Due
essenzialmente le linee guida su cui si fonda l’architettura dell’antologia: da
un lato l’apertura al mondo, dall’altro
l’interesse al confronto.
Il
desiderio di documentare il panorama della poesia del mondo è nato spontaneo
dalla constatazione dell’ estrema povertà dell’offerta di testi poetici di
paesi lontani nelle librerie e nelle biblioteche di casa nostra. Attraverso
anche le nostre traduzioni, dunque, abbiamo inteso documentare letterature
poetiche di paesi - e talvolta di continenti-
ancora poco conosciute. Questa allora la
prima sfida, che ci ha anche indotte a inserire i testi poetici scelti
in una cornice narrativa che sostenesse
la percezione della loro bellezza, senza soffocarla o facendone semplice ornamento della storia.
Sono soprattutto poesie d’amore, ma è un amore che si estende anche alle
emozioni legate al senso di identità e al desiderio di libertà. I personaggi del racconto, per
lavoro, frequentano abitualmente l’universo letterario e ne discutono con passione,
nei loro dialoghi seminano indizi utili all’approfondimento e invitano a godere
appieno della lettura del testo.
Offrire
l’opportunità del confronto è l’altra nostra robusta aspirazione, che non si
limita a fornire il tradizionale strumento del pensiero critico. Siamo infatti
convinte che nel tempo della globalizzazione la vita di tutti potrà
evolvere, a condizione che i sistemi nazionali
globalizzino tutti gli aspetti della conoscenza, non solo quelli tecnologici ed
economici. Se il nostro mantra è “ diversità = ricchezza”, se la meta che
permette di cancellare paure, pregiudizi
e intolleranze è costituita dalla conoscenza globalizzata che può rendere
consapevoli i cittadini delle
potenzialità insite nell’incontro e nel confronto delle diverse culture, le
tappe intermedie del percorso dovranno favorire alcune scoperte che infine
consentiranno la conquista della grande verità che all’inizio della ricerca era
ancora –come Maya- velata.
A
questo abbiamo dunque mirato, con l’offerta costante del confronto di testi poetici e di intellettuali che
rappresentassero culture di differenti aree. Non solo. Nella nostra prospettiva
è diventato importante favorire anche il confronto tra culture dominanti e
culture minoritarie, marginali, orali, e
proporre l’accostamento non gerarchizzato tra poeti ormai classici,
molto affermati, e poeti contemporanei
ancora poco conosciuti. Non mancano i confronti dettati dal poliedrico
gioco dell’uso variegato e ricco della lingua: quello tra produzione scritta e
produzione orale in primis, ma anche quello tra poesia scritta nella propria
lingua e quella nella lingua del colonizzatore, oltre infine a quello tra la
produzione scritta in patria nella lingua che costituisce l’eredità persistente
dell’età coloniale nel proprio paese e quella usata in una terra straniera dove
ci si è per le più differenti ragioni trapiantati. Diverso ancora è, inoltre,
ad esempio, l’uso della propria lingua in patria o in esilio; oppure quando la
lingua è valorizzata nella sua
dimensione visiva o è scelta perché,invece, è capace di impatto diretto
sull’ascoltatore grazie soprattutto alla sua sonorità.
Ci
siamo rese conto a questo punto che la ricchezza dei materiali offerti
richiedeva una mappa perché il lettore potesse facilmente orientarsi per utilizzarli
al meglio. Abbiamo anche pensato che fosse interessante e utile fornire, attraverso un’intervista in
appendice, la testimonianza di un intellettuale mediorientale in esilio,
originario di una regione del mondo che rappresenta attualmente una delle
realtà conflittuali più drammatiche.
Insomma,
abbiamo cercato di costruire le condizioni, grazie alle quali la raccolta
antologica, in un’ ottica di ricerca dell’analogia e del contrasto finalizzati,
contribuisse al grande piacere della lettura.
Maria
Gabriella Bruni e Isabella Nicchiarelli
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