"Un salotto letterario è una riunione di letterati, di poeti,
d’artisti che si incontrano con
regolarità ,in un ambiente intellettuale, spesso mondano, per discutere dell’attualità del tempo,
di filosofia,di letteratura,di morale,che ha particolare fortuna nel XVII e nel XVIII secolo.
regolarità ,in un ambiente intellettuale, spesso mondano, per discutere dell’attualità del tempo,
di filosofia,di letteratura,di morale,che ha particolare fortuna nel XVII e nel XVIII secolo.
La conversazione
era ,con la lettura,una delle distrazioni degli habitués delle ruelles
,ovvero di quelli che nel XVIII s. si chiameranno poi i salotti
.Considerata ad un tempo come un’arte,nel testo di de La
Rochefoucault,è l’oggetto di un’analisi approfondita.
Questi luoghi d’incontro
erano creati,organizzati e sostenuti da dame dell’aristocrazia della corte di
Louis XIV nel ‘600,e da intellettuali o appassionate di cultura dell’alta
borghesia togata nel secolo successivo.
E’ particolarmente
interessante notare come il tema forte che percorre le opere lette e le
discussioni affrontate nel XVII s. pone ,in modo palese o sotterraneo
pressoché costante, il nodo della rivendicazione del ruolo della donna,del suo
punto di vista ,della maggiore importanza che devono acquisire i suoi
desideri,i suoi talenti,le sue sensibilità che quelle aristocratiche dame si
sono impegnate anche nei fatti a realizzare - Mademoiselle de Scudéry
rifiutò per tutta la vita l’istituto del matrimonio – e le dame che danno il
nome ai salotti sono esse stesse personaggi di grande rilievo
intellettuale,che godono di vasta stima e prestigio.
Nel secolo successivo già
la struttura stessa del salotto cambia in modo significativo. Sono sempre le
donne ad ospitare nelle loro solide e prestigiose dimore alto borghesi
gli incontri della intellighenzia progressista del tempo;ma,,quando si tratta
di presiedere all’organizzazione delle discussioni la funzione diventa
rigorosamente maschile e gli autori delle opere esaminate esclusivamente
uomini. E tale cambiamento non è casuale. Anche quegli autori prestigiosi i cui
principi liberali saranno fatti propri dalla Rivoluzione di fine secolo e
inglobati nella Carta dei Diritti ,piuttosto che sostenere e far progredire la
condizione della donna si preoccupano di fare discorsi a parte, quando si
tratta dei principi educativi ,del sentimento etico -religioso,della fredda
strategia amorosa ,oppure della schiettezza dei suoi comportamenti. E’ una
donna,angelo del focolare,regina della casa,madre fertile che accudisce la
prole quella che si profila nel futuro della società borghese e che si
affermerà per più di due secoli.
Una cultura ,quella
della borghesia, che si consolida e si prepara all’egemonia,caratterizzata
da questo duplice piano ben distinto che la percorre secondo che concerna
l’uno o l’altro genere. Tale contraddizione è particolarmente stridente quando
consideriamo l’apertura grande che quegli intellettuali contribuiscono a
realizzare a proposito ,ad esempio, del cosmopolitismo o dell’educazione
,e soprattutto della concezione e dell’organizzazione del potere
dell’autorità
politica ,quando si parli di uomini ,e come tutti quei valori si capovolgano radicalmente quando il destinatario appartenga all'altro genere.
politica ,quando si parli di uomini ,e come tutti quei valori si capovolgano radicalmente quando il destinatario appartenga all'altro genere.
Tutto questo trasforma
anche il significato della lingua. Se il termine “libertino”,ad esempio,
al suo nascere, fino dalla Renaissance, aveva riguardato la libertà di pensiero,lo stesso termine nel ‘700 finirà per indicare esclusivamente la libertà sessuale e le libertine che hanno la libertà di assurgere alla dignità di personaggi narrativi assumono tinte particolarmente ciniche e cupe,rispetto a certe fragilità ,perplessità e scrupoli dei loro omologhi maschili.
al suo nascere, fino dalla Renaissance, aveva riguardato la libertà di pensiero,lo stesso termine nel ‘700 finirà per indicare esclusivamente la libertà sessuale e le libertine che hanno la libertà di assurgere alla dignità di personaggi narrativi assumono tinte particolarmente ciniche e cupe,rispetto a certe fragilità ,perplessità e scrupoli dei loro omologhi maschili.
Di questi
molteplici cambiamenti ci occuperemo,se vorrete partecipare ,nella
prossima rievocazione durante la quale l’attenzione sarà tutta per le opere,le
personalità e i valori emergenti del XVIII secolo,come sorprendente evoluzione
dell’universo e delle atmosfere di cui ci occupiamo oggi.
E quel che sembra essere
particolarmente interessante per noi oggi è il fatto che alcuni temi restano
problematici e irrisolti ancora per noi ,oggi. Se,infatti,il tema della
condizione femminile ha fatto qualche progresso,non può dirsi ancora però che
non ponga più problemi;quello dell’interesse e del rispetto per le culture
altre,sembra peraltro aver subito addirittura qualche arretramento
come,purtroppo del resto quello centrale della necessaria divisione dei poteri.
E’ per questo che
rivisitare quelle pagine può rivestire per noi un interesse del tutto
particolare,e aiutarci,forse ,perfino a chiarirci qualche idea in questi tempi
grigi di crisi ."
Per necessità di snellezza e velocità ho evitato di dar conto delle posizioni differnziate di La Fontaine,Perrault e Molière rispetto al milieu delle Précieuses.In particolare Molière,che era
molto ironicamente critico(cfr.Les Précieuses ridicules)apparentemente verso quel mondo,ma in realtà il grande comédien non aveva potutosemplicemente ignorare il ridicolo di
quei salotti précieux di provincia e borghesi che avevano
tradito lo spirito delle origini, praticando banalmente con piatto conformismo una moda.
Il linguaggio delle preziose
non è, come l’hanno descritto i detrattori,
affettato e artificioso ma, al contrario, è il
risultato di un'accurata ricerca di “purezza nello stile,
guerra alla pedanteria e al provincialismo,
eliminazione delle parole volgari”. Chi le
critica le accusa di pretendere che vengano pubblicate opere che non solo
contengano tutto lo scibile umano, ma che, in più, abbiano
“lo stile puro ed elevato, il pensiero
sottile e popolare, lo svolgimento fluido e
intramezzato di piacevoli digressioni”. Che non
è poco, certamente. Ma è proprio quest'accusa a
farci capire che il loro proposito era
rendere la cultura più accessibile,metterla in
discussione, svecchiarla rendendola più viva. Un programma
che non poteva lasciare indifferenti i più ,pigramente abbandonati ai riti
della tradizione e dei privilegi.
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