6°.G.Finalmente la Cina popolare che resta. Gli Hutong
e la vergogna della sopravvivenza dei ricsciò,sia pure col
camuffamento della bici .
Primavera a Pechino
Inverno negli Hutong
La processione delle 16 biciclette con due di noi a bordo. Percorriamo all’inizio la panoramica – bella la successione dei cafés -terrasse lungo il canale proprio sotto la città proibita – la gente è allegra,malgrado lo squallore della grande povertà. Tutti salutano,vecchi e bambini davanti alle case. Visita al mercato di frutta , verdura e spezie.
Vita quotidiana negli hutong di Pechino
La bici,protagonista negli Hutong di Pechino
Tutti sono curiosi di noi ;compro il tè al gelsomino a un prezzo astrale. Rinuncio alla tisaniera a prezzo stracciato per il timore che non possa affrontare il rischio del viaggio. Visita lampo al supermercato con acquisto di tè più abbordabile. Il criterio di scelta si fonda sulla reperibilità di una scritta in inglese. Segue la visita interna ad una abitazione. Cortile quadrato ai lati del quale sono le singole costruzioni delle successive generazioni della famiglia. Si stringe il cuore per lo squallore non solo della povertà,ma anche dell’evidente sciatteria. Una vecchia sorridente e cordiale cucina una frittata (bugassa,come a Creta!).Riprendiamo il carretto. il ragazzo,mentre pedala,canta. ci aiuta a salire e a scendere. E’ gentile,come tutti,qui; rifacciamo a piedi il vicolo con le baracche che cucinano commestibili puzzolenti,immondi. anche l’anatra laccata!
Primavera a Pechino
Inverno negli Hutong
La processione delle 16 biciclette con due di noi a bordo. Percorriamo all’inizio la panoramica – bella la successione dei cafés -terrasse lungo il canale proprio sotto la città proibita – la gente è allegra,malgrado lo squallore della grande povertà. Tutti salutano,vecchi e bambini davanti alle case. Visita al mercato di frutta , verdura e spezie.
Vita quotidiana negli hutong di Pechino
La bici,protagonista negli Hutong di Pechino
Tutti sono curiosi di noi ;compro il tè al gelsomino a un prezzo astrale. Rinuncio alla tisaniera a prezzo stracciato per il timore che non possa affrontare il rischio del viaggio. Visita lampo al supermercato con acquisto di tè più abbordabile. Il criterio di scelta si fonda sulla reperibilità di una scritta in inglese. Segue la visita interna ad una abitazione. Cortile quadrato ai lati del quale sono le singole costruzioni delle successive generazioni della famiglia. Si stringe il cuore per lo squallore non solo della povertà,ma anche dell’evidente sciatteria. Una vecchia sorridente e cordiale cucina una frittata (bugassa,come a Creta!).Riprendiamo il carretto. il ragazzo,mentre pedala,canta. ci aiuta a salire e a scendere. E’ gentile,come tutti,qui; rifacciamo a piedi il vicolo con le baracche che cucinano commestibili puzzolenti,immondi. anche l’anatra laccata!
Torniamo in albergo. Mangiamo
in camera il dolce per la festa della luna
con il ripieno di loto (la forma è rotonda come la luna piena che è luminosissima nel cielo stasera. Mi
piace passare così semplicemente questa sera al posto della serata all’Opera di
Pechino che era in programma,ma che è stata annullata. E’ stato inevitabile. Il
teatro era completo. Myriam vuole uscire ed io consento,ma solo per un’ora.
andiamo al grande magazzino in Time square. E’ interessante e
divertente. Compro le scarpe rosse( di pezza, 2 €!) e il tè verde. Tornando
verso l’albergo vediamo un operaio che pota una siepe(è quasi mezzanotte). Un
po’ più in là quasi inciampo in un mucchio di stracci:guardo meglio e mi rendo
conto che sul marciapiedi un gruppo di uomini è steso a terra e dorme;ancora
più in là lo scheletro di cemento di un cantiere illuminato:scopro il lavoro a
ciclo continuo. Nel turno di riposo si resta davanti al posto di lavoro.
L’urbanizzazione dirompente che deriva dalla grande differenza del tenore di
vita tra la città e la campagna ,ha
creato, tra i numerosi problemi,anche quello della estrema carenza delle
abitazioni in città. E chi ha un tetto sopra la testa sta sempre molto
stretto,perché forte è la coesione tra generazioni:per la disponibilità anche
finanziarie molto limitate,i più giovani si fanno carico dei loro vecchi anche ospitandoli nel loro spazio ristretto.
Torniamo in albergo per fare
le valige e scrivere questa bozza di promemoria. vado a dormire perchè è ormai l’1.15. Domattina la sveglia è anticipata
perchè bisogna portare i bagagli nella hall. Rinvio allora le abluzioni a
domattina .Più probabile a domani sera.
Prima di lasciare la capitale
devo proprio raccontare la leggenda delle acque di Beijing.
L’imperatore
sogna un vecchio con due orci pieni d’acqua che chiede di poter uscire dalla
città. l’Imperatore accorda il permesso e ,al risveglio,Pechino è senz’acqua. Alla
sera,riaddormentato risogna il vecchio
e gli chiede di far tornare l’acqua in città. Il vecchio spiega che
l’Imperatore dovrà scegliere un giovane e istruirlo. Egli dovrà cercare i due
orci in una caverna custodita da un
drago. Non dovrà avere paura perchè sarà protetto se rispetterà certe condizioni. Dovrà forare i due orci per fare
sgorgare l’acqua e scappare verso la
città senza voltarsi finché non fosse dentro le mura. L’imperatore organizza l’impresa. Il giovane
va alla ricerca della caverna. Scopre gli orci difesi dal drago ,fora il primo
orcio,si spaventa e scappa verso la città. un’onda lo insegue. Quando egli è ormai sotto le mura,si sente
ormai al sicuro e si volta; l’onda lo
incalza,lo inghiotte e dilaga all’interno della città che,da allora,avrà
l’acqua sporca a disposizione,mentre nelle c colline intorno resterà l’acqua
buona dell’orcio che non è stato squarciato.
Ed è per questoche durante il soggiorno abbiamo bevuto,ci siamo lavati i denti costantemente con l'acqua Vittel,importata nientemeno che dalla Francia.
(continua)
Ed è per questoche durante il soggiorno abbiamo bevuto,ci siamo lavati i denti costantemente con l'acqua Vittel,importata nientemeno che dalla Francia.
(continua)
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