Sì, ho letto con attenzione le pagine della prefazione al libro della Sellerio(2010),"La donna nel XVIII s."dei Fratelli Goncourt,ma non saprei proprio cosa
farci. E’ sempre la stessa zuppa:nell’800 i fratelli Goncourt recuperano i
bollettini di Bachaumont e ne ricavano un nuovo libro che oggi Sellerio
ripubblica tradotto in italiano.
Anche all’epoca non erano poi tanto considerati se uno
scrittore del tempo –Il giovane Brissot - li giudicava così:
On recueillait sans
discernement et sans goût tous les bruits,les plus invraisemblables,toutes les
critiques les plus injustes,et où l’on attaquait,indistinctement et sans
raisons les hommes les plus celèbres et les plus obscurs,depuis le vieux
Voltaire et le pauvre Brissot et dont on voulait salir le nom avant qu’il en
eût un.
It is of some value as a historical source, especially for prohibited
literature, and full of anecdotes, for which it was sieved by the brothers
Goncourt, who revived interest in this obscure figure,[3]
whom they presented as the anecdotier parfait, the reputation, as the
"perfect recounter of anecdote" to the present time.
E’ come dire che “Dagospia” o “Chi” di Alfonso
Signorini sono più interessanti e utili - per raccontare i nostri giorni
- del Manifesto o di Repubblica o delle opere di Dacia Maraini,di
Ammanniti o della Avallone.Il ‘700,poi,in particolare, non è proprio un secolo che può essere rappresentato con l’aiuto
di un pettegoliere,nemmeno se lo afferma Barbey d’Aurevilly,
che ,d’altronde,per essere rispettato e attendibile,avrebbe
dovuto almeno evitare di lodare in toni tanto esaltati le gesta
dell’Inquisizione.
Non c’è paragone di quanto sia più divertente e anche
interessante giocare con gli incastri dei commediografi e dei romanzieri,che a
loro volta giocano con la lingua e sottolinearne i passi in avanti accanto alle
contraddizioni, attraverso rapide indicazioni dichiaratamente
d’oggi,semplicemente scritte da noi ,ma che fanno uso della struttura,del
format,si direbbe oggi,dei bullettins dell’amante della signora Doublet. Non mi
sembra che individuare i passaggi che hanno fatto andare avanti la società
occidentale o indietro la condizione femminile sia per forza noioso o da maestre
di scuola,né che la discussione conseguente debba essere pericolosamente
politica o partitica,visto che più semplicemente si tratta solo di parlare di
noi ,delle nostre radici e delle nostre fronde.
Dopotutto , la leggerezza ,che non è frivolezza, secondo
me può essere trovata nei testi letterari che ho scelto, molti dei quali
giocano con la lingua per parlar di cose anche serie come i sentimenti.
Ma forse discutere by mail di questo non è sano,perché la
lettura rischia d’essere fuorviante,sia per la fretta sia per l’assenza di
replica. Meglio parlarne a fondo direttamente. Io il libro della Sellerio non
lo compro,perché proprio non mi interessa per niente e
sono sicura di non essere capace di lavorarci su,di saperlo
utilizzare.
Un abbraccio e a presto,
mariel
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