Roma,luglio 1968
Cara Irena,
sono contenta che il nome del vostro Presidente della Repubblica, che vuol dire libertà, si accordi così bene con il dinamismo e l’energia che percorrono da qualche tempo soprattutto la vostra capitale.
Certo che mi
interessa molto partecipare a un momento così importante della storia europea.
Del resto sai bene quanto io ami la vostra storia, la vostra cultura e, in
particolare, la magia della città
vecchia, del castello e del fiume, con i suoi posti così cari a Neruda. Non è
per indifferenza
che
fino ad ora non ho mai potuto accettare i vostri affettuosi, ripetuti
inviti. Il mio lavoro mi lascia libero il mese di agosto e, quando arriva
quel momento, non riesco a resistere al richiamo del Sud,del Mediterraneo; che
le Sirene si chiamino Isole Greche o Coste Maghrebine poco importa,
mi
precipito lo stesso.
Questa volta, però,ho
deciso diversamente,la promessa è di quelle solenni. La mia vacanza d’estate
sarà continentale.
Sarò sicuramente a Praga a farmi
coccolare da tutti i miei amici molto speciali.
Centellinerò il viaggio con tappe di
avvicinamento rallentate, in treno, per meglio tuffarmi nella miriade delle
meraviglie praghesi e per meglio saperle apprezzare ed assorbire come meritano.
Non sarà difficile, con guide talentuose come voi!
Vi farò sapere con più precisione
data ed orario del mio arrivo.
Penso che partirò da Venezia, dopo
aver accompagnato i miei genitori nelle Dolomiti.
Per
questo potrò fornirti i dati precisi definitivamente solo dopo aver messo a
punto l’organizzazione della loro vacanza, il cui periodo, più o meno, deve
coincidere con il mio soggiorno a Praga e dintorni.
Saluta Zdenka
e Vladimir Denksteinovic.
A voi un
affettuoso abbraccio.
Guendalina.
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