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lunedì 14 gennaio 2013

Diario Cinese.-10-





13. Nel pomeriggio torniamo a Guilin in pullman. Dobbiamo visitare le celebri grotte per cercare di cogliere tutti gli aspetti dell’atmosfera raffinata e colta di questa città affascinante. Cominciamo con la Grotta delle Sette Stelle che si trova ai piedi della Collina della Mezzaluna( dalla roccia che ha assunto quella forma)coperta dalle profumate piante di cassia(molti sono i prodotti che gli industriosi abitanti ricavano da questa pianta:profumo, vino, tè, e medicine a base d’erbe) la Grotta , originariamente il letto di un torrente sotterraneo, lunga 800 m. è piena di stalattiti e stalagmiti. Andiamo poi  alla  Grotta della Perla Restituita; la leggenda racconta di un pescatore che tanto tempo fa rubò la perla che apparteneva al drago che viveva nella caverna. Più tardi, sopraffatto dal rimorso, il pescatore restituì la perla e da allora pescò per sempre felicemente. Per lodare la sua onestà la gente chiamò la grotta "della Perla Restituita". Qui una stalattite, partendo dal soffitto, arriva a soli 2 cm. da terra. Nella grotta ci sono, incise sulla roccia, più di 100 iscrizioni storiche e 250 statue, per la maggior parte lavori risalenti alle dinastie Tang e Song. I bassorilievi più interessanti sono  l'autoritratto di Mi Fu, un famoso pittore della dinastia Song, e il "Poema del Banchetto", del famoso poeta della dinastia Song Fan Chengda. All'entrata della grotta si trova un'enorme marmitta in ferro del peso di 2500 kg, fusa 300 anni fa nell'VIII anno di regno dell'imperatore Qing Kangxi. Qui i souvenirs sono i dipinti e i  rubbings (riproduzioni su carta ottenute mediante sfregamento) tratti dalle pareti della caverna. Guardiamo poi con sorpresa  la Collina dell’Elefante,il cui nome è dovuto ,certo, al suo profilo bizzarro che evoca quello di un gigantesco  elefante con la proboscide immersa nel placido fiume.
La collina dell'elefante
 Ma  uno dei luoghi più pittoreschi di Guilin, per le fantastiche forme delle stalagmiti che le hanno valso il nome di Palazzo d’Arte della Natura, è  la Grotta del Flauto di Canne. Una volta l’entrata era nascosta da un cespuglio di canne usate dai locali per creare strumenti musicali, da cui il nome. Qui posso ammirare le concrezioni calcaree dalle forme bizzarre, illuminate sapientemente con luci colorate fino a simulare lo skyline miniaturizzato di una moderna città coi suoi grattacieli. Ed è in questa  atmosfera  surreale, che dovrebbe concludere le visite di una città così ricca di suggestioni ,che provo l’emozione più improvvisa e travolgente di tutto il viaggio. Qui vedo un gruppo di ragazze in costume vietnamita e sono sorpresa  da una grande emozione. Scopro allora che sono davvero così vicina a quel 20° parallelo, simbolico di quel paese la cui tragedia ha occupato e  impegnato molti anni della mia gioventù.

Nella grotta del flauto di canna



(continua)












1 commento:

  1. Seguono ancora,nei prossimi giorni,alcune pagine di diario con foto sulle città di Guangzhou(Canton) et Hong Kong.

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