Ed ecco la prima parte della traduzione, per i miei lettori italiani con un DNA pigrotto,della documentazione
pubblicata nei due posts precedenti.
Dichiarazione
dei diritti della donna e della cittadina.
Preambolo.
Le madri,le
figlie,le sorelle,rappresentanti della nazione,chiedono d’essere costituite in
assemblea nazionale.
Considerando
che l’ignoranza,l’oblio o il disprezzo dei diritti della donna,sono le sole
cause delle disgrazie pubbliche e della corruzione dei governi,hanno deciso di
esporre in una dichiarazione solenne,i diritti naturali inalienabili e sacri
della donna,affinché questa dichiarazione,costantemente presente a tutti i
membri del corpo sociale,ricorda loro ininterrottamente i loro doveri,affinché
gli atti del potere delle donne,e quelli del potere degli uomini potendo ad
ogni istante essere paragonato con la finalità di ogni istituzione politica,siano
maggiormente rispettati,affinché i reclami delle cittadine,fondati ormai su
principi semplici e incontestabili,volgano sempre al mantenimento della
costituzione,dei buoni costumi,e alla felicità di tutti. Di conseguenza,il sesso
superiore in bellezza come in coraggio,nelle sofferenze della
maternità,riconosce e dichiara,in presenza e sotto gli auspici dell'Essere
Supremo,i Diritti seguenti della Donna e della Cittadina.
Articolo I
La Donna
nasce libera e resta uguale all’uomo in diritti. Le distinzioni sociali non
possono essere fondate che sull’utilità comune.
Articolo II
La finalità
di ogni associazione politica è la conservazione dei diritti naturali e
imprescrittibili della Donna e dell’uomo:questi diritti sono la libertà,la
proprietà,la sicurezza e ,soprattutto,la resistenza all’oppressione.
Articolo III
Il principio
di ogni sovranità risiede essenzialmente nella Nazione,che non è che la
riunione della Donna e dell’Uomo:
nessun
corpo,nessun individuo,può esercitare autorità che non ne emani espressamente.
Articolo
IV
La libertà e
la giustizia consistono nel rendere tutto
ciò che appartiene ad altri; così
l’esercizio dei diritti naturali della donna non ha limiti che nella tirannia
perpetua che l’uomo le oppone;tali
limiti devono essere riformati dalle leggi della natura e della ragione.
Articolo V
Le leggi della
natura e della ragione difendono tutte
le azioni dannose per la società : tutto quel che non è vietato da
queste leggi,sagge e divine,non può essere impedito,e nessuno può essere
costretto a fare quel che esse non
ordinano.
Articolo VI
La Legge
deve essere l’espressione della volontà generale;tutte le Cittadine e i
Cittadini devono concorrere personalmente o attraverso i loro
rappresentanti,alla sua formazione;deve essere la stessa per tutti:tutte le
Cittadine e i Cittadini, essendo uguali ai suoi occhi,devono essere allo stesso
modo ammissibili a ogni dignità,posti e impieghi pubblici,secondo le loro
capacità,e senza altre distinzioni che quelle delle loro virtù e talenti.
Articolo VII
Nessuna
donna fa eccezione; essa è accusata,arrestata,e
detenuta nei casi determinati dalla Legge.Le donne ubbidiscono come gli uomini
a tale Legge rigorosa.
Articolo VIII
La Legge non
deve stabilire che pene strettamente evidenti e necessarie , e nessuno può
essere punito se non in virtù di una Legge stabilita e promulgata anteriormente
al delitto e legalmente applicata alle donne.
Article
IX
Su ogni
donna che sia dichiarata colpevole si esercita il rigore della Legge.
Articolo X
Nessuno deve essere perseguito per le sue opinioni fondamentali,la donna
ha il diritto di salire sul patibolo,essa deve avere allo stesso modo
quello di salire sulla tribuna;purché le sue manifestazioni non turbino l’ordine pubblico stabilito dalla
legge.
Articolo XI
La libera
comunicazione del pensiero e delle
opinioni è uno dei diritti più preziosi
della donna,poiché tale libertà assicura la legittimità dei padri verso i
figli.Ogni Cittadina può dunque dire liberamente,io sono madre di un figlio che
vi appartiene,senza che un pregiudizio barbaro la costringa a dissimulare la
verità;salvo a rispondere dell’abuso di questa libertà nei casi previsti dalla
Legge.
Articolo XII
La garanzia
dei diritti della Donna e della
Cittadina implica una utilità più grande;questa garanzia
deve essere istituita per il vantaggio di tutti,e non per l’utilità particolare
di coloro alle quali è stata affidata.
Articolo Articolo XIII
Articolo Articolo XIII
Per la
gestione della forza pubblica ,e per le spese dell’amministrazione,i contributi
della donna e dell’uomo sono uguali;essa partecipa a tutte le corvées,a tutti i
compiti penosi;essa deve dunque prendere allo stesso modo parte alla distribuzione dei posti,degli
impieghi,delle cariche,delle dignità e dell’industria.
Articolo XIV
Le Cittadine
e i Cittadini hanno diritto di constatare di persona o attraverso i loro
rappresentanti,la necessità del contributo pubblico.Le Cittadine non possono
aderirvi che attraverso l’ammissione di una uguale divisione,non soltanto
nella fortuna,
ma anche nell’amministrazione pubblica,e di determinare la quota,l’assetto,la riscossione e la durata dell’imposta.
ma anche nell’amministrazione pubblica,e di determinare la quota,l’assetto,la riscossione e la durata dell’imposta.
Articolo XV
La massa delle
donne,coalizzata per il contributo con quella degli uomini,ha diritto di
chiedere conto,a ogni agente pubblico, della sua amministrazione.
Articolo XVI
Ogni
società,in cui la garanzia dei diritti non è assicurata,né la separazione di
poteri determinata,non è affatto dotata di costituzione;la costituzione è nulla
,se la maggioranza degli individui che
compongono la Nazione non ha cooperato alla sua redazione.
Articolo XVII
Le proprietà
sono per tutti i sessi riunite o
separate;esse hanno per ciascuno un diritto allorché la necessità pubblica,legalmente
constatata,lo esiga esplicitamente,e a condizione di una giusta e preliminare
indennità.
Postfazione
Donna,svegliati;le
tossine della ragione si fanno sentire nell’universo intero;riconosci i tuoi
diritti.II dominio possente della natura
non è più circondato da pregiudizi,da fanatismo,da superstizione e da
menzogne.La fiaccola della verità ha dissipato ogni nube della stoltezza e
dell’usurpazione.L’uomo schiavo ha moltiplicato le sue forze,ha avuto bisogno
di ricorrere alle tue per rompere le sue catene.Divenuto libero,è diventato
ingiusto verso la sua compagna. O donne! Donne,quando
cesserete d’esser ceche?Quali sono i vantaggi che raccogliete dalla
Rivoluzione?Un disprezzo più marcato,un disdegno più manifesto.Nei secoli
della corruzione non avete regnato che sulla debolezza degli uomini.Il vostro
imperio è distrutto;che vi resta dunque? La convinzione delle ingiustizie dell’uomo.La
rivendicazione del vostro patrimonio,fondata sui saggi decreti della natura;che
dubbi avreste per una così bella impresa? La buona parola del Legislatore delle
Nozze di Cana?Temete che i nostri Legislatori francesi,correttori di questa
morale,a lungo aggrappata ai rami della politica,ma che non è più di stagione,vi
ripetano:"Donne,che c’è in comune tra voi e noi?" "Tutto",voi dovreste
rispondere.Se si ostinano nella loro debolezza,tanto da mettere una tale
inconseguenza in contraddizione con i loro stessi principi;opponete
coraggiosamente la forza della ragione alle vane pretese di superiorità;riunitevi
sotto i vessilli della filosofia,dispiegate tutta l’energia del vostro
carattere,e vedrete ben presto quegli orgogliosi,non servili adoratori rampanti
ai vostri piedi,ma fieri di condividere con voi i tesori dell’Essere
Supremo.Qualunque siano le barriere che vi si oppongono,è nel vostro potere di
valicarle;non dovete che volerlo.Passiamo adesso al terribile quadro che siete
state nella
società,e poiché in questo momento si tratta di un’educazione nazionale,vediamo
se i nostri saggi Legislatori penseranno in modo sano sull’educazione delle
donne.
Le donne
hanno fatto più male che bene.La costrizione e la dissimulazione sono state la
loro condivisione.Quel che la forza aveva loro sottratto ,la furbizia ha loro
reso;hanno fatto ricorso a tutte le risorse del loro fascino,e il più
irreprensibile non resisteva.
Il veleno,i ceppi,tutto era loro sottomesso;presiedevano al crimine come alla virtù.Il governo francese ,soprattutto,è dipeso,per secoli,dall’amministrazione notturna delle donne;l’ufficio non aveva segreti per la loro indiscrezione;ambasciate,luoghi di comando,ministeri,presidenze,pontificati,cardinalati;in conclusione tutto quello che caratterizza la stoltezza degli uomini,profana e sacra,tutto è stato sottomesso alla cupidigia e all’ambizione di questo sesso un tempo spregevole e rispettato,e ,dopo la rivoluzione,rispettabile e disprezzato.
Il veleno,i ceppi,tutto era loro sottomesso;presiedevano al crimine come alla virtù.Il governo francese ,soprattutto,è dipeso,per secoli,dall’amministrazione notturna delle donne;l’ufficio non aveva segreti per la loro indiscrezione;ambasciate,luoghi di comando,ministeri,presidenze,pontificati,cardinalati;in conclusione tutto quello che caratterizza la stoltezza degli uomini,profana e sacra,tutto è stato sottomesso alla cupidigia e all’ambizione di questo sesso un tempo spregevole e rispettato,e ,dopo la rivoluzione,rispettabile e disprezzato.
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