Cara Isab.,
grazie per la collaborazione!ho cercato di tagliuzzare
ancora un po’ per alleggerire,ma il tono resta lo stesso. Mi è difficile il
tono frivolo mondano se voglio spiegare la natura delle scelte dei due secoli
secondo un percorso unitario che si evolve .Infatti devo spiegare a Maria nello
stesso tempo che se facciamo un viaggio nel mondo dei sentimenti anche nel
‘700,snaturiamo l’anima del secolo e dobbiamo pescare in autori e opere molto
marginali che non sono particolarmente significative. E sul secolo dei lumi un
approccio frivolo e spiritosino è proprio “disdicevole”,ammesso che io sappia
assumere u n atteggiamento di quel tipo.
E ora il grande favore da chiederti:se Maria approva il
pezzetto ,ti dispiacerebbe molto leggerlo al posto mio,non so ancora se
in apertura o in chiusura di letture,prima della conversazione conclusiva?
Tu sai che mi si spezza la voce in modo improvviso e mi
scoccia molto di fare la figura del pesce che boccheggia fuori dell’acqua senza
che esca voce,ma semplici gracchiamenti.
Grazie;io ci spero,che tu ti faccia forte ed accetti. Ti
faccio sapere eventuali correzioni ulteriori o eventuali rinunce .In allegato
il testo corretto.
Un forte abbraccio,
mariel
"Il salotto letterario - riunione di letterati, di poeti, d’artisti che si incontrano con regolarità ,in un ambiente intellettuale,spesso mondano, per discutere dell’attualità del tempo,di filosofia,di letteratura,di morale - ha particolare fortuna nel XVII e nel XVIII secolo.
La conversazione era ,con la lettura,una delle distrazioni degli habitués
delle ruelles ,ovvero di quelli che nel XVIII s. si chiameranno poi i
salotti .Considerata ad un tempo come un’arte,nel testo
di de La Rochefoucault,è l’oggetto di un’analisi approfondita.
Questi
luoghi d’incontro erano creati,organizzati e sostenuti da dame
dell’aristocrazia della corte di Louis XIV nel ‘600,e da intellettuali o
appassionate di cultura dell’alta borghesia togata nel secolo successivo.
E’
particolarmente interessante notare come il tema forte che percorre le opere
lette e le discussioni affrontate nel XVII s. pongano ,in modo palese o
sotterraneo pressoché costante, il tema della rivendicazione del ruolo della
donna,del suo punto di vista ,della maggiore importanza che devono acquisire i
suoi desideri,i suoi talenti,le sue sensibilità che quelle aristocratiche dame
si sono impegnate anche nei fatti a
realizzare - Mademoiselle de Scudéry rifiutò per tutta la vita l’istituto
del matrimonio – e le dame che danno il nome ai salotti sono esse stesse personaggi di grande rilievo
intellettuale,che godono di vasta stima
e prestigio.
Nel secolo successivo già la struttura stessa del salotto cambia in modo significativo. Sono
sempre le donne ad ospitare nelle loro solide e prestigiose dimore alto borghesi gli
incontri della intellighenzia progressista del tempo;ma ,quando si tratta di presiedere
all’organizzazione delle discussioni la funzione diventa maschile e gli autori
delle opere esaminate esclusivamente uomini. E tale cambiamento non è casuale.
Anche quegli autori prestigiosi i cui principi liberali saranno fatti propri
dalla Rivoluzione di fine secolo e inglobati nella Carta dei Diritti ,piuttosto
che sostenere e far progredire la condizione della donna si preoccupano di fare
discorsi a parte, quando si tratta dei principi educativi ,del sentimento
etico-religioso,della fredda strategia amorosa ,oppure
della
schiettezza dei suoi comportamenti. E’ una donna,angelo del focolare,regina
della casa,madre fertile che accudisce la prole quella che si profila nel
futuro della società borghese e che si affermerà per più di due secoli.
Una
cultura ,quella della borghesia che si afferma e si prepara all’egemonia,caratterizzata da questo duplice
piano
ben distinto che la percorre secondo che
concerna l’uno o l’altro genere. Contraddizione particolarmente stridente quando consideriamo l’apertura
grande di quegli intellettuali quando si
parla di uomini e come tutti quei valori si capovolgono radicalmente quando il
destinatario non è più tale. Tutto questo trasforma anche il significato della
lingua. Se il termine “libertino” al suo nascere fino dalla Renaissance aveva riguardato la libertà di pensiero,lo stesso termine nel ‘700 finirà per indicare
esclusivamente la libertà sessuale.
Di
questi molteplici cambiamenti ci
occuperemo,se vorrete partecipare ,nella
prossima rievocazione durante la quale l’attenzione sarà tutta per le
opere,le personalità e i valori emergenti del XVIII secolo,come sorprendente
evoluzione dell’universo e delle atmosfere di cui ci occupiamo oggi. "
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