13. Nel
pomeriggio torniamo a Guilin in pullman. Dobbiamo visitare le celebri
grotte per cercare di cogliere tutti gli aspetti dell’atmosfera raffinata e
colta di questa città affascinante. Cominciamo con la Grotta delle Sette
Stelle che si trova ai piedi della Collina della Mezzaluna( dalla
roccia che ha assunto quella forma)coperta dalle profumate piante di cassia(molti
sono i prodotti che gli industriosi abitanti ricavano da questa pianta:profumo, vino, tè, e medicine a base
d’erbe) la Grotta , originariamente il letto di un torrente sotterraneo, lunga
800 m. è piena di stalattiti e stalagmiti. Andiamo poi alla Grotta
della Perla Restituita; la leggenda racconta di un pescatore che tanto
tempo fa rubò la perla che apparteneva al drago che viveva nella caverna. Più
tardi, sopraffatto dal rimorso, il pescatore restituì la perla e da allora
pescò per sempre felicemente. Per lodare la sua onestà la gente chiamò la grotta
"della Perla Restituita". Qui una stalattite, partendo dal
soffitto, arriva a soli 2 cm. da terra. Nella grotta ci sono, incise sulla
roccia, più di 100 iscrizioni storiche e 250 statue, per la maggior parte
lavori risalenti alle dinastie Tang e Song. I bassorilievi più interessanti
sono l'autoritratto di Mi Fu, un famoso
pittore della dinastia Song, e il "Poema del Banchetto", del famoso
poeta della dinastia Song Fan Chengda. All'entrata della grotta si trova
un'enorme marmitta in ferro del peso di 2500 kg, fusa 300 anni fa nell'VIII
anno di regno dell'imperatore Qing Kangxi. Qui i souvenirs sono i dipinti e i rubbings (riproduzioni su carta
ottenute mediante sfregamento) tratti dalle pareti della caverna. Guardiamo poi
con sorpresa la Collina dell’Elefante,il
cui nome è dovuto ,certo, al suo profilo bizzarro che evoca quello di un
gigantesco elefante con la proboscide
immersa nel placido fiume.
Ma uno dei luoghi più pittoreschi di Guilin, per
le fantastiche forme delle stalagmiti che le hanno valso il nome di Palazzo
d’Arte della Natura, è la Grotta del
Flauto di Canne. Una volta l’entrata era nascosta da un cespuglio di
canne usate dai locali per creare strumenti musicali, da cui il nome. Qui posso
ammirare le concrezioni calcaree dalle forme bizzarre, illuminate sapientemente
con luci colorate fino a simulare lo skyline miniaturizzato di una moderna
città coi suoi grattacieli. Ed è in questa atmosfera surreale, che dovrebbe concludere le visite di una
città così ricca di suggestioni ,che provo l’emozione più improvvisa e
travolgente di tutto il viaggio. Qui vedo un gruppo di ragazze in costume
vietnamita e sono sorpresa da una grande
emozione. Scopro allora che sono davvero così vicina a quel 20° parallelo,
simbolico di quel paese la cui tragedia ha occupato e impegnato molti anni della mia gioventù.
La collina dell'elefante |
Nella grotta del flauto di canna |
(continua)
Seguono ancora,nei prossimi giorni,alcune pagine di diario con foto sulle città di Guangzhou(Canton) et Hong Kong.
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