Un’incursione involontaria nella
Storia
Praha,fine giugno 1968.
Cara Guen,
ancora una volta il soggiorno a Roma è stato un
incanto. La dolcezza della natura e del clima,la storia imponente,la cultura
ricca e straordinaria. Tutto mi coinvolge e mi affascina. Anche quando alcuni
aspetti del sociale mi sorprendono, a volte, e faccio fatica a capire. Come
quando siamo andate in quel negozio di tessuti per fare compere e i commessi
erano ragazzoni giovani e forti.
una realtà per
me difficile da giustificare.
Quando ti deciderai a venire da noi potrai renderti conto di quanto possa
essere interessante anche il confronto delle diversità per cercare di rendersi
conto delle ragioni delle differenze. Ma non è solo per questo che ti
aspettiamo. Questa volta non puoi più rinviare né rinunciare.
Sono convinta che ti piaceranno i
nostri paesaggi,spesso velati dalle brume,ma anche per questo suggestivi e, talora,
un po’ struggenti; la magia della nostra città e il fascino dei nostri
spettacoli, che siano quelli della pantomima o quelli delle marionette di Jiri
Trinka.
Ma quello che non puoi perdere,a cui
non devi assolutamente rinunciare, è l’atmosfera nuova della nostra primavera.
Un’aria nuova di apertura e di vitalità che coinvolge giovani e meno giovani.
Un vivace dibattito si sta diffondendo e il gusto del confronto delle idee
dagli intellettuali si va estendendo anche alla gente comune. E’ tutto un
fervore di iniziative. Anche il tuo amico, il direttore del museo nazionale, e
la sua famiglia contano sul tuo arrivo.
Io e
Jirko ti aspettiamo con ansia .Vieni presto.
Irena
Irena a
Roma con Guen
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