« Donna,svegliati» [3]
(contestualizzazione)
di Emanuèle
Gaulier
[Nata Marie
Gouze, e sposata con Louis-Yves Aubry, alla
morte di costui,] costruisce la sua identità cominciando dall’abbandono del nome
del defunto marito per scegliere quello di Olympe de Gouges,formato dal nome
della madre e da
un derivato del suo patronimico.
[...]
Nel 1786,nella
prefazione della sua opera teatrale”L’homme
généreux”,scriveva:”Ecco come il nostro sesso è esposto.
Gli uomini
hanno tutti i vantaggi…Ci hanno escluso da ogni potere,da ogni sapere.”
[...]
Nel 1784, Olympe
de Gouges è colpita da una commedia molto contestata di Beaumarchais, alla fine
rappresentata,” Le mariage de Figaro”.Si
ricorda soprattutto del posto
primordiale dato alle donne,mostrate
come esseri responsabili e riflessivi,vittime dell’irresponsabilità
degli uomini “trattati da minori per i nostri beni,puniti da maggiorenni per le
nostre colpe! Ah!Sotto ogni aspetto,la vostra condotta verso di noi fa orrore o pietà” .Decide di farne un
seguito,”Il matrimonio inatteso di Chérubin”,nel 1786,mettendo la condizione
femminile al centro del suo intrigo,con la denunzia del matrimonio forzato(Jean-Jacques Rousseau aveva già messo alla moda il matrimonio
d’amore ne” La Nouvelle Héloïse”,il
giogo paterno e maritale).Raccomanda già
la solidarietà femminile.[…]L’idea d’una uguaglianza naturale fra i due sessi era anche difesa ,fra gli altri ,da
Diderot,Condorcet,Helvetius o D’Alembert nel suo saggio,”Delle Donne”,del 1774:”Relativamente alle opere di ingegno e di
sagacia,mille esempi ci provano che la debolezza del corpo
non rappresenta un ostacolo negli
uomini.Perché dunque una educazione più solida e più maschia non dovrebbe
mettere le donne nella condizione di riuscirci? “
[...]
Fin dai primi giorni della Rivoluzione,il problema della
condizione femminile è sollevata,spinta
soprattutto da uomini come Condorcet nel
suo saggio sull’ammissione delle donne al diritto di cittadinanza nel
1790:”Tutti non hanno violato il principio.
Dell’uguaglianza dei diritti,privando tranquillamente la
metà del genere umano di quello di concorrere alla formazione delle leggi,escludendo
le donne dal diritto di cittadinanza?”Non viene ascoltato e il diritto di voto
delle donne non è d’attualità.Molto
presto,Olympe de Gouges capisce che mettere in pratica la Dichiarazione, è lungi
dall’essere un fatto acquisito e si preoccupa di constatare che la
contro-rivoluzione, condotta allo stesso modo da donne,guadagna terreno.
Osservando la situazione che si degrada,la repressione farsi più dura con la
legge marziale e il tragico 17 luglio, Olympe de Gouges
decide di prendere alla lettera le parole la Dichiarazione dell’Assemblea e di spingere la Costituente a
prendere misure con la sua Dichiarazione dei Diritti della Donna e della Cittadina, il 14 settembre 1791,poiché
per lei « questa Rivoluzione non si realizzerà che quando tutte le donne
saranno consapevoli della loro
deplorabile sorte,e dei diritti che esse hanno perduto nella società».
Riprende tutti gli articoli della Dichiarazione del 1789,”femminilizzandoli”,per
mostrare che la Nazione è effettivamente bisessuata,ma che la differenza sessuale
non può essere un postulato in politica né nell’esercizio della
cittadinanza.Mette allora la Rivoluzione di fronte alle sue insufficienze poiché
non porta a ciò che ha promulgato.di conseguenza,chiede i dirittodi voto e
l’eleggibilità per tutti nel suo articolo primo,rivendicando così per le donne un
vero statuto di cittadina attiva e l’uguaglianza dei diritti per l’accesso ad
ogni impiego e ad ogni dignità.Olympe de Gouges
rivendica allo stesso modo la libertà di parola [...]Questa libertà d’espressione
è ugualmente all’origine della sua formula rimasta la più celebre:”La donna ha
il diritto di salire sul patibolo,deve avere il diritto di salire alla tribuna.”
Le donne non essendo considerate come soggetti
giuridici,allora sono sanzionate da leggi sulle quali non possono esprimersi e
che devono pertanto subire.Queste leggi
sono fatte unicamente da uomini e non
tengono conto dei bisogni,dei desideri e delle opinioni delle donne,ciò
che Olympe de Gouges considera come la più grande ingiustizia.
[...]
La possibilità di divorzio
per mutuo consenso sarà l’altra grande avanzata della rivoluzione per la
condizione femminile nel1792,
ma sarà presto denunciata
nel 1795 e abolita nel 1816.Parzialmente restaurata nel 1884,non tornerà in
vigore che nel 1975.
[...] come lo
giustifica Talleyrand nel 1791 :
« Se riconosciamo loro gli stessi diritti degli uomini,occorre dare loro
gli stessi mezzi di usarli.Se pensiamo che il loro ruolo deve essere esclusivamente
la felicità domestica e i doveri della vita interiore,bisogna formarle per
tempo per svolgere tale funzione. »Volendo
pertanto operare per la «felicità
pubblica», Olympe de Gouges non si era
fatta solo amici.Benché abbia sempre agito per patriottismo,le si rimprovera
alcune delle sue idee,come l’ultima,espressa nella brochure del 19 luglio 1793:” Les Trois Urnes ou le salut de la patrie, par
un voyageur aérien “:vi
chiede che ogni dipartimento possa scegliere il tipo di governo che esso auspica
,al fine di evitare la guerra civile che teme.Ora,il 29 marzo,una legge era
stata votata,proclamando il contrario.
Denunciata proprio prima d’aver potuto affiggere il suo opuscolo,
Olympe de Gouges è arrestata il giorno stesso.
E’ dunque in quanto letterata che compare davanti al tribunale rivoluzionario ed è in quanto autore dei suoi scritti che è condannata a
morte,senza mai rinnegarli.Il 3 novembre 1793,allorché arriva a Piazza
della Rivoluzione,avrebbe pronunciato
queste parole:”Fatale desiderio della Fama,perché ho voluto essere qualche
cosa?”
Aveva voluto essere la personificazione di quella
divinità allegorica,avere cento occhi,cento orecchie e cento bocche per vedere
tutto,sentire tutto e raccontare tutto.Ma altri pensavano altrimenti e,proprio
dopo la sua morte,si poteva leggere su:”Il foglio di salute pubblica”: « Volle essere uomo di Stato.Sembra che la legge
abbia punito questa cospiratrice d’aver dimenticato le virtù che convengono al
suo sesso.»
La sua
celebre formula dell’ articolo X della Déclaration des
droits de la femme et de la citoyenne divenne
il motto del movimento femminista del XIX secolo.
Fine
Nel blog mariellaemporio è cominciata la pubblicazione di post sui poeti israeliani contemporanei.
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