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martedì 27 ottobre 2015

18.Il mito: fascino della diversità e la ricchezza della sintesi.

 Il confronto fra diversità può consentire una sintesi più voluta di qualsiasi configurazione 
storica o mitologica che sia.







Abbiamo appena conosciuto il mito cosmogonico del mondo dimezzo a Sumatra.Ad ovest della grande isola,nelle isole Batu,gli indigeni originari della vicina isola di Nias,raccontano un mito delle origini che ha come protagonista la Gran Madre,creatrice di ogni cosa.(1)
"Quando la terra ancora non c'era,quando non esisteva ancora il vasto mondo,esisteva nostra Madre Dao ."Dal 2sudiciume  delle palme delle mai",dalla "sporcizia del corpo"forgia la"rotondità del mondo"con tutti i suoi elementi come precisa dettagliatamente il racconto.In seguito"un giorno,una volta"allorché "non c'erano ancora esseri umani,quando il genere umano ancora non esisteva,,andò alla bocca dell'abisso,andò alla profondità senza fondo,nostra madre Dao,la sempre ringiovanentesi,nostra madre Dao,avente forma di tartaruga.adunò le zone dei venti,riunì gli angoli dei venti" e così"fu ingravidata senza avere un uomo,fu fecondata senza un marito"passato "un anno di vegetazione"partorì due gemelli divini.ma il mondo era ancora senza uomini ed essa "parlava senza che ci fossero uomini,favellava senza che esistesse l'umanità".Fino a che ,"nel suo parlare  ella disse favellando:<E' peccato per la terra laggiù ,è peccato per il vasto mondo,che non ci siano abitanti ,che non ci abiti nessunocon cui io possa  parlare,con cui io possa favellare>.allora si recò nuovamente  alla bocca dell'abisso ,di nuovo si recò presso la profondità senza fondo..".Insomma ripete ancora una volta e nell'identico modo l'evento del concepimento senza compagno.proprio nello stesso modo in cui la Luna  concepisce da sé se stessa che rinasce. Nostra Madre Dao partorisce un' altra coppia di gemelli -un maschi e una femmina- la coppia di progenitori dell'umanità.E interessante a questo punto sottolineare che le caratteristiche della Gran Madre -"la sempre ringiovanentesi" e il suo" aspetto di tartaruga" - sono qualificanti sia per la Madre Terra originaria,signora della vegetazione(che si rinnova ciclicamente)e che nella tartaruga rappresenta la stabilità del mondo,ma contemporaneamente simboleggia anche l'astro lunare,che ,"col suo spuntare  dalle tenebre ,col suo crescere e appassire,col suo scomparire  come un seme di speranza sotto  terra è madre di vegetazione "come ha affermato con grande efficacia Sermonti(2)che inoltre aggiunge  come "Hater ,l'egiziana,Ishtar(3),Dioniso,Sin sono insieme divinità lunari e della vegetazione".La Luna,in miti diffusi in tutti i continenti è,sia pure con modalità diverse, collegata alla tartaruga.
nel racconto dei Batu,però,la Gran Madre Dao,sempre ringiovanentesi in forma di  tartaruga ,muore per trasformarsi in terra e polvere.Dopo esser stata la Signora della Terra ,protettrice della vegetazione  vuole identificarsi nella terra stessa ,assumendone nell'aspetto della polvere tutta  la sua essenza fisica."Ordunque un giorno,una volta ...il suo spirito vitale  s'involò come vento,la sua anima si dileguò  come un vapore;ella morì e fu trasformata in terra (danò);morta,divenne polvere(dao).I suoi resti mortali riempirono i crepacci,la sua cenere riempì le spaccature della terra ".Ma è una morte molto strana la sua ,visto che la coppia progenitrice del genere umano continua a chiamarla  e a ricordarla come la "sempre ringiovanentesi"[...] Nostra Madre Dao avente forma di tartaruga"!
Siamo di fronte a una  doppia contraddizione.Come interpretarla?Forse ci può aiutare la tartaruga.
Infatti è proprio di lei che molto spesso si servono le genti per simboleggiare la luna perché ha l'abitudine di celarsi scomparendo nel suo guscio per riapparire prorrio comefa la luna.I Batu nel loro simbolismo ne fanno un'esplicita identificazione.La mitologia cinese ci offre un esempio simile e ,allostesso tempo,opposto,nel senso che nel Nord del paese,la tartaruga è associata sì alla Luna e all'inverno,ma isolando ,in un certo senso la sua fase cinerea,oscura invernale,sottolineandone la natura funerea.Il legame con la luna per il  suo rapporto con l'acqua,la tartaruga lo esprime anche con la terra :infatti numerose tradizioni la considerano una divinità sotterranea fondamentale,che esprime le forze profondedella terra come delle acque.Una conferma dell'ambivalenza,dell'ambiguità del binomio simbolico luna/tartaruga.Sembra proprio nella loro natura doppia,anzi trina risiedere la capacità di esprimere simbolicamente l'immagine della vita ,della morte e della resurrezione.E'
 ancora Sermonti che scrive:"La luna nera è mortale,sofferente,effimera;una luna terrena,ctonia:Di fronte a lei è una luna bianca ,una luna palese che abita il cielo  e ha il volto impassibile degli <immortali>,la castità della diva".E ancora:La luna è"come composta di due metà opposte ;la parte nera e la parte bianca , che si associano e si alteranao.E sarà,in conclusione ,importante aggiungere  che nella fisiologia taoista la tartaruga,corrispondente all'acqua leggera ,é collegata col colore nero.


                                                             *°*°*

(1)Citazione da :Raffaele Pettazzoni, "Miti e leggende" ,vol II-Torino.

(2)       "        da:Sermonti,"Fiabe di luna",Milano,1986.
(3)Ishtar è la principale divinità del nutrito pantheon babilonese. E' la divinità che racchiude in se una moltitudine di funzioni e poteri, è la stella del mattino, è la dea della fertilità, divinità protettrice della natura, dell'agricoltura, della guerra e della pace, non una dea sola ma una miriade di dee e figure femminili con le quali spesso è associata e idealizzata.
(4)Sin,antica divinità lunare nel pantheon sumero, babilonese e assiro. Di origine sumera  portava inoltre il nome sumero di En-zre "signore della sapienza" ,consideratoanche  divinità della sapienza.
La figura del dio della Luna sumero, babilonese e assiro ebbe una vasta area di diffusione anche presso altri popoli.Era venerato anche nell'Elam. Anche i Mitanni, gli Hurriti e gli Hittiti appresero ad adorare Sin babilonese e assiro. Lo stesso accadde ai  Cananei ossia degli abitanti preebraici della Palestina e della Siria. Questa diviità penetrò però anche in Arabia, dove fu adorata tanto nella parte settentrionale quanto in quella meridionale della penisola. Una certa adorazione prestano alla Luna anche gli Yezidi; il nome però del loro Sheikh Sin non ha nulla a che fare col dio babilonese Sin, ma è una corruzione curda del nome arabo Ḥasan.






























































































































































































































































































































































































































































































































































































































































































1 commento:


  1. A conclusione della serie sul mito ,su questo stesso blog, riprende la pubblicazione di post sul teatro francofono contemporaneo.In particolare quelli del continente americano. Per una sorta di esigenza di contiguità con gli altri post relativi al viaggio all'interno del teatro francofono, sono state attribuite date passate in successione ,a partire da quella del primo post sul teatro del Québec: "domenica 26 aprile 2015 25.America. Viaggio nel teatro francofono contemporaneo." Mi auguro che si riveli anche per voi ,amici lettori,una ricerca interessante

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