa del salotto cambia in modo significativo. Sono sempre le donne ad ospitare nelle loro  solide e prestigiose dimore alto borghesi gli incontri della intellighenzia progressista del tempo;ma ,quando si tratta di presiedere all’organizzazione delle discussioni la funzione diventa maschile e gli autori delle opere esaminate esclusivamente uomini. E tale cambiamento non è casuale. Anche quegli autori prestigiosi i cui principi liberali saranno fatti propri dalla Rivoluzione di fine secolo e inglobati nella Carta dei Diritti ,piuttosto che sostenere e far progredire la condizione della donna si preoccupano di fare discorsi a parte, quando si tratta dei principi educativi ,del sentimento etico-religioso,della fredda strategia amorosa ,oppure
della schiettezza dei suoi comportamenti. E’ una donna,angelo del focolare,regina della casa,madre fertile che accudisce la prole quella che si profila nel futuro della società borghese e che si affermerà per più di due secoli.
Una cultura ,quella della borghesia che si afferma e si prepara all’egemonia,caratterizzata  da questo duplice
piano  ben distinto che la percorre secondo che concerna l’uno o l’altro genere. Contraddizione particolarmente stridente quando consideriamo l’apertura grande di  quegli intellettuali quando si parla di uomini e come tutti quei valori si capovolgono radicalmente quando il destinatario non  è  più tale.  Tutto questo trasforma anche il significato della lingua. Se il termine “libertino” al suo nascere fino dalla Renaissance  aveva riguardato la libertà di pensiero,lo  stesso  termine nel ‘700 finirà per indicare esclusivamente la libertà sessuale.
Di questi molteplici  cambiamenti ci occuperemo,se vorrete partecipare ,nella  prossima rievocazione durante la quale l’attenzione sarà tutta per le opere,le personalità e i valori emergenti del XVIII secolo,come sorprendente evoluzione dell’universo e delle atmosfere di cui ci occupiamo oggi.  "

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